Bhagavad Gita 5.19 e 20
Karma-yoga, l’azione nella coscienza di Krishna

Bhagavad Gita 5.19 e 20
Bhagavad Gita 5.19 in sanscrito
ihaiva tair jitah sargo
yesam samye sthitam manah
nirdosam hi samam brahma
tasmad brahmani te sthitah
Bhagavad Gita 5.19 Audio Mantra in sanscrito
iha : in questa vita; eva: certamente; taih: da loro; jitah: conquistate; sargah: nascita e morte; yesam: di quelli; samye: nell’equanimità; sthitam: situata; manah: la mente; nirdosam: senza macchia; hi: certamente; samam: nell’equanimità; brahma: come il Supremo; tasmat: per questa ragione; brahmani: nel Supremo; te: essi; sthitah: sono situati.
TRADUZIONE
Coloro che hanno la mente sempre equilibrata ed equanime hanno già vinto la nascita e la morte. Infallibili come il Brahman, sono già situati nel Brahman.
SPIEGAZIONE
L’equanimità della mente è un segno di realizzazione spirituale. Coloro che l’acquisiscono trionfano sulle condizioni della materia, in particolare sulla nascita e sulla morte. Finché l’uomo s’identifica col corpo deve subirne il condizionamento, ma appena sviluppa l’equanimità, che gli deriva dalla realizzazione della sua identità spirituale, si libera dal condizionamento materiale.
In altre parole non deve più rinascere nel mondo materiale, ma all’istante della morte entra subito nel mondo spirituale. Il Signore è perfetto perché non è soggetto né all’attrazione né alla repulsione. Anche l’essere vivente, quando si libera dall’attrazione e dalla repulsione, diventa perfetto e si qualifica per entrare nel mondo spirituale. In realtà dev’essere visto come già liberato e le sue caratteristiche sono descritte nei versi che seguono.
Bhagavad Gita 5.20 in sanscrito
na prahrisyet priyam prapya
nodvijet prapya capriyam
sthira-buddhir asammudho
brahma-vid brahmani sthitah
Bhagavad Gita 5.20 Audio Mantra in sanscrito
na: mai; prahrisyet: gioisce; priyam: ciò che è piacevole; prapya: ottenendo; ca: anche; apriyam: ciò che è spiacevole; sthira-buddhih: la cui intelligenza è concentrata nel sé; asammudhah: mai confuso; brahma-vit: chi conosce perfettamente il Supremo; brahmani: nella Trascendenza; sthitah: situato.
TRADUZIONE
La persona che non si rallegra nell’ottenere ciò che è piacevole e non si lamenta nel subire ciò che è spiacevole, che ha l’intelligenza fissa sull’anima, che non conosce lo smarrimento e possiede la scienza di Dio, è già situata nella Trascendenza.
SPIEGAZIONE
Sono descritte qui le caratteristiche della persona che ha realizzato la sua identità spirituale. Il primo sintomo è che si è liberata dall’illusione che nasce dall’identificazione del corpo col vero sé. Sa perfettamente di non essere il corpo, ma un frammento di Dio, la Persona Suprema. Non ha motivo di rallegrarsi quando ottiene qualche beneficio materiale, né di lamentarsi per la perdita di ciò che è legato al corpo. Questa stabilità d’animo si chiama sthira-buddhi, l’intelligenza fissa sull’anima.
Grazie ad essa, la persona realizzata non commette mai l’errore d’identificare il corpo con l’anima, riconosce che il corpo è temporaneo e non dimentica mai l’esistenza dell’anima. Questo sapere la eleva fino alla conoscenza perfetta della scienza della Verità Assoluta, sotto gli aspetti del Brahman, del Paramatma e di Bhagavan. Giunge così a conoscere anche la propria natura e non cerca inutilmente d’identificarsi sotto ogni aspetto col Supremo. Questa coscienza è la realizzazione spirituale, la realizzazione del Brahman Supremo, la coscienza di Krishna.