Bhagavad Gita 5.4-5

Karma-yoga, l’azione nella coscienza di Krishna

Bhagavad Gita 5.4-5

Bhagavad Gita 5.4 in sanscrito

sankhya-yogau prithag balah
pravadanti na pandtah
ekam apy asthitah samyag
ubhayor vindate phalam

Bhagavad Gita 5.4 Audio Mantra in sanscrito

sankhya: studio analitico del mondo materiale; yogau: azione nel servizio devozionale; prithak: differente; balah: meno intelligente; pravadanti: dice; na: mai; panditah: la persona colta; ekam: in uno; api: anche; asthitah: essendo situato; samyak: completo; ubhayoh: di entrambi; vindate: gode; phalam: il risultato.

TRADUZIONE

Soltanto l’ignorante sosterrà che il servizio devozionale [karma-yoga] è differente dallo studio analitico del mondo materiale [sankhya]. I veri eruditi affermano che seguendo con serietà una di queste vie si ottiene il medesimo risultato.

SPIEGAZIONE

Lo scopo dello studio analitico del mondo materiale è scoprire l’anima, sorgente della vita. L’anima del mondo materiale è Visnu, l’Anima Suprema. Chi serve Krishna serve allo stesso tempo l’Anima Suprema. Occorre dapprima trovare la radice dell’albero, la fonte del mondo materiale, Visnu, e poi annaffiarla.

Così il vero studente della filosofia sankhya trova la radice del mondo materiale, Visnu, quindi, in perfetta conoscenza, s’impegna nel servizio di devozione al Signore. Perciò il sankhya-yoga e il karma-yoga si ricongiungono nella loro essenza perché lo scopo di entrambi è Visnu: Coloro che ignorano il fine ultimo di queste due vie credono che esse differiscano; ma il vero erudito conosce il principio che unisce queste vie.

Bhagavad Gita 5.5 in sanscrito

yat sankhyaih prapyate sthanam
tad yogair api gayate
ekam sankhyam ca yogam ca
yah pasyati sa pasyati

Bhagavad Gita 5.5 Audio Mantra in sanscrito

yat: ciò; sankhyaih: per mezzo della filosofia sankhya; prapyate: è ottenuto; sthanam: luogo; tat: che; yogaih: col il servizio devozionale; api: gamyate: si raggiunge; ekam: uno; sankhyam: studio analitico; ca: e; yogam: azione devozionale; ca: e; yah: chi; pasyati: vede; sah: egli; pasyati: vede veramente.

TRADUZIONE

Colui che sa che il fine ottenuto con la ricerca filosofica è raggiungibile anche col servizio devozionale, e vede così che la via della ricerca filosofica e la via del servizio devozionale sono sullo stesso piano, vede le cose così come sono.

SPIEGAZIONE

Il vero scopo della ricerca filosofica è conoscere il fine ultimo dell’esistenza, cioè la realizzazione spirituale. Ecco perché le conclusioni dei due metodi indicati in questo verso non differiscono. La conclusione della ricerca filosofica (il sankhya-yoga) è che l’essere individuale non appartiene al mondo materiale, ma al Tutto spirituale supremo.

L’anima spirituale non ha niente in comune col mondo materiale perciò deve agire in relazione col Supremo. Quando agisce nella coscienza di Krishna ritrova la sua posizione naturale, originale ed eterna in relazione con Krishna. La via del sankhya-yoga richiede il distacco dalla materia, mentre la via dello yoga della devozione (bhakti-yoga) richiede l’attaccamento alle azioni compiute per il piacere di Krishna.

Sebbene sembri che l’una conduca all’attaccamento e l’altra al distacco, queste due vie, in realtà, si ricongiungono, perché non c’è differenza tra il distacco dalla materia e l’attaccamento a Sri Krishna. Chi sviluppa questa visione vede le cose così come sono.

Lezioni di Srila Prabhupada in italiano sulla Bhagavad Gita 5.4-5

Lezione di SDG Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita così com’è

Tradotta da SG Tridandi Das. direttamente dal libro in inglese.

Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Bhagavad Gita 5.4-5

Tenuta a New York il 25/08/1966 – Parte 1

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Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Bhagavad Gita 5.4-5

Tenuta a New York il 25/08/1966 – Parte 2

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