Che Cos’è la Coscienza Di Krishna?

Che Cos’è la Coscienza Di Krishna?

La seguente intervista con la giornalista indtpendente Sandy Nixon avvenne nel luglio del 1975, nell’appartamento di Srila Prabhupada del centro Rare Krishna di Filadelfia. La discussione costituisce una superba introduzione alla coscienza di Krishna e copre gli argomenti di base, quali il mantra Hare Krishna, la relazione tra il maestro spirituale e Dio, la differenza tra guru autentici e falsi guru, il ruolo della donna nella coscienza di Krishna, il sistema indiano delle caste e la relazione tra la coscienza di Cristo e la coscienza di Krishna.


Sandy Nixon: La mia prima domanda è molto importante. Che cos’è la coscienza di Krishna?

Srila Prabhupada: “Krsna” significa Dio. Noi siamo tutti intimamente legati a Lui perché Egli è il nostro padre originale.
Purtroppo abbiamo dimenticato questo legame, perciò quando siamo interessati a sapere quale relazione abbiamo con Dio e qual è lo scopo della nostra vita, possiamo dire di essere coscienti di Krsna

Sandy Nixon: Come si sviluppa la coscienza di Krsna nella persona che la pratica?


Srila Prabhupada: La coscienza di Krishna si trova già nel profondo del nostro cuore, ma poiché siamo condizionati dall’esistenza materiale, l’abbiamo dimenticata. Il canto del maha-mantra:

hare krishna, hare krishna, krishna krishna, hare hare,
hare rama, hare rama, rama rama, hare hare

ravviva nell’essere questa coscienza innata. Per esempio, fino a qualche mese fa questi giovani, ragazzi e ragazze americani ed europei, non sapevano niente di Krishna, eppure ieri li abbiamo visti cantare Hare Krishna e danzare in estasi durante tutta la processione del ratha-yatra (festa annuale celebrata nelle grandi città del mondo dal Movimento per la Coscienza di Krishna.

Pensa che fosse artificiale? No, nessuno può artificialmente cantare e danzare per molte ore. Questi giovani hanno veramente risvegliato la loro coscienza di Krishna seguendo una via autentica. La Caitanya-caritiimrta (Madhya 22.107) spiega a questo proposito:

nitya-siddha krsna-prema ‘siidhya’ kabhu naya

sravanadi-suddha-citte karaye udaya

La coscienza di Krishna si trova allo stato latente nel cuore di ogm essere e si risveglia quando si entra a contatto con i devoti. La coscienza di Krishna non ha niente di artificiale; come un ragazzo sente risvegliare in sé un’attrazione naturale per una ragazza, così chi ascolta ciò che riguarda Krishna nella compagnia dei devoti risveglia la sua coscienza di Krishna fino ad allora assopita.

Sandy Nixon: Qual è la differenza tra la coscienza di Krishna e la coscienza di Cristo?

Srila Prabhupada: La coscienza di Cristo e la coscienza di Krishna sono sinonimi, ma poiché oggi l’uomo non rispetta più le leggi e i princìpi del cristianesimo, cioè i comandamenti di Gesù Cristo, non può elevarsi al livello della coscienza divina.

Sandy Nixon: Che cosa distingue la coscienza di Krishna da tutte le altre religioni?

Srla Prabhupada: Innanzi tutto “religione” significa conoscere e amare Dio. Questo è ciò che s’intende per religione. Oggi, per mancanza di educazione, nessuno conosce Dio, che dire di amarlo! In genere, la gente si accontenta di andare in chiesa per pregare: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano.” Secondo lo Srimad-Bhagavatam questo è un comportamento disonesto perché lo scopo non è quello di conoscere e di amare Dio, ma di trarre un profitto personale. In altre parole, se pretendo di seguire una certa religione senza conoscere Dio e senza amarLo, la mia “religione” è falsa.

Certamente il cristianesimo dà ampia possibilità di comprendere Dio, ma nessuno è veramente interessato. Per esempio, la Bibbia ordina: “Non uccidere!”, eppure i mattatoi più moderni sono progettati dai cristiani.Come possono diventare coscienti di Dio se non osservano i comandamenti di Gesù Cristo? Si può dire altrettanto di tutte le religioni. Le denominazioni “indù”, “musulmano” o “cristiano” sono solo etichette portate da uomini che non sanno chi è Dio né come amarlo.

Sandy Nixon: Come distinguere un maestro spirituale autentico da un ciarlatano?

Srila Prabhupada: Colui che insegna l’arte di conoscere e amare Dio è un maestro spirituale. Talvolta alcuni furfanti ingannano la gente proclamando di essere Dio, e la gente che non sa niente di Dio crede loro sulla parola. Bisogna essere molto seri se si vuole comprendere chi è Dio e come amarlo. Altrimenti sarà solo una perdita di tempo. Ciò che distingue il nostro movimento da tutti gli altri è che solo noi possiamo veramente insegnare l’arte di conoscere e di amare Dio. Noi presentiamo la scienza che consiste nel conoscere Krishna la Persona Suprema, mediante l’applicazione degli insegnamenti della Bhagavad Gita e dello Srimad-Bhagavatam.

Queste opere c’insegnano che il nostro unico dovere è amare Dio. Non abbiamo bisogno di chiedere a Dio di provvedere ai nostri bisogni perché Egli Si prende cura di tutti gli esseri, anche di chi non ha religione. I cani e i gatti, per esempio, non hanno religione, eppure Krishna veglia anche su di loro. Perché dunque importunare Krishna per chiederGli il nostro pane quotidiano se finora ce l’ha sempre procurato? La vera religione è quella che c’insegna ad amare Dio. Lo Srimad Bhagavatam (1.2.6) dice a questo proposito:

sa vai pumsam paro dharmo
yato bhaktir adhoksaje
ahaituky apratihata
yayatma suprasidati

La religione di prim’ordine insegna come amare Dio senza alcuna motivazione. Servire Dio per trarre un qualsiasi guadagno è commercio, non amore. Il vero amore per Dio è ahaituky apratihatii: è incondizionato e niente può ostacolarlo. Niente può fermare colui che desidera veramente amare Dio, non importa che sia ricco o povero, giovane o vecchio, nero o bianco.

Sandy Nixon: Tutte le vie portano alla stessa meta?

Srila Prabhupada: No, ci sono quattro categorie di uomini – i karmi, i jnani, gli yogi e i bhakta – e tutti raggiungono una meta differente. Il karmi agisce per ottenere un beneficio materiale. Se ne trovano molti nelle città, dove lavorano giorno e notte per far soldi. I karmi sono dunque coloro che agiscono per interesse. Il jnani, invece, pensa: “Perché lavorare duramente? Gli uccelli, le api, gli elefanti e tutte le altre creature mangiano a sazietà senza fare alcuno sforzo. Perché affaticarsi inutilmente?

Cerchiamo piuttosto di risolvere i veri problemi della vita – la nascita, la morte, la vecchiaia e la malattia.” I jnani cercano di diventare immortali, pensano che se si fondono nell’esistenza di Dio potranno liberarsi dalla nascita, dalla morte, dalla vecchiaia e dalla malattia. Lo yogi, invece, cerca di ottenere poteri soprannaturali per poter compiere cose meravigliose.

Per esempio, può diventare molto piccolo: se lo chiudete a chiave in una stanza, potrà uscire da una piccolissima fessura. Questi giochi di magia gli valgono la fama di persona prestigiosa. Naturalmente i nostri yogi moderni sono abili solo nella ginnastica perché non possiedono alcun potere effettivo. Il vero yogi ha poteri di carattere materiale che non hanno niente di spirituale.

Riassumendo, lo yogi ricerca i poteri soprannaturali, il jnani vuole liberarsi dalle sofferenze della vita, e il karmi aspira a un guadagno materiale. Il bhakta – il devoto del Signore – non desidera niente per sé. Vuole solo servire Dio per amore, come una madre si sacrifica per il proprio figlio.

Per la madre non esiste questione d’interesse personale, è per puro affetto che si prende cura del figlio. Raggiungerete la perfezione solo quando arriverete a un simile stadio d’amore per Dio. Il karmi, il jnani e lo yogi non possono conoscere Dio; solo il devoto può. Krishna dice nella Bhagavad-gita, bhaktya mam abhijanati: “Solo con il servizio di devozione Mi si può conoscere così come sono.” (B.g. 18.55)

Krishna non ha raccomandato nessun’altra via per conoscerlo. Se volete veramente conoscerlo e amarlo, dovete accettare la via della devozione e nessun’altra. Le altre vie, qualunque esse siano, non vi serviranno a niente.

Sandy Nixon: Quale cambiamento avviene nella persona che segue questa via?

Srila Prabhupada: Non si tratta di cambiamento. La coscienza di Krishna non è altro che la vostra coscienza originale, ora coperta da uno spesso strato di polvere. Dovete liberarvi di questa polvere se volete che la vostra coscienza ritrovi la sua purezza originale. La coscienza è come l’acqua pura. L’acqua è limpida per natura, e quando diventa fangosa è sufficiente filtrarla perché riacquisti la sua purezza, la sua limpidezza originale.

Sandy Nixon: Si può migliorare sul piano sociale diventando coscienti di Krishna?

Srila Prabhupada: Sì. Come lei può constatare, i miei discepoli non bevono sostanze alcoliche, non mangiano carne, sono molto puliti e godono di ottima salute, protetti da tutte le malattie serie. In realtà, il fatto di non mangiare più carne non è un sintomo di coscienza di Krishna, ma di civiltà. Dio ha dato all’uomo una grande varietà di cibo: deliziosi frutti, ortaggi e cereali, e il latte, che è un alimento di prima qualità. Col latte si possono preparare centinaia di piatti nutrienti, ma ormai nessuno ne conosce l’arte.

Oggi si preferisce mantenere immensi mattatoi e mangiare la carne. L’umanità non si è neppure civilizzata: solo l’uomo selvaggio uccide bestie innocenti per mangiarsele. L’uomo veramente civile conosce l’arte di cucinare piatti nutrienti col latte.

A Nuova Vrindavana per esempio, nella nostra comunità rurale della Virginia Occidentale, negli Stati Uniti, produciamo centinaia di prodotti del latte, tutti squisiti. I visitatori si stupiscono nel vedere quanti piatti deliziosi si possono ottenere col latte. Il sangue della mucca ha certamente molte qualità nutritive, ma l’uomo civile ne beneficia sotto forma di latte. Il latte, infatti, non è altro che il sangue della mucca trasformato. Dal latte si possono ricavare lo yogurt, il formaggio, il ghii (burro chiarificato) e altri prodotti.

E mischiandoli con i cereali, la frutta e le verdure, si ottengono centinaia di pietanze. Questo è ciò che s’intende per civiltà. Civiltà non è uccidere direttamente un animale per divorarne la carne. In tutta innocenza, le mucche mangiano l’erba che fornisce loro il Signore e producono il latte di cui l’uomo si nutre. Pensa che sia civile sgozzarle per poi mangiare la loro carne?

Sandy Nixon: No, sono perfettamente d’accordo con lei … Sono invece curiosa di chiarire un altro punto: si devono accettare i Veda alla lettera o si può dare loro un significato simbolico?

Srila Prabhupada: No. Non bisogna prenderli simbolicamente, ma così come sono. Ecco perché noi presentiamo la Bhagavad Gita così com’è.

Sandy Nixon: I suoi sforzi mirano a far rivivere in Occidente il sistema delle caste? La Gita menziona che …

Srìa Prabhupada: In quale punto la Bhagavad-gita menziona il sistema delle caste? Krishna dice, catur-vanrnyam maya srstarm guna karma-vibhagasah: “Ho creato le quattro divisioni della società secondo le tendenze e i doveri dell’uomo.” (Bhagavd Gita 4.13) Per esempio, lei può notare che nella società si trovano sia gli ingegneri sia i medici. Ma si può dire che essi appartengano a caste differenti – che uno appartiene alla casta degli ingegneri e l’altro a quella dei medici?

No, se qualcuno si è laureato alla facoltà di medicina è accettato come medico, e se un altro ha ottenuto la laurea d’ingegnere è riconosciuto come tale. Allo stesso modo, la Bhagavad-gita divide la società in quattro gruppi: quello degli uomini che hanno un’intelligenza superiore, quello degli amministratori, quello dei produttori, e infine quello dei semplici lavoratori. Queste divisioni sono naturali. Prendiamo, per esempio, il gruppo degli intellettuali.

Per rispondere veramente ai requisiti propri degli uomini d’èlite, come li definisce la Bhagavad-Gita, essi dovranno necessariamente ricevere una formazione, come un ragazzo intelligente dovrà essere formato in una università per diventare un medico qualificato. Così, nella coscienza di Krishna, gli uomini intelligenti imparano a controllare la mente e i sensi, a essere veritieri, puliti, sia interiormente sia esteriormente, a essere saggi, a mettere in pratica la loro conoscenza nella vita quotidiana e a diventare coscienti di Dio.

Tutti questi ragazzi (Prabhupada, con un gesto, indica i suoi discepoli) sono dotati di una grande intelligenza e noi insegnamo loro come farne buon uso. Non stiamo instaurando il sistema delle caste, secondo cui qualsiasi furfante nato in una famiglia di brahmana è automaticamente riconosciuto brahmana.

Anche se ha le abitudini di un uomo di bassa classe, sarà ugualmente accettato come un uomo di prima classe solo per il fatto che è nato in una famiglia di brahmana Noi non accettiamo una cosa simile. Lo riconosciamo come uomo di prima classe se ha ricevuto una formazione brahminica.

Non importa essere indiani, europei o americani, di bassa o di alta nascita, tutto ciò non ha alcuna importanza. Qualsiasi uomo intelligente può ricevere una formazione che lo conduca a seguire princìpi superiori di vita. Noi vogliamo smentire questa idea assurda secondo cui imponiamo il sistema delle caste ai nostri discepoli. Noi semplicemente selezioniamo uomini intelligenti e li educhiamo in modo che diventino persone ideali sotto ogni aspetto.

Sandy Nixon: Che cosa pensa della liberazione della donna?

Srila Prabhupada: Questa pretesa parità di diritti è sinonimo d’inganno da parte dell’uomo. Supponga che un uomo e una donna s’incontrino, s’innamorino e abbiano rapporti sessuali; quando la donna rimane incinta, l’uomo sparisce e la donna deve provvedere alle necessità del bambino andando a mendicare dallo Stato, oppure deve uccidere il figlio ricorrendo all’aborto. Questo è ciò che sintende per indipendenza della donna …

In India, anche se una donna vive nella povertà, resta almeno sotto la protezione del marito e questi ne è responsabile. Quando è incinta non si trova a dover uccidere suo figlio o andare a mendicare per mantenerlo. Mi dica allora che cosa significa vera indipendenza – rimanere sotto la protezione di un marito o diventare un oggetto di piacere sfruttato da tutti?

Sandy Nixon: E sul piano spirituale la donna può anche lei riuscire nella coscienza di Krishna?

Srila Prabhupada: Noi non facciamo nessuna distinzione di sesso. Offriamo la coscienza di Krishna sia all’uomo sia alla
donna. Uomo, donna, ricco, povero: tutti sono benvenuti. Krishna dice nella Bhagavad-gita:


vidya-vinaya-sampanne
brahmane gavi hastini
suni caiva svapake ca
panditah sama-darsinah

“L’umile saggio, illuminato dalla vera conoscenza, vede con occhio equanime il brahmana nobile ed erudito, la mucca, l’elefante, il cane e il mangiatore di cani (l’intoccabile).” (B.g. 5.18)

Sandy Nixon: Può spiegarmi il significato del mantra Hare Krishna?

Srila Prabhupada: È molto semplice. Hare significa “O energia del Signore” e Krishna “O Krishna”. Come nel mondo materiale si trovano il principio maschile e quello femminile, così Dio è il maschio originale (purusa), e la Sua energia (prakrti) è il principio femminile originale. Perciò, quando cantiamo Hare Krishna preghiamo: “O Krishna, o energia di Krishna, impegnatemi al Vostro servizio.”

Sandy Nixon: Per favore, può raccontarmi brevemente la sua vita e come ha scoperto di essere il maestro spirituale del Movimento per la Coscienza di Krishna?

Srila Prabhupada: La mia storia è molto semplice. Ero sposato e padre di famiglia – adesso sono nonno – quando il mio maestro spirituale mi ordinò di andare in Occidente per predicare il culto della coscienza di Krishna Su sua richiesta ho lasciato tutto e ora sto cercando di eseguire il suo ordine e quello di Krishna.

Sandy Nixon: Quanti anni aveva quando il suo maestro le chiese di andare in Occidente?

Srila Prabhupada: Fin dal nostro primo incontro mi ordinò di andare a predicare la coscienza di Krishna in Occidente. Allora avevo venticinque anni, ero sposato e padre di due figli. Feci del mio meglio per obbedire al suo ordine e cominciai a pubblicare la rivista Back to Godhead nel 1944, quando ero ancora padre di famiglia. Ma fu nel 1 959, dopo che ebbi rinunciato alla vita familiare, che cominciai a scrivere libri. Infine, nel 1965, partii per gli Stati Uniti.


Sandy Nixon: Lei ha detto di non essere Dio, eppure, guardando dall’esterno, sembra che i suoi discepoli la trattino come se lei lo fosse.

Srila Prabhupada: Infatti, questo è il loro dovere. Il maestro spirituale dev’essere onorato come Dio perché compie la Sua volontà, come il rappresentante del capo di Stato deve ricevere un rispetto uguale a quello offerto al capo di Stato perché ne esegue gli ordini. Se un semplice poliziotto si presenta a casa vostra, per esempio, dovete rispettarlo perché rappresenta lo Stato. Ma ciò non significa che lui sia il capo di Stato.

Saksad dharitvena samasta sastrair / uktas tatha bhavyata eva sadbhih; il maestro spirituale dev’essere onorato come il Signore Supremo perché Ne è il servitore più intimo; questo è ciò che confermano tutte le Scritture e ciò che riconoscono tutte le autorità in materia spirituale.” (Guru-astaka, 7)

Sandy Nixon: Mi stupisce anche tutta questa ricchezza materiale che i suoi discepoli le offrono. Per esempio, lei halasciato l’aeroporto a bordo di un’automobile di lusso. Mi stupisco perché …

Srila Prabhupada: In questo modo i discepoli imparano a considerare il maestro spirituale come non differente da Dio. Per offrire al rappresentante di Stato lo stesso rispetto dovuto al capo di Stato, dovete trattarlo con riguardo. Se accordate al maestro spirituale lo stesso rispetto che a Dio, dovete offrirgli gli stessi vantaggi che offrireste a Dio. Dio viaggerebbe su un’automobile d’oro, e se i discepoli offrissero al loro maestro spirituale un’automobile qualsiasi, non sarebbe adeguato perché egli dev’essere trattato come Dio. Se Dio venisse a casa vostra, Lo portereste su un’utilitaria o Lo fareste accomodare su un’auto d’oro?

Sandy Nixon: Uno degli aspetti della coscienza di Krishna più difficili da accettare per un osservatore è la presenza della murti (la Divinità nel tempio) e il fatto che rappresenti Krishna. Può spiegarmelo in poche parole?

Srila Prabhupada: Sì. Poiché al momento non siete educati a vedere Krishna, Egli, nella Sua misericordia, Si manifesta in questa forma affinché possiate vederLo. Voi potete vedere il legno o la pietra, ma non ciò che è spirituale. Immaginiamo che suo padre sia all’ospedale e sia appena morto. Piangendo al suo capezzale lei direbbe: “Ci ha lasciato!” Perché direbbe una cosa simile? Che cosa se n’è andato?


Sandy Nixon: Il suo spirito, naturalmente.

Srila Prabhupada: Ha mai visto questo spirito?

Sandy Nixon: No, mai.

Srila Prabhupada: Non si può vedere lo spirito. Dio è lo Spirito Supremo. In realtà, Egli è tutto – tutto ciò che è materiale e tutto ciò che è spirituale -, ma voi non potete vederLo nella Sua forma spirituale. Perciò Egli Si manifesta, grazie alla Sua infinita misericordia, nella forma di murti, fatta di legno o di
pietra, affinché voi possiate veder Lo.


Sandy Nixon: La ringrazio molto.

Srila Prabhupada: Hare Krishna

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