EDIFICATE LA VOSTRA NAZIONE SU BASI SPIRITUALI

Edificate La Vostra Nazione Su Basi Spirituali
Avendo ricevuto la richiesta di tenere una conferenza all’Università di Nairobi nel settembre del 1972, SrTla Prabhupàda si rivolse a una grande folla di studenti e ufficiali del governo nella sala Taifla (Indipendenza). Nel suo discorso consigliò ai cittadini di sviluppare la nazione del Kenya: “…cercate di favorire uno sviluppo spirituale perché sviluppo spirituale significa progresso tangibile. Non imitate gli americani e gli europei, che vivono come cani e gatti. La bomba atomica è già lì e appena scoppia la guerra, tutti i loro grattacieli e ogni altra cosa saranno distrutti…”
Signore e signori, vi ringrazio per la vostra gentile partecipazione a questo incontro per la diffusione della coscienza di Krsna. Il Movimento per la Coscienza di Krsna sta cercando di portare la società umana al punto in cui la vita di ogni essere può diventare un successo. L’argomento di oggi è il vero significato della vita umana, cosa che stiamo cercando d’insegnare al mondo intero.
Secondo il Padma Puràna la forma umana si ottiene dopo molti milioni di anni di evoluzione. La vita ebbe inizio con gli esseri acquatici, perciò, secondo la letteratura vedica, all’inizio della creazione l’intero pianeta era sommerso dalle acque. Il mondo materiale si compone di cinque elementi grossolani — terra, acqua, fuoco, aria ed etere. Oltre a questi elementi esistono tre elementi sottili — mente, intelligenza e falso ego. Aldilà di questi elementi si trova l’anima spirituale, che è coperta da questi otto elementi. Queste informazioni sono contenute nella Bhagavad-gità.
Gli esseri umani non sono le uniche entità viventi in possesso di un’anima spirituale. Siamo tutti anime spirituali — mammiferi, uccelli, rettili, insetti, alberi, piante, esseri acquatici, ecc. L’anima spirituale è soltanto coperta da abiti diversi proprio come alcuni di voi vestono di bianco, altri di verde, di rosso, e così via. Noi non abbiamo alcun interesse per l’abito, siamo interessati a voi come anime spirituali. E spiegato nella Bhagavad-gità (5.18) che:
vidyà-vinaya-sampanne
bràhmane gavi hastini
suni caiva svapàke ca
panditàh sama-darsinah
“L’umile saggio, illuminato dalla vera conoscenza, vede con occhio equanime il bràhmana nobile ed erudito, la mucca, l’elefante, il cane e il mangiatore di cani (l’intoccabile).”
Il saggio non fa distinzioni basandosi sul colore, sull’intelligenza o sulla specie. Vede in ogni entità vivente la minuscola particella dell’anima spirituale. È spiegato nella Caitanya-caritamrta (Madhya 19.140):
kesàgra-sa ta-bhàgasya
satàmsah sàdrsàtmakah
jivah suksma-svarupo ’yam
sankhyàtito hi cit-kanah
“Esistono innumerevoli particelle spirituali che misurano la decimillesima parte della punta di un capello.” Poiché non esiste alcuno strumento in grado di misurare le dimensioni dell’anima spirituale, essa viene definita in questo modo. In altre parole, l’anima è ancora più minuscola dell’atomo. Questa piccola scintilla è presente in voi, in me, nell’elefante, in tutti gli uomini, nella formica, nell’albero, dappertutto. La scienza, tuttavia, non può valutare le sue dimensioni, né un medico può localizzarla all’interno del corpo. Di conseguenza gli scienziati materialisti giungono alla conclusione che l’anima non esiste, ma la realtà è un’altra. L’anima esiste. La sua presenza rende un corpo vivente diverso da un corpo morto. Non appena l’anima lascia il corpo, il corpo muore. Non ha più alcun valore. Anche i grandi scienziati o i grandi filosofi non possono non ammettere che appena l’anima lascia il corpo, questo muore. Il corpo non ha più alcun valore e dev’essere portato via. Dovremmo cercare di capire: è l’anima che ha valore non il corpo. La trasmigrazione dell’anima è così spiegata nella Bhagavad-gltà (2.22):
vàsàmsi jirnàni yathà vihàya
navàni grhnàti naro ‘parani
tathà sarìràni vihàya jirnàny
anyàni samyàti navàni dehì
“Come una persona indossa vestiti nuovi e lascia quelli usati, così l’anima si riveste di nuovi corpi materiali abbandonando quelli vecchi e inutili.”
Quando un vestito diventa vecchio, lo gettiamo e ne prendiamo un altro; allo stesso modo l’anima cambia vestito secondo i suoi desideri. Poiché l’anima è un frammento di Dio, ha qualità divine. Dio è la volontà suprema, il potere supremo, l’indipendenza suprema, e noi, essendo Suoi minuscoli frammenti, abbiamo le medesime qualità ma in minima quantità. Abbiamo volontà, pensiero, sentimenti e desideri. I Veda affermano che Dio è l’energia vitale suprema, superiore a tutte le altre energie (cetanas cetanànàm) e supplisce a tutte le necessità degli esseri viventi. Noi, esseri viventi, siamo innumerevoli: non esiste un limite numerico. Dio, invece, è uno. Vive anche Lui come noi, ma noi siamo solo minuscoli frammenti della Sua energia vitale. Un frammento d’oro, ad esempio, possiede le medesime qualità di una miniera d’oro. Se analizziamo chimicamente i componenti di una piccola goccia d’acqua, vi troveremo tutti gli elementi presenti nell’oceano. Analogamente, noi siamo uno con Dio, essendo Suoi minuscoli frammenti.
Questo frammento divino, l’anima o energia vivente, trasmigra dagli esseri acquatici agli alberi e alle piante, e da questi agli insetti, poi ai rettili, poi nei corpi degli uccelli e dei mammiferi. La teoria dell’evoluzione di Darwin non è che una parziale spiegazione della trasmigrazione dell’anima. Darwin ha preso qualche informazione dalle Scritture vediche, ma non ha alcuna concezione dell’anima. L’anima trasmigra dalla vita acquatica, agli alberi e alle piante, poi agli insetti, agli uccelli, alla vita animale, poi alla vita umana e, in questa, dalla vita non civilizzata a quella civilizzata. La vita civilizzata di un essere umano rappresenta il culmine dell’evoluzione. Qui è il punto di giunzione: da questo punto possiamo scivolare nuovamente nel ciclo evolutivo o elevarci alla vita divina. Sta a noi la scelta. Tutto ciò è spiegato nella Bhagavad-glta.
La forma umana significa, in effetti, coscienza sviluppata: non dobbiamo quindi sprecare la nostra vita come cani, gatti o maiali. Questa è l’ingiunzione delle Scritture. Benché il corpo sia deteriorabile come quello di un cane o di un gatto, a differenza del loro corpo, il nostro può conseguire in questa vita la massima perfezione. Noi siamo frammenti divini, ma in un modo o nell’altro siamo caduti nel mondo materiale: ora dobbiamo evolverci in modo da tornare a casa, da Dio. Questa è la perfezione più completa.
Esiste un altro mondo, il mondo spirituale. La Blwgavad-gità (8.20) afferma a questo proposito:
paras tasmàt tu bhavo ‘nyo
‘zryakto ‘vyatkàt samtanah
yah sa sarvesu bhutesu
nasyatsu na vinasyati
“Esiste tuttavia un altro mondo, che è eterno ed è al di là della materia manifestata e non manifestata. E supremo e non è mai annientato. Quando tutto in questo mondo è dissolto esso rimane intatto.“
Nella natura materiale tutto viene creato, si mantiene per qualche tempo, produce prodotti secondari, deperisce e infine svanisce. I nostri corpi vengono creati in un determinato momento mediante un rapporto sessuale. Il seme paterno si emulsiona e assume la forma di un pisello, l’entità vivente, l’anima, si rifugia in questa forma e inizia a sviluppare mani, gambe, occhi, ecc. Al settimo mese lo sviluppo è completo e al nono mese l’essere umano esce dall’utero.
È la presenza dell’anima che permette lo sviluppo del bambino. Se questa non fosse presente il bimbo non si svilupperebbe e nascerebbe morto. Possiamo prendere questo cadavere e conservarlo con sostanze chimiche, ma non si svilupperà. Sviluppo significa cambiamento di corpo. Tutti noi abbiamo avuto corpi di neonati che ora non esistono più.
Dal corpo di un neonato si forma quello di un bambino, e da questo quello di un ragazzo, poi quello di un giovane che con tutta probabilità si trasformerà in quello di un adulto e di un vecchio. Il corpo infine svanisce completamente. Anche l’intera manifestazione cosmica, la gigantesca forma del mondo materiale, funziona secondo il medesimo procedimento. Viene creata in un determinato momento, si sviluppa, si mantiene per qualche tempo e a un certo punto si dissolve. Questa è la natura del mondo materiale. Si manifesta a tratti e poi si dissolve (bhUtvà bhUtvà prallyate).
La parola bhàva significa “natura”. Esiste un’altra natura che non si dissolve mai, una natura eterna. Anche noi, jJva, anime spirituali, siamo eterni. La Bhagavad-gità (2.20) lo conferma:
na jàyate mriyate va kadàcin
nayam bhUtvà bhavità va na bhuyah
ajo nityah sàsvato ’yam purano
na hanyate hanyamàne sarìre
“Per l’anima non c’è né la nascita né la morte. Esiste e non smette mai di esistere. Non nasce, non muore, è eterna, originale, non ebbe mai inizio e non avrà mai fine. Non muore quando il corpo muore.“
Proprio come Dio non è soggetto alla nascita e alla morte, noi, anime spirituali, non possiamo né nascere né morire, ma poiché crediamo di essere questo corpo pensiamo di essere nati e di dover morire. Questo modo di pensare è chiamato maya, illusione. Non appena ci liberiamo dall’illusione, cioè non identifichiamo più l’anima col corpo, raggiungiamo il piano chiamato brahma-bhùta Quando si realizza aham brahmàsmi: “Non sono questo corpo, sono un’anima spirituale, frammento del Brahman Supremo”, si raggiunge quella che viene chiamata la realizzazione del Brahman. Quando la si raggiunge si diventa felici.
Pensate che non sia vero? Se comprendeste con chiarezza di non essere soggetti né alla nascita né alla morte, ma di essere eterni, non sareste felici? Certamente sì. Quando si realizza il Brahman, ci si realizza spiritualmente, non si desidera più nulla e non c’è più nulla di cui lamentarsi.
Il mondo intero non fa che desiderare e lamentarsi. Voi africani desiderate diventare come gli europei e gli americani, ma gli europei hanno perso il loro impero e ora non fanno che lamentarsi. Così, c’è sempre chi desidera e chi si lamenta Desideriamo smodatamente le cose che non possediamo e ci lamentiamo per quelle che abbiamo perduto. Questa è la nostra occupazione materiale. Se realizziamo però di essere frammenti di Dio, la Persona Suprema (il Parabrahman), e di essere Brahman, trascenderemo questi desideri e lamenti.
La cosiddetta unione o fratellanza universale che gli Stati Uniti stanno cercando di raggiungere è possibile solo quando ci si eleva alla piattaforma spirituale, alla realizzazione del Brahman. La realizzazione del Brahman è lo scopo della vita umana. Non bisognerebbe lavorare come gatti, cani o maiali. Il maiale è sempre alla ricerca di escrementi, giorno e notte, e quando li trova, li mangia, si eccita sessualmente e si accoppia senza discriminazione. Si accoppia con sua madre, con sua sorella o con chiunque altro, questo è il suo modo di vivere. Le Scritture affermano però che la forma umana non è stata concepita per lavorare duramente allo scopo di gratificarsi i sensi come fanno i gatti, i cani e i maiali.
È stata concepita per realizzare che “io non appartengo a questo mondo materiale, ma sono un’anima spirituale eterna che in qualche modo è caduta nell’esistenza condizionata dalla nascita, dalla vecchiaia, dalla malattia e dalla morte.” Lo scopo della forma umana è trovare la soluzione a queste miserie: nascita, vecchiaia, malattia e morte. Questo è il suo scopo. Cercate di capire che la forma umana non è stata concepita per lavorare duramente come maiali, per gratificare i sensi e per morire repentinamente.
Coloro che non credono all’esistenza dell’anima sono molto sfortunati. Non sanno da dove vengono né dove stanno andando. La conoscenza dell’anima è la più importante delle conoscenze, ma non viene studiata in alcuna università. Qual è la composizione del corpo? Cosa rende diversi un corpo vivente da un cadavere? Perché il corpo vive? Qual è la sua condizione e quale il suo valore? Queste domande non sono attualmente oggetto di studio da parte di nessuno, ma con questo Movimento per la Coscienza di Krsna stiamo cercando di far capire alla gente la loro vera identità, quella di anime spirituali. Lo scopo dell’essere umano è diverso da quello dei gatti e dei cani. Questo è il nostro messaggio.
Per quanto riguarda l’anima, il processo evolutivo va avanti e noi lottiamo per l’esistenza, per arrivare al punto essenziale: la vita eterna. La vita eterna è possibile. Se fate del vostro meglio in questa forma umana, nella prossima vita otterrete un corpo spirituale. Lo possedete già, al vostro interno; si svilupperà non appena vi libererete della contaminazione dell’esistenza materiale. Questo è lo scopo della forma umana. La gente non sa che il suo vero interesse è l’auto-realizzazione, realizzare cioè che siamo ” frammenti di Dio e dobbiamo tornare al Suo regno per unirci a Lui.” Esattamente come noi abbiamo una vita sociale, Dio ce l’ha nel mondo spirituale. Là si può stare in Sua compagnia. Non è che dopo la distruzione del corpo ci sia solo il vuoto. No. È una concezione errata. Nella Bhagavad-gità (2.12) Krsna disse ad Arjuna sul campo di battaglia di Kuruksetra:
na tv evàham jàtu nàsam
na tvam neme janàdhipàh
na caiva na bhavisyàmah
sarve vayam atah param
“Mai ci fu un tempo in cui non esistevamo, Io, tu e tutti questi re, e mai nessuno di noi cesserà di esistere.“
Il metodo per acquisire la vita eterna è molto facile e allo stesso tempo molto difficile. È difficile perché la gente all’inizio non crede alla trasmigrazione dell’anima. Se però acquisiamo la conoscenza dalle autorità, il metodo diventa molto semplice. Il metodo della coscienza di Krsna consiste nell’acquisire la conoscenza da Krsna, l’Essere perfetto, e non da un comune essere condizionato dalle leggi della natura materiale. La conoscenza acquisita da un essere condizionato è sicuramente imperfetta.
Quali sono i difetti dell’anima condizionata?
Commettere errori, illudersi, ingannare gli altri e avere sensi imperfetti. Non possiamo acquisire la conoscenza in modo perfetto perché siamo soggetti all’inganno e perché i nostri sensi sono imperfetti. Sebbene i nostri sensi siano condizionati, siamo talmente orgogliosi della nostra vista da voler vedere tutto. Perciò qualcuno mi chiede: “Puoi mostrarmi Dio?” In effetti la risposta è sì. Non si può forse vedere Dio in qualsiasi momento? Krsna dice, raso ’ham apsu kaunteya (Bhagavad-gità 7.8): “Sono il sapore dell’acqua.” Tutti bevono l’acqua e ne assaporano il gusto. Così, se pensiamo che questo gusto è Dio, iniziamo a realizzarLo. Krsna dice anche, prabhàsmi sasi-suryayoh: “Sono la luce del sole e il chiaro di luna.” Vediamo tutti i giorni la luce del sole e il chiaro di luna e se pensiamo al modo in cui il sole e la luna emanano luce, raggiungeremo Dio.
Si potrebbero fare molti altri esempi. Non è così difficile essere coscienti di Dio e realizzarLo. Dovete solamente seguire i metodi prescritti. La Bhagavad-gità (18.55) afferma, tato mam tattvato jnàtvà. Dobbiamo soltanto cercare di conoscere il Signore con tutta sincerità, comprendere la Sua apparizione, la Sua scomparsa e le Sue qualità. Quando Lo conosceremo con sincerità, entreremo subito nel Suo regno. Dopo aver abbandonato il corpo, colui che conosce Dio, Krsna, non dovrà più accettare un altro corpo materiale. Krsna dice, màm eti: “Viene a Me.” Questo è il nostro scopo.
Non dobbiamo sprecare il nostro tempo vivendo come cani e gatti. Dovremmo vivere in modo confortevole, ma allo stesso tempo dovremmo essere coscienti di Krsna, coscienti di Dio. Questo ci aiuterà a essere felici. Senza comprendere Dio e senza diventare coscienti di Dio non c’è alcuna possibilità di avere pace e felicità, e il modo per ottenere pace e felicità è spiegato nella Bhagavad-gltà.
Conoscere Dio non è così difficile se lo si desidera veramente. Dio è il proprietario di ogni cosa, Tsàvàsyam idam sarvam (Isopanisad, mantra 1). Sfortunatamente noi pensiamo: “Io sono il proprietario.” Nel vostro paese, ad esempio, gli inglesi hanno più volte sostenuto di essere i proprietari, e ora voi sostenete di essere i proprietari — chi può dire quindi cosa accadrà in futuro? La realtà è che nessuno sa chi sia il vero proprietario. La terra è proprietà di Dio, ma noi pensiamo: “Sono il proprietario. Posseggo questo e quello.” L’America esisteva già prima che arrivassero gli europei, ma ora gli americani pensano: “Siamo i proprietari.” Similmente, prima di loro, i pellerossa pensavano la stessa cosa. La realtà è che nessun uomo è proprietario di qualcosa, il proprietario è Dio.
isavasyam idam sarvam
yat kinca jagatyam jagat
tena tyaktena bhunjitha
ma gridhah kasya svid dhanam
“Il Signore possiede e controlla tutto ciò che esiste in questo universo, sia l’animato che l’inanimato. Noi dobbiamo quindi usare solo il necessario e prendere solo la parte che ci è stata assegnata, sapendo bene a chi tutto appartiene.” (Isopanisad, mantra 1)
Questa realizzazione è necessaria. Krsna rivendica la proprietà di tutte le forme di vita, incluse quelle americane, quelle africane, quelle dei gatti, dei cani, degli alberi, ecc. — di cui è il proprietario e il Padre Supremo. Se realizziamo questa verità, realizziamo Dio. Se realizziamo Dio come prescritto nei libri autorizzati e nella letteratura vedica, vedremo che non ci saranno più dissensi tra una parte e l’altra. Ci sarà solo pace.
Tutti hanno il diritto di usare la proprietà di Dio, proprio come un figlio ha il diritto di essere mantenuto dal padre. Le Scritture affermano che bisogna sfamare anche il più piccolo animale che abita nella nostra casa. Questo è il comuniSmo spirituale. Tutti devono essere sfamati, anche i serpenti. Abbiamo sempre paura dei serpenti, ma se troviamo un serpente in casa è nostro dovere provvedere a sfamare anche lui. Questo è il concetto di coscienza di Dio, la coscienza di Krsna: samah sarvesu bhutesu. Colui che è situato sul piano trascendentale vede con occhio equanime ogni essere vivente. La Bhagavad-gTtà afferma che quando si vede ogni essere vivente in modo equanime, cioè come parte del Signore Supremo, la vita devozionale ha inizio. Il Movimento per la Coscienza di Krsna cerca di far capire a tutti, in modo autorevole, la vera identità dell’individuo e lo scopo della vita. Questo metodo di purificazione del cuore è molto facile da realizzare. Occorre semplicemente cantare il mahà-mantra
Maha Mantra
Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare
Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama Hare Hare
In questo movimento ci sono ragazzi e ragazze provenienti da molte parti del mondo e appartenenti a religioni diverse, ma nessuno di loro è interessato a una particolare setta, paese o istituzione religiosa. Siamo soltanto interessati a conoscere noi stessi e la nostra relazione con Dio.
Dio è il proprietario supremo e noi tutti siamo i Suoi figli, i Suoi servitori. Occorre perciò impegnarci al Suo servizio come raccomanda la Bhagavad-gTtà. Non appena comprenderemo che Dio è il proprietario di ogni cosa, tutti i problemi del mondo saranno risolti. Per arrivare a questo traguardo ci vorrà del tempo. Non ci aspettiamo che tutti comprendano questa filosofia elevata, ma se le persone intelligenti di ogni nazione cercheranno di comprenderla, questo sarà sufficiente. La Bhagavad-gìtà (3.21) afferma:
yad yad dcarati sresthas
tat tad evetaro janah
sa yat pramànath kurute
lokas tad anuvartate
“Qualunque cosa faccia un grande uomo, la gente segue le sue tracce. Tutto il mondo segue la norma che egli stabilisce col suo esempio.“
Invitiamo le persone più intelligenti a comprendere la filosofia della coscienza di Krsna e a diffonderla in tutto il mondo. Ora siamo venuti in Africa e io invito tutte le persone intelligenti di questo continente a comprendere questa filosofia e a diffonderla. State cercando di progredire, cercate allora di progredire spiritualmente perché il progresso spirituale è il vero progresso. Non imitate quegli americani e quegli europei che vivono come animali. Civiltà come queste, fondate sulla coscienza della gratificazione dei sensi, non possono reggersi. Abbiamo già la bomba atomica e non appena scoppierà una guerra, ogni cosa, compresi i loro grattacieli, sarà distrutta. Cercate di capire dal vero punto di vista umano, il punto di vista spirituale. Questo è il Movimento per la Coscienza di Krsna. Vi chiediamo di cercare di comprendere questa filosofia. Grazie.