Brahma Samhita Versi 16 a 19

Brahma Samhita Versi 16 a 19
Brahma Samhita Verso 16
ahankaratmakam visvam
tasmad etad vyajayata
ahankara: il principio egotistico materiale; atmakam: che racchiude; visvam: l’universo; tasmat: da quello (Sambhu); etat: questo; vyajayata: è originato.
TRADUZIONE
La funzione di Sambhu in relazione alle jiva risiede nel fatto che questo universo, nel quale è racchiuso il principio egotistico materiale, è stato originato da lui.
SPIEGAZIONE
Il principio di base è il Signore Supremo stesso, che rappresenta il principio di esistenza di tutte le entità libere dall’egotismo separatista. In questo mondo materiale l’apparizione delle entità individuali come simboli egotistici separati è il riflesso distorto e limitato della potenza spirituale inalterata (cit) e, in rappresentanza della primaria, divina funzione generativa mascolina Sambhu, questi simboli sono uniti al principio ricettivo, l’organo femminile materiale, che è il riflesso distorto della potenza spirituale (cit), Ramadevi.
In questa funzione Sambhu non è altro che il mero principio causale materiale che incarna l’estensione nella forma d’ingrediente materiale. Mentre è dunque in corso l’evoluzione progressiva della creazione mondana, e ogni singolo universo viene manifestato, nel principio di Sambhu, nato dallo spazio compreso tra le due sopracciglia di Visnu, appare la manifestazione della personalità di Rudra; in ogni circostanza, comunque, Sambhu racchiude pienamente in sé il principio egotistico mondano.
Brahma Samhita Versi 16 a 19
Le innumerevoli jiva, come particelle spirituali emananti dall’Anima Suprema nella forma di raggi di luce, non hanno alcuna relazione con il mondo materiale quando giungono a conoscere se stesse come servitori eterni del Signore Supremo, sono allora integrate nel regno di Vaikuntha.
Ma quando desiderano avere il dominio su Maya dimenticando la loro identità reale, il principio egotistico Sambhu penetra la loro essenza facendole identificare con il ruolo di goditori separati di entità materiali.
Sambhu è dunque il principio primo dell’universo egotistico materiale e dell’egotismo distorto in quelle jiva che s’identificano con i loro corpi materiali limitati.
Brahma Samhita Verso 17
atha tais tri-vidhair vesair
lilam udvahatah kila
yoga-nidra bhagavati
tasya srir iva sangata
atha: in seguito; taih: con quella; tri-vidhaih: triplice; vesaih: forma; lilam: passatempi; udvahatah: che portano avanti; kila: in verità; yoganidra: Yoganidra; bhagavati: piena della condizione estatica della beatitudine eterna; tasya: di Lui; srih: la dea della fortuna; iva: come; sarigata: unito a.
TRADUZIONE
In seguito, la medesima grande Persona di Dio, assumendo la triplice forma di Visnu, Prajapati e Sambhu, entra nell’universo materiale e gioca a mantenere, a creare e a distruggere questo mondo. Questo gioco è contenuto nella sfera mondana, ed essendo quest’ultima una realta distorta, il Signore Supremo, identico a Maha-Visnu, preferisce unirSi alla dea Yoganidra, la componente della Sua potenza spirituale (cit), piena del rapimento estatico della beatitudine eterna inerente alla propria divina personalità.
SPIEGAZIONE
Le porzioni dislocate della Divinità, ossia Prajapati e Sambhu, che s’identificano entrambi come entità separate dall’essenza divina, si dilettano con le loro rispettive consorti non spirituali (acit), Savitri-devi e Uma-devi, riflessi distorti della potenza spirituale (cit). Il Signore Supremo, Visnu, è l’unico Signore della potenza spirituale (cit), Rama o Laksmi.
Brahma Samhita Verso 18
sisrksayam tato nabhes
tasya padmam viniryayau
tan-nalam hema-nalinam
brahmano lokam adbhutam
sisrksayam: quando vi fu la volonta di creare; tatah: allora; nabheh: dall’ombelico; tasya: di Lui; padmam: un fiore di loto; viniryayau: fuoriuscì; tat-nalam: il suo stelo; hema-nalinam: come un loto dorato; brahmanah: di Brahma; lokam: la dimora; adbhutam: meravigliosa.
TRADUZIONE
Quando Visnu, sdraiato sull’oceano di latte, vuole creare questo universo, un fiore di loto dorato spunta dal Suo cavo ombelicale. Quel loto dorato con il suo stelo è la dimora di Brahma, denominata Brahmaloka o Satyaloka.
SPIEGAZIONE
“Oro” sta a indicare qui il pallido riflesso della cognizione pura.
Brahma Samhita Verso 19
tattvani púrva-rúdhani
karanani parasparam
samavayaprayogac ca
vibhinnani prthak prthak
cic-chaktya sajjamano ‘tha
bhagavan adi-púrusah
yojayan mayaya devo
yoga-nidram akalpayat
tattvani: elementi; púrva-rúdhani: creati in precedenza; karanani: cause; parasparam: reciprocamente; samavaya: del processo di aggregazione; aprayogat: della mancata applicazione; ca: e; vibhinnani: separati; prthak prthak: l’uno dall’altro; cit-saktya: con la Sua potenza spirituale; sajjamanah: associandosi; atha: poi; bhagavan: Dio, la Persona Suprema; adi-púrusah: il Dio primordiale; yojayan: causando l’unione; mayaya: con Maya; devah: il Signore; yoga-nidram: Yoganidra; akalpayat: con cui Egli Si unì.
TRADUZIONE
Prima della loro conglomerazione, gli elementi primari nel loro stato nascente esistevano in origine come entità distinte. La nonapplicazione del processo di aggregazione è la causa della loro esistenza separata. Il divino Maha-Visnu, il Dio primordiale, a contatto con la Sua potenza spirituale [cit], diede impulso a Maya, e mediante l’applicazione del principio di aggregazione creò quelle entità diversificate nel loro stato di cooperazione. Dopodiché Lui stesso Si unì a Yoganidra in virtù della Sua eterna relazione amorosa con la potenza spirituale [cit].
SPIEGAZIONE
Mayadhyaksena prakrtih, súyate sa-caracaram: [Bhagavad Gita. 9.10] “L’energia materiale, prakrti, da nascita a questo universo di esseri animati e inanimati sotto la Mia direzione”. La spiegazione di questo sloka contenuto nella Gita è che Maya, il riflesso distorto della potenza spirituale (cit), era inizialmente inattiva e che la sua estensione di materia, che costituisce la causa materiale, era anch’essa dislocata separatamente.
Secondo la volonta di Krsna questo mondo si manifesta come il risultato dell’unione tra i princìpi di causa efficiente e causa materiale di Maya.
Tuttavia, il Signore Supremo resta congiunto alla Sua potenza cit, Yoganidra. Il termine yoganidra o yogamaya indica ciò che segue: la natura della potenza cit è una manifestazione della Verità Assoluta, mentre la natura del suo riflesso distorto, Maya, è avvolta nell’oscurita dell’ignoranza.
Brahma Samhita Versi 16 a 19
Quando Krsna desidera manifestare qualcosa nell’ambito della sfera mondana avviluppata dall’ignoranza, lo fa grazie all’unione della Sua potenza spirituale con la Sua potenza non-spirituale inerte. Si tratta di Yogamaya; essa comporta due aspetti, quello trascendentale e quello materiale inerte. Krsna stesso, le Sue espansioni soggettive e quelle jiva che sono Sue particelle distinte allo stato inalterato, realizzano l’aspetto trascendentale in quell’unione, mentre le anime condizionate avvertono l’aspetto materiale inerte.
La copertura esterna di conoscenza trascendentale nella attivita coscienti delle anime condizionate porta il nome di Yoganidra. È anch’essa un influsso della potenza cit della Divinità. Questo concetto sara elaborato in seguito con maggiore accuratezza.