Il microscopico mondo della scienza moderna

Il microscopico mondo della scienza moderna

Nel corso di una passeggiata mattutina nell’aprile del 1973, sulla spiaggia di Venice a Los Angeles, Srlla Prabhupada parlò della scienza moderna e degli scienziati. Con rigore filosofico, profondo buon senso e disarmante franchezza, egli svelò la ristrettezza di mente e la mancanza di logica che si celano dietro le teorie scientifiche comunemente accettate sull’origine della vita. Tra gli studenti presenti si trovava il dott. Thoudam Sing, laureato in chimica organica, che registrò il dialogo.

Srila Prabhupada: Il mondo della scienza e della tecnologia viaggia sulla falsa idea che la vita nasce dalla materia. Non possiamo permettere che questa assurda teoria non venga messa in discussione. La vita non viene dalla materia. È la materia che è generata dalla vita. Questa non è teoria, è realtà. La scienza si basa su una teoria sbagliata, i suoi calcoli e le sue conclusioni sono sbagliati e questo errore provoca sofferenza alla gente. Quando tutte queste false teorie scientifiche saranno corrette, la gente sarà felice. Dobbiamo quindi opporci agli scienziati e sconfiggerli. In caso contrario continueranno a fuorviare l’intera società.


La modificazione della materia avviene in sei fasi: nascita, crescita, mantenimento, produzione di prodotti secondari, deperimento e morte. Ma la vita presente all’interno della materia, l’anima spirituale, è eterna; non è soggetta ad alcun cambiamento. La vita sembra svilupparsi e deperire, ma in realtà passa solamente attraverso ciascuna delle sei fasi menzionate sopra finché il corpo materiale non può più essere mantenuto in vita. Allora il ragazzo, ormai diventato vecchio, muore e l’anima entra in un nuovo corpo. Quando il nostro abito è vecchio e logoro, lo cambiamo. Un giorno anche il nostro corpo diventerà vecchio e inutile ed entreremo in un corpo nuovo.


Krsna dice nella Bhagavad-glta (2.13), dehino ‘smin yathà dehe kaumàram yau vanam jara / tathà dehdntara-pràptih: “Come l’anima incarnata passa, in questo corpo, dall’infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l’anima passa in un altro corpo all’istante della morte” e subito dopo (2.18): antavanta me dehd nityasyoktàh sarìrinah. Solo il corpo dell’essere eterno e indistruttibile è soggetto alla distruzione. In altre parole, il corpo materiale è deperibile, ma la vita al suo interno è nitya, eterna.

Secondo i Veda, la dimensione dell’anima all’interno del corpo è la decimillesima parte della punta di un capello. È veramente minuscola, è come un atomo, ma quell’atomica energia spirituale mantiene in vita il mio corpo. È così difficile da capire? Immaginiamo un uomo che pensi di essere molto forte e vigoroso. Perché è forte e vigoroso? Solo perché all’interno del suo corpo c’è una minuscola scintilla spirituale. Non appena la scintilla spirituale se ne va, il suo corpo muore e la forza e il vigore scompaiono. Se gli scienziati dicono che la materia è la causa e l’origine della vita, chiediamo loro di riportare in vita un cadavere iniettandogli delle sostanze chimiche. Non possono farlo.

Dr. Singh: Poiché gli scienziati non vedono l’anima spirituale sostengono che la sua esistenza sia molto dubbia.

Srila Prabhupàda: Come possono vederla? È talmente minuscola che è impossibile vederla. Nessuno ha la capacità di vederla.

Dr. Singh: Vogliono comunque cercare di comprendere la sua natura in qualche modo.

Srila Prabhupàda: Se in una persona iniettiamo una goccia di veleno letale, questa morirà immediatamente. Nessuno può vedere il veleno e come agisce, ma agisce comunque. Similmente, i Veda affermano che poiché la minuscola particella chiamata anima è presente all’intemo del corpo, questo funziona in modo meraviglioso. Se mi dò un pizzicotto, sento subito il dolore perché la mia coscienza pervade tutta la pelle, ma non appena l’anima è assente, e ciò accade quando il corpo muore, potete prendere quella stessa pelle e tagliarla e lacerarla e nessuno protesterà. Perché una cosa così semplice è così difficile da capire? Non rivela forse la presenza dello spirito?

Dr. Singh: Questa è l’anima. Ma che cosa può dirmi di Dio?

Srila Prabhupàda: Prima di tutto bisogna capire che cos’è l’anima. L’anima è un minuscolo Dio. Se si comprende il campione, si può comprendere il tutto. Questa è materia (indicando con il suo bastone un albero morto). Un tempo foglie e rami crescevano su quest’albero. Perché ora non crescono più? Gli scienziati possono rispondere a questa domanda?

Karandhara dàsa: Direbbero che la composizione chimica è mutata.

Srila Prabhupàda: D’accordo, allora se sono così esperti nella conoscenza della chimica, devono fornire gli elementi chimici adatti alla ricrescita delle foglie e dei rami.

Brahmànanda Swami: Conoscenza significa essere in grado di dimostrare la propria teoria. Dovrebbero poter dimostrare in laboratorio che la vita trae origine da una combinazione di elementi chimici.

Srila Prabhupàda: Sì, il metodo scientifico prevede una prima osservazione seguita dall’ipotesi e successivamente dalla dimostrazione, ma gli scienziati non sono in grado di provare la propria ipotesi. Si limitano a osservare e poi dicono assurdità. Gli scienziati sostengono che gli elementi chimici sono la causa della vita, ma gli agenti chimici presenti durante la vita dell’albero sono ancora presenti ed è presente anche l’energia vitale. Ci sono migliaia di microbi nell’albero e sono tutti esseri viventi. Nessuno può sostenere che l’energia vitale non sia presente nel corpo di quest’albero.

Dr. Singh: Ma che ne dice dell’energia vitale dell’albero stesso?

Srila Prabhupàda: Sì, è proprio questa la differenza. La forza vivente è individuale, e la particolare entità vivente presente nell’albero ora lo ha lasciato. Questo è il punto da tenere in considerazione, visto che gli elementi chimici necessari alla vita sono tuttora presenti nonostante l’albero sia morto. Un altro esempio: immaginiamo che io viva in un appartamento e che decida di lasciarlo, lo me ne sono andato ma altre entità viventi vi sono rimaste — formiche, ragni, ecc. Non è corretto pensare che solo perché io ho lasciato l’appartamento, esso non possa più ospitare la vita. Altre entità viventi ci vivono ancora. Io, essere vivente individuale, me ne sono andato. Gli elementi chimici presenti nell’albero sono come l’appartamento: sono solo l’ambiente preposto al funzionamento dell’essere individuale. Gli scienziati, perciò, non saranno mai in grado di creare la vita in laboratorio.


I cosiddetti scienziati dicono che la vita trae origine dagli elementi chimici. Bisognerebbe allora porsi questa domanda: “Da dove provengono gli elementi chimici?” Questi elementi provengono dalla vita, ciò significa che la vita ha un potere mistico. Per esempio, un albero d’arancio contiene molte arance e ciascuna di esse contiene elementi chimici, come l’acido citrico e altri. Da dove provengono questi elementi? Provengono ovviamente dalla vita presente all’interno dell’albero. Gli scienziati tralasciano l’origine degli elementi chimici. Tutti questi elementi provengono dalla vita suprema — Dio. Come il corpo vivente di un uomo produce molti elementi chimici, così la vita suprema (il Signore Supremo) produce tutti gli elementi chimici presenti nell’atmosfera, nell’acqua, negli esseri umani, negli animali e nella terra. Questo è ciò che viene chiamato potere mistico. Fintanto che non si accetterà la presenza del potere mistico del Signore Supremo, non si potrà risolvere il problema dell’origine della vita.

Dr. Singh: Gli scienziati risponderebbero di non credere all’esistenza del potere mistico.

Srila Prabhupàda: Allora devono spiegare l’origine degli elementi chimici. Chiunque sa che un comune albero produce molti elementi chimici; non si può negarlo. Ma come fa a produrli? Poiché gli scienziati non sono in grado di spiegarlo, devono accettare la presenza del potere mistico nell’energia vitale. Io non sono in grado di spiegare come fa la mia unghia a crescere; è al di là della mia capacità mentale. In altre parole cresce per un potere inconcepibile, Yacintya-sakti. Se Yacintya- sakti esiste in un essere comune, immaginate quanta acintya- sakti possiede Dio!
La differenza tra me e Dio è che io posso produrre solo una minuscola quantità di elementi chimici anche se possiedo le Sue stesse capacità, mentre Lui ne può produrre quantità enormi.
Io posso produrre un po’ d’acqua sotto forma di sudorazione, ma Dio può creare gli oceani. Analizzando una goccia d’acqua di mare si può conoscere l’esatta composizione di tutto il mare. Questo vale anche per l’essere vivente ordinario. Poiché è parte di Dio, analizzandolo si può cominciare a comprendere Dio.
Nel Signore Supremo è presente un immenso potere mistico. La Sua potenza mistica agisce con estrema rapidità, esattamente come una macchina elettrica. Le macchine funzionano secondo una determinata energia e sono costruite così bene che tutto il lavoro viene svolto semplicemente pigiando un bottone. Similmente, Dio disse: “Che la creazione sia.” E la creazione fu. Visti in quest’ottica i meccanismi della natura non sono così difficili da capire. Dio possiede capacità così stupefacenti che la creazione, per Suo ordine, ebbe immediatamente inizio.

Brahmànanda Swami: Gli scienziati non accettano né Dio né Yacintya-sakti.

Srila Prabhupàda: Perché sono mascalzoni. Dio esiste come esiste la Sua acintya-sakti.

Karandhara dàsa: Gli scienziati sostengono che la vita ebbe origine da agenti biochimici.

Srila Prabhupàda: E io dico loro: “Perché non create la vita? Se la vostra biologia e la vostra chimica sono così progredite, perché non create la vita?”

Karandhara dàsa: Dicono che la creeranno in futuro.

Srila Prabhupàda: In quale futuro? Se gli scienziati conoscono il processo creativo, perché non creano la vita adesso? Se la vita è di origine biochimica, e se i biologi e i chimici sono così progrediti, perché non possono creare la vita in laboratorio? Quando si arriva a questo punto cruciale dicono: “Lo faremo in futuro.” Perché in futuro? E’ assurdo. Hanno fede nel futuro pensando che sara più piacevole del presente. Che significato ha il loro progresso? Dicono solo sciocchezze.

Karandhara dàsa: Gli scienziati sostengono di essere in procinto di creare la vita.

Srila Prabhupàda: Anche questo è futuro sotto un altro aspetto. Gli scienziati devono confessare di non conoscere la verità sull’origine della vita. Poiché presumono di poter creare la vita in futuro, la loro conoscenza attuale è imperfetta. È come proporre di pagare qualcuno con un assegno post-datato. Immaginiamo che io vi debba diecimila dollari e vi dica: “Vi restituisco l’intera somma con questo assegno post-datato, d’accordo?” Se siete persone intelligenti, risponderete: “Per il momento dammi una parte in contanti così almeno avrò qualcosa di tangibile.” Gli scienziati non possono creare nemmeno un filo d’erba con la biochimica e continuano a sostenere che la vita trae origine dalla materia. Cos’è questa assurdità? Possibile che non ci sia nessuno che metta in discussione tutte queste sciocchezze?
Noi possiamo provare che la vita ebbe origine dalla vita. Questa è la prova: quando un padre genera un bimbo, il padre vive e anche il figlio vive. Ma qual è la prova scientifica che la vita proviene dalla materia? Noi possiamo provare che la vita viene dalla vita e possiamo anche provare che la vita originale è Krsna. Ma qualcuno può provare che un bambino è nato da un sasso? Gli scienziati non possono dimostrare che la vita proviene dalla materia, ma sono convinti di riuscire a dimostrarlo in futuro.

Karandhara dàsa: La base di ciò che gli scienziati chiamano “integrità scientifica” è accettare solo ciò che può essere sperimentato con i sensi.

Srila Prabhupàda: Allora soffrono di quella che noi chiamiamo “la filosofia del dottor ranocchio”.

La filosofia del dottor ranocchio

C’era una volta un ranocchio che aveva vissuto tutta la vita in un pozzo. Un giorno un amico andò a trovarlo e lo informò dell’esistenza dell’Oceano Atlantico.
“Oh, cos’è l’Oceano Atlantico?” chiese il ranocchio nel pozzo. “È un’immensa distesa d’acqua” replicò l’amico.
“Quanto immensa? E grande il doppio del pozzo?”
“Oh, no, molto più grande.”
“Quanto più grande? Dieci volte il pozzo?”
E il ranocchio continuò a fare calcoli su calcoli, ma che possibilità aveva di comprendere la profondità e la vastità dell’oceano? Le nostre facoltà, esperienze e capacità speculative sono sempre limitate. Il ranocchio pensava sempre in termini relativi al suo pozzo. Noi non abbiamo alcuna capacità di pensare in termini diversi.

Gli scienziati giudicano la Verità Assoluta, la causa di tutte le cause, con sensi e menti imperfette, soggetti alla confusione. Il sostanziale errore dei cosiddetti scienziati è quello di aver adottato il metodo induttivo per arrivare alle loro conclusioni. Per esempio, se uno scienziato desidera determinare col metodo induttivo se l’uomo è mortale o immortale, deve osservare ogni uomo per tentare di scoprire se qualcuno è immortale. Lo scienziato direbbe: non posso accettare l’asserzione che tutti gli uomini siano mortali perché ce ne potrebbe essere uno immortale. Non ho ancora incontrato tutti gli uomini, perciò come posso accettare che l’uomo sia mortale? Questo è il metodo induttivo. Il metodo deduttivo significa che vostro padre, il vostro insegnante, il vostro guru vi dicono che l’uomo è mortale e voi lo accettate.

Dr. Singh: Quindi per acquisire la conoscenza esistono due metodi, uno ascendente e uno discendente?

Srila Prabhupàda: Sì. Il metodo ascendente non porterà mai al successo perché si basa su informazioni ottenute mediante i sensi e quindi imperfette. Per questa ragione noi accettiamo il metodo discendente.
Dio non può essere conosciuto con il metodo induttivo. È chiamato adhoksaja, che significa “non conoscibile con la percezione diretta”. Gli scienziati dicono che non c’è Dio perché tentano di comprenderLo con la percezione diretta. Ma Lui è adhoksaja, e gli scienziati non possono conoscerLo perché si stanno lasciando sfuggire il metodo per conoscerLo. Per comprendere la scienza trascendentale occorre avvicinare un maestro spirituale autentico, ascoltarlo con sottomissione, e rendergli servizio. Srl Krsna lo spiega nella Bhagavad-gità (4.34) tad viddhi pranipàtena pariprasnena sevayà.

Dr. Singh: C’è un giornale scientifico intitolato Natura. Contiene articoli riguardanti piante e animali ma non menziona Dio, solo la natura.

Srila Prabhupàda: Possiamo osservare che le piante sono create dalla natura, ma dovremmo chiederci: “Che cosa ha creato la natura?” Porsi questa domanda è intelligente.

Dr. Singh: Purtroppo gli scienziati non la pensano in questo modo.

Srila Prabhupàda: Perciò sono stupidi. Non appena si parla di natura, la prima domanda da porsi dovrebbe essere: “A chi appartiene la natura?” Per esempio, io parlo della mia natura e voi parlate della vostra natura. Non appena si parla di natura, bisognerebbe chiedersi: “A chi appartiene la natura?”

Natura significa energia, e non appena si parla di energia si deve accettare la sorgente dell’energia. Per esempio, la sorgente dell’energia elettrica è la centrale elettrica. L’elettricità non si produce automaticamente, occorre installare una centrale e un generatore. I Veda affermano che la natura materiale funziona sotto il controllo di Krsna.

Dr. Singh: Intende quindi dire che la scienza ha cominciato da un punto intermedio, non da quello iniziale?

Srila Prabhupàda: Sì, esattamente. Gli scienziati ignorano l’origine. Partono da un punto, ma da dove proviene quel punto? A questo non sanno rispondere nonostante tutte le loro ricerche. Occorre accettare Dio come la sorgente originale, dotata di tutti i poteri mistici e da cui ogni cosa emana. Egli stesso afferma nella Bhagavad-gìtà (10.8) aham sarvasya prabhavo mattah sarvam pravartate: “Sono la sorgente di tutti i mondi materiali e spirituali. Tutto emana da Me.” Le nostre conclusioni non si basano su una fede cieca; sono altamente scientifiche. La materia viene dalla vita. Nella vita, nell’origine, ci sono risorse materiali illimitate; questo è il grande mistero della creazione. La moderna ricerca scientifica è paragonabile alla filosofia sàrikhya che analizza gli elementi materiali. Sànkhya significa “calcolare”. In un certo senso siamo anche filosofi sànkhya perché calcoliamo e analizziamo gli elementi materiali: questa è terra, questa è acqua, questa è aria, questa è la luce del sole, questo è fuoco. Inoltre posso analizzare la mia mente, la mia intelligenza e il mio ego. Al di là del mio ego, però, non posso andare. Krsna afferma invece che c’è un’altra esistenza al di là dell’ego: l’energia vitale — l’anima spirituale. Questo è ciò che gli scienziati non sanno. Pensano che la vita sia una semplice combinazione di elementi materiali, ma Krsna lo smentisce nella Bhagavad-gìtà (7.5). Apareyam itas tv anyàrh prakrtirn viddhi me paràm. “Oltre a questa energia inferiore, c’è la Mia energia superiore.” L’energia inferiore è la materia, mentre quella superiore è l’entità vivente.

bhumir àpo ‘nato vàyuh

khath mano buddhir eva ca

ahankàra itìyam me

bhinnà prakrtir astadhà

“Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego, questi otto elementi, distinti da Me, costituiscono la Mia energia materiale.” Krsna spiega in questo verso che vàyu (l’aria) proviene da Lui e che l’etere (kham) è più sottile dell’aria. La mente è più sottile dell’etere, e più sottile della mente è l’intelligenza, ancora più sottile dell’intelligenza è l’anima. Ma gli scienziati non lo sanno. Possono solo percepire cose grossolane. Menzionano vàyu, ma non si domandano da dove provenga. Da dove proviene l’aria?

Dr. Singh: Non sono in grado di rispondere a questo.

Srila Prabhupàda: Noi possiamo rispondere. Sappiamo che l’aria proviene dal kham, l’etere, e che l’etere viene dalla mente, la mente dall’intelligenza, e l’intelligenza dall’energia superiore di Krsna, l’anima spirituale.

Dr. Singh: Le energie superiori e inferiori sono entrambe studiate dalla filosofia sankhya?

Srila Prabhupàda: No. I filosofi sankhya non conoscono l’energia superiore. Analizzano solamente gli elementi materiali esattamente come fanno gli scienziati. Né gli scienziati né i filosofi conoscono l’anima spirituale. Analizzano semplicemente l’energia materiale di Krsna.

Dr. Singh: Analizzano gli elementi materiali creativi?

Srila Prabhupàda: Gli elementi materiali non sono creativi! L’anima è creativa. Nessuno può creare la vita solo con la materia, e la materia non può creare se stessa. Tu, entità vivente, puoi mescolare idrogeno e ossigeno per ottenere l’acqua. Ma la materia non possiede energia creativa. Se metti una bottiglia di idrogeno vicino a una bottiglia di ossigeno si combineranno automaticamente senza il tuo aiuto?

Dr. Singh: No. Devono essere mescolati.

Srila Prabhupàda: Sì, è necessaria l’energia superiore — l’entità vivente. L’ossigeno e l’idrogeno sono energie inferiori, ma quando vengono combinati dall’energia superiore diventano acqua. L’energia inferiore non ha alcun potere senza il coinvolgimento di quella superiore. Questo mare (indicando l’Oceano Pacifico) è calmo e tranquillo, ma quando l’energia a lui superiore — l’aria — lo smuove, si producono grosse onde. Il mare non ha alcun potere senza l’energia superiore. Esiste poi un’energia superiore all’aria, e un’altra, e un’altra ancora fino ad arrivare a Krsna, l’energia superiore più elevata. Questa è vera ricerca. Immaginiamo un treno che sta per partire. La locomotrice tira un vagone, che ne tira un altro e così via finché il treno si muove. L’intero movimento è dovuto al macchinista, un’entità vivente. Nella creazione cosmica è Krsna che dà la prima spinta, e in seguito, dopo molte spinte successive, viene creata l’intera manifestazione cosmica. Tutto ciò è spiegato nella Bhagavad-gttà (9.10), mayàdhyaksena prakrtih siiyate sa-caràcaram. “La natura materiale agisce sotto la Mia direzione, o figlio di Kunti, generando tutti gli esseri, mobili e immobili.” E più avanti:

sarva-yonisu kaunteya

murtayah sambhavanti yah

tesarti brahtna mahad yonir

aham bija-pradah pità

“La vita di tutte le specie è resa possibile dalla nascita in questa natura materiale, e Io sono il padre che dà il seme.” (Bhagavad- gita 14.4) Per esempio, se piantiamo il seme di un albero baniano, con tutta probabilità crescerà un grande albero che produrrà a sua volta milioni di nuovi semi. Ciascuno di questi semi produrrà un nuovo albero con milioni di nuovi semi e così via. Allo stesso modo Krsna è il padre che dà il seme. Sfortunatamente gli scienziati osservano solo la causa immediata: non percepiscono la causa remota. Ci sono due cause — quella immediata e quella remota. Krsna è descritto nei Veda come sarva-kàrana-karanam (Brahma-samhita 5.2), la causa di tutte le cause. Se si comprende la causa di tutte le cause, si comprenderà qualsiasi altra cosa. Yasmin vijnate sarvam evarti vijnàtam bhavati [Mundaka Upanisad, 1.3): “Se conosci la causa originale, conoscerai automaticamente le cause subordinate.” Sebbene gli scienziati siano alla ricerca della causa originale, quando i Veda, che contengono la perfetta conoscenza, la rivelano, essi non l’accettano. Rimangono fermi nella loro parziale e imperfetta conoscenza.

Dr. Singh: Gli scienziati sono preoccupati per le risorse energetiche e stanno studiando come utilizzare l’energia solare per cuocere, illuminare, e per vari altri scopi. Sperano di poter usare l’energia solare quando le altre risorse energetiche si saranno esaurite.

Srila Prabhupàda: Questa non è una teoria molto nuova. È risaputo che le radici degli alberi immagazzinano energia solare ed è quindi possibile ottenere il fuoco dagli alberi. Questi scienziati sono creature minuscole, però molto orgogliose. Noi non diamo loro credito perché dicono solamente cose risapute da tutti. Quando si taglia un albero non si può bruciarlo subito. Deve prima seccarsi al sole. Potrà essere bruciato solo quando avrà immagazzinato l’energia solare. In realtà tutto è mantenuto dall’energia solare, ma gli scienziati non conoscono la provenienza di questa energia. Nella Bhagavad-gita (15.12) Krsna dice:

yad àditya-gatam tejo

jagad bhdsayate ’khilam

yac candramasi yac cagnau

tat tejo viddhi mdmakam

Lo splendore del sole che dissipa le tenebre del mondo intero emana da Me. E anche lo splendore della luna e del fuoco emanano da Me.” Krsna dice anche, jyotisath ravir amsumàn: “Tra le sorgenti luminose Io sono il sole radiante.” (Bhagavad-gita 10.21) Nell’undicesimo capitolo della Bhagavad-gita Arjuna dice a Krsna, sasi-surya-netram: “Innumerevoli sono i Tuoi occhi maestosi, e tra essi il sole e la luna.” Questa conoscenza è contenuta nella Bhagavad-gita, ma gli scienziati non possono acquisirla con la speculazione. O possono?

Dr. Singh: Non è possibile.

Srila Prabhupàda: In cosa consiste la loro conoscenza? Le Scritture dicono che anche se si contassero tutti i granelli di sabbia sulla Terra, non si potrebbe comprendere Dio. Tutto questo calcolare materialistico non porta alla comprensione dell’Illimitato. È già impossibile per gli scienziati comprendere tutte le cose materiali. Perché sono così orgogliosi delle loro capacità? Non conoscono neanche le cose materiali, che dire di quelle spirituali! La conoscenza degli scienziati è limitata. Ma non è così per Krsna. Se riceviamo la conoscenza da Krsna, quella conoscenza è perfetta. Le Scritture ci informano dell’esistenza di novecentomila specie viventi nell’oceano. Queste informazioni, fornite dalle Scritture vediche, sono esatte perché provengono da Krsna, il Quale dice: “Poiché Io sono Dio, la Persona Suprema, so tutto del passato, del presente e del futuro.” (Bhagavad-gità 7.26)

Dr. Singh: Dobbiamo quindi ricevere la conoscenza dal conoscitore supremo.

Srila Prabhupàda: Per ottenere la perfetta conoscenza occorre avvicinare una persona superiore, un guru. Si può tentare di approfondire un argomento leggendo a casa dei libri, ma si può imparare molto meglio andando all’università e avvicinando un professore. Allo stesso modo, occorre avvicinare un guru. Naturalmente, se ci s’imbatte in un falso guru apprenderemo solo delle falsità. Ma se il nostro guru è perfetto, anche la nostra conoscenza sarà perfetta. Noi accettiamo Krsna come guru; se la Sua conoscenza è perfetta, anche la nostra sarà perfetta. Per quel che ci riguarda non è necessario esseri perfetti, perché se riceviamo la conoscenza da una persona perfetta, questa conoscenza sarà perfetta. Non possiamo dire di aver compreso che esistono novecentomila specie viventi nell’oceano perché abbiamo studiato l’intero oceano. Diciamo invece che abbiamo ottenuto questa informazione dalle Scritture, ragion per cui è esatta. Questo è il sistema vedico.

Gli scienziati possono impegnarsi molto nella ricerca, ma per quanto erudito uno scienziato possa essere, i suoi sensi rimangono imperfetti. Non può possedere una conoscenza perfetta. Qual è l’utilità dei nostri occhi? Non possiamo vedere al buio, né possiamo vedere cose minuscole se non usando un microscopio. I nostri occhi sono imperfetti e così lo sono gli strumenti inventati utilizzando i nostri occhi. Com’è possibile allora acquisire la conoscenza perfetta? Poiché l’essere vivente è limitato, la sua conoscenza è limitata. Un bambino sa che due più due fa quattro, ma quando parla di matematica avanzata, non lo prendiamo sul serio. I sensi con i quali gli scienziati acquisiscono la conoscenza sono limitati e imperfetti; la loro conoscenza perciò è altrettanto limitata e imperfetta. Nella sua ignoranza lo scienziato sostiene di sapere tutto, cosa veramente assurda.

Un cieco può guidare un altro cieco, ma a che cosa gioverà quando entrambi cadranno in un fosso? Le leggi della natura ci legano mani e piedi e noi continuiamo a pensare di essere liberi di elucubrare. È solo illusione. Sebbene condizionati da innumerevoli leggi naturali, i mascalzoni pensano di essere liberi. Se in cielo ci sono le nuvole, non potremo vedere il sole. Qual è la nostra capacità visiva? Solo quando la natura ce ne fornisce il modo, siamo in grado di vedere. In realtà possiamo solo sperimentare in determinate condizioni, e se queste condizioni sono sfavorevoli, gli esperimenti falliscono. Perché allora siamo così orgogliosi delle nostre conoscenze sperimentali?

Perché fare degli esperimenti? Le cose esistono già. C’è già l’energia solare fornitaci da Dio per il nostro uso. Cos’altro c’è da sapere? Ci sono tante mele che cadono dagli alberi. Che necessità c’è di spiegarne la ragione con la legge di gravità? In effetti gli scienziati mancano di buon senso. Sono solo interessati a fornire spiegazioni “scientifiche”. Dicono che la legge di gravità agisce solo in determinate condizioni, ma non sanno dire da dove provengono queste condizioni.

Quando Krsna apparve nella forma di Sri Ràmacandra gettò dei sassi nell’acqua e i sassi galleggiarono. In quel caso la legge di gravità non funzionò. Agisce quindi solo sotto il controllo del Signore Supremo. La legge in sé non è definitiva. Un re può fare una legge e subito dopo cambiarla. Il legislatore definitivo è Krsna e le leggi operano solo sotto la Sua volontà. Gli scienziati cercano di spiegare la volontà di Dio in molte maniere ma essendo condizionati da màyà, dall’illusione, riescono solo a parlare come persone assalite da fantasmi. Ditemi, come viene spiegata scientificamente l’esistenza di tante varietà di alberi?

Karandhara dàsa: Dicono sia dovuta a mutamenti della natura.

Srila Prabhupàda: Allora è per volontà della natura. E che cos’è questa volontà? La terra ha volontà?

Karandhara dàsa: Beh, sono molto vaghi su questo punto.

Srila Prabhupàda: Significa che non hanno una conoscenza perfetta. Non sanno che dietro alla natura si cela la volontà di Krsna.

Dr. Singh: Dicono che la composizione chimica di ogni pianta è diversa.

Srila Prabhupàda: Questo è vero, ma chi ha creato i componenti chimici? Appena dite “composizione chimica” avete subito bisogno di un Dio.

Karandhara dàsa: Gli scienziati dicono che Dio non è necessario perché se due elementi chimici vengono mescolati insieme…

Srila Prabhupàda: Dio o non Dio, ci dev’essere una volontà. Ci dev’essere una coscienza. Due elementi chimici vengono mescolati e così producono questo e quell’altro. Chi li mescola? È evidente che c’è una coscienza. Bene, Krsna è quella coscienza. La coscienza è presente dappertutto e non appena la si accetta, la si deve accettare come persona. Per questa ragione noi parliamo di coscienza di Krsna. La Bhagavad-gità asserisce che la coscienza è onnipervadente. Voi avete una coscienza e io ho una coscienza, ma esiste un’altra coscienza che è onnipervadente. La mia coscienza è limitata al mio corpo e la vostra è limitata al vostro corpo, ma esiste un’altra coscienza che è al mio interno, al vostro interno, all’interno di tutti. È la coscienza di Krsna. Ogni cosa nel mondo è relativa. Questa è una realtà scientifica. I nostri corpi, le nostre vite, la nostra intelligenza e qualsiasi altra cosa sono relativi. Ci può sembrare che una formica abbia una vita di breve durata, ma per la formica è come se durasse cent’anni. Il numero degli anni è relativo al corpo. Brahmà, che vive una vita incredibilmente lunga secondo il nostro punto di vista, vive soltanto cent’anni dal suo punto di vista. Questa è la relatività.

Karandhara dàsa: La relatività si basa quindi sulla situazione individuale.

Srila Prabhupàda: Sì. È per questa ragione che si dice che ciò che è cibo per te può essere veleno per me. La gente pensa che siccome è impossibile vivere sulla luna, nessun’altra entità vivente possa viverci. Tutti pensano in modo relativo, secondo il proprio metro. Questo è il significato della “filosofia del ranocchio”. La rana ragiona sempre in relazione al suo pozzo. Non è in grado di comprendere l’Oceano Atlantico perché il pozzo è la sua sola esperienza. Dio è grande, ma pensiamo alla Sua grandezza secondo il nostro metro, in termini di grandezza relativa. Alcuni insetti nascono di notte, crescono di notte, si riproducono e muoiono di notte. Non vedono mai il sole. Pensano quindi che il giorno non esista. Se a un insetto si facessero domande sul mattino, risponderebbe: “Il mattino non esiste.” Così, quando la gente viene a sapere dalle Scritture quanto è lunga la vita di Brahmà, non ci crede. Dice: “Com’è possibile che si possa vivere così a lungo?” Nella Bhagavad-glta (8.17) Krsna dice:

sahasra-yuga-paryatam

ahar yad brahmano viduh

ratrim yuga-sahasràntàm

te ’ho-ràtra-vido janah

Un giorno di Brahmà equivale a mille ere secondo il calcolo terrestre e altrettanto lunga è la sua notte.” Brahmà, secondo questi calcoli, vive molti milioni e miliardi di anni. Non riusciamo a crederlo sebbene le Scritture lo attestino. In altre parole, arriviamo a concludere che Krsna dice assurdità mentre noi parliamo in modo competente. Anche grandi studiosi sostengono che le asserzioni delle Scritture sono solo speculazioni mentali. Sebbene non siano altro che mascalzoni, passano per studiosi rispettabili. Pongono se stessi al di sopra di Dio rifiutando o negando ciò che Dio dichiara nelle Scritture rivelate. In questo modo molti sciocchi mascherati da studiosi, scienziati e filosofi, ingannano il mondo intero.

Dr. Singh: Naturalmente, molto è stato scritto sulla teoria di Darwin. In tutte le librerie ci sono centinaia di libri sull’argomento.

Srila Prabhupàda: Le sue teorie sono accettate o rifiutate?

Dr. Singh: In genere sono accettate, ma numerose persone sono molto critiche al riguardo.

Srila Prabhupàda: Darwin parla dell’evoluzione della specie, ma non ha nessuna informazione sull’evoluzione spirituale. Non sa niente della trasmigrazione dell’anima spirituale dalle forme di vita inferiori a quelle superiori. Sostiene che l’uomo si sia evoluto dalla scimmia, ma la scimmia non si è estinta. Se fosse l’antenato dell’uomo, per quale ragione esisterebbe ancora?

Dr. Singh: Darwin sostiene che le specie viventi non si sono create in modo indipendente, ma che originano l’una dall’altra.

Srila Prabhupàda: Se non si sono create in modo indipendente come può Darwin iniziare bruscamente con una determinata specie? Deve spiegare l’origine della specie iniziale.

Karandhara dàsa: Gli scienziati sostengono che la terra fu creata da una combinazione chimico-biologica e si rifiutano di ammettere che è stata creata da Dio perché temono di essere considerati sciocchi.

Srila Prabhupàda: Se la loro biologia e la loro chimica sono così progredite perché non creano qualcosa? Sostengono di essere in grado di creare la vita in futuro, ma perché in futuro? La vita è già stata creata. La scienza si basa sul futuro? Non dovremmo fare affidamento sul futuro per quanto piacevole possa sembrarci. Tutti pensano che il futuro sarà migliore del presente, ma chi ce lo assicura? Devono ammettere di non conoscere la verità. Non sono in grado di creare neanche un filo d’erba con i loro esperimenti biologici e chimici, eppure sostengono che la creazione abbia avuto origine da qualche combinazione chimico-biologica. Possibile che non ci sia nessuno che metta in discussione tutte queste assurdità?


Dr. Singh
: Quando gli scienziati studiano l’origine della vita, dicono che tutto ha avuto inizio dalla materia. In altre parole, la materia vivente trae origine dalla materia inerte.

Srila Prabhupàda: Da dove proviene adesso la materia vivente? Provenne dalla materia inerte in passato e non nel presente? Da dove arriva la formica? Si materializza dalla sporcizia? Neanche una formica proviene dalla materia inerte. Quali prove gli scienziati possono produrre per sostenere questa teoria? Darwin sostiene che nel passato remoto non esisteva nessun uomo intelligente, che l’uomo discende dai primati. Se in passato non esisteva alcun cervello provvisto d’intelligenza, come mai le Scritture vediche sono state compilate migliaia e migliaia di anni fa? Come giustificano l’esistenza di un saggio come Vyàsadeva?

Dr. Singh: Non la giustificano in alcun modo. Dicono semplicemente che si tratta di sconosciuti saggi delle foreste.

Srila Prabhupàda: Possono anche non conoscere Vyasadeva, ma ciò non toglie nulla alla sua esistenza. Come poteva avere una simile intelligenza? Può essere sconosciuto sia a me che a voi, ma la sua capacità mentale è qui, così come lo sono la sua filosofia, il suo linguaggio, la sua poesia e la sua forza verbale. Si può anche non conoscere la persona ma si può comprendere la sua capacità intellettuale.

Dr. Singh: Le specie animali esistevano fin dall’inizio?

Srila Prabhupàda: Sì. La creazione simultanea è comprovata dalla Bhagavad-gità. Tutte le specie animali e umane così come i deva esistevano fin dall’inizio. L’essere vivente desidera un certo tipo di corpo e Krsna glielo fornisce. Poiché ha determinati desideri, questi vengono associati a determinate qualità materiali. Su questa base l’essere vivente riceve un particolare tipo di corpo. Le forze psicologiche, la mente, il pensiero, i sentimenti e la volontà determinano il particolare tipo di situazione e di corpo che l’essere riceverà. Questo è il processo evolutivo, ma non è l’evoluzione della specie. Una specie di vita non si sviluppa da un’altra. Krsna afferma nella Bhagavad-glta (8.18):

avyaktàd vyaktayah sarvàh

prabhavanty ahar-àgame

ràtry-Sgame praliyante

tatraivàvyakta-samjnake

Quando si manifesta il giorno di Brahmà, tutte le varietà degli esseri tornano all’esistenza e quando viene la notte sono tutte annientate.

Evoluzione significa evoluzione spirituale dell’individuo attraverso le varie specie di vita. Se si entra nel corpo di un pesce si deve subire il processo evolutivo passo dopo passo. Se si è in cima alla scala e in qualche modo si cade, si deve risalire la scala evolutiva passo dopo passo. Naturalmente gli scienziati sono così impegnati nelle loro ricerche che non sono in grado di comprendere tutto ciò. Se dite che nella prossima vita potrebbero diventare degli alberi, pensano che state dicendo sciocchezze. Dopo tutto che cosa possiamo imparare dalla ricerca? Quando si conosce la causa di tutte le cause, tutto ciò che c’è da conoscere lo si viene a sapere e niente rimane oscuro. I Veda affermano: yasmin vijnate sarvam evadi vijnàtarh bhavati. Se conosciamo la Verità Assoluta, tutte le altre verità ci saranno note, ma se non La conosciamo restiamo nell’ignoranza. Si può non essere noti scienziati o filosofi, ma si può sfidare chiunque e parlare coraggiosamente se si conosce una cosa soltanto: Krsna.

La civiltà contemporanea va orgogliosa della sua indipendenza, ma è totalmente dipendente dal petrolio. Se le forniture di petrolio fossero bloccate cosa farebbero questi mascalzoni di scienziati? Non potrebbero far nulla. Che provino a fabbricare il petrolio nelle loro provette, abbastanza petrolio da far andare avanti la loro civiltà. Attualmente in India c’è scarsità d’acqua. Che cosa possono fare gli scienziati per ovviare a questa mancanza? Conoscono la composizione chimica dell’acqua, ma non possono produrla quando si verifica una grande siccità. Hanno bisogno dell’aiuto delle nuvole e le nuvole sono influenzate da Dio. Non possono fare niente. Sono andati sulla luna, ma con tutta la loro fatica hanno riportato solo polvere e sassi. Il governo esige le tasse e spende il denaro in cose inutili. Questa è la loro intelligenza. È solo uno Stato di somari. I politici sono privi di comprensione e di compassione. Non si rendono conto che il denaro guadagnato a prezzo di un duro lavoro proviene dal popolo e che loro lo sperperano lanciando enormi razzi su altri pianeti. Tutto ciò che fanno è solo promettere di riportare più polvere. Prima portano una manciata di polvere, poi promettono di riportarne tonnellate. Che significato ha tutto ciò?

Karandhara dàsa: Credono ci sia vita su Marte.

Srlla Prabhupàda: Possono credere o non credere, che cosa ci guadagnano? Noi sappiamo che la vita è qui. Anche loro lo sanno eppure s’impegnano a combatterla e a ucciderla. La vita è qui. L’essere umano è qui. Senza alcun dubbio la vita è qui. Ma loro tentano di distruggerla con le bombe. Questo è il loro progresso scientifico.

Dr. Singh: Sono molto curiosi di sapere cosa succede sugli altri pianeti.

Srila Prabhupàda: Ciò significa che stanno spendendo enormi quantità di denaro solo per soddisfare le loro curiosità infantili. Spendono per soddisfare la loro curiosità, ma quando tanti Paesi afflitti dalla povertà chiedono il loro aiuto, rispondono di non avere denaro. Sono molto orgogliosi di essere andati sulla luna, ma perché non chiedono informazioni su come arrivare a Goloka Vrndàvana? Se ci arrivassero, vedrebbero soddisfatte tutte le loro curiosità. Saprebbero che al di là dell’energia inferiore ne esiste una superiore, l’energia spirituale. L’energia materiale non può agire in modo indipendente. Deve associarsi all’energia spirituale. Gli elementi materiali non si creano da soli. È l’anima che crea. Si può tentare di ottenere qualcosa dalla materia, ma la materia non si crea da sola. L’idrogeno e l’ossigeno entrano in contatto solo quando vengono messi in movimento dall’energia superiore. Solo gli stupidi possono pensare che l’intera manifestazione materiale, pura materia, si sia manifestata automaticamente. Anche se abbiamo una bella macchina, a cosa serve se non la sappiamo guidare? Finché l’uomo non impara a farla funzionare e non preme il bottone di avviamento, la macchina non funzionerà. Analogamente, l’energia inferiore non può agire senza quella superiore. Questa meravigliosa manifestazione cosmica è controllata da un’energia superiore. Tutte queste informazioni sono fomite dalle Scritture, ma la gente non ci crede.

In realtà ogni cosa è proprietà di Dio, ma la gente ne rivendica la proprietà oppure crede che il proprietario sia il proprio Paese. Ora si parla del problema della sovrappopolazione, ma in realtà Dio ci ha già provvisti di tutto. Ci sono a sufficienza terra e cibo se usati correttamente. La gente si crea problemi inutili e gli scienziati aiutano fornendo innumerevoli mezzi distruttivi. Incoraggiano i mascalzoni e i furfanti a usare la proprietà del Signore. Se aiutate un omicida o un ladro anche voi diventate criminali. Non è così? Ci sono tanti problemi nel mondo perché gli scienziati aiutano i ladri e i furfanti. Dunque tutti sono criminali. Stena eva sah. Chi non riconosce il Signore Supremo come proprietario di ogni cosa è un ladro.

La nostra missione è far rinsavire questi mascalzoni. Occorre trovare i mezzi per poterlo fare. I mascalzoni soffrono, ma poiché sono figli di Dio non dovrebbero soffrire. Non sanno che Dio c’è e che esiste la felicità. Non sanno nulla di beatitudine o di vita eterna. Svolgono tante ricerche e vivono per cinquanta, sessanta o settant’anni, poi non sanno cosa succederà. Non sanno che la vita è eterna. In effetti sono nella stessa condizione dell’animale. L’animale non sa cosa c’è dopo la morte e non ci pensa. Non sa perché è qui e non conosce il valore della vita. Soggetto all’influenza di maya, l’animale continua a mangiare, a dormire, a difendersi, ad accoppiarsi e a morire. La gente fa grossi sforzi, ma a quale scopo? Dice di lottare per provvedere alla generazione successiva, ma a che cosa provvede? Non sanno rispondere. Il Movimento per la Coscienza di Krsna è concepito per dare alla vita un vero scopo ponendo Krsna, Dio, al centro di tutto. È dunque un bene se gli scienziati comprendono questo importante movimento.

Il microscopico mondo della scienza moderna

Lascia un commento