Bhagavad Gita Capitolo 1

Sul Campo Di Battaglia Di Kurukshetra

Bhagavad Gita Capitolo 1

Bhagavad Gita Capitolo 1 audio cantata in italiano

Situazione della Bhagavad gita

La Bhagavad gita è il dialogo tra Sri Krishna, Dio, la Persona Suprema, e Arjuna, Suo devoto, Suo intimo amico e discepolo. Arjuna rivolge alcune domande a Krishna, che risponde presentandogli la scienza della realizzazione spirituale.

La Bhagavad gita fa parte del Mahabharata, che fu compilato da Srila Vyasadeva, l’avatara-Scrittore, apparso sulla Terra 5000 anni fa per mettere per iscritto la saggezza vedica a beneficio delle generazioni future.

Il Mahabharata è la narrazione storica delle straordinarie imprese del grande Re Bharata e dei suoi discendenti fino ai tre figli del re Vicitravirya: Dhritarastra, Pandu e Vidura.

Dhritarastra, come figlio maggiore, avrebbe dovuto ereditare i trono, ma a causa della sua cecità congenita il potere toccò al fratello minore Pandu. Pandu ebbe cinque figli, Yudhisthira, Bhima, Arjuna, Nakula e Sahadeva; Dhritarastra ne ebbe cento, di cui il maggiore si chiamava Duryodhana.

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Dhritarastra non accettò mai la supremazia del giovane fratello e allevò i suoi figli animato dalla determinazione che un giorno essi avrebbero regnato sul mondo al posto dei Pandava, i figli di Pandu. Così Duryodhana e i suoi numerosi fratelli crebbero impregnati delle ambizioni paterne, del suo orgoglio e della sua avidità.

Pandu morì prematuramente e i suoi figli furono affidati alle cure di Dhritarastra. Quest’ultimo attentò più volte alla loro vita e a quella della loro madre, Pritha, chiamata anche Kunti. Ma le congiure del cieco Dhritarastra furono sventate grazie soprattutto al santo intervento di Vidura, zio dei Pandava, e alla protezione affettuosa di Sri Krishna.

I guerrieri e i comandanti dell’epoca, gli ksatriya, osservando il codice di cavalleria che proibiva loro di rifiutare una sfida al combattimento o al gioco. Abusando di questo codice, Duryodhana ingannò al gioco i cinque fratelli Pandava e riuscì a privarli del regno e perfino della libertà, costringendoli a un esilio di dodici anni.

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Trascorso questo periodo, i Pandava tornarono alla corte di Duryodhana per chiedergli un territorio su cui regnare, perché secondo il codice ksatriya un guerriero può svolgere soltanto la funzione di proteggere o di governare.

I Pandava erano disposti ad accettare anche un solo villaggio, ma Duryodhana li schiaccia col suo disprezzo: non darà loro neanche la terra sufficiente a piantarvi un filo d’erba. Arjuna e i suoi fratelli non ebbero altra scelta che ricorrere alle armi. Cominciò così una guerra di enormi proporzioni.

Tutti i grandi guerrieri della Terra, si riunirono, chi per mettere sul trono Yudhisthira, il maggiore dei Pandava, chi per contrastarlo, e attaccarono battaglia a Kurukshetra. La lotta non durò che diciotto giorni ma causò la morte di 640 milioni di uomini, il che ci fa intuire il grado di perfezionamento raggiunto dalla civiltà vedica, soprattutto in materia di difesa.

Bhagavad Gita Capitolo 1

A quell’epoca non solo si conoscevano le armi nucleari (brahmastra), più sottili delle nostre, ma anche le armi fisiche e altre ancora, che agivano nell’acqua, nell’aria e nel fuoco, e tutte con un grande potere distruttivo.

Torniamo ai primi istanti della battaglia; appena gli eserciti si riuniscono Sri Krishna tenta d’intervenire in favore della soluzione pacifica, ma trova Duryodhana deciso a governare la Terra a modo suo e pronto a disfarsi dei Pandava, la cui esistenza minacciava il suo diritto alla corona.

I Pandava, puri devoti del Signore e di alte virtù morali, riconoscono Krishna come Dio, la Persona Suprema; mentre i figli di Dhritarastra, privi di tale virtù, non vedono la Sua natura divina.

Krishna Si offre di partecipare alla battaglia, rispettando i desideri degli avversari: Egli non combatterà di persona, ma ordinerà al Suo esercito di raggiungere un campo, mentre Lui stesso andrà nell’altro, dove agirà come consigliere.

I Pandava scelgono di avere Krishna dalla loro parte e Duryodhana vede unirsi alle sue forze militari l’esercito del Signore. Krishna diventa così il conduttore di carro del suo caro amico e devoto Arjuna.

Inizia la Bhagavad gita. Gli eserciti sono schierati in ordine di combattimento e Dhritarastra, inquieto, chiede al suo segretario Sañjaya di descrivergli la situazione:”Che cosa hanno fatto i miei figli e
i figli di Pandu?”

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