Lo Yoga Del Saggio Kapila

Comprendere le attività del Signore

Comprendere le attività del Signore

verso 3 yad yad vidhatte bhagavan, svacchandatmatma-mayaya tani

me sraddadhanasya, kirtanyany anukirtaya

Prego, descrivifedelmente le attività cheil Signore Supremo,culla d’infinitidesideri spirituali, compie in virtù della Sua potenza interna.

Il termine anukirtaya è molto importante, perché significa conformarsi alle descrizioni autorizzate evitando l’approccio speculativo. Saunaka Rishi chiese a Suta Gosvami di ripetere esattamente ciò che il suo maestro spirituale, Sukadeva Gosvami, aveva detto in merito ai divertimenti trascendentali che il Signore manifesta grazie alla Sua energia interna.

Bhagavan, il Supremo, non ha uncorpo materiale, ma puòa Suo piacere assumere qualsiasi forma corporea desideri. Riusciremo a capire le Sue attività solo praticando almeno uno dei nove metodi devozionali raccomandati nello Srimad-Bhagavatam (7.5.23): ” Ascoltare e cantare le glorie del Signore [il nome, la forma, le qualità e i divertimenti]. ricordar o e servir o in vari modi [secondo tempo, luogo e inclinazioni personali), adorare la Sua forma divina [archa-vigraha), pregarlo intensamente, fare la Sua volontà, legarsi d’amicizia con Lui e abbandonarsi ai Suoi piedi di loto.”

Poiché le basi sono l’ascolto e il canto (sravanam kirtanam), occorre sviluppare un forte desiderio per queste due pratiche devozionali. La Bhagavad -ghita (9 14) insegna: “Cantando sempre le Mie glorie e prosternandosi davanti a Me,le grandi anime, risolute nei loro sforzi,Mi adorano eternamente con devozione.”

Prima di descrivere lesublimi attività della Persona Suprema dobbiamo ascoltarle. Come lo Srimad Bhagavatam fu narrato da Sukadeva Gosvami e ascoltato da Pariksit Maharaj, così noi dobbiamo ascoltare le glorie di Krishna e poi ripeterle (sravanam kirtanam visnoh). Quando parliamo di Vishnu, intendiamo Krishna. Krishna è infatti l’origine di tutte le categorie dei vishnu-tattva; in altre parole,Vishnu è un’espansione di Krishna, il Quale afferma nella Bhagavad gita (10.2), aham adir hi devanam: “Sono l’origine degli esseri celesti.”

Gli esseri celesti (deva) più importanti sono Brahma, Vishnu e Siva.* Agli albori della creazione c’era Vishnu, dal Quale nacque Brahma, che generò Shiva. Queste divinità controllano itre influssi della natura materiale: Vishnu dirige la virtù (sattva­ guna), Brahma la passione (rajo-guna) e Shiva l’ignoranza (tamo-guna). Prima della creazione, Brahma e Shiva non esistevano; c’era soltanto Krishna. Ecco perché Egli dice di essere l’origine dei deva e di ogni altra creatura. Le anime sono introdotte nel cosmo a creazione ultimata, perciò i Veda dichiarano che al principio c’era solo Narayana (eko narayana asit), un’espansione plenaria di Krishna.

Dalle Scritture impariamo che Krishna è la fonte primordiale. Krishnas tu bhagavan svayam: ivishnu-tattva e gliavatara sono espansioni plenarie o espansioni di espansioni plenarie di Krishna. Le manifestazioni divine sono illimitate, come le onde dell’oceano. Le sei categorie di avatara-lila, yuga, purusha, manvantara, guna e shaktyavesa – sono descritte nello Srimad Bhagavatam come svacchandatma, libere da ansie e preoccupazioni. Ogni nostro sforzo imprenditoriale è accompagnato dall’ansia, e i più colpiti sono ildirettore amministrativo e il proprietario dell’impresa.

Anche se quest’ultimo siede comodo nel suo ufficio,non è affatto tranquillo, perché ha la mente sempre concentrata su questo o quel problema da risolvere,su questo o quell’affare da concludere. La natura materiale è fatta così: in questo mondo l’ansia è una presenza costante.Quando Hiranyakasipu chiese a suo figlio Prahlad, “Mio caro ragazzo, qual è l’insegnamento migliore che hai ricevuto dai tuoi maestri?” Prahlad rispose senza esitare:”Ho imparato che i materialisti hanno scelto l’asad guna.” Asat significa “ciò che non è”.

I Veda ingiungono di superare questo livello ed elevarsi al piano sat (om tat sat).Il mondo materiale è asad-vastu, transitorio.Al suo interno ogni cosa è effimera, dura qualche tempo e poi finisce. Ifilosofi mayavadi dicono brahma satyam jagan mithya: “La Verità Suprema è reale, il mondo è falso”. Dal canto loro, i vaishnava non ritengono falso il mondo, perché Dio, il Brahman Supremo, essendo Verità, non può generare alcunché d’immaginario. Se fabbrichiamo un orecchino usando l’oro, l’orecchino sarà d’oro. Possiamo forse dire ilcontrario?

Poiché la Verità Assoluta è la fonte da cui tutto proviene, nulla è davvero falso. A differenza dei mayavadi, i vaishnava considerano questo mondo (jagat) semplicemente transitorio. La Bhagavad gita (8.19) spiega che la manifestazione cosmica è creata dal Supremo, preservata per qualche tempo e infine distrutta. Non èdunque falsa (mithya), ma solo temporanea (asat). Può essere usata per comprendere la Verità Suprema e proprio il suo utilizzo a scopo spirituale la reintegra nella Verità.

Questa è la filosofia vaishnava.Srila Rupa Gosvami afferma: “La persona che non ha attaccamentimateriali, ma nel contempo usa tutto al servizio del Signore, ha superato ogni senso dipossesso. Al contrario, la rinuncia di chi rifiuta ogni cosa ignorando il legame che unisce tutto al Supremo è sempre incompleta.” ( Bhakti-rasamrita-sindhu 1.2.255-256) Il termine mumuksubhih, presente in questi versi, si riferisce a coloro che aspirano alla mukti, la liberazione.

Quando nasce il disgusto per le attività materiali,si vorrebbe distruggere tutto ciò che si collega alla materia, ma ilvaishnava dice che ogni cosa ha un rapporto con la Verità Assoluta. Un microfono,ad esempio, è fatto di metallo. Cos’è il metallo se non una trasformazione della terra? Ebbene, Krishna dice nella Bhagavad-gita (7.4): “Terra, acqua, fuoco, aria,etere, mente, intelligenza e falso ego: queste otto energie materiali Mi appartengono, ma sono distinte da Me.” Potrebbero essere false le energie che emanano da Krishna, la Suprema Verità Assoluta?

Un vaishnava non dirà mai che il metallo non ha alcuna relazione con Krishna.t il prodotto di una delle Sue energie, proprio come questo mondo è il prodotto del sole. Sarebbe assurdo dire che il sole è vero e i suoi raggi sono falsi.

Se il sole è vero, lo sono anche i suoi raggi. Non condividiamo perciò l’idea che l’universo materiale è falso. Temporaneo sì, ma non falso. IGosvami e Krishna stesso c’insegnano che ogni cosa appartiene a Krishna e dev’essere usata al Suo servizio.

La creazione siespande da Bhagavan, Colui che è libero dall’ansia. Se Bhagavan fosse ansioso, che Dio sarebbe? Tutti, perfino Brahma e gli altri esseri celesti, sono soggetti all’ansia: Brahma si concentra sull’opera di creazione, Shiva danza per annientare l’universo, Kalì uccide con la spada, e via dicendo. Krishna è invece sempre felice in compagnia della Sua consorte Srimati Radharani, Si diverte a suonare ilflauto e non Si allontana mai da Vrindavana neanche di un passo.

Svolge tutte le altre attività, come sopprimere idemoni, nei Suoi aspetti diVasudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha .Si espande in un numero incalcolabile di forme,a partire da Sankarsana, Narayana, Vishnu, Maha-Vishnu, Garbhodakasayi Vishnu e Ksirodakasayi Vishnu. Brahma dice: govindam adi-purusam tam aham bhajami, “Non sono io l’anima originale di ogni essere. Ladi-purusa è Govinda, Krishna, sorgente d’infinite emanazioni. Non ha origine, ma è l’origine di tutto.”

Krishna Si moltiplica nei visnu-tattva, o bhagavat-tattva-svamsa, espansioni dirette della Sua Persona, e nelle jiva-tattva, le anime individuali, definite anche vibhinnamsa o espansioni indirette, perché emananti dalle Sue energie. Egli dice infatti nella Bhagavad-gita (7.S):” Oltre a quest’energia inferiore esiste la Mia energia superiore, costituita dagli esseri viventi che sfruttano le risorse della natura materiale.” Le jiva­ prakriti, espansioni della para-prakriti, appartengono dunque all’energia superiore di Krishna.

Krishna è svacchandatma, libero dall’ansia sempre e in ogni circostanza, anche quando uccide un demone. I Veda lo confermano: “Il Signore Supremo non ha obblighi di alcun genere. Tutto si compie per opera delle Sue energie, che si fanno carico della gestione universale, e non c’è chi possa ritenersi uguale o superiore a Lui.” ( Svetasvatara Upanishad 6.8) Krishna non è costretto ad agire di persona, perché le Sue potenze agiscono per Lui. Quando un uomo importante dà una disposizione, deve solo ordinare a uno dei suoi segretari di eseguirla e confidare nelle sue capacità. I segretari sono persone, ovvero energie (shaktt).

Se un comune mortale ha tante shakti sotto forma di segretari, non possiamo neanche lontanamente immaginare le shakti che sono al servizio di Krishna, Colui che controlla l’universo intero (jagad­ isvara) e ne cura l’amministrazione. Spinti dall’ignoranza, gli sciocchi sostengono che dietro al cosmo non c’è un’intelligenza, ma Krishna dichiara nella Bhagavad-gita (9.10): “La natura materiale è una delle Mie energie e agisce sotto la Mia direzione, generando gli esseri mobili e immobili. Governato dalle sue leggi, il cosmo è creato e poi annientato in un ciclo senza fine.”

Nel mondo materiale vediamo le energie di Krishna sempre in azione. Scende la pioggia, e dalla pioggia viene il cibo che mangiamo. La Bhagavad-gita (3.14) delinea questo ciclo di dipendenze come segue: “Il corpo di tutti gli esseri trova sostentamento nei cereali, che crescono grazie alle piogge. Le piogge sono prodotte dal compimento dei sacrifici [yajna], che nascono a loro volta dai doveri prescritti.”

La sorgente di ogni cosa è Dio, la Persona Suprema, e isacrifici (yajna) sono il mezzo di cui disponiamo per soddisfarlo. Tali sacrifici sono possibili in una società umana regolata dal varnashram-dharma, il sistema formato dai quattro ordinisociali (varna) e dai quattro ordini spirituali (ashram). Iquattro varna sono formati dai brahmana, dagli ksatriya, dai vaisya e dai sudra, e i quattro ashram sono il brahmacharya, il grihastha, il vanaprastha e il sannyasa.

Ciascun vama e ashram prevede un dovere specifico, e finché l’assetto sociale non si baserà su queste otto divisioni scientifiche, nessuno agirà secondo la propria posizione e il mondo non avrà pace. “Il Signore Supremo, Sri Vishnu, è adorato mediante lo svolgimento corretto dei doveri inerenti ai vama e agli ashram, e non esiste altro modo per soddisfarlo.” (Vishnu Purana 3.8.9) Il traguardo finale di ogni attività è la soddisfazione del Supremo, ma poiché gli sciocchi non sanno che questo è il loro vero interesse, quando si verificano delle irregolarità nel dharma, Krishna viene personalmente o manifesta un avatara.

Scende in virtù della Sua potenza interna, senza l’aiuto di nessuno, quindi è libero dall’ansia. Tutte le Sue variegate potenze agiscono in perfetta sinergia, ma gli impersonalisti non capiscono come ciò sia possibile, perché non conoscono Krishna. A tal proposito Krishna afferma nella Bhagavad-gita (7.14): “La Mia energia divina, costituita dalle tre influenze della natura materiale, è difficile da superare, ma coloro che si abbandonano a Me ne varcano facilmente i limiti.” La copertura imposta da queste tre influenze impedisce di comprendere Dio, il Quale Si rivela soltanto ai Suoi devoti.

Se vogliamo che la nostra esistenza sia coronata dal successo, dobbiamo conoscere Krishna così com’è. Una comprensione superficiale non basta, perciò nel verso compare il termine anukirtaya, che come abbiamo già detto all’inizio è un chiaro invito a non speculare: anu significa “seguire”. Il bhagavat-tattva, ossia Bhagavan, è comprensibile solo attraverso la successione dei maestri spirituali (parampara). La Bhagavad-gita (4.2) lo conferma: “Questa scienza suprema fu trasmessa da maestro a discepolo e ire santi l’hanno ricevuta in questo modo.Tuttavia, nel corso del tempo la successione si è interrotta e questa scienza, nella sua integrità originale, sembra ora perduta.”

I sovrani (raja) del passato erano nobili e santi, non uomini ordinari che vanno a bere e a ballare. Fino al tempo di Maharaj Pariksit erano tutti grandi saggi (rish e venivano educati a diventare persone di altissima levatura o naradeva, appellativo che si riferisce al rappresentante di Dio in Terra. La gente li venerava perché erano rajarshi, re e saggi al tempo stesso. Krishna dice che un sovrano governa bene solo se conosce ilfine dell’esistenza; se invece pensa che mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi siano le uniche necessità, i suoi sudditi vivranno come animali.

Oggi nessuno conosce l’obiettivo della vita umana, pertanto gli sciocchi vedono infrangersi i loro sogni di felicità. Le persone credono che la materia possa renderle felici, ma questo non accadrà mai. La storia è piena di leader scomparsi dopo aver lavorato duramente per raggiungere un certo traguardo senza riuscirvi. Lo scopo dell’esistenza è comprendere Dio,ma l’uomo continua a rincorrere ciecamente la gratificazione dei sensi. Se un cieco cerca di guidare un altro cieco, quale sarà il risultato? Cadranno entrambi in un fosso, perché sono condizionati dalla loro natura.

Sravanam kirtanam, l’ascolto e il canto, sono l’inizio della bhakti, il servizio devozionale, e la parola anukirtaya, presente nel verso, sottolinea l’importanza di seguire ilsistema della parampara.Dobbiamo innanzitutto attingere le informazioni da un’autorità in campo spirituale,e imparare a descrivere le attività di Bhagavan, la Sua misericordia e la Sua compassione verso ogni creatura. Potremo allora parlare della Verità.

Krishna vuole donarci illuminazione e conoscenza più di quanto noidesideriamo riceverle.A questo scopo ci dà le Sue Scritture, i Suoidevoti e la parampara, ma sta a noi approfittarne. Il Movimento per la coscienza diKrishna esiste per offrire all’umanità la giusta comprensione dell’Assoluto. Non proponiamo una filosofia spicciola d1 nostra invenzione. Perché dovremmo perder tempo a inventarci una dottrina filosofica?

C’è già tanto materiale di apprendimento che l’Autorità suprema ci ha lasciato! Non dobbiamo far altro che leggere le Scritture vediche, provare a comprenderle e poi distribuirle. Questa è la missione di Chaitanya Mahaprabhu.

E’ dovere di tutti raggiungere il successo traendo pieno vantaggio dalle Scritture vediche. Purtroppo investiamo un grande interesse nella tecnologia, ed è questa la nostra sfortuna. Vera cultura significa risolvere tutti i problemi della vita, e vera educazione spirituale significa liberarsi dai legami della materia grazie alla comprensione delle attività trascendentali del Signore.

  • Il Vishnu a cui si fa riferimento qui appartiene alla Trimurti (Brahma,Vishnu e Shiva), e benché non sia diverso dagli altri vishnu-tattva, assume la funzione diun deva e viene adorato come tale da coloro che praticano il panchopasana, il culto offerto a cinque divinità: Surya, Ganesh, Durga, Shiva e Vishnu .

Lascia un commento