ALLA SCOPERTA DELLE ORIGINI

Alla Scoperta Delle Origini

IL NETTARE IMMORTALE DELLA BHAGAVAD GITA

Attraverso i secoli i più grandi filosofi e spiritualisti dell’India hanno celebrato la Bhagavad gita come l’essenza distillata dell’eterna saggezza vedica. Nelle sue Meditazioni sulla Bhagavad gita, presentata qui in versi, il famoso filosofo del sesto secolo Sankara glorifica la Gita e il suo divino autore, Sri Krsna. Benché universalmente famoso come impersonalista, qui Sankara rivela la sua devozione per la forma originale di Dio, il Signore, Sri Krsna. Srila Prabhupada fornisce le sue spiegazioni.

— 1 —

O Bhagavad-gltà, con i tuoi diciotto capitoli hai fatto scendere sull’uomo il nettare immortale della saggezza dell’Assoluto.
O Gita benedetta, grazie a te Srl Krsna in persona illuminò Arjuna.
Poi l’antico saggio Vyàsa ti incluse nel Mahàbhàrata.
O madre amorevole, che distruggi le rinascite dell’uomo nelle tenebre del mondo materiale, io medito su di te.

— 2 —

Ti saluto, o Vyàsa dall’intelletto potente e dagli occhi grandi come il loto in piena fioritura.
Fosti tu ad accendere questa lampada di saggezza, alimentandola con l’olio del Mahabhàrata.

SPIEGAZIONE

Secondo un’ottica materialistica Sripàda Sarikaràcàrya era un impersonalista, ma non negò mai la forma spirituale conosciuta come sac-cid-ànanda-vigraha, ossia la forma eterna di conoscenza e di felicità che esisteva prima della creazione materiale. Quando egli definì impersonale il Supremo Brahman, voleva indicare che la forma sac-cid-ànanda del Signore non doveva essere confusa con una concezione materiale della personalità.

All’inizio del suo commentario sulla Gita egli sostenne che Nàràyana, il Signore Supremo, trascende la creazione materiale. Il Signore preesiste alla creazione materiale come personalità trascendentale e non ha niente a che vedere con la personalità materiale. Sri Krsna è la medesima Persona Suprema e non ha alcuna connessione con un corpo materiale.

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Egli discende nella Sua forma spirituale eterna, ma gli sciocchi considerano il Suo corpo uguale al loro. La predica impersonalista di Saiikara è destinata in particolare a istruire le persone sciocche che considerano Krsna un uomo dotato di un corpo costituito di elementi materiali.


Nessuno leggerebbe la Gita nel caso che essa sia stata esposta da uomini di tendenze materialistiche, e certamente Vyàsadeva non si sarebbe preoccupato di incorporarla nella storia del Mahabhàrata. Secondo i versi citati sopra, il Mahabhàrata è la storia del mondo antico, e Vyàsadeva è il redattore di questa grande epica. La Bìiagavad-gita s’identifica con Krsna; e poiché Krsna è Dio, la Persona Suprema e Assoluta, non vi è differenza tra Krsna e le Sue parole.

Perciò la Bhagavad-gità è degna di adorazione come Krsna stesso, essendo entrambi assoluti. Chi ascolta la Bhagavad-gità “così com’è” in realtà ascolta le parole pronunciate direttamente dalle labbra del Signore. Ma alcune persone sfortunate affermano che la Gita è troppo antiquata per un uomo moderno che pretende di andare alla ricerca di Dio con la speculazione o la meditazione.

— 3 —

Saluto Te, Krsna, che sei il rifugio di LaksmI, nata dall’Oceano, e di tutti coloro che si rifugiano ai Tuoi piedi di loto.
In realtà Tu sei per i Tuoi devoti l’albero di tutti i desideri. Una delle Tue mani impugna un bastone per guidare le mucche, l’altra è sollevata col pollice che tocca la punta del Tuo indice per indicare la conoscenza divina.
Saluti a Te, Signore Supremo, che sei il mungitore dell’ambrosia della Gita.

SPIEGAZIONE

Srlpàda Sankaràcàrya dice esplicitamente: “Sciocchi che non siete altro, perché non adorate Govinda e la Bhagavad-gità, esposta da Nàràyana stesso?” Gli stolti, invece, conducono ancora il loro lavoro di ricerca per trovare Nàràyana, di conseguenza sono infelici e sprecano il loro tempo inutilmente.

Nàràyana non è mai triste né daridra (povero); Egli è adorato dalla dea della fortuna, Laksmi, e anche da tutti gli esseri viventi. Sankara dichiarò di essere “Brahman”, ma ammise che Nàràyana, Krsna, era la Persona Suprema, situata al di là della creazione materiale.

Offre i suoi rispetti a Krsna come Brahman Supremo, ossia Parabrahman, perché Egli (Krsna) è degno di essere adorato da tutti. Solo gli sciocchi e i nemici di Krsna, che non sono in grado di comprendere il significato della Bhagavad- gità benché facciano i loro commenti per spiegarla, dicono: “Non è al Krsna personale che dobbiamo arrenderci, ma all’Eterno non-nato senza inizio che parla attraverso Krsna.”

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Gli sciocchi si precipitano là dove gli angeli hanno timore di avventurarsi (dice un proverbio inglese). Mentre Sankara, il più grande degli impersonalisti, offre i suoi rispetti a Krsna e al Suo libro, la Bhagavad gita, gli sciocchi affermano: “Non è necessario arrendersi alla Persona di Krsna.”

Questi individui privi di illuminazione non sanno che Krsna è assoluto e che non vi è differenza tra la Sua parte interiore e la Sua parte esteriore. La differenza tra interno ed esterno è sperimentata nel mondo materiale, che è duale. Nel mondo dell’assoluto non esiste tale differenza perché nell’assoluto ogni cosa è spirituale (sac-cid- ànanda), e Nàràyana, ossia Krsna, appartiene al mondo assoluto. Là esiste solo la personalità reale, e non vi è distinzione tra anima e corpo.

— 4 —

Le Upanisad
sono come una mandria di mucche, Srl Krsna, figlio di un mandriano, è Colui che le munge.
Arjuna è il vitello, il supremo nettare della Gita è il latte, e l’uomo saggio dall’intelletto puro è colui che lo beve.

SPIEGAZIONE

Se non si comprende la varietà spirituale, non si possono capire i divertimenti trascendentali del Signore. Nella Brahma- samhità è detto che il nome, la forma, le qualità, i divertimenti, il seguito di Krsna e ciò che Lo circonda, tutto è ànanda- cinmaya-rasa, in breve tutto ciò che costituisce la Sua compagnia trascendentale ha la medesima composizione di felicità spirituale, di conoscenza e di eternità.

Non vi è fine al Suo nome, alla Sua forma e a tutto ciò che Lo riguarda, contrariamente a quanto avviene nel mondo materiale dove ogni cosa finisce. Solo gli sciocchi Lo deridono, come afferma la Bhagavad-gTtà, mentre Sri Sankara, il più grande degli impersonalisti, adora la Sua Persona, le Sue mucche e i Suoi divertimenti, considerandoLo il figlio di Vasudeva e la gioia di Devakl.

— 5 —

O figlio di Vasudeva, distruttore dei demoni Kamsa e Canòra, felicità suprema di madre Devakl, guru dell’universo, maestro dei mondi, o Krsna, sei Tu che io saluto.

SPIEGAZIONE

Sankara descrive Krsna come figlio di Vasudeva e DevakT. Significa forse che sta adorando un essere umano ordinario? Egli adora Krsna perché sa che la Sua nascita e le Sue attività sono soprannaturali. È affermato nella Bhagavad-gTtà (4.9) che la nascita e le attività di Krsna sono misteriose e trascendentali, e per questa ragione soltanto i Suoi devoti possono conoscerle perfettamente.

Sankara non era un tale ignorante da considerare Krsna un uomo ordinario e simultaneamente offrirGli i suoi omaggi devozionali, riconoscendoLo figlio di Devakl e di Vasudeva. Secondo la Bhagavad-gTtà, solo conoscendo la nascita trascendentale e le attività di Krsna è possibile raggiungere la liberazione e ottenere una forma spirituale simile a quella di Krsna. Esistono cinque differenti forme di liberazione.

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Chi s’immerge nell’aura spirituale di Krsna, nota come radiosità impersonale del Brahman, non sviluppa pienamente il proprio corpo spirituale. Chi invece sviluppa una piena esistenza trascendentale diventa un compagno di Nàràyana, o di Krsna, in differenti dimore trascendentali. Chi entra nella dimora di Nàràyana sviluppa una forma spirituale esattamente come quella di Narayana (a quattro braccia), e chi entra nella più alta dimora di Krsna, nota come Goloka Vrndàvana, sviluppa una forma spirituale a due braccia come Krsna.


Sankara, un’incarnazione di Siva, conosce tutte queste esistenze spirituali, ma non le svelò ai suoi seguaci buddisti di quel tempo, dato che sarebbe stato impossibile per loro comprendere il mondo spirituale. Poiché Buddha aveva insegnato che il vuoto è la meta suprema, come sarebbe stato possibile per i suoi seguaci capire la varietà spirituale?

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Per questa ragione Sankara dice: brahma satyam jagan mithyà, ossia la varietà materiale è falsa, ma la varietà spirituale è un fatto. Nel Padrna Purana Siva ha ammesso che durante il Kali- yuga egli avrebbe dovuto presentare la filosofia di maya, ossia dell’illusione, come un altro aspetto della filosofia del “vuoto” di Buddha.

Questo era il compito affidatogli dal Signore per ragioni specifiche. Tuttavia egli svela qui il suo vero pensiero, raccomandando agli uomini di adorare Krsna, perché nessuno si può salvare con la semplice speculazione mentale fatta di giochi di parole e di astuzie grammaticali. Sripàda Sarikaràcàrya ulteriormente istruisce:

bhaja govindam bhaja govindam

bhaja govindam mùdha-mate

sampràpte sannihite kdle

na hi na hi raksati dukrn-karane

Sciocchi intellettuali, adorate Govinda, adorate Govinda, adorate Govinda. La vostra conoscenza grammaticale e i vostri giochi di parole non vi salveranno al momento della morte.

— 6 —

Del terrificante fiume della battaglia di Kuruksetra che i Pàndava vittoriosamente attraversarono, Bhlsma e Drona erano le alte rive, Jayadratha era l’acqua del fiume, il re di Gàndhàra l’azzurro giglio d’acqua, Salya lo squalo e Krpa la corrente, Karna le onde possenti, Asvatthamà e Vikarna i terribili alligatori, e Duryodhana il gorgo stesso — ma Tu, Krsna, eri il traghettatore!

— 7 —

Possa il fiore di loto immacolato del Mahàbhàrata che fiorisce sulle acque delle parole di Vyàsa, e di cui la Bhagavad-gìtà è l’irresistibile dolce fragranza, e i cui racconti di eroi i petali in piena fioritura completamente schiusi dalle parole di èri Hari, Colui che annienta le colpe del Kali-yuga, e su cui giornalmente fanno luce le anime alla ricerca del nettare e innumerevoli api ronzano gioiosamente — possa questo fiore di loto del Mahabhàrata concederci il beneficio più alto.

— 8 —

Saluti a Sri Krsna,
personificazione di beatitudine suprema, per la cui grazia e compassione il muto diventa eloquente e lo storpio scala le montagne — è Lui che io saluto.

SPIEGAZIONE

I seguaci sciocchi di sciocchi speculatori non possono capire il significato dell’offerta di saluti a Sri Krsna, la personificazione della beatitudine. Sankara stesso offrì i suoi saluti a Krsna in modo che ai suoi seguaci più intelligenti fosse possibile comprendere la verità con l’esempio stabilito dal loro grande maestro, éankara, l’incamazione di Siva.

Purtroppo esistono molti seguaci ostinati di Sankara che rifiutano l’offerta di saluti a Krsna e portano fuori strada persone innocenti iniettando il materialismo nella Bhagavad-gità e confondendo gli innocenti lettori dei loro commentari, che non avranno mai l’opportunità di essere benedetti dall’offerta di saluti a Krsna, la causa di tutte le cause. Il più grande disservizio all’umanità consiste nel mantenere il genere umano nelle tenebre, nell’ignoranza della scienza di Krsna, distorcendo il significato della Gita.

— 9 —

Saluti al Supremo risplendente, Colui che il creatore Brahmà, Varuna, Indra, Rudra, Marut e tutti gli esseri divini elogiano con inni, e la cui fama è celebrata dai versi dei Veda. Di Lui cantano i cantori del Sàma e le sue glorie le Upanisad proclamano in coro; è Lui che gli yogi vedono con la mente assorta in perfetta meditazione, e di Lui, le moltitudini di dèi e demoni non conoscono i limiti. A Lui, il Dio Supremo, Krsna, vada ogni saluto. Salutiamo Lui! Salutiamo Lui! Salutiamo Lui!

SPIEGAZIONE

Recitando il nono verso della sua meditazione, citato dallo SrTmad-BhSgavatam, Sankara ha indicato che Srl Krsna è degno dell’adorazione di tutti, incluso se stesso. Egli raccomanda ai materialisti, agli impersonalisti, agli speculatori mentali, ai filosofi del “vuoto”, e a tutti gli altri candidati soggetti alle punizioni delle miserie materiali, di offrire saluti a Srl Krsna, Colui che è adorato da Brahmà, da Siva, da Varuna, da Indra e da tutti gli altri esseri celesti.

Egli non ha menzionato il nome di Visnu perché Visnu è identico a Krsna. I Veda e le Upanisad sono destinate a far comprendere il metodo col quale ci si arrende a Krsna. Gli yogì cercano di vedere Lui (Krsna) all’interno di se stessi, con la meditazione.

In altre parole è per il bene degli esseri celesti, e anche dei demoni privi di conoscenza del fine supremo, che Sankara dà i suoi insegnamenti. In particolare egli istruisce i demoni e gli sciocchi affinché offrano i loro saluti a Krsna e alle Sue parole, la Bhagavad-gìtà, seguendo il suo esempio.

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Solo in questo modo i demoni riceveranno un beneficio, non certo sviando i loro innocenti seguaci con le loro presunte speculazioni mentali o con le loro ostentate meditazioni. Sankara offre direttamente i suoi saluti a Krsna come per dimostrare agli stolti che sono in cerca di luce che qui vi è la luce sanile a quella del sole.

Ma i demoni caduti sono simili a civette che non aprono gli occhi per paura della luce del sole. Queste civette non aprono gli occhi per vedere la luce sublime di Krsna e delle Sue parole, racchiuse nella Bhagavad-gìta.

Continueranno invece a commentare la Gita a occhi chiusi per portare fuori strada i loro sfortunati lettori e seguaci, éankara però rivela la luce ai suoi seguaci meno intelligenti e dimostra che Krsna e la Bhagavad-gìtà sono la sola fonte di luce.

Questo vuole essere l’unico insegnamento per coloro che cercano sinceramente la verità: offrire saluti a Krsna e arrendersi a Lui senza timore. Questa è la perfezione più alta della vita e l’insegnamento più elevato di Sankara, il grande studioso, i cui insegnamenti scacciano fuori dall’India, terra di conoscenza, la filosofia nichilista di Buddha. Om tat sat.

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