Fattori che stimolano l’amore estatico
Nettare Della Devozione Capitolo 26

Fattori che stimolano l’amore estatico
Le qualita’ trascendentali di Krishna, le Sue attivita’ prodigiose, il Suo viso sorridente, i Suoi
abiti e ornamenti, le Sue ghirlande di fiori, il Suo flauto, il Suo corno di bufalo, i campanellini
alle Sue caviglie, la Sua conchiglia, le impronte dei Suoi piedi, i luoghi dei Suoi divertimenticome
Vrindavana-, tulasi –la Sua pianta preferita-, i Suoi devoti e le celebrazioni periodiche
che favoriscono il ricordo della Sua Persona –come l’ekadasi che si celebra due volte al mese,
l’undicesimo giorno della luna crescente e calante (in questo giorno i devoti digiunano tutta la
notte e cantano continuamente le glorie del Signore)- sono alcuni fattori che stimolano l’amore
estatico per Krishna.
Le qualita’ trascendentali di Krishna, le Sue attivita’ prodigiose e il Suo sorriso
Le qualita’ trascendentali di Krishna possono essere divise in tre gruppi: quelle che si
riferiscono rispettivamente al Suo corpo trascendentale, alla Sua parola e alla Sua mente
anch’esse trascendentali.
La Sua eta’, il Suo aspetto fisico, la Sua bellezza e la Sua dolcezza fanno parte delle qualita’
che riguardano il Suo corpo, percio’ le caratteristiche divine che si riferiscono al Suo corpo sono
identiche alla Persona stessa di Krishna. Ma poiche’ queste qualita’ stimolano l’amore estatico
del devoto, sono analizzate come cause indipendenti di questo amore. Essere attratti dalle
qualita’ di Krishna significa essere attratti da Krishna stesso, poiche’ nessuna vera differenza li
separa. Anche il nome di Krishna, la Sua fama, i Suoi compagni, in breve tutto cio’ che e’ in
relazione con Lui e stimola l’amore per la Sua Persona e’ Krishna, ma per facilitare la nostra
comprensione conviene studiarli separatamente.
Krishna e’ il ricettacolo di tutta la felicita’ trascendentale. Nonostante le apparenze, dunque,
nessuna vera differenza separa Krishna da fattori che stimolano il nostro amore per Lui. Sul
piano tecnico, i termini sanscriti che traducono le qualita’ di Krishna –il Suo nome, la Sua fama
e cosi’ via- sono accettati sia come ricettacoli dell’amore per Krishna sia come fattori che
stimolano l’amore per Krishna.
L’eta’ di Krishna e’ considerata secondo tre periodi distinti: kaumara, che va dal giorno del Suo
avvento fino alla fine del quinto anno; pauganda, che va dal sesto anno fino al decimo; e
kaisora, che va dall’undicesimo al quindicesimo anno. All’inizio del sedicesimo anno Krishna
diventa uno yauvana, un giovane, e rimane cosi’ senza piu’ cambiare.
I divertimenti trascendentali di Krishna si svolgono soprattutto nei periodi kaumara, pauganda
e kaisora. I divertimenti affettuosi che Egli scambia con i Suoi genitori hanno luogo nel periodo
kaumara, la Sua amicizia con i pastori si manifesta nel periodo pauganda, e i Suoi amori con le
gopi appartengono al periodo kaisora. Alla fine del Suo quindicesimo anno Krishna conclude i
Suoi divertimenti di Vrindavana; Si reca quindi a Mathura e a Dvaraka, dove rivela tutti gli altri
Suoi divertimenti.
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Nel Suo Bhakti-rasamrita-sindhu Srila Rupa Gosvami da’ una vivida descrizione di Krishna
come ricettacolo di tutta la felicita’. Ne riportiamo qui qualche passo. Nell’eta’ kaisora si
distinguono tre fasi. Nella prima fase, all’inizio dei Suoi undici anni, il copro di Krishna diventa
cosi’ radioso che suscita l’amore estatico. I Suoi occhi si ornano di un contorno rosso, e una
peluria soffice copre alcune parti della Sua pelle. Mentre descriveva questa prima fase dell’eta’
kaisora, Kundalata, un abitante di Vrindavana, disse alla sua amica:
“Mia cara amica, vedo apparire nella Persona di Krishna una bellezza straordinaria. La carnagione
scura del Suo corpo ha preso la luminosita’ della pietra indranila, i Suoi occhi hanno dei riflessi
rossi e una soffice peluria ricopre la Sua pelle. La comparsa di questi segni Gli conferisce una
bellezza senza pari.”
A questo proposito, nello Srimad-Bhagavatam (10.21.5) si trovano le parole di Sukadeva
Gosvami al re Pariksit:
“O re, vorrei cercare di descrivere come la mente delle gopi era assorta in Krishna. Esse
meditavano su di Lui che Si veste come un attore danzante ed entra nella foresta di Vrindavana
lasciando sul terreno le impronte dei Suoi piedi. Meditavano su Krishna che porta una corona con
una piuma di pavone, gli orecchini e abiti giallo-oro coperti di pietre preziose. Meditavano anche su
Krishna che suona il flauto e sui canti dei pastori che glorificano il Signore.”
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Questa era la meditazione delle gopi. Talvolta pensavano anche alle Sue unghie delicate, ai
movimenti delle Sue sopracciglia e ai Suoi denti tinti di catecu’ per aver masticato il betel. Una
gopi descrive questo ritratto a una sua amica:
“Amica mia, guarda il meraviglioso aspetto che ha assunto il nemico di Agha ! Le Sue sopracciglia
sono paragonabili a quelle di Cupido e sembra che danzino. L’estremita’ delle Sue unghie e’ cosi’
soffice che ricorda le foglie secche di bambu’. I Suoi denti, tinti di rosso, simulano la collera. Com’e’
possibile che una giovane ragazza non si senta attratta da un aspetto cosi’ meraviglioso e non
abbia paura di soccombere a tanto fascino ?”
Vrinda, la gopi da cui Vrindavana prende il nome, descrive anch’essa l’aspetto affascinante di
Krishna quando Gli dice:
“O Madhava, caro amato, il Tuo sorriso dalla freschezza sempre nuova attrae talmente il cuore
delle gopi che esse non riescono piu’ a esprimersi chiaramente. Cosi’ profonda e’ la loro emozione
che sembra che abbiano gia’ gettato tre spruzzi d’acqua sulla loro vita e abbiano abbandonato ogni
speranza di prolungarla.”
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In India si usa spruzzare con l’acqua il corpo di un defunto; cosi’ Vrinda mostra con le sue
parole che le gopi erano cosi’ affascinate dalla bellezza di Krishna che, vedendosi
nell’incapacita’ di esprimere i loro pensieri, avevano deciso di togliersi la vita.
Quando Krishna raggiunse l’eta’ che va dai tredici ai quattordici anni, le Sue braccia e il Suo
petto assunsero una grazia ineffabile; in realta’ tutta la Sua forma divenne semplicemente
incantevole. A questa eta’ le cosce di Krishna possono competere con le proboscidi degli
elefanti, il Suo petto alto si sforza di intavolare trattative di pace con portali incastonati di
pietre preziose, e la potenza delle Sue braccia minimizza quella dei cardini delle porte. Chi puo’
definire la squisita bellezza del Suo aspetto meraviglioso ? Il Suo dolce sorriso, i Suoi occhi
inquieti e i Suoi canti, che affascinano l’universo, sono aspetti precisi che caratterizzano la
bellezza incantevole di Krishna in questa eta’.
Si dice inoltre che in questi teneri anni la forma di Krishna mostra tanta grazia che Cupido si
diverte nei Suoi occhi inquieti, e che il Suo dolce sorriso diventa simile al fiore di loto appena
nato. L’affascinante vibrazione dei Suoi canti turba profondamente le giovani ragazze che
devono rimanere caste e fedeli al loro marito.
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E’ in questa eta’ che Krishna gode della Sua rasa-lila, mostrando la Sua abilita’ a scherzare con
le gopi e a godere della loro compagnia nei boschetti dei giardini che costeggiano le rive della
Yamuna:
“Le impronte dei piedi di loto di Krishna e delle gopi erano impresse su tutto il terreno di
Vrindavana, e piume di pavone erano sparse qua e la’. Nei giardini di Vrindavana alcuni boschetti
celavano comodi giacigli, e in altri luoghi c’erano cumuli di polvere sollevata dalla danza di Govinda
e delle gopi.”
Questi sono alcuni aspetti dei numerosi divertimenti creati da Krishna a Vrindavana.
Una gopi descrive cosi’ l’affascinante aspetto di Krishna in questa eta’:
“Cara amica, guarda come nel cielo di Krishna e’ sorto d’un tratto un potente sole che offusca i
raggi lunari della nostra castita’. Cosi’ bruciante e’ l’attrazione esercitata da Krishna su di noi che fa
gradualmente seccare il fiore di loto del nostro discernimento, rendendoci incapaci di decidere se
preservare la nostra castita’ oppure soccombere alla bellezza di Krishna. Cara amica, credo che non
ci sia piu’ speranza per noi in questa vita.”
Nell’eta’ kaisora –dall’undicesimo anno alla fine del quindicesimo- tre linee solcano le braccia,
le gambe e le cosce di Krishna. In questa eta’ il petto di Krishna sfida lo splendore di una
collina di pietre marakata, e le Sue braccia sfidano colonne di pietre indranila; le tre linee che
si notano intorno alla Sua vita competono con le onde del fiume Yamuna, e le Sue cosce, per la
loro forma, con appetitose banane. Una gopi disse:
“Con tutti questi splendidi segni che ornano il Suo corpo, Krishna e’ di una bellezza troppo grande,
e io non posso smettere di concentrare su di Lui i miei pensieri affiche’ mi protegga, Lui che e’ il
vincitore di tutti i demoni.”
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Questo verso ci lascia intendere che le gopi paragonavano l’attrazione che provavano per
Krishna a un attacco di demoni, e per proteggersi dal fascino che la bellezza di Krishna
esercitava su di loro si rivolgevano ancora a Krishna con grande speranza, poiche’ Lui e’ il
distruttore di tutti gli esseri demoniaci. Esse erano per cosi’ dire confuse, perche’ da una parte
si sentivano attratte dalla bellezza di Krishna, e dall’altra Gli chiedevano di allontanare da loro
il demone di questa attrazione.
L’eta’ kaisora puo’ anche essere tradotta con adolescenza. Alla fine di questo periodo tutte le
gopi dicevano:
“Il fascino di Krishna annulla il fascino di Cupido e turba cosi’ la pazienza delle giovani ragazze
appena sposate. L’aspetto fisico di Krishna e’ di una perfezione cosi’ delicata che sembra
manifestare il piu’ fine senso artistico. La danza dei Suoi occhi offusca lo splendore del danzatore
piu’ esperto, tanto che non c’e’ piu’ niente ormai che possa essere paragonato alla Sua bellezza.”
I saggi eruditi definiscono gli aspetti del corpo di Krishna in questa eta’ col termine navayauvana,
“di una giovinezza sempre nascente”. In questo stadio dello sviluppo dell’aspetto
fisico di Krishna sono preminenti le Sue relazioni d’amore con le gopi e altri simili divertimenti.
Lo scambio di sentimenti amorosi comprende sei aspetti diversi: la riconciliazione, il litigio,
l’appuntamento con l’amato, l’incontro a tu per tu, la separazione e il sostegno. Di queste sei
forme di scambi amorosi, Sri Krishna eresse un impero e Se ne dichiaro’ Lui stesso il re. Qui
Egli litigava con le gopi, la’ le accarezzava con unghie di pappagallo; altrove si apprestava a far
visita alle gopi, piu’ in la’ ancora, attraverso la mediazione dei Suoi amici pastori, S’impegnava
in negoziati che miravano ad accordarGli il rifugio delle gopi.
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Alcune gopi Gli fecero questo discorso:
“Caro Krishna, ora che sei adolescente sei diventato il maestro spirituale di queste giovani ragazze,
alle quali insegni l’arte di bisbigliare tra loro, e anche quella di offrire solenni preghiere. Inoltre
insegni loro a ingannare il marito e a incontrarTi di notte nei giardini senza tener conto delle
raccomandazioni dei loro superiori. Tu le ecciti con la vibrazione del Tuo flauto incantatore, e come
loro maestro le inizi a tutti i segreti dell’amore.”
Si dice che Krishna manifesto’ questi slanci, tipici dell’adolescenza, mentre non aveva ancora
cinque anni; ma i grandi eruditi non forniscono alcuna precisazione su questo argomento, vista
la precocita’ della loro apparizione. La bellezza di Krishna risiede nella perfetta armonia di tutte
le parti del Suo corpo, senza alcun difetto. Questa ne e’ la descrizione:
“O nemico di Kamsa, i Tuoi grandi occhi, il Tuo petto alto, le Tue braccia forti come pilastri e la Tua
vita sottile affascinano continuamente tutte le belle ragazze dagli occhi di loto.”
In realta’, i gioielli che ornano il corpo di Krishna non valorizzano affatto la Sua bellezza; e’
piuttosto il contrario: Krishna valorizza gli ornamenti che porta.
Una persona e’ considerata delicata e sensibile quando non sopporta nemmeno il contatto delle
sostanze piu’ soffici. Ogni parte del corpo di Krishna e’ cosi’ delicata che solo al contatto di una
tenera foglia, la Sua pelle cambia colore. Nel corso dell’eta’ kaisora gli sforzi di Krishna mirano
a preparare la danza rasa e a distruggere i mostri malefici che infestavano la foresta di
Vrindavana. Infatti, mentre Krishna godeva della compagnia dei Suoi giovani amici e amiche
nella foresta di Vrindavana, Kamsa inviava la’ i suoi sbirri per ucciderLo; ma Krishna, dando
prova del Suo valore, li sconfiggeva tutti.
I Suoi ornamenti e le Sue ghirlande di fiori
Generalmente i vestiti di Krishna si compongono di quattro parti: la camicia, il turbante, la
cintura e la veste. A Vrindavana la Sua veste e’ rossa, la Sua camicia dorata, il Suo turbante
arancione e le Sue diverse cinture si combinano col Suo sorriso incantevole accrescendo senza
fine la felicita’ dei Suoi compagni. Questo modo di vestire di Krishna e’ detto sfarzoso. Con
questi abiti dai colori sgargianti che coprono le diverse parti del Suo corpo, Krishna mostra la
Sua magnificenza come un piccolo elefante addobbato con drappi multicolori.
Il termine akalpa si riferisce alla foggia dei capelli di Krishna, al Suo corpo piacevolmente
vestito, spalmato di polpa di sandalo e ornato di ghirlande di fiori, al Suo tilaka e al betel che
Egli mastica. Krishna e’ sempre vestito in questo modo detto akalpa. I Suoi capelli sono ornati
di fiori alla sommita’ del capo e altre volte scendono sulle spalle. Krishna adotta queste
diverse pettinature secondo le circostanze. Quanto alla polpa di sandalo di cui e’ spalmato il
Suo corpo, essa e’ generalmente bianca, ma diventa gialla se e’ mischiata con lo zafferano.
Intorno al collo Krishna porta una ghirlanda vaijayanti, composta di fiori di almeno cinque
colori differenti, che Gli scende fino alle ginocchia o anche fino ai piedi. Oltre a questa, Krishna
Si orna anche di altri tipi di ghirlande, che porta attorno alla testa o intorno al collo o sul petto.
Sul Suo corpo sono disegnati motivi artistici con polpa di sandalo pura o colorata.
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Una gopi loda davanti a un’amica l’aspetto fisico di Krishna: la Sua carnagione scura, il colore
rosso dovuto al fatto di masticare il betel e che accresce centinaia di volte la Sua bellezza, i
Suoi capelli ondulati, i segni rossi di kunkuma sul Suo corpo e il tilaka sulla Sua fronte.
La corona, gli orecchini, la collana, le quattro parti che compongono il Suo vestito, i bracciali,
gli anelli, i campanellini alle caviglie e il flauto sono diversi ornamenti di Krishna, il nemico di
Agha. Grande e’ la Sua bellezza quando porta la Sua corona eccezionale, gli orecchini di
diamanti, la collana di perle, i bracciali, gli anelli e i Suoi vestiti ricamati.
Talvolta Krishna e’ detto vanamali. Vana significa “foresta”, e mali “giardiniere”; vanamali
indica dunque colui che fa grande uso di ghirlande e di fiori sul Suo corpo. Krishna Si ornava in
questo modo non solo a Vrindavana, ma anche sul campo di battaglia di Kuruksetra. Alla vista
dei Suoi abiti variopinti e delle Sue ghirlande di fiori diversi, alcuni grandi saggi dissero:
“Krishna e’ andato sul campo di battaglia di Kuruksetra non per combattere, ma per onorare tutti i
devoti con la Sua presenza.”
Il Suo flauto
La vibrazione sonora che emana da questo meraviglioso strumento ha il potere di distogliere
dalla meditazione i piu’ grandi saggi, e Krishna, diffondendo cosi’ le Sue glorie trascendentali in
tutto l’universo, sfido’ anche Cupido.
Krishna suona tre tipi di flauti. Il primo si chiama venu, il secondo murali e il terzo vamsi. Il
venu e’ molto corto, non supera i quindici centimetri e ha sei fori. Il murali e’ lungo circa
quarantacinque centimetri e ha un foro all’estremita’ e altri quattro lungo la canna. Produce un
suono che e’ tra i piu’ incantevoli. Il vamsi e’ lungo trentasette trentotto centimetri e ha nove
fori. Krishna suona questi flauti secondo le occasioni. Egli possiede anche un vamsi piu’ lungo
chiamato akarsini.
Ma il piu’ lungo e’ l’anandini. Quest’ultimo affascina moltissimo i pastori ed e’ conosciuto col
nome piu’ tecnico di vamsuli. Questi flauti possono essere incastonati di pietre preziose,
oppure fatti di marmo o anche di una canna vuota di bambu’. Quando un flauto e’ fatto di
pietre preziose e’ un sammohini, quando invece e’ d’oro e’ un akarsini.
Il Suo corno di bufalo
Krishna usa come corno un corno di bufalo. Questo strumento provvisto di un foro al centro,
brilla sempre di una lucentezza delicata ed e’ cerchiato di anelli d’oro. A proposito di questo
strumento, una gopi chiamata Taravali fece la seguente allegoria. Morsa dal flauto di Krishna,
serpente tra i piu’ velenosi, e desiderosa di neutralizzare il veleno, ella bevve il latte uscito dal
corno di bufalo che Krishna teneva nella mano. Ma invece di diminuire l’effetto del veleno, ne
accrebbe migliaia di volte la potenza. Cosi’ la gopi fu colpita dalla piu’ mortale intossicazione.
I campanellini alle Sue caviglie
Un giorno una gopi disse alla Sua amica:
“Cara amica, quando le mie orecchie udirono i campanellini che ornano le caviglie di Sri Krishna, mi
apprestai subito a uscire di casa per andarGli incontro. Purtroppo, pero’, i miei parenti si trovavano
davanti a me, percio’ non potei uscire.”
La Sua conchiglia
La conchiglia di Krishna si chiama Pancajaya. La Bhagavad-gita la menziona perche’ Krishna vi
soffio’ dentro prima della Sua battaglia di Kuruksetra. E’ detto che quando Egli soffia nella Sua
conchiglia divina, le mogli dei demoni abortiscono, mentre le mogli degli esseri celesti sono
benedette da ogni fortuna. Cosi’ in tutto l’universo si diffondeva il suono della conchiglia di
Krishna.
Le impronte dei Suoi piedi
Lo Srimad-Bhagavatam racconta che mentre Akrura andava a Vrindavana per prendere
Krishna e condurLo a Mathura, vide l’impronte dei piedi di Krishna sulla terra di Vrindavana, e
il suo amore estatico per Lui crebbe al punto che i peli gli si rizzarono sulla pelle. Con gli occhi
inondati di lacrime salto’ giu’ dal carro e cadde con la faccia a terra; pieno di questa estasi, si
mise a cantare: “E’ meraviglioso ! E’ meraviglioso !”
Le gopi esprimevano sentimenti simili quando, sulle sponde della Yamuna, vedevano sulla
sabbia le impronte dei piedi di Krishna. Quando Krishna passeggiava per Vrindavana lasciava
impressi sul terreno i simboli che ornano le piante dei Suoi piedi –lo stendardo, la folgore, il
pesce, il bastone per condurre gli elefanti e il fiore di loto. Semplicemente vedendo questi
simboli impressi nella polvere, le gopi rimanevano sconvolte.
I luoghi dei Suoi divertimenti
Un devoto esclamo’:
“Ahime’, non ho ancora visitato i meravigliosi luoghi dove si svolsero i divertimenti del Signore, ma
semplicemente sentendo pronunciare il nome di Mathura sono rimasto sopraffatto dalla gioia !”
Tulasi, la Sua pianta preferita
Krishna apprezza molto i boccioli e le foglie di tulasi. Poiche’ i boccioli di tulasi sono sempre
offerti ai piedi di loto di Krishna, un giorno un devoto prego’ questi boccioli affinche’ gli dessero
qualche informazione sui piedi di loto del Signore. Si aspettava, infatti, che questi boccioli di
tulasi fossero a conoscenza della glorie dei piedi di loto di Krishna.
I Suoi devoti
Talvolta, alla vista del Signore, si puo’ sentire una gioia traboccante invadere il proprio cuore.
Quando Dhruva Maharaja vide avvicinarsi i due messaggeri di Narayana, immediatamente si
alzo’, mosso da un profondo sentimento di rispetto e di devozione, e a mani giunte rimase
fermo davanti a loro; ma a causa del suo amore estatico non pote’ offrire loro l’accoglienza
dovuta.
Una gopi si rivolse a Subala, un amico di Krishna:
“Mio caro Subala, so che Krishna e’ tuo amico e che tu scambi con Lui sorrisi e frasi scherzose.
L’altro giorno vi ho visto insieme, la tua mano sulla spalla di Krishna, entrambi sorridenti di gioia. A
vedervi cosi’, uno vicino all’altro, in lontananza, gli occhi mi si riempirono improvvisamente di
lacrime.”
Le celebrazioni che favoriscono il ricordo di Krishna
Sono menzionati in numerosi passi i giorni di festa che commemorano le differenti attivita’ di
Krishna. Uno di questi giorni e’ il janmastami, che ricorda l’avvento di Krishna e rappresenta
per i devoti la celebrazione piu’ sfarzosa; ancora oggi, infatti, in tutte le case indu’ e’ celebrato
con grande fasto. A volte anche gli adepti di altre comunita’ religiose approfittano di questo
felice giorno e prendono parte ai festeggiamenti del janmastami. I giorni di ekadasi, che sono
altre occasioni di celebrazioni gioiose legate al Signore, suscitano ugualmente l’amore estatico
per Krishna.