Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 37 a 40

Il Karma Yoga

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 37 a 40

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 37 in sanscrito

sri-bhagavan uvaca
kama esa krodha esa
rajo-guna-samudbhavah
mahasano maha-papma
viddhy enam iha vairinam

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 37 Audio Mantra in sanscrito

sri-bhagavan uvaca: la Suprema Personalità, Dio, disse; kamah: lussuria; esah: questa; krodhah: collera; esah: questa; rajah-guna: influenza della passione; samudbhavah: nata da; maha-asanah: che tutto divora; maha-papma: gravemente colpevole; viddhi: sappi; enam: questo; iha: nel mondo materiale; vairinam: il più grande nemico.

TRADUZIONE

Il Signore Beato disse:
È lussuria soltanto, o Arjuna. Nata dal contatto con l’influenza materiale della passione, poi trasformatasi in collera, è il nemico devastatore del mondo e la sorgente del peccato.

SPIEGAZIONE

Quando l’essere vivente entra in contatto con la creazione materiale, il suo eterno amore per Krishna si trasforma in lussuria sotto l’influsso della passione, come il latte diventa yogurt sotto l’azione del tamarindo. Quando rimane inappagata, questa lussuria si trasforma in collera, e la collera si trasforma in illusione, che ci rende prigionieri dell’esistenza materiale.

La lussuria è dunque il più grande nemico dell’essere vivente; ed è solo la lussuria che mantiene l’anima pura prigioniera del mondo materiale.

La collera è la manifestazione dell’ignoranza; ma noi possiamo usare la passione per elevarci fino alla virtù seguendo alcune norme di vita, piuttosto che per farci trascinare verso l’ignoranza. Svilupperemo così un gusto per ciò che è spirituale, il che ci proteggerà dalla degradazione della collera. Dio, la Persona Suprema, Si moltiplica all’infinito, in modo tale che la Sua felicità spirituale cresce continuamente, e tutti gli esseri contribuiscono a questa felicità illimitata.

Tutti gli esseri hanno una certa indipendenza, ma poiché l’hanno male utilizzata trasformando l’attitudine devozionale in desiderio di godimento materiale, sono caduti sotto il dominio della lussuria.

Il Signore ha creato il mondo materiale per dare alle anime condizionate la possibilità di soddisfare i loro desideri lascivi, ma dopo una serie interminabile di tentativi vani e frustranti, l’uomo comincia a interrogarsi sulla sua vera natura. All’inizio del Vedanta-sutra leggiamo, athato brahma jijnasa: “Ci si deve interrogare sulla Verità Assoluta.” (Vedanta Sutra 1.1.1.)

E lo Srimad Bhagavatam descrive in questi termini la Verità Assoluta, janmady asya yato ‘nvayad itaratas Ca: “La Verità Assoluta, il Brahman Supremo, è l’origine di tutte le cose.” (Sriamd Bhagavatam 1.1.1)

La sorgente della lussuria è dunque ancora l’Assoluto. E se la lussuria viene trasformata in amore per l’Essere Supremo, cioè in coscienza di Krishna, che consiste nel desiderare tutto per Lui, la lussuria e la collera saranno spiritualizzate.

Hanuman, il grande servitore dell’avatara Ramacandra, per esempio, mostrò la sua collera bruciando la città d’oro di Ravana, ma così facendo diventò il più grande devoto del Signore. anche qui, nella Bhagavadgita, il Signore induce Arjuna a dirigere la propria collera verso i nemici per far piacere al Signore. Di conseguenza cupidigia e collera da nemiche diventano amiche, quando sono impiegate al servizio di Krishna.

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 37 a 40

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 38 in sanscrito

dhumenavriate vahnir
yathadarso malena ca
yatholbenavrito garbhas
tatha tenedam avritam

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 38 Audio Mantra in sanscrito

dhumena: dal fumo; avriyate: è coperto; vahnih: il fuoco; yatha: proprio come; adarsah: uno specchio; malena: dalla polvere; ca: anche; yatha: proprio come; ulbena: dall’utero; avtah: è coperto; garbhah: l’embrione; tatha: così; tena: dalla lussuria; idam: questo; avritam: è coperto.

TRADUZIONE

Come il fuoco è coperto dal fumo, lo specchio è coperto dalla polvere e l’embrione è coperto dall’utero, così l’essere vivente è coperto da differenti gradi di lussuria.

SPIEGAZIONE

Tre gradi di offuscamento possono velare la coscienza pura dell’essere. Quest’offuscamento non è altro che la lussuria nelle sue diverse forme, simile al fumo che copre il fuoco, alla polvere che copre lo specchio, e all’utero che copre l’embrione. Paragonare la lussuria al fumo significa che il fuoco della scintilla spirituale resta leggermente percettibile. In altre parole, quando l’essere manifesta ancora, sebbene in modo attenuato, la sua coscienza di Krishna, è paragonato al fuoco coperto dal fumo.

Non c’è fumo senza fuoco, sebbene all’inizio il fuoco sia talvolta invisibile: è questo l’inizio della coscienza di Krishna. La polvere sullo specchio ci ricorda che lo specchio della mente dev’essere purificato con pratiche spirituali. La migliore di queste pratiche è il canto dei santi nomi del Signore. Infine, l’embrione coperto dall’utero illustra una condizione disperata, perché il bambino nel grembo della madre è così impotente da non potersi neppure muovere.

Questa fase dell’esistenza può essere paragonata alla vita dell’albero. Anche l’albero è un essere vivente, ma ha manifestato una lussuria tale da rivestirsi di un corpo quasi totalmente privo di coscienza. L’esempio dello specchio coperto di polvere si applica agli animali, quello del fuoco coperto dal fumo all’uomo.

Nella forma umana l’essere vivente ha la possibilità di sviluppare la sua coscienza di Krishna; se ne approfittiamo, questa forma umana servirà a riaccendere in noi il fuoco della vita spirituale. Manipolando bene il fumo si può far divampare il fuoco. La forma umana offre dunque l’opportunità all’essere vivente di liberarsi dalla schiavitù dell’esistenza materiale. Nella forma umana si può vincere il peggior nemico, la lussuria, coltivando la coscienza di Krishna sotto la direzione di un maestro spirituale autentico.

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 37 a 40

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 39 in sanscrito

avritam jnanam etena
jnanino nitya-vairina
kama-rupena kaunteya
duspùrenanalena ca

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 39 Audio Mantra in sanscrito

avritam: coperta; jnanam: pura coscienza; etena: da questo; jnaninah: di colui che conosce; nitya-vairina: dall’eterno nemico; kama-rupena: nella forma di lussuria; kaunteya: o figlio di Kunti; duspurena: che non sarà mai soddisfatta; analena: dal fuoco; ca: anche.

TRADUZIONE

Così, o figlio di Kunti, la coscienza pura dell’uomo è coperta dalla lussuria, sua eterna nemica, insaziabile e bruciante come il fuoco.

SPIEGAZIONE

È detto nel Manu-smriti che la lussuria non può mai essere saziata dalla ricerca di nuovi piaceri materiali, così com’è impossibile spegnere un incendio cospargendolo continuamente di benzina. Nel mondo materiale il centro di tutte le attività è la vita sessuale, perciò il mondo materiale è detto maithunya-agara, “le catene della vita sessuale”. Come nella società i criminali sono tenuti prigionieri dietro le sbarre, così coloro che infrangono le leggi del Signore devono subire le catene della vita sessuale.

Il progresso della società materialistica è fondato sulla gratificazione dei sensi, e ciò comporta un prolungamento dell’esistenza materiale. La lussuria simboleggia dunque l’ignoranza che tiene l’essere vivente prigioniero del mondo materiale. Godendo del piacere dei sensi si può provare una certa felicità, ma questa falsa sensazione di felicità si rivela alla fine come il vero nemico di chi ne fa l’esperienza.

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 37 a 40

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 40 in sanscrito

indriyani mano buddhir
asyadhisthanam ucyate
etair vimohayaty esa
jnanam avritya dehinam

Bhagavad Gita Capitolo 3 Verso 40 Audio Mantra in sanscrito

indriyani: i sensi; manah: la mente; buddhih: l’intelligenza: asya: di questa lussuria; adhisthanam: il saggio; ucyate: è chiamato; etaih: da tutti questi; vimohayati: confonde; esah: questa lussuria; jnanam: conoscenza; avtya: che copre; dehinam: dell’anima incarnata.

TRADUZIONE

I sensi, la mente e l’intelligenza sono i luoghi in cui si annida la lussuria che oscura la vera conoscenza dell’essere vivente e lo confonde.

SPIEGAZIONE

Il nemico occupa diversi punti strategici nel corpo dell’essere condizionato e Krishna ce li indica affinché colui che vuole vincere il nemico sappia dove trovarlo. La mente è il centro di tutte le attività dei sensi, così quando sentiamo parlare degli oggetti dei sensi, di solito la mente diventa il ricettacolo di tutte le idee di godimento materiale; la mente e i sensi diventano dunque i primi covi della lussuria.

L’intelligenza diventa la sede principale di queste tendenze sensuali, e poiché l’intelligenza è vicina all’anima, una volta corrosa dalla lussuria l’intelligenza inciterà l’anima a sviluppare il falso ego e a identificarsi con la materia, dunque con la mente e con i sensi. L’anima, abituata progressivamente a godere dei sensi materiali, finisce col credere che questa sia la vera felicità.

Quest’errore dell’anima sulla sua vera identità è spiegato nello Srimad Bhagavatam:

yasyatma-buddhih kunape tri-dhatuke
sva-dhih kalatradisu bhauma ijya-dhih
yat-tirtha-bhuddhih salile na karhicij
janesv abhijnesu sa eva-go-kharah

Colui che si identifica con i tre elementi del corpo e considera i frutti del corpo come membri della sua famiglia, che fa della terra natale un oggetto di culto e si reca nei luoghi di pellegrinaggio solo per fare un bagno invece di cercare la compagnia di coloro che possiedono la conoscenza trascendentale, non è certamente migliore di un asino o di una mucca.” (Srimad Bhagavatam 10.84.13).

La lezione di Srila Prabhupada in audio italiano su questi versi della Bhagavad Gita sono presenti nei post precedenti.

Lascia un commento