Brahma Samita Verso 37 in italiano

Brahma Samita Verso 37 in italiano

Brahma Samita Verso 37

ananda-cinmaya-rasa pratibhavitabhis
tabhir ya eva nija-rupataya kalabhih
goloka eva nivasaty akhilatma-bhúto
govindam adi-purusam tam aham bhajami

ananda: felicita; cit: e conoscenza; maya: che consiste di; rasa: emozioni; prati: ogni secondo; bhavitabhih: che sono assorti; tabhih: in quelle; yah: chi; eva: certamente; nija-rúpataya: con la Sua propria forma; kalabhih: che sono parti di porzioni della Sua potenza di piacere; goloke: a Goloka Vrndavana; eva: certamente; nivasati: risiede; akhila-atma: come l’anima di tutti; bhútah: che esiste; govindam: Govinda; adi-purusam: la persona originale; tam: Lui; aham: io; bhajami: adoro.

TRADUZIONE

Adoro Govinda, il Signore primordiale, che risiede nel Suo regno, Goloka, con Radha, la cui figura spirituale assomiglia alla Sua. Radha è la personificazione della potenza di estasi, completa delle sessantaquattro arti, ed è in compagnia delle sue amiche intime [sakhi, personificazioni delle estensioni della sua forma corporea, permeate e animate dalla gioia infinita del rasa spirituale di Govinda.

SPIEGAZIONE

Sebbene il Signore Assoluto e la Sua potenza siano la stessa e unica esistenza, esistono eternamente come entità separate nelle forme di Radha e Krsna. Sia nell’energia d’estasi sia nel trascendentale Sri Krsna esiste lo srngararasa (amore intrigante), la cui qualità è inconcepibile. La vibhava (estensione) di quel rasa (qualità di dolcezza) è di due tipi, alambana (il sostegno) e uddipana (lo stimolo). Alambana a sua volta si divide in due, asraya (il sostenuto) e visaya (il sostegno). Asraya si riferisce a Radhika stessa e alle estensioni della sua forma, e visaya indica Krsna. Krsna è Govinda, il Signore di Goloka. Le gopi sono le copie asraya di quel rasa; con loro Krsna Si abbandona agli eterni passatempi di Goloka. Nija-rúpataya significa `con gli attributi manifestati dall’energia d’estasi’. Le sessantaquattro attivita artistiche e artigianali sono le seguenti: (1) gita -l’arte del canto; (2) vadya – l’arte di suonare strumenti musicali; (3) nrtya – l’arte della danza; (4) natya – l’arte teatrale; (5) alekhya – l’arte della pittura; (6) visesakacchedya – l’arte di dipingere il viso e il corpo con unguenti colorati e cosmetici; (7) tandula-kusumabali- vikara -l’arte di preparare offerte di riso e fiori; (8) puspastarana – l’arte di fare una coperta di fiori per un letto; (9) dasana-vasanangaraga -1′ arte di applicare preparati per la pulizia dei denti, degli abiti e per tingere il corpo; (10) mani-bhumika-karma – l’arte di creare modelli di gioielleria; (11) sayya-racana -1′ arte di coprire il letto; (12) udakavadya -1′ arte di suonare musica nell’acqua; (13) udaka-ghata – l’arte di fare schizzi d’acqua; (14) citra-yoga -l’arte di applicare praticamente una mistura di colori; (15) malya-grathanavikalpa – l’arte di disegnare composizioni di ghirlande di fiori; (16) sekharapida-yojana – l’arte di ornare il capo con un diadema; (17) nepathya-yoga – l’arte di vestirsi in camerino; (18) karnapatra-bhanga – l’arte di decorare il trago dell’orecchio; (19) sugandha-yukti -1′ arte dell’applicazione pratica di sostanze aromatiche; (20) bhúsana-yojana – l’arte di applicare o sistemare ornamenti; (21) aindra jala – l’arte di giocare con le parole; (22) kaucumara – un genere di arte; (23) hastalaghava – l’arte del prestigiatore; (24) citra-sakapúpabhaksya-vikara-kriya – l’arte di preparare varietà di insalate, pani, torte e altre prelibatezze; (25) panaka-rasaragasava-yojana -1’arte di preparare bevande gustose e di tingere i liquidi di rosso; (26) súci-vaya-karma -1’arte del ricamo e della tessitura; (27) sútra-krida – l’arte di giocare con il filo; (28) vinadamuraka- vadya – l’arte di suonare il liuto e un piccolo tamburo a forma di X; (29) prahelika -1′ arte di creare e risolvere indovinelli; (29a) pratimala – l’arte di rispondere a versi citati con altri appropriati o recitare un verso dietro l’altro per l’esercizio della memoria o per destrezza; (30) durvacaka-yoga – l’arte di praticare un linguaggio al quale gli altri hanno difficolta a rispondere; (31) pustaka-vacana – l’arte di declamare libri; (32) natikakhyayika-darsana – l’arte di recitare brevi commedie e aneddoti; (33) kavyasamasya-púrana -l’arte di risolvere versetti enigmatici; (34) pattika-vetra-bana-vikalpa – l’arte di progettare un sistema di scudi, bastoni e frecce; (35) tarku-karma – l’arte di filare col fuso; (36) taksana – l’arte della carpenteria; (37) vastu-vidya – l’arte dell’ingegneria; (38) raupya-ratna-pariksa -l’arte di esaminare argento e gioielli; (39) dhatu-vada – l’arte della metallurgia; (40) mani-raga jnana – l’arte di tingere i gioielli; (41) akara jnana – l’arte della mineralogia; (42) vrksayurveda-yoga – l’arte di praticare la medicina o le cure mediche con le erbe; (43) mesa-kukkuta-lavakayuddhavidhi -l’arte di conoscere il modo in cui combattono gli agnelli; i galli e gli uccelli; (44) suka-sarika prapalana (o pralapana) – l’arte di conoscere o tenere una conversazione tra il maschio e la femmina del pappagallo cacatua; (45) utsadana – l’arte di guarire o pulire una persona con gli aromi; (46) kesa-marjana-kausala – l’arte di pettinare i capelli; (47) aksara-mustika-kathana – l’arte di parlare con lettere e dita; (48) mlecchita- kutarka-vikalpa – l’arte d’inventare sofismi barbari o stranieri; (49) desa-bhasa jnana – l’arte di conoscere i dialetti provinciali; (50) puspa-sakatika-nirmiti jnana – l’arte di conoscere le profezie fatte da voci celesti o come si preparano carri-giocattolo con i fiori; (51) yantramdtrka – l’arte della meccanica; (52) dharana-matrka – l’arte dell’uso degli amuleti; (53) samvacya – l’arte della conversazione; (54) manasi kavya-kriya – l’arte di comporre versi mentalmente; (55) kriya-vikalpa -1′ arte di ideare un’opera letteraria o un rimedio medicamentoso; (56) chalitaka-yoga -1′ arte di dedicarsi alla costruzione di santuari che portano il proprio nome; (57) abhidhanakosa-cchando jnana -1′ arte dell’uso della lessicografia e della metrica; (58) vastra-gopana -l’arte di nascondere i vestiti; (59) dyúta-visesa -l’arte di conoscere specifici giochi d’azzardo; (60) akarsakrida l’arte di giocare con i dadi o con i magneti; (61) balakakridanaka -1′ arte di usare i giocattoli dei bambini; (62) vainayiki-vidya l’arte d’imporre la disciplina; (63) vaijayiki vidya- l’arte di conseguire la vittoria; 64) vaitaliki vidya – l’arte di svegliare il proprio signore all’alba con la musica.

Tutte queste arti nelle loro forme eterne sono sempre visibili nella regione di Goloka come ingredienti del rasa, mentre nella sfera mondana sono state esibite copiosamente dalla potenza spirituale (cit) Yogamaya, durante i passatempi di Vraja. Sri Rupa dice sadanantaih … santi tah, “Krsna è sempre manifesto nella Sua bellezza a Goloka con i Suoi passatempi infiniti. Talvolta una variante di quei passatempi diventa visibile sul piano mondano. Sri Hari, il Signore Supremo, manifesta anche il passatempo della Sua nascita e molti altri, accompagnato da tutto il Suo séguito. La divina potenza di godimento riempie il cuore di tutto il Suo séguito con i giusti sentimenti spirituali, conformemente al Suo volere. Quei passatempi che si manifestano sul piano mondano sono i Suoi passatempi visibili; ognuno di essi esiste nella sua forma non-visibile a Goloka, al di la della percezione mondana. Nei Suoi passatempi visibili Krsna dimora a Gokula, a Mathura e a Dvaraka. I passatempi che non sono visibili in queste tre localita sono visibili nei loro siti spirituali di Vrndavana. Dalle conclusioni appena esposte appare chiaro che non c’è distinzione tra i passatempi visibili e quelli invisibili. Nel suo commentario a questo sloka, così come anche nel commento all’ Ujjvala-nilamani e nel Krsna-sandarbha, l’apostolo riva Gosvami osserva: “I passatempi visibili di Krsna sono creati dalla Sua potenza cit (spirituale); essendo connessi al rapporto con la funzione mondana, essi manifestano certe caratteristiche che sembrano vere per l’influsso della potenza limitativa (Maya), ma che non possono esistere nella realta trascendentale. La distruzione dei demoni, l’illecita relazione tra amanti, la nascita, eccetera, sono esempi di questa peculiarita. Le gopi sono le estensioni dell’energia estatica di Krsna e sono quindi straordinariamente Sue. Come può esservi unione illecita nel loro caso? L’adulterio delle gopi che si trova nel Suo passatempo visibile non è altro che il riflesso materiale della realta trascendentale.” Il significato celato nelle parole di Sri Jiva Gosvami, quando reso esplicito, non lascera alcun dubbio nella mente dei lettori. Sri Jiva Gosvami è il nostro predicatore della verità trascendentale, perciò gode sempre dell’influenza di Sri Rupa e di Sanatana. Inoltre, nei passatempi di Krsna, Sri riva è una delle manjari; egli è dunque esperto in tutte le realta della trascendenza. Ci sono alcuni che, essendo incapaci di capire il significato delle sue affermazioni, forniscono versioni di loro invenzione e indulgono in controversie inutili. Sri Rúpa e Sanatana dicono che non c’è una distinzione vera ed essenziale tra i Ma visibili e quelli invisibili, la sola differenza è che gli uni sono manifestati nella sfera mondana, mentre gli altri non lo sono. Nella manifestazione soprannaturale c’è purezza assoluta in colui che vede e in colui che è visto. Una persona particolarmente fortunata, quando è favorita da Krsna, può liberarsi dalle catene e dalle connessioni materiali ed entrare nella regione trascendentale dopo avere ottenuto il gusto realizzato della varietà di rasa disponibili durante il periodo di noviziato. Solo tale persona può avere la visione e il gusto del perfetto e assolutamente puro lila di Goloka. Simili nature ricettive si trovano di rado. Anche colui che esiste nella sfera mondana può realizzare il gusto del cid-rasa per la grazia di Krsna, che lo rende capace di raggiungere lo stato realizzato di servizio. Questa persona può avere la visione dei passatempi di Goloka manifestati nel lila mondano di Gokula. C’è sicuramente differenza tra queste due categorie di idonei ricercatori della verità. Finché non si raggiunge lo stadio perfettamente trascendentale non si può non essere ostacolati da persistenti limitazioni nella visione dei passatempi di Goloka. La visione della realta trascendentale varia secondo il livello di realizzazione individuale; la visione di Goloka deve anch’essa variare secondo lo stesso criterio. Soltanto quelle anime incatenate ed eccessivamente dedite al materialismo sono prive degli occhi della devozione; tra esse alcune sono irretite dalla varietà dell’energia illusoria, mentre altre aspirano all’autodistruzione sotto l’influsso della conoscenza centrifuga. Sebbene possano avere una visione dei passatempi del Signore Supremo manifestati sul piano mondano, sono in grado di avere soltanto una concezione materiale di quei passatempi visibili, essendo la loro concezione priva di realta trascendentale. Perciò la realizzazione di Goloka appare in proporzione all’idoneita, la quale dipende dal livello della propria realizzazione spirituale. Il principio di base è che sebbene Gokula sia sacra e libera da scorie quanto lo è Goloka, essa viene manifestata sul piano mondano grazie all’influsso della potenza cit, Yogamaya. Nelle vicende visibili e invisibili delle regioni trascendentali non c’è alcuna impurita, contaminazione o imperfezione inerente al mondo dei limiti; c’è qualche differenza solo nell’ambito della realizzazione, che varia in proporzione all’avanzamento spirituale dei ricercatori dell’Assoluto. L’impurita, la corruttibilità, gli elementi estranei, l’illusione, l’ignoranza, il profano, la totale inadeguatezza, l’insignificanza, la grossolanita – queste caratteristiche appartengono all’occhio, all’intelletto, alla mente e all’ego delle anime condizionate istupidite dalla natura materiale, e non hanno niente a che fare con la natura essenziale della trascendenza. Più si è liberi da questi difetti, più si è capaci di realizzare l’Assoluto che è al di la di ogni attributo. La verità rivelata dalle Scritture è libera da scorie, ma le realizzazioni di coloro che cercano la conoscenza di queste realta sono con o senza imperfezioni secondo il grado della rispettiva realizzazione. Le sessantaquattro arti che sono state enumerate sopra in realta esistono illimitatamente solo a Goloka. La corruttibilità, l’insignificanza e la grossolanita sono presenti in quelle arti secondo il grado di auto-realizzazione degli aspiranti alla conoscenza dell’Assoluto. Secondo Srila Rúpa e Srila Sanatana tutti quei passatempi che sono stati visibili a Gokula esistono in tutta la loro purezza e liberta da ogni traccia di limitazione a Goloka. Anche l’autocratica relazione trascendentale tra amanti esiste a Goloka in una purezza inconcepibile, giudicata secondo la stessa misura e la stessa logica. Tutte le manifestazioni della potenza cit, Yogamaya, sono pure, perciò, dal momento che la suddetta relazione trascendentale tra amanti è creazione di Yogamaya, è necessariamente libera da ogni contaminazione e appartiene alla realta assoluta. Fermiamoci a considerare che cos’è la realta assoluta in Sé. Sri Rupa Gosvami dice púrvokta … saratah. Su questi sloka Sripada Jiva Gosvami, dopo matura riflessione, ha stabilito la relazione trascendentale tra amanti come vibhrama-vilasa, qualcosa che sembrerebbe diverso da ciò che appare. Tali sono i passatempi della nascita e altri, manifestati da YogaMaya. Con la spiegazione tathapi … vraja-vanitanam, Srila riva Gosvami ha espresso il suo profondo coinvolgimento. I passatempi gioiosi mediati dall’errore apparente, vibhrama-vilasa, come espediente di YogaMaya, sono anch’essi inclusi nelle affermazioni conclusive di Rupa e Sanatana. Ciò nonostante, poiché Sripada riva Gosvami ha stabilito l’uguaglianza tra Goloka e Gokula, si deve ammettere che c’è una realta trascendentale alla base di tutti i passatempi di Gokula. Un marito è colui che si lega a una ragazza in matrimonio, mentre un amante è colui che, al fine di ottenere con il proprio amore l’amore dell’altrui moglie, oltrepassa le convenzioni morali sotto l’impulso di un sentimento che guarda all’amore di lei come se fosse la totalità e il fine dell’esistenza. A Goloka non esiste assolutamente una relazione come quella nuziale, perciò non c’è un ruolo di marito caratterizzato da un’unione del genere. D’altra parte, poiché le gopi, entità autonome reali, non hanno alcun legame matrimoniale, non possono avere un legame di concubinato. Inoltre, non possono esservi entità separate nella forma di condizione svakiya (coniugale) e parakiya (adultera). Nei passatempi visibili sul piano mondano esiste la funzione nella forma di relazione nuziale, ma Krsna è al di la della sfera di quella funzione, quindi la suddetta funzione del cerchio d’amore totale è un espediente di YogaMaya. Krsna gusta il rasa trascendentale simile all’amore adultero scavalcando quella funzione. Questo passatempo di andare al di la del limite dell’apparente funzione morale manifestato da YogaMaya è, in ogni caso, osservabile anch’esso solo sul piano mondano da un occhio avviluppato dalla copertura materiale, perché in realta simile frivolezza non c’è nei passatempi di Krsna. Il rasa tra amanti è certamente l’essenza scelta di tutti i rasa. Se si dovesse dire che esso non esiste a Goloka, ciò sarebbe altamente deplorevole per Goloka. Non è un fatto che non vi sia una completezza suprema nel gustare il rasa nel sommo regno di Goloka. Krsna, la sorgente di tutti gli avatara, gusta nello stesso modo in una forma distinta a Goloka e in un’altra forma distinta a Gokula. Perciò, nonostante le apparenze, che all’occhio materiale mostrano uno sconfinamento dai limiti della funzione legittima nella forma di adulterio, persino a Goloka dev’essere presente questa verità in una qualche forma. Atmaramo py ariramat, atmany avaruddhasauratah, reme vraja-sundaribhir, yatharbhakah pratibimba-vibhramah, questo e altri versi delle Scritture mostrano che il provare gioia in Se stesso è la qualità essenziale e distintiva di Krsna. Nel Suo maestoso regno cit, Krsna causa la manifestazione della Sua potenza cit nella forma di Laksmi e gode di lei come Sua legittima sposa. Poiché in quel luogo prevale questo sentimento di unione matrimoniale, il rasa si espande in una forma completa solo fino allo stadio di servizio (dasya-rasa). Ma a Goloka Krsna divide la Sua potenza cit in migliaia di gopi e S’impegna eternamente in passatempi d’amore con loro dimenticando i sentimenti di appartenenza. Con i sentimenti di appartenenza verrebbe meno l’estrema inaccessibilita del rasa. Le gopi naturalmente hanno, sin dall’eternita, la sensazione innata di essere mogli di qualcun altro. Krsna, in risposta a quel sentimento, reciprocando il sentimento di amante, esprime il rasa e gli altri passatempi d’amore con l’ausilio del flauto, il Suo più caro amico. Goloka è il sito trascendentale del rasa eternamente auto-realizzato, al di la della concezione limitata. Perciò a Goloka c’è la realizzazione dell’assunto sentimentale del rasa amoroso. La natura del principio di maestà è tale che nel regno di Vaikuntha non c’è traccia di rasa d’amore paterno e materno nei confronti della sorgente di tutti gli avatara. Ma a Goloka, sito della delizia suprema, altro non c’è che l’assunto egoistico, sentimentale e originale dello stesso rasa. La Nanda e Yasoda sono visibilmente presenti, ma non ha luogo alcuna nascita. Per mancanza dell’evento della nascita, il sentimento egoistico di amore paterno e materno assunto da Nanda e Yasoda non ha alcun fondamento nell’esistenza effettiva di entità quali il padre e la madre, ma ha piuttosto la natura di un assunto sentimentale da parte loro, jayati jana-nivaso devakijanma-vadah, eccetera. Al fine della realizzazione del rasa, il sentimento egoistico assunto è comunque eterno. Se nel rasa d’amore extra-coniugale e i corrispondenti sentimenti egoistici di concubinato e d’amore illecito sono semplici assunti eterni, non vi è in essi alcuna colpa né essi vanno contro le Scritture. Quando quelle entità trascendentali di Goloka si manifestano a Vraja, allora quei due sentimenti egoistici diventano in qualche modo più palpabili alla visione materiale del mondo fenomenico e questa è l’unica differenza tra le due espressioni. Nel rasa d’amore paterno e materno i sentimenti di Nanda e Yasoda come genitori si esplicano nella loro forma più tangibile con i passatempi della nascita e altri, mentre nel rasa d’amore extra-coniugale i corrispondenti sentimenti di concubinato delle singole gopi si esplicano nella forma del loro matrimonio con Abhimanyu, con Govardhana, eccetera. In realta non c’è un’entità separata come il matrimonio delle gopi né a Goloka né a Gokula, perciò gli sastra dichiarano che non c’è unione sessuale tra le gopi e i loro mariti. È per questa stessa ragione che anche Sri Rupa, il precettore autorizzato del principio del rasa, scrive che nel trascendentale rasa amoroso l’eroe è di due diversi tipi, il marito e l’amante, patis copapatis ceti prabhedav iha visrutav iti. Sri Jiva nel suo commentario, con le parole patih puravanitanam dvitiyo vraja-vanitanam riconosce l’eterno ruolo di amante che Krsna ha a Goloka, e il Suo ruolo di marito a Vaikuntha, a Dvaraka e così via. Nel Signore di Goloka e nel Signore di Gokula il carattere della relazione tra amanti si trova nella sua forma più completa. Il fatto che Krsna oltrepassi deliberatamente la Sua capacita di auto-deliziarSi è causato dal desiderio di unione con l’altrui moglie. La condizione di essere la moglie di un altro non è che il corrispondente sentimento assunto dalle gopi. In realta, le gopi non hanno un marito che abbia un’esistenza indipendente e separata, tuttavia il loro stesso sentimento egoistico fa sì che esse abbiano la natura di legittime mogli di qualcun altro. Tutte le caratteristiche, come per esempio, “il desiderio che porta l’amante a oltrepassare i confini del dovere”, e via dicendo, sono eternamente presenti nella residenza della delizia infinita. A Vraja questa verità si rivela, fino a un certo punto, in una forma più tangibile per chi ha occhi terreni. A Goloka c’è un’inconcepibile distinzione e nondistinzione tra i rasa analoghi al concubinato e al matrimonio mondani. Si può dire inoltre con altrettanta verità che a Goloka non esiste distinzione tra i due rasa, ma che allo stesso tempo questa distinzione esiste. L’essenza dell’amore illecito è la cessazione di ogni senso di appartenenza, e la mancanza del senso di appartenenza è il godimento della Sua potenza cit nella forma di sospensione del senso di amore illecito, o godimento senza la ratifica del legame coniugale. L’unione dei due esiste là come un rasa che include entrambe le varietà. A Gokula è davvero lo stesso, con la differenza che la cosa produce un’impressione diversa sugli osservatori che appartengono alla sfera mondana. In Govinda, l’eroe di Goloka, coesistono i ruoli di marito e di amante al di sopra di ogni pieta o empieta e liberi da ogni grossolanita. Lo stesso vale per l’eroe di Gokula, anche se c’è una diversita nella realizzazione a causa di YogaMaya. Se s’insiste sul fatto che le manifestazioni di YogaMaya sono la più alta verità, essendo la creazione della potenza cit, e che quindi l’impressione dell’amore illecito è anch’essa vera, la risposta è che può esistere un’impressione di egoismo sentimentale analogo nel gusto del rasa, ma libero da offese perché non è privo di fondamento nella verità. Tuttavia, l’impressione dissennata prodotta nell’ambito del giudizio mondano è offensiva, e come tale non può esistere nel puro regno cit. In effetti Sripada Jiva Gosvami è giunto alla vera conclusione, e nello stesso tempo la scoperta della parte opposta è anch’essa inconcepibilmente vera. Sono le vane discussioni empiriche sulla condizione di matrimonio legittimo e di concubinato a essere false e piene di prolissita capziose. Chi percorre i commentari di Sripada Jiva Gosvami e quelli della fazione opposta con un’attitudine di giudizio imparziale non può mantenere un atteggiamento di disapprovazione generato da un qualsiasi dubbio reale. Quello che il puro devoto del Signore Supremo dice è del tutto vero e indipendente da considerazioni insane sui pro e sui contro. C’è comunque l’elemento di mistero nelle loro controversie verbali. Coloro il cui giudizio è composto da sostanza materiale, essendo essi incapaci di penetrare lo spirito delle controversie amorose tra puri devoti perché mancanti di devozione pura, sono portati ad attribuire ai devoti i propri difetti di partigianeria e di punti di vista contrastanti. Commentando lo sloka del Rasapancadhyayi, “gopinam tat-patinam ca”, eccetera, ciò che Sripada Sanatana Gosvami ha asserito in modo conclusivo nel suo Vaisnavatosani è stato accettato con riverenza e senza alcuna contestazione dal devoto autentico Sripada Visvanatha Cakravarti. Ogniqualvolta nasce una disputa sui puri passatempi cognitivi, come quelli di Goloka, faremmo bene a ricordare il prezioso suggerimento scaturito dalle sacre labbra di Sriman Mahaprabhu e dei Suoi seguaci, i Gosvami, ossia che la Verità Assoluta è sempre caratterizzata dalla varietà spirituale che trascende la varietà dei fenomeni materiali, ma non è mai priva di caratteristiche. Il rasa divino è bello nella sua variegata distinzione in quattro stadi: vibhava, anubhava, sattvika e vyabhicari, e il rasa è sempre presente a Goloka come a Vaikuntha. Il rasa di Goloka si manifesta a beneficio dei devoti sul piano mondano come vraja-rasa grazie al potere di YogaMaya. Ogni cosa osservabile nel Gokula-rasa è visibile nel Goloka-rasa in una forma chiaramente esplicita. Ecco dunque la distinzione tra l’amore illecito e il concubinato, la varietà dei rispettivi rasa di cui godono le diverse personalità, il suolo, l’acqua, il fiume, la collina, il portico, il pergolato, le mucche, e così via. Tutte le caratteristiche di Gokula esistono a Goloka disposte in modo adeguato. C’è solo una peculiarita: le concezioni mondane degli esseri umani con criteri materiali di giudizio che si riferiscono a quelle entità trascendentali, la non esistono. La concezione di Goloka si manifesta differentemente in proporzione al livello di realizzazione dei molteplici passatempi di Vraja, ed è molto difficile formulare un criterio preciso che possa discernere quali porzioni siano mondane e quali incontaminate. Più l’occhio della devozione si tinge con il balsamo dell’amore, più il concetto trascendentale gradualmente si manifestera. Non c’è quindi alcun bisogno di ulteriori speculazioni ipotetiche che non accrescono l’apprezzamento spirituale, in quanto la conoscenza essenziale di Goloka è un’entità inconcepibile. Cercare di perseguire l’inconcepibile con il procedimento concettuale è come battere la pula vuota del grano, tentativo che avra sicuramente un finale infruttuoso. È dunque sacro dovere di ognuno, nell’astenersi dallo sforzo di conoscere, cercare di conseguire l’esperienza della trascendenza con la pratica della devozione pura. Qualunque sentiero il cui percorso tenda a produrre l’impressione del vuoto dev’essere evitato con ogni mezzo. Il parakiyarasa puro e libero da concezioni materiali è una realizzazione estremamente rara, ed è questo che è stato descritto nel racconto dei passatempi di Gokula. I devoti che seguono i dettami del loro puro amore spontaneo dovrebbero basare i loro sforzi devozionali su quel racconto. Raggiungeranno allora il principio fondamentale più completo nel momento in cui otterranno lo stadio di realizzazione. Le attivita devozionali caratterizzate dall’amore illecito, così come vengono praticate dalle anime condizionate dalla mentalita materialista, sono empieta mondane proibite. Il cuore del nostro apostolo Sripada riva Gosvami era molto turbato da simili pratiche e ciò lo indusse a darci le sue dichiarazioni conclusive sull’argomento. È dovere di un Vaisnava puro accettare lo spirito autentico delle sue affermazioni. È una grande offesa mancare di rispetto all’acarya cercando di stabilire una dottrina diversa che si oppone alla sua.

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