Bhagavad Gita Capitolo 1 Verso 28 e 29
Sul campo di battaglia di Kuruksetra

Bhagavad Gita Capitolo 1 Verso 28 e 29
Bhagavad Gita Capitolo 1 Verso 28 in sanscrito

arjuna uvaca
dristvemam sva-janam krishna
yuyutsum samupasthitam
sidanti mama gatrani
mukham ca parisusyati
Bhagavad Gita cosi com’è Capitolo 1 Verso 28 Audio Mantra audio in sanscrito
arjunah uvaca: Arjuna disse; dristva: dopo aver visto; imam: tutti questi; sva-janam: congiunti; krishna: o Krishna; yuyutsum: tutti in uno spirito di lotta; samupasthitam: presenti; sidanti: tremanti; mama: mie; gatrani: membra del corpo; mukham: bocca; ca: anche; parisusyati: si inaridisce.
TRADUZIONE
Arjuna disse:
Caro Krishna, nel vedere i miei amici e parenti schierati davanti a me con spirito bellicoso, sento le mie membra tremare e la mia bocca seccarsi.
SPIEGAZIONE
Chiunque provi un’autentica devozione per il Signore possiede tutte le qualità delle persone sante e degli esseri celesti, mentre il non devoto è privo di queste qualità, qualunque siano le sue capacità materiali, la sua educazione e la sua cultura. Così, vedendo i parenti e gli amici sul campo di battaglia, Arjuna si sente invadere da una profonda compassione per tutti loro, così decisi a lottare gli uni contro gli altri. Fin dall’inizio egli è pieno di compassione verso i propri soldati, ma ora prova pietà anche per i soldati del campo nemico, dei quali prevede la morte imminente.
A questo pensiero le sue membra cominciano a tremare e la sua bocca s’inaridisce; egli si stupisce del desiderio di combattere che hanno i suoi rivali, tutti del suo stesso sangue. Questa ostilità abbatte un devoto generoso come Arjuna, e sebbene qui non sia menzionato, è facile immaginare che non solo le sue membra tremino e la sua bocca si secchi, ma che egli pianga anche di pietà. Questi non sono sintomi di debolezza, ma della sensibilità d’animo che caratterizza il puro devoto del Signore. Infatti è detto:
yasyasti bhaktir bhagavaty akincana
sarvair gunais tatra samasate surah
harav abhaktasya kuto mahad-guna
mano-rathenasati dhavato bachi
“Colui che ha una ferma devozione per il Signore possiede tutte le qualità degli esseri celesti. Invece, chi non è un devoto del Signore non ha che qualificazioni materiali, di poco valore, perché vaga sul piano mentale ed è preda del fascino dell’energia materiale.” (Srimad Bhagavatam 5.18.12)
Bhagavad Gita Capitolo 1 Verso 29 in sanscrito

vepathus ca sarire me
roma-harsas ca jayate
gandivam sramsate hastat
tvak caiva paridahyate
Bhagavad Gita cosi com’è Capitolo 1 Verso 29 Mantra audio in sanscrito
vepathuh: tremito del corpo; ca: anche; sarire: sul corpo; me: mio; roma-harsah: capelli che si rizzano; ca: anche; jayate: sta accadendo; gandivam: l’arco di Arjuna; sramsate: sfugge; hastat: di mano; tvak: la pelle; ca: anche; eva: certamente; paridhyate: brucia.
TRADUZIONE
Tutto il mio corpo rabbrividisce e i miei capelli si rizzano. Il mio arco, Gandiva, mi scivolabdalle mani e la pelle mi brucia.
SPIEGAZIONE
Il corpo prende a tremare e i peli si rizzano solo in due casi, cioè durante una grande estasi spirituale o a causa di un grosso spavento dovuto a qualche avvenimento materiale. Non esiste alcun motivo di paura una volta raggiunta la realizzazione spirituale. I sintomi che Arjuna manifesta sono dovuti dunque a una paura di carattere materiale, la paura di perdere la vita. E questo timore si manifesta anche in altri aspetti: per l’agitazione il suo famoso arco Gandiva gli scivola dalle mani e il cuore, infiammandosi, provoca in lui una sensazione di bruciore sulla pelle. Tutto questo è dovuto a una concezione materiale della vita.
Lezioni di SG Tridandi DAS – Tenuta a Terni il 16/12/2017
Lezioni di Srila Prabhupada in italiano sulla Bhagavad Gita Capitolo 1 Verso 28 e 29
Lezione di SDG Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita cosi com’è
Tradotta da SG Tridandi Das direttamente dal libro in inglese.