Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 23 e 24
Il Karma Yoga

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 23 e 24
Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 23 in sanscrito
yadi hy aham na varteyam
jatu karmany atandritah
mama vartmanuvartante
manusyah partha sarvasah
Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 23 Audio Mantra in sanscrito
yadi: se; hi: certamente; aham Io; na: non; varteyam: così impegnato; jatu: mai; karmani: nel compimento dei doveri prescritti; atandritah: con grande attenzione; mama: Mia; vartma: via; anuvartante: seguirebbero; manusyah: tutti gli uomini; partha: o figlio di Pritha; sarvasah: sotto ogni aspetto.
TRADUZIONE
Infatti, se Io non M’impegnassi con cura a compiere i doveri prescritti, o Partha, tutti gli uomini seguirebbero certamente la Mia via.
SPIEGAZIONE
È necessario un certo equilibrio sociale affinché l’uomo progredisca verso la realizzazione spirituale; a questo fine esistono norme di vita sociale e familiare che ogni uomo civile ha il dovere di rispettare. Questi principi regolatori sono destinati alle anime condizionate, non al Signore, ma poiché Egli è venuto a ristabilire le basi della religione, Krishna sceglie di seguire questi princìpi. Anche se avesse agito diversamente, la gente avrebbe seguito le Sue tracce perché Egli è la più grande autorità. Lo Srimad Bhagavatam c’informa che Krishna osservava tutti i doveri religiosi sia in casa che fuori di casa, come ogni capofamiglia è tenuto a fare.
Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 24 in sanscrito
utsideyur ime koka
na kuryam karma ced aham
sankarasya ca karta syam
upahanyam imah prajah
Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 24 Audio Mantra in sanscrito
utsideyuh: cadrebbero in rovina; ime: tutti questi; lokah: mondi; na; non; kuryam: compiendo Io; karma: doveri prescritti; cet: se; aham: Io; sankarasya: di una popolazione non voluta; ca: e; karta: creatore; syam: sarei; upahanyam: distruggerei; imah: tutti questi; prajah: esseri viventi.
TRADUZIONE
Se Mi astenessi dal compiere i doveri prescritti, tutti questi mondi andrebbero in rovina. Sarei la causa di una popolazione non voluta e turberei così la pace di tutti gli esseri.
SPIEGAZIONE
Varna-sankara è la popolazione non voluta, che turba la pace della società. Per evitare questo squilibrio sociale l’uomo deve seguire alcuni principi regolatori e rispettare certe regole di organizzazione che apportando la pace e l’armonia nella società facilitano la realizzazione spirituale. Quando il Signore, Sri Krishna, scende nell’universo materiale Si sottopone a questi principi, perché vuole mostrarne a tutti il prestigio e l’importanza. Il Signore è il padre di tutti gli esseri, e se gli esseri si smarriscono, Lui, indirettamente, è considerato il responsabile.
Perciò, ogni volta che l’umanità trascura i princìpi regolatori, il Signore scende in persona per riportare gli uomini sulla giusta via. È nostro dovere seguire sempre le Sue tracce ricordando però che è assolutamente impossibile imitarLo. Seguire e imitare sono due cose ben diverse. Noi non possiamo imitare il Signore sollevando la collina Govardhana come Egli fece nella Sua infanzia; nessun uomo potrebbe farlo. Dobbiamo seguire le istruzioni del Signore, ma non dobbiamo mai imitarLo. Lo Srimad Bhagavatam lo conferma:
naitat samacarej jatu
manasapi hy anisvarah
vinasyaty acaran maudhyad
yatharudro ’bdhi-jam visam
isvarnam vacah satyam
tathaivacaritam kvacit
tesam yat sva-vaco-yuktam
buddhimams tat samacaret
“Si devono soltanto seguire le istruzioni del Signore e dei Suoi rappresentanti. I loro insegnamenti sono un beneficio supremo e l’uomo intelligente li applicherà senza omissioni. Guardiamoci tuttavia dal volerli imitare. Chi cercherebbe di bere l’oceano di veleno per imitare Siva?” (S.B. 10.33.30-31)
Dobbiamo sempre considerare superiori a noi gli isvara, gli esseri che hanno il potere di controllare i movimenti del sole, della luna e degli altri pianeti. È inutile cercare d’imitare la loro straordinaria potenza. Siva bevve tutto un oceano di veleno, ma l’uomo comune che tentasse di berne una sola goccia rimarrebbe fulminato. Alcuni cosiddetti devoti di Siva si permettono di fumare il ganja (marijuana) e altre droghe, credendo di potersi avvalere dell’esempio di Siva, ma in realtà vanno verso la morte.
Così, alcuni pseudo-devoti di Krishna sono pronti a imitare il Signore nella rasa-lila, la Sua danza amorosa con le pastorelle di Vrindavana, ma non quando si tratta di sollevare la collina Govardhana. È meglio seguire le istruzioni di coloro che possiedono la potenza, piuttosto che cercare d’imitarli o di occupare il loro posto senza esserne qualificati. Si vedono già troppe pseudo-incarnazioni di Dio!