Bhagavad Gita 5.23 e 24

Karma-yoga, l’azione nella coscienza di Krishna

Bhagavad Gita 5.23 e 24

Bhagavad Gita 5.23 in sanscrito

saknotihaiva yah sodhum
prak sarira-vimoksanat
kama-krodhodbhavam vegam
sa yuktah sa sukhi narah

Bhagavad Gita 5.23 Audio Mantra in sanscrito

saknoti: è in grado; iha eva: nel corpo attuale; yah: chi; sodhum: di tollerare; prak: prima; sarirà: il corpo; vimoksanat: abbandonando; kama: desiderio; kroda: e collera; udbbhavam: generata da; vegam: le spinte; sah: egli; yuktah: in estasi; sah: egli; sukhi: felice; narah: essere umano.

TRADUZIONE

Colui che prima di lasciare il corpo impara a resistere agli stimoli dei sensi materiali, a frenare gli impulsi nati dal desiderio e della collera, è ben situato ed è felice anche in questo mondo.

SPIEGAZIONE

Chi desidera progredire con passo sicuro sul sentiero della realizzazione spirituale deve sforzarsi di controllare gli impulsi dei sensi materiali. Esistono gli impulsi della parola, della collera, della mente, dello stomaco, dei genitali e della lingua. Colui che riesce a controllare gli impulsi dei sensi e della mente è chiamato svami o gosvami.

Il gosvami vive in modo regolato, dominando perfettamente tutti i sensi. Quando rimangono insoddisfatti, i desideri materiali generano la collera e agitano la mente, gli occhi e il petto. Si deve dunque imparare a controllarli prima che giunga il momento di lasciare il corpo materiale.

Chi ci riesce ha raggiunto la realizzazione spirituale e conosce la felicità che essa procura. È dovere dello spiritualista fare ogni sforzo per controllare il desiderio e la collera.

Bhagavad Gita 5.24 in sanscrito

yo’ntah-sukho ‘ntar-aramas
tathantar-jyotir eva yah
sa yogi brahma-nirvanam
brahma-bhuto ‘dhigacchati

Bhagavad Gita 5.24 Audio Mantra in sanscrito

yah: colui che; antah-sukhah: interiormente felice; antah-aramah: attivo interiormente; tatha: come anche; antah-jyotih: aspirando interiormente; eva: certamente: yah: chiunque; sah: egli; yogi: un mistico; brahma-nirvanam: liberazione nel Supremo; brahma-bhutah: essendo realizzato nel sé; adhigacchati: raggiunge.

TRADUZIONE

Colui che gode di una felicità interiore, che è attivo e gioisce all’interno di sé e il cui scopo è interiore, è veramente il mistico perfetto. È liberato nel Supremo e alla fine raggiungerà il Supremo.

SPIEGAZIONE

Chi non sa gustare la felicità interiore come potrà mai smettere di cercare i piaceri esterni, che sono superficiali? Una persona liberata conosce la vera gioia, perciò può sedersi in silenzio, in qualunque luogo, e godere interiormente delle attività della vita. Una persona liberata non desidera più le gioie materiali esterne. Questo livello si chiama brahma-bhuta, e chi lo raggiunge è sicuro di tornare a Dio.

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