Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 16

La conoscenza trascendentale

Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 16 in sanscrito

kim karma kim akarmeti
kavayo ‘pi atra mohitah
tat te karma pravaksyami
yaj jnatva moksyase ‘subhat

Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 16 Audio Mantra in sanscrito

kim: che cos’è; karma: azione; kim: che cos’è; akarma: inazione; iti: così; kavayah: gli uomini intelligenti; api: anche; atra: a questo proposito; mohitah: sono confusi; tat: questa; te: a te; karma: azione; pravaksyami: spiegherò; yat: la quale; jnatva: conoscendo; moksyase: sarai liberato; asubhat: dalla cattiva sorte.

TRADUZIONE

Anche l’uomo intelligente rimane perplesso quando si tratta di determinare ciò che è l’azione e ciò che è l’inazione. Ora t’insegnerò che cos’è l’azione e questa conoscenza ti libererà da ogni peccato.

SPIEGAZIONE

Per agire in piena coscienza di Krishna dobbiamo seguire l’esempio dei grandi devoti che ci hanno preceduto. Questo è ciò che raccomanda il verso precedente, e questo verso spiega perché non si debba agire in modo indipendente. Per agire veramente in coscienza di Krishna occorre seguire le istruzioni di maestri appartenenti a una successione spirituale autentica. Come leggiamo all’inizio del capitolo, la coscienza di Krishna fu insegnata dapprima al dio del sole, che la trasmise poi a suo figlio Manu, che a sua volta la trasmise a suo figlio Iksvaku.

Così, questa scienza fu conosciuta sulla Terra fin da tempi molto remoti. Le autorità in campo spirituale sono dunque i maestri che appartengono a una successione che risale a Krishna, e noi dobbiamo seguire le loro orme. Senza di loro nemmeno la persona più intelligente saprebbe come agire in coscienza di Krishna. Per questo motivo il Signore decide d’istruire personalmente Arjuna, e chiunque segua la via di Arjuna saprà esattamente come comportarsi. La nostra conoscenza empirica, sempre imperfetta, non può permetterci di scoprire i princìpi della religione. In realtà, i princìpi della religione possono essere dati solo dal Signore (dharmam tu saksad bhagavat-pranitam). (Srimad Bhagavatam 6.3.19)

Nessuno può elaborare questi princìpi con una semplice speculazione mentale. Occorre seguire l’esempio di grandi autorità, come Brahma, Siva, Narada, Manu, i Kumara, Kapila, Prahlada, Bhisma, Sukadeva Gosvami, Yamaraja, Janaka, e Bali Maharajia.¹ Con la speculazione mentale non si può capire che cos’è la religione o la realizzazione spirituale. Perciò il Signore dà prova della Sua misericordia incondizionata verso i Suoi devoti spiegando personalmente ad Arjuna che cos’è l’azione e che cos’è l’inazione. Solo l’azione compiuta nella coscienza di Krishna può liberare una persona dalla prigionia dell’esistenza materiale.

Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Bhagavad Gita Quarto Capitolo Verso 16

Lezione di SDG Srila Prabhupada sulla Bhagavad Gita così com’è

Tradotta da SG Tridandi Das. direttamente dal libro in inglese.

Bhagavad Gita Capitolo 4 Verso 16 Lezione di Srila Prabhupada in italiano

Tenuta a Bombey il 05/04/1974

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