Lezioni di Srila Prabhupada sul

Nettare Della Devozione Prefazione Parte 24

Il Nettare Della Devozione Prefazione Parte 24

Lezioni di Srila Prabhupada

Lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 24

Tenuta a Bombay 01.01.1973 – Parte 3

Audio Lezione di Srila Prabhupada Tradotta da Tridandi DAS direttamente dall’inglese in tempo reale.

Trascrizione dell’audio Lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 24 trascritta in Italiano.

Il Nettare Della Devozione

Bombay 01.01.1973  –  Parte 3

Bhaktin Barbara:

nana-sastra-vicaranaika-nipunau sad-dharma samsthapakau
lokanam hita-karinau tri-bhuvane manyau saranyakarau
radha-krishna-padaravinda-bhajananandena mattalikau
vande-rupa-sanatanau raghu-yugau sri-jiva-gopalakau

Traduzione: Offro il mio rispettoso omaggio ai sei Gosvami di Vrindavana – Sri Rupa Gosvami, Sri Sanatana Gosvami, Sri Raghunatha dasa Gosvami, Sri Raghunatha Bhatta Gosvami, Sri Jiva Gosvami e Sri Gopala Bhatta Gosvamji – che sono molti esperti a studiare attentamente tutte le scritture rivelate, allo scopo di stabilire gli eterni principi della religione a beneficio dell’umanità intera. Essi sono dunque onorati in tutti e trei mondi, e tutti possono prendere rifugio in loro perché essi servono Sri Sri Radha e Krishna assorti nel sentimento d’amore delle gopi.

Tridandi: Leggiamo dal primo volume di questo bellissimo libro che è intitolato una raccolta di lezioni di Sua Divina Grazia Abhay Charanaravinda Bhaktivedanta Swami Srila Prabhupada, Acarya fondatore dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.

Continuiamo a leggere una lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione prefazione parte 24, tenuta a Bombay il 01 Gennaio 1973 Parte 3

Prabhupada: Ma quando uno avanza nella conoscenza comprende di non essere questo corpo e che egli è differente da questo corpo. Di questo stiamo discutendo nel tredicesimo capitolo della Bhagavad-gita,idam sariram ksetram iti abhidhiyate [Bhagavad Gita. 13.2]. Idam sariram. Questo sarira è il campo delle attività. Una persona non dovrebbe identificare se stessa con questo corpo. Quando questa persona di fatto comprende la sua posizione spirituale, di non essere questo corpo e di essere anima spirituale, allora egli è brahma-vastu. Non è che noi diventiamo Brahman attraverso la meditazione o qualche altra cosa. No. Noi siamo già Brahman, ma ora lo abbiamo dimenticato. Jiva-bhuta. Al momento attuale, poiché vi state identificando con questo corpo, state pensando: “Sono americano”, “Sono indiano”, “Sono brahmana, “Sono Vaisnava“, “Io sono questo, io sono quello.”. No. Quando noi veramente siamo brahma-bhutah, come spiegato da Caitanya Mahaprabhu, jivera svarupa haya nitya krsna dasa [Cc. Madhya 20.108-109], mamaivamso jiva-bhutah [Bhagavad Gita. 15.7], questa è la realizzazione del sé. Quando noi comprendiamo perfettamente che: “Io sono un eterno servitore di Dio.”. Io sono servitore. Non sono Dio. Sono servitore di Dio. Ma non si può essere servitori di Dio senza diventare coscienti di Dio.

Questo loro non lo capiscono, non lo sanno i filosofi Mayavadi. Essere servitori. Proprio come se uno diventa segretario o servitore di un uomo molto importante, allora lui si trova nella stessa posizione. Egli si siede allo stesso posto. Mangia alla stessa maniera. Vive nella stessa atmosfera. Quindi è tutto uguale. Semplicemente la relazione è differente, tutto qui. È cosi anche quando si va nel mondo spirituale. Proprio come i pastorelli e le gopi, loro sono sulla stessa piattaforma di Krishna. Ma loro non pensano: “Siamo inferiori a Krishna.”. I pastorelli a volte castigano Krishna e Krishna a volte è obbligato a farli salire sulle sue spalle. Loro non sanno che: “Krishna è Dio” o “Krishna è più grande di me”. Questa è la loro posizione. Uguaglianza.

Pertanto Sukadeva Gosvami disse:

ittham [satam] brahma-sukhanubhutya
dasyam gatanam para-daivatena
mayasritanam nara-darakena

sakam vijahruh krta-punya-punjah
[Srimad Bhagavatam 10.12.11]

Questi pastorelli che giocano con Krishna non sono umani ordinari. Loro sono molto, molto avanzati negli assetti spirituali. Krta-punya-punjah. Proprio come quando voi accumulate dei soldi. Quando voi avete accumulato molto, molto denaro, dieci milioni di rupie e lo stesso discorso di quando una persona ha accumulato un voluminoso numero di attitudini in attività pie. In quel momento non si è più umani ordinari. Ciò significa che quando si è completamente liberi dalla contaminazione materiale, brahma-bhutah prasannatma na socati na kaksati samah sarvesu bhutesu [Bhagavad Gita. 18.54]. Quando una persona è veramente erudita, panditah sama-darsinah. Un devoto non fa distinzione tra questa entità vivente o quell’altra entità vivente.

vidya-vinaye-sampanne
brahmane gavi hastini
suni caiva sva-pake ca
panditah sama-darsinah

Traduzione: Illuminati dalla vera conoscenza, gli umili saggi vedono con occhio uguale il brahmana nobile ed erudito, la mucca, l’elefante, il cane e il mangiatore di cani [intoccabile].[Bhagavad Gita. 5.18]

Questo sama-darsinah è luguaglianza, ma non è possibile nella visione materiale. Questo non è possibile quando non si è purificati. Uno deve elevarsi alla piattaforma spirituale. Allora panditah sama-darsinah. Questo è dopo lo stadio di brahma-bhutah. Brahma bhutah prasannatma na socati na kaksati, samah sarvesu bhutesu [Bhagavad Gita. 18.54]. Quando uno ha ottenuto quello stadio allora può entrare nel mad-bhaktim labhate param. Questa è la reale piattaforma della bhakti. Questa piattaforma bhakti significa l’eliminazione di tutta la contaminazione materiale.

Cosi chi diventa impegnato immediatamente nel puro servizio devozionale diventa immediatamente liberato. Immediatamente. Senza alcuna distanza di tempo. Tad ksanat sraddha bhavati, sraddha savanaya kalpate, Jiva Gosvami dice, anche uno che è nato ai livelli più bassi, sva-pacah, sraddha savanaya kalpate, diventa immediatamente eleggibile per compiere sacrifici. Ci sono le evidenze nei sastra. E Sukadeva Gosvami dice,

kirata-hunandhra-pulinda-pulkasa
abhira-sumbha yavanah khasadayah
ye ‘nye ca papa yad-apasrayasrayah
sudhyanti [tasmai] prabhavisnave namah

Traduzione: Le razze Kirata, Huna, Andhra, Pulinda, Pulkasa, Abhìra, Sumbha, Yavana, Khasa e altre ugualmente dedite ad attività peccaminose possono essere purificate se prendono rifugio nei devoti del Signore, poiché il Signore possiede la potenza suprema. A Lui offro i miei più umili omaggi. [Srimad Bhagavatam 2.4.18]

Anche se uno è nato nella famiglia kirata, che sono gli aborigeni. Questi nomi sono dei candala. Non sono Ariani. I non Ariani. Cosi kirata-huna. Nella Bhagavad-gita anche Krishna dice: mam hi partha vyapasritya ye ‘pi syuh papa-yonayah Traduzione verso completo: Coloro che si rifugiano in Me, o figlio di Pritha, anche se sono di bassa nascita – donne, vaisya, sudra – possono raggiungere la destinazione suprema. [Bhagavad Gita. 9.32]. Papa-yoni. Striya sudra tatha vaisyas te ‘pi yanti param gatim. Immediatamente. Quindi il servizio devozionale è così perfetto, pratico, che semplicemente se voi vi impegnate in questo servizio devozionale immediatamente diventate sagunan samatityaitan brahma-bhuyaya kalpate [Bhagavad Gita. 14.26].

Noi descriviamo come diventare brahma-bhutah. Cosi brahma-bhutah significa,

mam ca avyabhicarini
bhakti-yogena yah sevate
sa gunan samatityaitan
brahma-bhuyaya kalpate

Traduzione: Chi s’impegna completamente nel servizio devozionale, senza deviare in nessuna circostanza, trascende subito le tre influenze della natura materiale e raggiunge il livello del Brahman. [Bhagavad Gita. 14.26]

Immediatamente si viene elevati alla piattaforma brahma-bhutah .

Questo movimento per la coscienza di Krishna è così bello che noi stiamo cercando di impegnare tutti nel puro servizio devozionale. Anyabhilasita-sunyam [Brs. 1.1.11]. Il puro servizio devozionale significa servire Krishna senza alcun motivazione. Questo è puro servizio devozionale. Senza alcuna motivazione. Anyabhilasita-sunyam jnana-karmady anavrtam [Cc. Madhya 19.167]. Non è che rendendo servizio a Krishna si aspira a diventare liberati. Questa è l’aspirazione dei jnani . Loro vogliono fondersi nell’effulgenza del Brahman. Perciò anche il puro servizio devozionale dovrebbe essere incontaminato anche da questa idea jnana. Jnana-karmady anavrtam. I karmi vogliono essere elevati ai sistemi planetari superiori, i pianeti celesti. I jnani vogliono diventare liberati. Gli yogi vogliono qualche potere mistico. Ma un devoto dovrebbe essere libero da tutte queste cose. Nessun potere mistico, nessuna elevazione ai pianeti celesti e nessuna fusione nell’effulgenza del Brahaman. Non importa nulla. Qualunque cosa Krishna desideri, quello va bene per il devoto. Il puro devoto non desidera niente e non chiede nulla. Questo è puro servizio devozionale. Infatti ci sono così tante ingiunzioni sastriche. Evam prasanna-mana. Finché hai delle richieste non puoi essere felice. Queste sono richieste, sia che tu chiedi di essere elevato ai pianeti celesti o chiedi di essere un tutt’uno con il Brahman sono tutte richieste. Oppure anche se vuoi un po’ di poteri mistici sono richieste. Fintanto che avrete queste richieste non sarete mai felici. Non potrai mai essere felice.

Pertanto Caitanya-caritamrta, Krsnadasa Kaviraja Gosvami dice, bhukti-mukti-siddhi-kami sakali asanta [Cc. Madhya 19.149]. Asanta. Bhukti significa i karmi, coloro che chiedono di essere elevati nei pianeti celesti, ovvero ai sistemi planetari superiori per una sempre più elevata felicità materiale sono definiti bhukti. Bhukti-kami, bhoga, è godimento nel concetto di vita corporeo. Sono definiti bhukti-kami. Bhukti e mukti. Mukti significa i jnani, coloro che vogliono la liberazione da questo incatenamento della materia e vogliono fondersi nell’esistenza del Brahman Assoluto. Questa è mukti. Bhukti, mukti e siddhi. Invece gli yogi, vogliono le siddhi, asa-siddhi, anima, laghima. Possono diventare più piccoli del più piccolo e più grandi del più grande. Prapti, isita vasita, prakamya. Ci sono otto tipi di siddhiche gli yogi possono ottenere. Ma un devoto non vuole tutte queste cose. Non ha queste richieste. Queste sono le tre richieste: bhukti-mukti-siddhi. Ma il devoto non ha richieste. Questa è la sua qualifica speciale. Il devoto non richiede mai nulla per sé stesso. Proprio come Dhruva Maharaja, non appena apparve Krishna lui disse, svamin krtartho ‘smi varam na yace [Cc. Madhya 22.42]. “Io ho più richieste.”. Questo è il puro devoto e non appena tu diventi puro devoto il tuo amore per Krishna diventa un fatto reale nel mondo spirituale e puoi associarti a Krishna nell’amore coniugale, come genitore, come amico, come servitore, in qualunque modo, o anche come alberi e fiori, o come acqua, insomma come desideri. Questa è la perfezione della vita. Questa è la perfezione della bhakti.

Grazie mille. Hare Krishna.

Devoti: Jaya [fine]

Inizio del commento di SG Tridandi Das sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 24

Tridandi: Che entusiasmo! Sta sempre li la differenza, il puro devoto parla sempre e solo del puro servizio devozionale. Non parla di altre cose. Non solo non ha richieste Dhruva Maharaja, ma neanche ne parla. Praticamente per il puro devoto tutta quella è spazzatura. Proprio spazzatura. Agli occhi dei materialisti sembrano tutte cose cosi elevate, cose come, andare in paradiso, oppure sviluppare i poteri di fare i miracoli, resuscitare i morti, guariscono i malati, che cosa elevata pensano i materialisti. Oppure gli yogi, il potere dello yoga.. Oppure diventare un tutt’uno con l’universo, questo amore universale. Sembrano tutte cose cosi elevate. Per il puro devoto è spazzatura. La coerenza permane sempre in Srila Prabhupada. È sempre consistente, senza mai vacillare, senza contaminazioni e senza adulterazione. Questo significa puro devoto. Non è contaminato da nessun interesse come Karma, Jnana e Yoga.

Ci fermiamo qui, Hare Krishna.

Fine commento di SG Tridandi Das.

Nettare Della Devozione Ki-Jay  –  Srila Prabhupada Ki-Jay  –  Srila Rupa Gosvami Ki-Jay

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