Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 64 a 66
Sintesi del contenuto della Bhagavad Gita così com’è

Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 64 a 66 in sanscrito
raga-dvesa-vimuktais tu
visayan indriyais caran
atma-vasyair vidheyatma
prasadam adhigacchati
Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 64 Mantra audio in sanscrito
raga: attaccamento; dvesa: e distacco; vimuktaih: di una persona che si è liberata di; tu: ma; visayan: oggetti dei sensi; indriyaih: coi sensi; caran: agendo su; atma- vasvaih: sotto il controllo di; vidheya-atma: chi segue la libertà regolata; prasadam: la misericordia del Signore; adhigacchati: raggiunge.
TRADUZIONE
Ma colui che è libero da ogni attaccamento e avversione ed è capace di controllare i sensi osservando i princìpi regolatori della libertà riceve dal Signore la Sua piena misericordia.
SPIEGAZIONE
Abbiamo già detto che si può diventare artificialmente maestri dei sensi con qualche metodo imposto, ma se i sensi non sono impegnati nel trascendentale servizio del Signore rimarrà sempre il rischio di ricadere. Anche se può sembrare che una persona cosciente di Krishna agisca sul piano materiale, in realtà ha spezzato tutti gli attaccamenti ai piaceri di questo mondo grazie alla sua coscienza spirituale. La persona cosciente di Krishna ha un unico interesse, quello di soddisfare Krishna, perciò è trascendentale a ogni attaccamento e distacco. Secondo il desiderio del Signore, il devoto è pronto ad astenersi da quelle azioni che avrebbe normalmente compiuto per una soddisfazione personale e a compierne altre che d’abitudine non avrebbe mai fatto. Egli è dunque sempre maestro delle sue azioni perché agisce sotto la direzione di Krishna. Questo livello di coscienza è raggiunto per la misericordia incondizionata di Krishna, e questa misericordia è sempre accessibile al devoto nonostante gli attaccamenti che può ancora manifestare verso i piaceri materiali.
Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 65 in sanscrito
prasade sarva-duhkhanam
hanir asyopajate
prasanna-cetaso hy asu
buddhih paryavatistate
Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 65 Mantra audio in sanscrito
prasade: quando ha ottenuto la misericordia incondizionata del Signore; sarva: di tutte; duhkhanam: sofferenze materiali; hanih: distruzione; asya: sue; upajayate: avviene; prasannacetasah: di colui che ha la mente felice; hi: certamente; asu: molto presto; buddhih: intelligenza; pari: sufficientemente; avasthate: si stabilisce.
TRADUZIONE
Per chi è situato nella coscienza divina le tre forme di sofferenza materiale non esistono più; in questo stato di felicità, presto la sua intelligenza diventa ferma.
Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 66 in sanscrito
nasti buddhir ayuktasya
na cayuktasya bhavana
na cabhavayatah santir
asantasya kutah sukham
Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 66 Mantra audio in sanscrito
na asti: non può esserci; buddhih: intelligenza trascendentale; ayuktasya: di una persona non collegata (con la coscienza di Krishna); na: non; ca: e; ayuktasya: di una persona priva della coscienza di Krishna; bhavana: mente fissa (nell felicità): na: non; ca: e; abhavayatah: di una persona che non è fissa; santih: pace; asantasya: di colui che non è pacifico; kutah: dov’è; sukham: la felicità.
TRADUZIONE
Colui che non è in unione col Supremo non può avere né una mente controllata né un’intelligenza ferma, senza le quali non è possibile la pace. E come può esserci la felicità senza la pace?
SPIEGAZIONE
Non si può trovare la pace se non si è coscienti di Krishna. Lo conferma anche il verso ventinove del quinto capitolo: la vera pace si trova solo quando si riconosce Krishna come l’unico beneficiario dei frutti dei sacrifici e delle austerità, come il proprietario di tutti gli universi e come l’amico di tutti gli esseri. Fuori della coscienza di Krishna non possiamo dirigere i pensieri sullo scopo ultimo, e l’assenza di questo scopo porta la confusione; ma non appena comprendiamo che Krishna è il beneficiario supremo il proprietario assoluto e il vero amico di ogni essere e di ogni cosa si può trovare la pace, con una mente diventata ferma e costante. Invece chi agisce senza alcun legame con Krishna è sicuro di soffrire sempre e di non trovare mai la pace, per quanto cerchi di dar prova di serenità e di avanzamento spirituale. La coscienza di Krishna è in se stessa una condizione di pace, che può essere raggiunta solo quando ristabiliamo la nostra relazione con Krishna.
Lezioni di Srila Prabhupada in italiano sulla Bhagavad Gita Capitolo 2 Verso 64 a 66
Lezione di SDG Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita così com’è
Tradotta da SG Tridandi Das. direttamente dal libro in inglese.