Il servizio di devozione puro allevia ogni angoscia materiale

Nettare della devozione Capitolo 1 – Parte 2

Il servizio di devozione puro allevia ogni angoscia materiale

Nella Bhagavad-gita (18.66) il Signore raccomanda di lasciare ogni altra forma di occupazione e di abbandonarsi a Lui. Egli promette che le anime sottomesse saranno liberate dalle conseguenze di tutte le loro attivita’ peccaminose.

Srila Rupa Gosvami precisa che le sofferenze legate alle attivita’ peccaminose hanno due origini: le attivita’ stesse e le attivita’ compiute nelle vite precedenti. Generalmente l’origine delle attivita’ peccaminose e’ l’ignoranza. Ma il fatto d’ignorare che un’azione e’ peccaminosa non permette di evitare le sue conseguenze indesiderabili, che danno luogo ad altre azioni peccaminose. Le attivita’ peccaminose sono di due tipi: quelle che sono “mature” e quelle che non lo sono.

Le attivita’ peccaminose “mature” sono quelle di cui subiamo attualmente le conseguenze; le altre sono quelle che si sono accumulate in noi e non hanno ancora prodotto i loro frutti di sofferenza. Per esempio, l’uomo che commette un crimine puo’ non essere immediatamente arrestato e condannato, ma prima o poi lo sara’. Similmente, dovremo soffrire nel futuro per alcune nostre colpe, cosi’ come soffriamo oggi di altre colpe che sono gia’ “mature”.

Il servizio di devozione puro allevia ogni angoscia materiale

In questo modo si forma una catena di attivita’ peccaminose e sofferenze concomitanti, che immergono nel dolore l’anima condizionata vita dopo vita. Essa subisce in questa vita le conseguenze delle attivita’ commesse nella vita precedente e si prepara, con le attivita’ presenti, nuove sofferenze nel futuro.

Le attivita’ peccaminose “mature” possono avere come frutto una malattia cronica, implicazioni con la giustizia, una bassa nascita, un’educazione insufficiente o un brutto aspetto fisico. Le nostre attivita’ peccaminose passate ci fanno soffrire oggi, e le nostre attivita’ presenti ci preparano sofferenze future. Ma questa catena puo’ essere spezzata di colpo da colui che adotta la coscienza di Krishna.

Srila Rupa Gosvami cita a questo proposito un verso dello Srimad-Bhagavatam (11.14.19) tratto dagli insegnamenti di Sri Krishna a Uddhava: “Caro Uddhava, il servizio di devozione offerto a Me e’ come un fuoco ardente che puo’ continuamente ridurre in cenere tutto cio’ che vi si getta”. Cio’ significa che il servizio di devozione offerto a Sri Krishna e’ in grado di annientare ogni impurita’.

La Bhagavad-gita ci da l’esempio di Arjuna: all’inizio egli pensava che combattere fosse un’attivita’ peccaminosa, ma alla fine, seguendo la volonta’ di Krishna, fini’ coll’impegnarsi nel combattimento, e la sua lotta divento’ cosi’ servizio di devozione. Arjuna non dovette subire dunque alcuna reazione negativa.

Il servizio di devozione puro allevia ogni angoscia materiale

Srila Rupa Gosvami cita un altro verso dello Srimad-Bhagavatam (3.33.6) in cui Devahuti si rivolge a suo figlio Kapiladeva: “Ci sono nove forme di servizio devozionale, e tra queste le prime sono l’ascolto e il canto delle Tue glorie, o Signore.

E chiunque ascolti il racconto dei Tuoi divertimenti, canti le Tue glorie, Ti offra il suo omaggio o mediti su di Te, impegnandosi cosi’ in una di queste nove attivita’ –anche se e’ nato in una famiglia di mangiatori di cani [i piu’ degradati tra gli uomini]- si qualifica subito per compiere i sacrifici vedici.”

Com’e’ possibile, dunque, che colui che in piena coscienza di Krishna s’impegna in modo autentico nel servizio di devozione puro non diventi purificato ? Senza dubbio sara’ liberato da ogni contaminazione dovuta alle sue attivita’ materiali passate. Il servizio di devozione ha dunque il potere di annullare tutte le conseguenze delle nostre attivita’ peccaminose. Tuttavia il devoto sta sempre attento a non commettere peccati.

Questo e’ cio’ che distingue un devoto. Per questo motivo lo Srimad-Bhagavatam afferma che anche una persona nata in una famiglia di mangiatori di cani puo’, compiendo il servizio di devozione, qualificarsi per prendere parte alle cerimonie rituali raccomandate nei Veda. E’ implicito in questa affermazione che come regola generale nessun uomo nato in una famiglia cosi’ degradata e’ adatto a compiere i sacrifici, o yajna.

Sono chiamati brahmana i sacerdoti incaricati di eseguire i riti vedici, e se non si e’ brahmana non si possono portare a buon fine queste cerimonie. Sono le azioni passate di una persona che determinano le condizioni della sua nascita. Se un uomo nasce tra i mangiatori di cani, si deve concludere che le sue attivita’ passate furono tutte colpevoli; ma se anche lui s’impegna nel servizio di devozione e comincia a cantare i santi nomi del Signore,

Hare krishna Hare krishna krishna krishna Hare Hare Hare Rama Hare Rama rama rama Hare Hare

si qualifica subito per compiere ogni cerimonia sacrificale; cio’ significa che ha neutralizzato, col canto dei santi nomi, tutte le conseguenze delle sue azioni peccaminose. Il Padma Purana afferma che ci sono quattro tipi di conseguenze prodotte dalle azioni peccaminose;

1) quelle che non hanno ancora portato frutto;
2) quelle che sono ancora allo stato di seme;
3) quelle che sono mature;
4) quelle che sono quasi mature.

Questo Scritto afferma inoltre che colui che si abbandona a Visnu, o Krishna, il Signore Supremo, e s’impegna nel servizio di devozione in piena coscienza di Krishna, puo’ annientare di colpo questi quattro tipi di conseguenze. Tra le conseguenze dei nostri peccati, “quelle che sono quasi mature” si riferiscono alle sofferenze che subiamo attualmente; e “quelle che sono ancora allo stato di seme” sono nel cuore, dove si trova un ammasso di desideri materiali che sono come semi.

Il termine sanscrito kuta li designa come tanti semi che sono sul punto di germogliare. Nel caso delle azioni peccaminose “che non hanno ancora portato frutto”, lo sviluppo non e’ ancora cominciato. Questo verso del Padma Purana ci fa capire quanto sia sottile la contaminazione materiale. La sua origine, il suo sviluppo e le sue conseguenze, manifestate sotto forma di sofferenze, formano una grande catena. Spesso e’ difficile determinare la causa esatta di una malattia, precisarne l’origine e prevederne lo sviluppo.

Ma la malattia non nasce all’improvviso. E come un medico, per prevenzione, inietta nel paziente il vaccino destinato a impedire lo sviluppo della malattia, cosi’ e’ possibile prevenire efficacemente lo sviluppo delle azioni peccaminose “iniettandosi” la coscienza di Krishna. Sukadeva Gosvami racconta a questo proposito, nello Srimad-Bhagavatam (6.2.17), l’episodio di Ajamila.

Ajamila era un giovane brahmana beneducato e coscienzioso, ma in seguito cadde nelle mani di una prostituta che gli fece perdere tutta la sua purezza. Visse una vita degradata, tuttavia al momento di morire riusci’ a pronunciare il nome di Narayana (Krishna) e ottenne cosi’ la salvezza, nonostante tutti i peccati commessi nel corso della sua vita. Sukadeva Gosvami sottolinea che l’austerita’, gli atti caritatevoli e il compimenti dei riti vedici sono raccomandati per l’uomo che desidera riscattare i propri peccati, tuttavia queste attivita’ non possono eliminare dal cuore il seme profondo dei desideri peccaminosi.

Il servizio di devozione puro allevia ogni angoscia materiale

Questa era la condizione di Ajamila. Soltanto la coscienza di Krishna puo’ eliminare questo seme nefasto; e il canto del maha-mantra, del mantra Hare Krishna, cosi’ come fu insegnato da Sri Caitanya Mahaprabhu, permette di raggiungere la coscienza di Krishna molto facilmente. In altre parole, se non si adotta la via del servizio di devozione non e’ possibile liberarsi completamente da tutte le conseguenze dei propri peccati.

Col compimento dei riti vedici, con gli atti caritatevoli e l’austerita’, l’uomo puo’ liberarsi da queste conseguenze per un certo periodo di tempo, ma, passato questo periodo, sara’ nuovamente spinto verso il peccato.

Per esempio, colui che soffre di una malattia venerea dovuta a una vita sessuale eccessiva deve sottoporsi a una dolorosa cura da cui esce momentaneamente guarito; ma se non ha allontanato dal cuore la lussuria, e cede di nuovo al desiderio sessuale, diventa vittima della stessa malattia. Se non si comprende che la vita sessuale e’ abominevole, non si puo’ sfuggire a queste ripetute sofferenze; le cure mediche porteranno solo un aiuto temporaneo.

Similmente, i riti vedici, la carita’ e le austerita’, tutti metodi raccomandati dai Veda, possono momentaneamente mettere fine ai nostri peccati, ma finche’ il cuore non sara’ purificato, dovremo, nostro malgrado, continuare a commettere attivita’ peccaminose. Lo Srimad-Bhagavatam da’ un altro esempio, quello dell’elefante che entra nelle acque di un lago, si bagna con grande cura, pulendo ogni parte del corpo, ma appena fuori dall’acqua si copre di nuovo di polvere.

Il servizio di devozione puro allevia ogni angoscia materiale

Similmente, colui che non adotta la coscienza di Krishna non puo’ liberarsi completamente dai desideri peccaminosi. Ne’ le pratiche yoga, ne’ la speculazione filosofica, ne’ l’azione interessata possono distruggere il seme dei desideri peccaminosi. Solo il servizio di devozione potra’ distruggere questo seme.

Un dialogo tra Sanat-kumara e il re Prithu, nello Srimad-Bhagavatam (4.22.39), mette in evidenza questa verita’: “Caro re, il falso ego e’ cosi’ potente che rende l’uomo prigioniero dell’esistenza condizionata come se vi fosse legato da una corda robusta.

Soltanto i devoti sanno spezzarne il nodo senza difficolta’, impegnandosi nella coscienza di Krishna. Invece, coloro che la trascurano, e cercano di diventare grandi yogi o compiono sacrifici vedici, non raggiungono il successo dei devoti. E’ dunque dovere di ognuno agire nella coscienza di Krishna per sciogliere il solido nodo formato dal falso ego e dall’azione materiale.” Il nodo del falso ego e’ dovuto all’ignoranza.

Finche’ l’uomo ignora la sua vera identita’ agisce certamente della direzione sbagliata e s’intrappola cosi’ nelle reti della contaminazione materiale. Ma il Padma Purana afferma che questa ignoranza puo’ essere dissipata dalla coscienza di Krishna: “Il servizio di devozione puro, compiuto nella coscienza di Krishna, rappresenta la piu’ grande fonte di luce.

E la sua luce brilla dello splendore ardente di una foresta in fiamme, che riduce in cenere tutti i serpenti nefasti che sono i desideri materiali.” Quando un incendio distrugge una foresta, le foglie secche che coprono il terreno prendono fuoco di colpo e i numerosi rettili che strisciano al suolo muoiono immediatamente. I quadrupedi possono correre e cercare di sottrarsi alle fiamme, ma i serpenti muoiono subito. I serpenti dell’ignoranza subiscono la stessa sorte davanti al fuoco ardente della coscienza di Krishna.

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