Lezioni di Srila Prabhupada sul
Nettare Della Devozione Prefazione Parte 23
Il Nettare Della Devozione Prefazione Parte 23
Lezioni di Srila Prabhupada
Lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 23
Tenuta a Bombay 01.01.1973 – Parte 2
Audio Lezione di Srila Prabhupada Tradotta da Tridandi DAS direttamente dall’inglese in tempo reale.
Trascrizione dell’audio Lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 23 trascritta in Italiano.
Il Nettare Della Devozione
Bombay 01.01.1973 – Parte 2
Bhaktin Barbara:
nana-sastra-vicaranaika-nipunau sad-dharma samsthapakau
lokanam hita-karinau tri-bhuvane manyau saranyakarau
radha-krishna-padaravinda-bhajananandena mattalikau
vande-rupa-sanatanau raghu-yugau sri-jiva-gopalakau
Traduzione: Offro il mio rispettoso omaggio ai sei Gosvami di Vrindavana – Sri Rupa Gosvami, Sri Sanatana Gosvami, Sri Raghunatha dasa Gosvami, Sri Raghunatha Bhatta Gosvami, Sri Jiva Gosvami e Sri Gopala Bhatta Gosvamji – che sono molti esperti a studiare attentamente tutte le scritture rivelate, allo scopo di stabilire gli eterni principi della religione a beneficio dell’umanità intera. Essi sono dunque onorati in tutti e trei mondi, e tutti possono prendere rifugio in loro perché essi servono Sri Sri Radha e Krishna assorti nel sentimento d’amore delle gopi.
Tridandi: Leggiamo dal primo volume di questo bellissimo libro che è intitolato una raccolta di lezioni di Sua Divina Grazia Abhay Charanaravinda Bhaktivedanta Swami Srila Prabhupada, Acarya fondatore dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Continuiamo a leggere una lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione prefazione parte 23, tenuta a Bombay il 01 Gennaio 1973 – Parte 2
Pradyumna: “Il Signore benedetto dice: C’è un albero di banyano che ha le sue radici verso l’alto e i suoi rami verso il basso e le cui foglie sono gli inni vedici. Chi conosce questo albero, egli conosce i Veda.”.
Prabhupada: Sì. Chi conosce quest’albero, egli conosce i Veda. Ciò significa: I Veda dicono: janmady asya yatah [Srimad Bhagavatam 1.1.1]. Questo è il Vedanta-sutra.
Da dove viene questo mondo materiale? Viene dalla Verità Assoluta. La classe di uomini, quella atea, non può comprendere che c’è una causa. Nel sedicesimo capitolo della Bhagavad-gita, jagad ahur anisvara. Jagad ahur anisvara. Che significa questo verso?
[Dice a parte:] Trova il verso. Sedicesimo capitolo. Loro dicono che questa manifestazione cosmica materiale, questo mondo è … Allora? Che c’è?
Pradyumna: Potremmo di nuovo avere il verso?
Devoto: Jagad ahur anisvaram [Bhagavad Gita. 16.8].
Prabhupada: No, quella è l’ultima parola. Cerca il verso al sedicesimo capitolo.
Pradyumna: Tasmac chastram pramanam te …
Prabhupada: No, no, no. All’inizio. Inizio, leggi dall’inizio del sedicesimo capitolo.
Pradyumna:
abhayam sattva-samsuddhir
jnana-yoga-vyavasthitih
danam damas ca yajnas ca
svadhyayas tapa arjavam
ahimsa satyam akrodhas
tyagah santir apaisunam
daya bhutesv aloluptvam
mardavam hrir acapalam
tejah ksama dhrtih saucam
adroho nati manita
bhavanti sampadam daivim
abhijatasya bharata
Traduzione: L’assenza di paura, la purificazione dell’esistenza, lo sviluppo della conoscenza spirituale, la carità, il controllo di sé, il compimento di sacrifici, lo studio dei Veda, l’austerità, la semplicità, la non violenza, la veridicità, l’assenza di collera, la rinuncia, la serenità, l’avversione per la critica, l’assenza di collera, la rinuncia, la serenità, l’avversione per la critica, la compassione verso tutti gli esseri, l’assenza di cupidigia, la dolcezza, la modestia, la ferma determinazione, il vigore, il perdono, la forza morale, la purezza, la libertà dall’invidia e dalla sete di onori – queste sono qualità trascendentali, proprie degli uomini virtuosi dotati di natura divina, o discendente di Bharata. [Bhagavad Gita. 16.1-3]
Prabhupada: Daivim. Queste sono daivi sampada, sono delle qualifiche spirituali. E invece qual è la qualifica materiale? Che dice dopo?
Pradyumna:
dambo darpo ‘bhimanas ca
krodhah parusyam eva ca
ajnanam cabhijatasya
partha sampadam asurim
Traduzione: Orgoglio, arroganza, presunzione, collera, rudezza e ignoranza sono le qualità caratteristiche degli uomini di natura demoniaca, o figlio di Pritha. [Bhagavad Gita. 16.4]
Prabhupada: Asurim. Queste sono le qualità degli asura, asurim. Leggi la traduzione.
Pradyumna: “Ignoranza, orgoglio, ira, presunzione, durezza e arroganza. Queste qualità appartengono a coloro che sono di natura demoniaca, o figlio di Prtha.”.
Prabhupada: Sì. La prima parola, la cosa più importante è quella, l’ignoranza. Loro non conoscono le cose cosi come sono, ciò nonostante diventano dei leader. Andha yathandair upaniyamanam. Poi quali sono queste loro altre qualità? Vai avanti.
Pradyumna:
daivi sampad vimoksaya
nibandhayasuri mata
ma sucah sampadam daivim
abhijato ‘si pandava
Traduzione: Le qualità divine portano alla liberazione, mentre le qualità demoniache portano alla schiavitù. Ma non temere, figlio di Pandu, tu si nato con qualità divine. [Bhagavad Gita. 16.5]
Prabhupada: Daivi sampada. Se tu acquisisci queste daivi sampada, allora diventi liberato da questa prigionia materiale. Ma se invece acquisisci il sampada asurico, allora diventi incatenato. Vai Avanti. Poi che dice?
Pradyumna:
dvau bhuta-sargau loke ‘smin
daiva asura eva ca
daivo vistarasah prokta
asuram partha me srnu
Traduzione: O figlio di Pritha, in questo mondo esistono due categorie di esseri creati, gli uni divini e gli altri demoniaci. Ti ho già parlato a lungo delle qualità divine, ora ascolta da Me gli attributi demoniaci. [Bhagavad Gita. 16.6]
Prabhupada: Adesso Krishna dice che ci sono due tipi di uomini, due classi di uomini. Una classe daiva, ovvero gli esseri celesti e l’altra classe asura. Quindi: “Io, ho parlato molto a riguardo di daiva. Ora parlerò a riguardo dei sintomi degli asura.”.
Pradyumna:
pravrttim ca nivrttim ca
jana na vidur asurah
na saucam napi cacaro
na satyam tesu vidyate
Traduzione: Le persone demoniache non sanno ciò che si deve fare e ciò che non si deve fare . In loro non c’è purezza, né comportamento corretto, né veridicità. [Bhagavad Gita. 16.7]
Prabhupada: Ora le descrive queste qualità.
Pradyumna: “Coloro che sono demoniaci non conoscono quello che va fatto e quello che non va fatto.”.
Prabhupada: Questa è la prima qualifica dei demoni. Loro non sanno cosa è giusto fare e cosa è sbagliato fare. Supponiamo che noi, proprio come noi che abbiamo messo delle restrizioni per chiunque voglia venire nel nostro campo a diventare nostro studente. Noi abbiamo messo queste restrizioni: “non devi fare questo” o “devi fare questo”. Ovunque, se vai da un medico, anche lui ti dirà “fai cosi e fai coli”. Alcune cose “da fare” e alcune cose “da non fare”. Cosi gli asura, loro non sanno che stanno facendo. Poiché non hanno alcuna dirigenza. Nessuno gli da la giusta direzione da seguire. Loro non sanno quali sono le cose da fare e quelli sono quelle da non fare. Questa è la prima qualifica degli asura. Loro non sanno che devono fare. Perché a loro non piace prendere lezioni da un superiore e quindi se la fanno da soli la lezione. Diventando demoniaci, asura.
Tridandi: Capito? Capito la qualità dell’asura da dove comincia? Perche loro non sanno quello che è giusto fare e quello che non è giusto fare. Perche? Perche non accettano l’autorità. Non accettano che qualcuno gli dica cosa devono fare. Dicono: “NO, faccio come mi pare.” Quindi ogni volta che uno pensa, no, faccio come mi pare, sta manifestando le sue qualità da asura. Perche non vuole accettare un autorità superiore. A loro non piace prendere lezioni dal superiore. Se le fanno da soli le loro lezioni.
Pradyumna: … na saucam napi cacaro na satyam tesu vidyate [Bhagavad Gita. 16.7].
Prabhupada: Ora … Poi?
Pradyumna: Asatyam apratistham …
Prabhupada: Questa è Asatyam. Questa è la prima parola, Asatyam.
Pradyumna: Apratistham te jagad …
Prabhupada: Jagad ahur anisvaram Traduzione verso completo: Dicono che questo mondo è irreale, privo di fondamento e di un Dio che lo controlli; dicono che è un prodotto soltanto dal desiderio sessuale e non ha altra causa che la lussuria. [Bhagavad Gita. 16.8]. Questa è la prima cosa che dicono. C’è zero, asatyam.
[Interruzione]
Aiye. Aiye. Asatyam apratistham te. Loro, non vogliono vedere il fatto che c’è una causa a questa manifestazione materiale. Questa manifestazione materiale, dicono che è senza causa. Gli scienziati materialisti dicono: “C’era un ammasso, e …”. Che cos’è? Questa teoria dell’ammasso?
Tutto di un tratto quest’ammasso venne disturbato e la creazione venne all’esistenza. Cosi jagad ahur anisvaram. “Non c’è Dio. Dio non esiste.”. Ogni religione dice, compresa la religione cristiana, la religione mussulmana, la religione indù, tutte dicono che Dio ha creato questa manifestazione cosmica, ovvero questo mondo materiale. Ma gli asura diranno: “Non c’è Dio. Non c’è il creatore.”. Jagad ahur anisvaram [Bhagavad Gita. 16.8]. E poi?
Pradyumna: Aparaspara-sambhutam kim anyat kama-haitukam.
Prabhupada: Aparaspara-sambhutam kim anyat kama-haitukam. Proprio come un uomo e una donna, succede che per caso si uniscono e viene fuori un bambino, stessa cosa, non c’è alcuno scopo. In un modo o nell’altro, l’energia materiale è venuta all’esistenza e poi ci fu la creazione. Questo è il loro argomento. Questo è un argomento asurico. L’argomento demoniaco. Ma il Veda dice: “No.” Il Veda dice che janmady asya yatah [Srimad Bhagavatam 1.1.1]. C’è l’originale. La Verità Assoluta, ovvero Dio, è da lui che ogni cosa emana. Janmady asya yatah. E quel Dio deve essere senziente. Lui non è zero. Il sunyavadi. No. Lui ha il cervello. Egli è una persona. Questo è ciò che è spiegato. E il Vedanta-sutra dice: janmady asya yatah. Ora, loro, quella Verità Assoluta da cui tutto ciò che esiste emana, viene discussa all’inizio dello Srimad-Bhagavatam.
Tridandi: Il primo verso dello Srimad-Bhagavatam proprio. 1.1.1. Subito, la prima cosa che fa è mettere subito questo in chiaro. Proprio il primo verso che dice “om namo bhagavate vasudeva ya janmady asya yato ‘nvayad itaratas carthesv abhijnah svarat tene brahma hrda ya adi-kavave muhyanti yat surayah tejo-vari-mrdam yatah vinimayo vatra tri-sargo ‘mrsa dhamna svena sada nirasta-kuhakam sat yam param dhimai“.
Traduzione:”I miei rispettosi omaggi a Sri Krsna, figlio di Vasudeva, che è Dio, l’onnipresente Persona Suprema. Medito su Sri Krsna, la Verità Assoluta, la causa prima di tutte le cause, della creazione, mantenimento e distruzione di tutti gli universi manifestati. Egli è direttamente e indirettamente cosciente di tutte le cose manifestate ed è indipendente perché non c’è altra causa al di là di Lui. In origine, Lui e nessun altro insegnò la conoscenza vedica al primo essere creato, Brahma, nel suo cuore. Per suo volere, questo mondo, semplice miraggio, assume un aspetto tangibile anche per i grandi saggi ed esseri celesti. Per suo volere, gli universi materiali, prodotti illusori delle tre influenze della natura, appaiono come l’immagine stessa della realtà. Medito dunque su di Lui, Sri Krsna che è la Verità Assoluta, eternamente vivente nel Suo regno trascendentale, per sempre libero dalle illusorie manifestazioni del mondo materiale.”.
È lui che ha dato la conoscenza a Brahma nel suo cuore.
Prabhupada: Pertanto Bhagavatam è accettato come il vero commento al Vedanta-sutra. Commento reale. Bhasyam brahma-sutranam. Vedartha paribrmhitam.
Queste sono le affermazioni. Questo è accettato dagli acarya. Nel Gaudiya-sampradaya, quindi i Gosvami non hanno scritto alcun commento sul Vedanta-sutra, sebbene altri acarya come Ramanujacarya, Madhavacarya, scrissero commenti sul Bhagavad, Vedanta-sutra. Ma i nostri Gosvami non hanno scritto intenzionalmente perché loro accettano che ci sia già un commento naturale e perfetto scritto dallo stesso autore, Vyasadeva, questo è lo Srimad-Bhagavatam. Bhasyam brahma-sutranam.
Il Vedanta-sutra risponde: il primo aforisma è: athato brahma jijnasa. Brahman, l’Assoluto. Questo è il compito principale della vita umana, fare domande a riguardo della Verità Assoluta. Qui tutto è verità relativa. Io sono il figlio di mio padre. Mio padre è il figlio di suo padre. Suo padre è il figlio di suo padre e andate avanti cosi. Ogni cosa è relativa. Ma chi è l’Assoluto? Chi è l’Assoluto? Quell’indagine è definita brahma-jijnasa. Chi è il padre originale? Se continui a cercare in questo modo, all’interno di quest’universo scoprirai che il Signore Brahma è l’origine. È quindi chiamato, pitamaha, Signore Brahma. Ma se chiedi ancora chi è il padre di Brahma, allora arriverete a Garbhodakasayi Visnu. Dal Garbhodakasayi Visnu e dal Suo addome germogliò un fiore di loto e sul fiore di loto nacque Brahma.
Perciò un altro nome di Brahma è Svayambhur. Lui non è uscito dal grembo di sua madre, sebbene la madre fosse presente. Garbhodakasayi Visnu, abbiamo visto questo dipinto. Laksmiji sta massaggiando i piedi di loto di Visnu e Brahma è germogliato dal suo addome. Quindi questa è definita onnipotenza. Generalmente abbiamo idea che un bambino nasca dalla madre (yoni), ma qui Krishna da nascita a un bambino senza l’aiuto di Sua moglie e dal Suo addome. Questa è definita onnipotenza. Noi diciamo: “Dio è onnipotente.”, ma come Dio è onnipotente? In che maniera? praticamente questo non lo sappiamo.
Eccola la sua l’onnipotenza. Ciò è spiegato nella Brahma-samhita:
angani yasya sakalendriya-vrtti-manti
pasyanti panti kalayanti ciram jaganti
ananda-cinmaya-sad-ujjvala-vigrahasya
govindam adi-purusam tam aham bhajami
Traduzione: Adoro Govinda, il Signore primordiale, la cui forma trascendentale è piena di felicità, di verità, di sostanzialità ed è quindi colma dello splendore più radioso. Qualsiasi parte di quella figura trascendentale possiede in sé le funzioni complete di tutti gli organi ed Egli eternamente vede, mantiene e manifesta gli universi infiniti, sia spirituali che materiali. [Bs. 5.32]
Krishna può fare qualsiasi cosa con qualsiasi parte del Suo corpo. Krishna può mangiare con i Suoi occhi e Krishna può ascoltare con i Suoi occhi. Krishna può tagliare semplicemente toccando. Tutte queste cose sono li, presenti negli sastra. Proprio come Krishna, quando entrò a Mathura, chiese al lavandaio di Kamsa di dargli alcuni vestiti, ma lui rifiutò e cosi Krishna senza difficoltà gli tagliò immediatamente la testa con la sua mano. Questa è onnipotenza. Agani yasya sakalendriya-vrtti-manti pasyanti panti kalayanti … [Bs. 5.32]. Proprio come noi offriamo prasadam. Noi offriamo prasadam a Krishna. La classe degli atei dirà: “Hai offerto a Krishna questo cibo, ma Lui non l’ha mangiato. Il cibo Sta ancora li.”. No. Non vede la realtà. Non sa che Krishna può mangiare semplicemente con il Suo sguardo. Lui mangia anche vedendo. Lo dice nella Bhagavad-gita che patram puspam phalam toyam yo me bhaktya prayacchati tad aham asnami Traduzione verso completo: Se qualcuno Mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, un frutto dell’acqua, accetterò la sua offerta. [Bhagavad Gita. 9.26]. Sta dicendo bugie? No. Mangia, ma noi non conosciamo il suo modo di mangiare. Paragoniamo Krishna a noi stessi. Se a me viene dato un piatto di prasadam, divoro subito il tutto. Ma Krishna, lui è completo. Può mangiare il tutto completo, ma ciò nonostante tutto rimane completo. Purnasya purnam adaya purnam eva avasisyate Traduzione verso completo: Dio, la Persona Suprema, e’ perfetto e completo, e poiche’ la Sua perfezione è totale, tutto ciò che emana da Lui, come il mondo fenomenico, costituisce una totalità completa in se stessa. Tutto ciò che proviene dal Tutto completo è completo in sé, e poiché Dio e’ il Tutto completo, Egli rimane tale anche se innumerevoli unità, anch’esse complete, emanano da Lui. [Iso Invocation]. In questo modo dobbiamo comprendere Krishna! Dagli sastra e dai Veda. Allora comprenderemo Krishna e una volta che comprendiamo Krishna la nostra vita avrà avuto successo. Janma karma me divyam yo janati tattvatah. Chiunque comprende Krishna cosi com’è, in verità, la sua vita è perfetta. Tyaktva deham punar janma naiti Traduzione verso completo: Colui che conosce la natura trascendentale della Mia apparizione e delle Mie attività, o Arjuna, non dovrà più nascere in questo mondo materiale quando avrà lasciato il corpo, ma raggiungerà la Mia eterna dimora. [Bhagavad Gita. 4.9]. La perfezione della vita è che dopo aver abbandonato questo corpo, non dovremo più accettare alcun corpo materiale. Questa è la perfezione. La gente questo non lo sa. Le persone, i karmi, pensano: “Se otteniamo un bel corpo nei pianeti celesti questa è la perfezione della vita.”. Svargaloka. E i jnani pensano: “Io non sono questo corpo, sono un’anima spirituale. Ma se in un modo o nell’altro, se in qualche maniera riesco a terminare, se in qualche modo riesco ad annullare il mio corpo e immergermi nell’effulgenza del Brahman, quella è la perfezione della vita.”. E gli yogi, pensano: “Noi possiamo anche mantenere questo corpo, ma se con questo corpo, potessimo fare qualche magia, qualche gioco magico, questa è la perfezione della vita.”. A volte noi vediamo qualcuno che fa dei giochi magici, una piccola magia, una magia non molto bella… Però non si può mostrare una magia più grande di Krishna, perché Krishna quando aveva sette anni sollevò la collina Govardhana con il dito mignolo. Chi può mostrare questa magia? Ci sono così tante imitazioni di Dio, ma se gli chiedo: “Sollevi questo peso di cento chili con il dito?”, questo sarebbe molto difficile per lui. Capite?
Cosi questo tipo di magia, ovvero, questi tipi di “perfezione”, i devoti non le vogliono. I devoti, dicono, proprio come Caitanya Mahaprabhu ci insegna:
na dhana na janam na sundarim
kavitam va jagadisa kamaye
mama janmani janmanisvare
bhavatad bhaktir ahaituki tvayi
Traduzione: O Signore dell’universo, non desidero ricchezze materiali, seguaci materialisti, una bella moglie o il frutto delle attività interessate descritte con un linguaggio fiorito. Tutto ciò che desidero, vita dopo vita, e’ servirti disinteressatamente, con amore e devozione. [Cc. Antya 20.29, Siksastaka 4]
Questo è il devoto. Quindi il devoto è definito akama. I devoti non hanno alcuna richiesta. Sono soddisfatti in qualsiasi condizione di vita. Loro semplicemente pregano Krishna che la loro devozione per Krishna possa non essere disturbata. Non vogliono essere disturbati. Il devoto non vuole niente in cambio del suo servizio devozionale. Questa è la pura devozione. Anyabhilasita-sunyam jnana-karmady anavrtam Traduzione verso completo: Quando una persona non e ispirata da desideri materiali e non e contaminata dal metodo dell’attività interessata o dalla speculazione empirica, ma e completamente impegnata in un servizio favorevole verso il Signore, compie un servizio che e definito bhagavad-dharma, cioè servizio devozionale. [Brs. 1.1.11]. Quando noi ci impegniamo in questo puro, incontaminato, servizio devozionale, allora ci qualifichiamo per vedere Dio. Finché non siamo puri devoti questo è spiegato nella Bhagavad-gita:bhaktya mam abhijanati yavan yas casmi tattvatah [Bhagavad Gita. 18.55]. E in quale stadio arriva la bhakti ?
brahma-bhutah prasannatma
na socati na kanksati
samah sarvesu bhutesu
mad-bhaktim labhate param
Traduzione: Colui che ha così raggiunto la Trascendenza realizza subito il Brahman Supremo e diventa felice. Non si lamenta, non ha desideri di possesso ed è equanime verso tutti gli esseri viventi. In questa condizione può servirmi con una devozione pura. [Bhagavad Gita. 18.54]
Quando una persona è diventata realizzata nel sé, Brahman, aham brahmasmi.Fin tanto chenoi siamo identificati con questo corpo e ci identifichiamo con questa esistenza materiale, fisica, questa esistenza corporea, quella è vita animale. Quella non è vita umana. Un umano che esiste in questo concetto corporeo della vita di fatto rimane un animale. Ma quando avanza nella conoscenza, lui comprende di non essere questo corpo e che egli è differente da questo corpo.
Inizio del commento di SG Tridandi Das sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 23
Tridandi: Poi dirà, lo abbiamo già discusso questo, nel tredicesimo capitolo della Bhagavad Gita. Capito che dice? Fino a che uno non diventa un puro devoto, finche è contaminato, non può vedere Krishna. E queste qualifiche dell’asura cominciano dal fatto che non sanno quello che va fatto e quello che non va fatto. Non sanno quello che è giusto e quello che è sbagliato. Perche non accettano la lezione dell’autorità. Non accettano le lezioni da Krishna o dal suo puro devoto. Loro dicono, no io me la faccio da solo la lezione.
Devoto Lilananda Das: È tutto collegato alla resa, nella modalità con cui arrendersi. A chi arrendersi e come ci devi arrivare per soddisfare quella persona.
Tridandi: In tre pagine, poche parole. Vedi come è sempre coerente. La consistenza della coerenza.
Devoto Lilananda Das: Praticamente quando tu cominci a sapere qualcosa, cominci a conoscere qualcosa, pensi che quella cosa ormai non ha più segreti per te. Dopo un po’ cominci a pensare che sei arrivato. Quindi, quell’idea di potersi destreggiare in una cosa cosi specifica, comincia a farsi avanti e questo genera quella devozione d’incoerenza.
Tridandi: L’incoerenza viene fuori perche quella cosa non è realizzata. Quindi, continuamente inciampi. Ti contraddici. Continuamente cadi sull’argomento, perche un conto la cosa è dirla, un altro conto averla realizzata. Quando è realizzata allora la consistenza della coerenza rimane. Quando invece non è realizzata ma è solo una conoscenza accademica, continuamente, dici, dici, dici, pero poi li ci caschi e ti contraddici. Dici, dici e poi ti contraddici. Perche normalmente ci sono tanti pensieri che vanno e vengono e tu dai retta una volta ad uno, una volta ad un altro. Una volta sei convinto di quello perche segui quella moda, oppure ti trascinano in qualcosa. Diventiamo tutti vegani, Ok tutti vegani. Ma no, invece facciamo … adesso dobbiamo fare tutti il digiuno, bisogna purificare e per purificare bisogna digiunare … Cioè, ad esempio, non capiscono che il digiuno purifica molto di meno rispetto al prasadam. Il prasadam purifica più del digiuno. È chiaro che se tu invece di rispettare prasadam ti abbuffi, ti ingozzi, allora per te è consigliato il digiuno. Perche tu sei nel concetto fisico, corporeo della tua esistenza. Fino a che non sei Brahama Bhuta, a quel livello li, continuamente cadi in contraddizione. Perche un conto è dirlo e un conto è realizzarlo. Vedi Srila Prabhupada che consistenza di coerenza che ha. Non si contraddice mai. Non dice una cosa e poi un’altra. Ecco perche non bisogna credere quando qualcuno ci dice: Ma non è vero, Prabhupada dice tante cose, uno deve capire. Come se Prabhupada dicesse tutto e il contrario di tutto. Capito? (Qui Tridandi avrà un tono sarcastico, cercate di non fraintendere.)Quindi tu puoi andare a cercare quello che vuoi. Lo sai, non si può capire veramente. Tu lo capisci a modo tuo, io lo capisco a modo mio, ognuno di noi lo capisce a modo suo Prabhupada. Questo significa che Prabhupada, allora, non è coerente. Oppure che la coerenza la vedi tu perche riesci a leggere dietro le righe.. o addirittura, peggio ancora, perche tu hai la conoscenza superiore. Quella della parampara, quella degli sastra. Perciò sulla base degli sastra, tu puoi capire, anche quando sembra che dice cose diverse. Ma non sembra, perche Prabhupada non si contraddice mai. Dove si contraddice? Questa è una leggenda metropolitana.
Devoto Lilananda Das: Ma questa cosa qua. Se uno manifesta parole di questo tipo, secondo me sta nella speculazione. Sta rompendo i principi regolatori. Cioè, nel senso che praticamente fa molto scalpore se uno prende una femmina da qualche parte, o prende un intossicante, fa molto scalpore. Pero diciamo che generalmente capita che quando poi speculano, o danni che fanno sono molto più grandi. Cioè se qualcuno specula e dice qualcosa che è deviato, e praticamente già, addirittura ha un carisma per convincere le persone che quello è il sentiero corretto.. Perche uno infondo ti si affida pure. Viene li ti si affida. Quindi è chiaro che sta in quell’atteggiamento di dire: Ok, sentiamo quello che mi dice. Quindi, tu gli dai un’indicazione sbagliata, lo mandi completamente fuori pista e fai un danno molto, molto maggiore.
Tridandi: L’importante è ascoltare costantemente Prabhupada. Averlo sempre di fronte. Ecco l’importanza di ascoltare le sue lezioni e di essere sempre a contatto con Prabhupada. Cosi non puoi essere confuso e deviato.
Devoto Lilananda Das: Certo, è chiaro che se uno si trova nella situazione che a un certo punto si confonde e non ci capisce più niente. È perche probabilmente quella cosa che legge di Prabhupada non l’ha seguita.
Tridandi: Non sa più quello che è giusto fare e quello che non è giusto fare. E quindi le sue qualità asuriche cominciano a venire fuori. Quindi lo aiuti a diventare asura invece di devoto. Lo confondi.
Devoto Lilananda Das: Certo. Se uno si trova in una condizione di debolezza e quello fa dei danni, che pero magari sono circoscritti e limitati. Mentre un altro che genera un disastro a catena, distribuito su tutte le persone che possono avere avuto una certa influenza da lui..
Tridandi: Questo significa, quello che abbiamo letto adesso. Che uno diventa leader, anche se invece è un asura. Prabhupada dice: È asura che non accetta le lezioni. Pensa: Io posso fare meglio, lo so meglio io come fare. La mia lezione me la faccio da solo. Io ormai ho fatto tutte le mie considerazioni, ho avuto le mie realizzazioni e quindi con quelle, anche se non sono allineate con gli insegnamenti del puro devoto, pero io, a modo mio, faccio a modo mio perche cosi è meglio. Io so meglio come fare questa cosa. Quella è una caratteristica dell’asura. Dice che quella è una caratteristica asurica, magari non è al cento per cento asura, pero quando si manifestano quelle caratteristiche sono degli asura.
Devoto Lilananda Das: Quindi diventa dannoso associarsi?!
Tridandi: Eh si. Ma anche noi abbiamo delle cose in cui vengono fuori queste caratteristiche asuriche. Pero certo che diventare un leader è una responsabilità molto grande perche poi ti seguono. La gente ti segue, ti viene dietro. Allora noi dobbiamo indirizzare tutte le persone che incontriamo ad ascoltare Srila Prabhupada. E chi sente un po’ di disturbo, quando sente dire questa cosa … Devi mettere Prabhupada di fronte a te, non dietro a te. Di fronte. Perche se sta dietro io sono la successione, sono la parampara successiva. Con lui davanti no. È Srila Prabhupada il maestro spirituale autentico e puro devoto. Quello è importante che rimanga cosi. Quindi, quando noi on avviciniamo le persone a Prabhupada, ma ci mettiamo noi di fronte e lo nascondiamo, stiamo manifestando una caratteristica asurica. I devoti devono spingere ad ascoltare Srila Prabhupada e se chi si sente spinto ad ascoltare Srila Prabhupada si sente disturbate perché lui vorrebbe ascoltare qualcun altro, significa che comunque non ha tanta voglia di arrendersi. Perche ascolta qualcun altro e cosi si sente un po’ più libero di pensare come vuole e di fare come vuole. Dicono: non è vero, io accetto un leader. Pero accetto un leader che mi dice solo quello che voglio sentire io e in linea con il mio pensiero.
Devoto Lilananda Das: Non sono sinceri. Perche un conto è che dici la e dove posso arrivare e va bene cosi per me. Pero no, non va bene cosi, perche li sei perso. Ma nessuno pretende che sei a livello di Prabhupada, probabilmente nemmeno fra miliardi di vite potremmo essere a quel livello. Ma almeno riconoscere che quello è il modo per uscire fuori dall’esistenza materiale e che non ci sono altri modi.
Tridandi: Il devoto dice, non seguire me, segui Srila Prabhupada e Srila Prabhupada dice no seguire me, segui Krishna. Parampara! Comunque tutti questi discorsi servono perche cosi uno ascolta Srila Prabhupada sempre di più. Cosi uno è protetto, sicuro e non può cadere nell’illusione di Maya.
Ci fermiamo qui, Hare Krishna.
Fine commento di SG Tridandi Das.
Nettare Della Devozione Ki-Jay – Srila Prabhupada Ki-Jay – Srila Rupa Gosvami Ki-Jay
Il Nettare Della Devozione Prefazione Parte 23 fine lezione.