Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 32 e 33
La conoscenza trascendentale

Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 32 e 33
Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 32 in sanscrito
evam bahu-vidha yajna
vitata brahmano mukhe
karma-jan viddhi tan sarvan
evam jnatva vimoksyase
Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 32 Audio Mantra in sanscrito
evam: così; bahu-vidhah: vari tipi di; yajnah: sacrifici; vitatah: diffusi; brahmanah: dei Veda; mukhe: attraverso la bocca; karma-jan: nati dall’attività; viddhi: dovresti sapere; tan: loro; sarvan: tutti; evam: così; jnatva: conoscendo; vimoksyase: sarai liberato.
TRADUZIONE
Tutti questi sacrifici sono autorizzati dai Veda e sono concepiti secondo le diverse forme dell’azione. Sapendo questo otterrai la liberazione.
SPIEGAZIONE
Come si è visto, i Veda raccomandano differenti sacrifici per diversi tipi di persone. Poiché di solito l’uomo ha di sé una coscienza totalmente fisica, si sono concepiti vari sacrifici da compiersi col corpo, con la mente o con l’intelligenza; ma tutti mirano a liberare l’uomo dal corpo. Il Signore stesso lo conferma in questo verso.
Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 33 in sanscrito
sreyan dravya-mayad yajnaj
jnana-yajnah parantapa
sarvam karmakhilam partha
jnane parisamapyate
Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 33 Audio Mantra in sanscrito
sreyan: più grande; dravya-mayat: di beni materiali; yajnat: del sacrificio; jnana-yajnah: sacrificio in conoscenza; parantapa: o castigatore del nemico; sarvam: tutte; karma: attività; akhilam: nella totalità; partha: o figlio di Pritha; jnane: in conoscenza; parisamapyate: fine.
TRADUZIONE
O vincitore del nemico, il sacrificio nella conoscenza è superiore al sacrificio dei beni materiali, poiché il sacrificio dell’azione culmina nella conoscenza trascendentale, o figlio di Prtha.
SPIEGAZIONE
Lo scopo di seguire i sacrifici è quello di acquisire la conoscenza completa, poi di sfuggire alle sofferenze materiali e infine di impegnarsi nel trascendentale servizio d’amore al Signore Supremo nella coscienza di Krishna. Ma dietro questi sacrifici c’è un segreto che bisogna conoscere. I sacrifici assumono differenti forme secondo la fede di chi li compie e il loro valore varia con la conoscenza di quest’ultimo.
Colui che, grazie alla sua fede trascendentale, compie sacrifici in piena conoscenza dev’essere considerato superiore a colui che sacrifica i propri beni materiali senza avere questa conoscenza. Quest’ultimo rimane a un livello materiale perché i suoi sacrifici non producono alcun beneficio spirituale. La vera conoscenza culmina nella coscienza di Krishna, senza la quale i sacrifici rimangono solo attività materiali.
Quando però sono eseguiti con conoscenza trascendentale entrano a far parte del piano spirituale. Secondo lo stato di coscienza di chi li compie, i sacrifici prendono il nome di karma-kanda (azioni interessate) e jnana-kanda (ricerca della conoscenza) che ha un valore superiore.