Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 2

Sintesi del contenuto della Bhagavad Gita così com’è

Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 2 in sanscrito

sri-bhagavan uvaca
kutas tva kasmalam idam
visame samupasthitam
anarya-justam asvargyam
akirti-karam arjuna

Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 2 Mantra audio in sanscrito

sri-bhagavan uvaca: Dio, la Persona Suprema, disse; kutah: da dove; tva: a te; kasmalam: impurità; idam: questo lamento; visame: in questo momento difficile; samupasthitam: arrivata; anarya: persone che non conoscono il valore della vita; justam: messo in pratica; asvargyam: che non guida ai pianeti superiori; akirti: infamia; karam: la causa di; arjuna: o Arjuna.

TRADUZIONE

La Persona Suprema (Bhagavan) disse:
Mio caro Arjuna, come hai potuto lasciarti prendere da una tale debolezza? Non è affatto degna di un uomo che conosce i veri valori della vita. In questo modo non si raggiungono i pianeti superiori ma si guadagna l’infamia.

Lezione Sulla Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 2

Tenuta da SG Tridandi DAS a Terni

Lezioni di Srila Prabhupada in italiano sulla Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 2

Lezione di SDG Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita così com’è

Tradotta da SG Tridandi Das. direttamente dal libro in inglese.

N.B. La spiegazione sottostante trascritta è differente dalla lezione di Srila Prabhupada. Per una migliore comprensione, prima deve essere letta la spiegazione e dopo si ascolta la lezione.

Lezione di Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita in italiano

Tenuta a Londra il 03/08/1973

Lezione di Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita in italiano

Tenuta a Londra il 03/08/1973 – Parte 2

Lezione di Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita Capitolo 2 Versi da 2 a 6 in italiano

Tenuta a Ahmedabad il 11/12/1972

Lezione di Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita Capitolo 2 Versi da 2 a 6 in italiano

Tenuta a Ahmedabad il 11/12/1972 – Parte 2

SPIEGAZIONE

Krishna è Dio, la Persona Suprema, perciò nel corso della Bhagavad gita sarà chiamato con il nome di Bhagavan, che designa l’aspetto supremo della Verità Assoluta. Si distinguono tre stadi nella realizzazione della Verità Assoluta: Brahman, lo Spirito impersonale e onnipresente; Paramatma, l’aspetto di Dio localizzato nel cuore di ogni essere; e Bhagavan, la Persona Suprema, Sri Krishna. Lo Srimad Bhagavatam rivela questi tre aspetti della Verità Assoluta:

vadanti tat tattva-vidas
tattvam yaj jnanam advayam
brahmeti paramatmeti
bhagavan iti sabbiate

La realizzazione della Verità Assoluta comporta tre stadi, che sono conoscibili da colui che l’ha attuata fino in fondo. Questi tre aspetti—Brahman, Paramatma e Bhagavan— formano un Essere Unico.” (Srimad Bhagavatam 1.2.11)


Per illustrare questi tre aspetti della realizzazione della Verità Assoluta prendiamo l’esempio del sole, che possiede anch’esso tre aspetti: i raggi, la superficie e l’astro in sè. Il neofita studia solo i raggi, lo studente più istruito esamina la superficie, mentre il più avanzato riesce a entrare nell’astro stesso. Lo studente comune che si accontenta di studiare la luce del sole come presenza diffusa, cioè l’irradiamento impersonale del sole, può essere paragonato a colui che riesce a realizzare solo l’aspetto Brahman della Verità Assoluta.

Lo studente più avanzato, invece, giunge a osservare il disco solare, che corrisponde all’aspetto Paramatma della Verità Assoluta, mentre lo studente capace di entrare nel cuore dell’astro corrisponde a colui che ha realizzato l’aspetto personale della Verità Assoluta. Sebbene coloro che cercano la Verità abbiano tutti il medesimo oggetto di studio, i bhakta sono gli spiritualisti più avanzati perché conoscono Bhagavan, cioè l’aspetto supremo della Verità Assoluta. I raggi, il disco solare e la vita sull’astro sono intimamente connessi tra loro, ma costituiscono tre campi di studio differenziati secondo i tre livelli di comprensione.

Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 2

Parasara Muni, padre di Vyasadeva, che ha grande autorità in materia, spiega così il significato del termine sanscrito bhagavan: colui che possiede senza limiti la bellezza, la ricchezza, la fama, la potenza, la saggezza e la rinuncia. Migliaia sono le persone ricche o potenti, belle o celebri, erudite o capaci di rinuncia, ma nessuna può dimostrare di possedere integralmente tutti questi attributi.

Solo Krishna può, perché Krishna è Dio la Suprema Persona. Nessun essere vivente, neanche Brahma, Siva o Narayana, possiede questi attributi in modo così completo come Krishna. Brahma stesso ne è consapevole quando conclude nella Brahma-samhita che Sri Krishna è Dio, la Persona Suprema. Nessuno Gli è uguale o superiore. Egli è Bhagavan, il Signore originale, chiamato anche Govinda, ed è la causa suprema di tutte le cause.


isvarah paramah krishnah
sac-cid-ananda-vigrahah
anadir adir govindah
sarva-karana-karanam


Ci sono molte persone che possiedono le qualità di Bhagavan, ma Krishna è il Supremo e nessuno può superarLo. Egli è Govinda, il Signore originale, la causa di tutte le cause, e il Suo corpo è eterno, pieno di conoscenza e di felicità.” (Brahma-samhita 5.1)

Lo Srimad Bhagavatam, che elenca un grande numero di avatara e di emanazioni plenarie del Signore, dichiara che Krishna è la Persona Suprema e originale, da cui emanano tutti gli avatara e tutte le manifestazioni divine:


ete camsa-kalah pumsah
krishnas tu bhagava svayam
indrari-vyakulam lokam
mridayanti yuge yuge


Ogni manifestazione divina è un’emanazione plenaria di Dio oppure un’emanazione parziale di questa emanazione plenaria, ma Krishna è Dio, la Persona Suprema.” (Srimad Bhagavatam. 1.3.28) Krishna è dunque la Persona Suprema e originale, la Verità Assoluta, fonte dell’Anima Suprema e del
Brahman impersonale.

In presenza di Dio i lamenti di Arjuna per la famiglia sono del tutto fuori luogo, e Krishna gli esprime la Sua sorpresa col termine kutah (da dove). Chi si sarebbe aspettato che un arya mostrasse sentimenti così indegni? Arya è colui che conosce il valore della vita e pone la realizzazione spirituale alla base dell’esistenza. Tutti gli altri hanno una concezione materialistica dell’esistenza e ignorano che il fine della vita è la realizzazione della Verità Assoluta — Visnu, Bhagavan.

Affascinati dal mondo materiale, non sanno neppure che cosa significhi liberarsi. Le persone che non sanno che cosa significhi liberarsi dai legami della materia sono chiamati anarya. Essendo uno ksatriya, e rifiutandosi di combattere, Arjuna manca al suo dovere, e questo atto di codardia è indegno di un’arya. Allontanarsi dal proprio dovere non aiuta a progredire spiritualmente e non permette neppure di diventare famosi in questo mondo. Krishna non approva affatto la cosiddetta compassione di Arjuna per i suoi parenti.

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