Lezioni di Srila Prabhupada sul

Nettare Della Devozione Prefazione Parte 35

Il Nettare Della Devozione Prefazione Parte 35

Lezioni di Srila Prabhupada

Lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 35

Tenuta a Bombay 26.10.1972 – Parte 2

Audio Lezione di Srila Prabhupada Tradotta da Tridandi DAS direttamente dall’inglese in tempo reale.

Trascrizione dell’audio Lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 35 trascritta in Italiano.

Il Nettare Della Devozione

Vrindavana 26.10.1972 – Parte 2

Bhaktin Barbara:

nana-sastra-vicaranaika-nipunau sad-dharma samsthapakau
lokanam hita-karinau tri-bhuvane manyau saranyakarau
radha-krishna-padaravinda-bhajananandena mattalikau
vande-rupa-sanatanau raghu-yugau sri-jiva-gopalakau

Traduzione: Offro il mio rispettoso omaggio ai sei Gosvami di Vrindavana – Sri Rupa Gosvami, Sri Sanatana Gosvami, Sri Raghunatha dasa Gosvami, Sri Raghunatha Bhatta Gosvami, Sri Jiva Gosvami e Sri Gopala Bhatta Gosvamji – che sono molti esperti a studiare attentamente tutte le scritture rivelate, allo scopo di stabilire gli eterni principi della religione a beneficio dell’umanità intera. Essi sono dunque onorati in tutti e trei mondi, e tutti possono prendere rifugio in loro perché essi servono Sri Sri Radha e Krishna assorti nel sentimento d’amore delle gopi.

Tridandi: Leggiamo dal primo volume di questo bellissimo libro che è intitolato una raccolta di lezioni di Sua Divina Grazia Abhay Charanaravinda Bhaktivedanta Swami Srila Prabhupada, Acarya fondatore dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.

Continuiamo a leggere una lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione prefazione parte 35, tenuta a Vrindavana il 26 Ottobre 1972 – Parte 2

Prabhupada: I nostri sensi sono materialmente contaminati. Perciò non possiamo percepire direttamente cos’è Krishna usando i nostri sensi attuali. Per questo devono essere purificati. Proprio come gli occhi. Quando una persona soffre della malattia della cataratta, non può vedere correttamente. Ma se con un intervento chirurgico la cataratta viene rimossa, gli occhi diventano purificati e potrà tornare a vedere. Questo è affermato anche nella Brahma-samhita:

premanjana-cchurita bhakti-vilocanena
santah sadaiva hrdayesu vilokayanti
yam syamasundaram acintya-guna-svarupam
govindam adi-purusam tam aham bhajami

Traduzione: Adoro Govinda, il Signore originale, che è Syamasundara, Krishna, con innumerevoli e inconcepibili attributi, che i devoti vedono nel profondo del cuore con gli occhi della devozione spalmati con il balsamo dell’amore. [Bs. 5.38]

Premanjana-cchurita. Devi raccogliere l’unguento dell’amore per Krishna e se applichi quell’unguento sui tuoi occhi, allora … Proprio come noi che usiamo il surma per una visione più chiara, allo stesso modo, quando l’amore di Krishna, surma, viene applicato sugli occhi, con questi occhi potrai vedere Krishna. Questo è il processo.

Sarvopadhi-vinirmuktam Traduzione verso completo: La bhakti, il servizio devozionale, consiste nell’impegnare tutti i nostri sensi nel servizio del Signore, Dio, la Persona Suprema, il maestro di tutti i sensi. Quando l’anima spirituale offre il suo servizio al Supremo, si producono due effetti collaterali: si libera da ogni designazione materiale e grazie all’impegno nel servizio del Signore i sensi si purificano. [Cc. Madhya 19.170]. Devi liberarti da tutte le designazioni, upadhi. La designazione, la sostanza della designazione su questo corpo materiale: “Io sono questo corpo.” “Sono indù”, “sono musulmano”, “sono americano”, “sono indiano”. Tutte le designazioni di questo corpo vanno tolte. Perciò bisogna liberarsi dalla contaminazione di questo concetto corporeo di vita. Questo è chiamato sarvopadhi-vinirmuktam.

Tat-paratvena nirmalam. Quando il nostro corpo spirituale viene rivelato, il corpo materiale, la contaminazione, viene lavato via, nirmalam e allo stesso tempo i sensi rimangono. I sensi ci sono. È che sono semplicemente coperti dalle energie materiali. L’essere vivente non è nirakara. L’entità vivente ha mani, gambe, tutto e tutto spirituale. Proprio come io ho il mio corpo e questo corpo è coperto da questa maglietta, e poiché ho queste braccia, anche la maglietta ha le braccia. Altrimenti, da dove vengono queste braccia? A meno che l’anima spirituale non abbia mani e gambe, come possiamo avere queste mani e gambe materiali? Perciò la conclusione è che l’anima spirituale ha forma. Cosi come Krishna, ha la forma, sac-cid-ananda-vigraha [Bs. 5.1], allo stesso modo l’anima spirituale, jivatma, essendo parte integrante di Krishna, ha forma. Quella forma è anche descritta negli sastra: kesagra-sata-bhagasya satadha kalpitasya ca, jiva bhago sa vijneyah Traduzione: L’anima individuale è sottile quanto la punta di un capello divisa più volte in centinaia di parti, eppure ha il potenziale di essere infinita. [Svetasvatara Upanisad 5.9]. Un’idea approssimativa della forma dell’essere vivente è stata data nel Padma Purana, ovvero che è la decimillesima parte della punta di un capello.

Non abbiamo strumenti per misurare una decimillesima parte della punta di un capello. Ma questa misura viene data li. Comunque, poiché noi otteniamo informazioni dalla Bhagavad-gita che questo corpo, il corpo materiale è come un vestito. Vasamsi jirnany yatha vihaya Traduzione verso completo: Come una persona indossa abiti nuovi e lascia quelli usati, così l’anima si riveste di nuovi corpi materiali, abbandonando quelli vecchi e inutili. [Bhagavad Gita. 2.22]. Quando abbandoniamo il vecchio vestito, un indumento, allo stesso modo, quando questo corpo diventa inutile, noi abbandoniamo questo corpo e accettiamo un altro corpo nuovo. Navani ghrnati. Questa è la trasmigrazione dell’anima. L’anima sta trasmigrando da un corpo all’altro. Questo è un dato di fatto. Ma i grezzi, grossolani materialisti, non possono vedere il corpo sottile. Essi vedono semplicemente il corpo grossolano. Perciò loro dicono: “Quando questo corpo è finito, quando questo corpo grossolano è finito, tutto è finito.”. No, non è cosi. Dentro questo corpo grossolano c’è il corpo sottile, fatto di mente, intelligenza ed ego. Cosi questo è … Proprio come ogni giorno abbiamo esperienza che il corpo grossolano giace sul letto, ma il corpo sottile esce dal letto, esce dalla stanza, va in cima a una collina o da qualche altra parte e agisce.

Questa è la nostra esperienza pratica. Allo stesso modo, quando questo corpo grossolano è finito, non più utilizzabile, il corpo sottile trasporta l’anima in un altro grembo materno. Karmana daiva-netrena jantor deha upapattaye Traduzione verso completo: Sotto la direzione del Signore Supremo e secondo il frutto delle sue opere, l’essere vivente, l’anima, è introdotto nell’utero di una donna attraverso una goccia di seme maschile per assumere una determinata forma corporea. [Srimad Bhagavatam 3.31.1]. Attraverso il seme del padre, l’essere vivente viene iniettato nel grembo della madre e la secrezione dei due si emulsiona, diventando proprio come un piccolo pisello, e dentro quel pisello c’è l’anima, e si sviluppa. Questo è il processo di trasmigrazione dell’anima da un corpo all’altro. Quindi l’anima ha forma. Non è informe. Allo stesso modo, anche Krishna ha forma. Ma quella forma è diversa da questa forma. Quando negli sastra si dice: nirakara, nirakara significa nirakrta akara, “Questo akara, questa forma, viene annullata.”. Nirakara non significa che non ci sia akara. Questo corpo. Quando si dice nirakara, ciò significa che l’anima, l’Anima Suprema o l’anima, non ha questo akara, quella che noi vediamo. Proprio come noi che vediamo un cane o un gatto o un maiale, un albero, alcune piante, così tante forme, 8.400.000 tipi di forme, ma questa non è la forma reale. Nirakareti. Non è questa forma. L’anima ha una forma diversa. Questo è descritto: kesagra-sata-bhagasya satadha kalpitasya ca Traduzione verso completo: Se dividiamo una punta di un capello in cento parti, e poi una di queste parti la dividiamo nuovamente in cento parti, questa misura infinitesimale ci darà la dimensione di uno soltanto degli innumerevoli esseri viventi.

Essi sono tutti cit-kana, particelle di spirito, non di materia. [Cc. Madhya 19.140]. Noi non possiamo vedere in questo momento. Cosi come noi non possiamo vedere te al momento. Io non vedo te e tu non vedi me … Proprio come quando muore il figlio di un uomo, o muore il padre, lui grida: “Oh, mio ​​padre è andato, mio ​​padre è andato via.” Dov’è andato tuo padre? Tuo padre è sdraiato su questo pavimento. Perché dici che tuo padre se n’è andato? “No, lui se n’è andato. Non c’è più.”. Allora questo significa che questa cosa che è andata via, tu non l’hai mai vista. Hai visto semplicemente questo corpo esteriore, il vestito. Questa è definita ignoranza. Io non ti vedo, nonostante questo io dico che ti vedo. Cosi se non riesco a vedere te, la parte integrante di Dio, come posso vedere Dio con questi occhi?

Quindi sastra dice:

atah sri-krsna-namadi
na bhaved grahyam indriyaih
sevonmukhe hi jihvadau
svayam eva sphuraty adah

Traduzione: Perciò i sensi materiali non possono capire il santo nome di Krishna, la Sua forma, le Sue qualità e le Sue attività. Quando l’anima condizionata si risveglia alla coscienza di Krishna e offre a Krishna il suo servizio usando la lingua per cantare il santo nome del Signore e per gustare gli avanzi del Suo cibo, purificherà la sua lingua, e gradualmente potrà capire chi è veramente Krishna. [Cc. Madhya 17.136]

Non puoi vedere Dio, non puoi vedere Krishna attraverso questi tuoi sensi ottusi, ma se purifichi i tuoi sensi, sevonmukhe hi jihvadau Quella purificazione inizia dalla lingua. Quella purificazione, sevonmukhe hi jihvadau. Cosi attraverso la lingua noi possiamo fare due cose: possiamo gustare il cibo e possiamo vibrare il suono. Quindi se impegni la tua lingua per far vibrare questo suono trascendentale, Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare, e non prendi nient’altro che il prasadam di Krishna, allora la tua vita spirituale inizia immediatamente. Sevonmukhe hi jihvadau, svayam eva Poi gradualmente, man mano che avanzi nella vita spirituale, Krishna si rivela a te: “Eccomi, sono qui.”. Non puoi vedere Krishna, ma essendo soddisfatto del tuo servizio, Krishna vede te. Proprio come tu non puoi vedere il sole di notte. Ma quando il sole ti vede, allora puoi vedere sia il sole sia te stesso, entrambi. Allo stesso modo, quando Krishna ti vede, soddisfatto del tuo servizio, allora tu puoi vedere Krishna, puoi vedere te stesso e puoi vedere il mondo intero.

Ora, qualunque cosa tu stai vedendo, questa è tutta un’illusione. Tu non stai vedendo, ovvero, noi non stiamo vedendo, perché i nostri sensi sono ottusi, non sono in grado di vedere le cose cosi come sono. Pertanto nella Bhagavad-gita è detto:

vidya-vinaya-sampanne
brahmane gavi hastini
suni caiva sva-pake ca
panditah sama-darsinah

Traduzione: Illuminati dalla vera conoscenza, gli umili saggi vedono con occhio uguale il brahmana nobile ed erudito, la mucca, l’elefante, il cane e il mangiatore di cani [intoccabile].[Bhagavad Gita. 5.18]

Uno che ha gli occhi per vedere, lui non vede: “Ecco un brahmana istruito e qui c’è un cane.”. Lui vede sia il brahmana erudito, che il cane in una visione equanime, perché egli non vede il vestito, vede l’anima spirituale dentro il brahmana e dentro il cane. Questo è chiamato brahma-darsana. Samah sarvesu bhutesu. Mad-bhaktim labhate param Traduzione verso completo: Colui che ha così raggiunto la Trascendenza realizza subito il Brahman Supremo e diventa felice. Non si lamenta, non ha desideri di possesso ed è equanime verso tutti gli esseri viventi. In questa condizione può servirmi con una devozione pura. [Bhagavad Gita. 18.54]. Quando una persona ha quella visione, visione trascendentale, samah sarvesu bhutesu mad-bhakti, allora inizia il servizio devozionale. Non è che con questi occhi e sensi ottusi si possa servire Dio nel servizio devozionale. No.

atah sri-krsna-namadi
na bhaved grahyam indriyaih
sevonmukhe hi jihvadau
svayam eva sphuraty adah

Traduzione: Perciò i sensi materiali non possono capire il santo nome di Krishna, la Sua forma, le Sue qualità e le Sue attività. Quando l’anima condizionata si risveglia alla coscienza di Krishna e offre a Krishna il suo servizio usando la lingua per cantare il santo nome del Signore e per gustare gli avanzi del Suo cibo, purificherà la sua lingua, e gradualmente potrà capire chi è veramente Krishna. [Cc. Madhya 17.136]

Questo è il processo. Cosi, quando i nostri sensi sono impegnati nel servizio del Signore, sarvopadhi-vinirmuktam tat-paratvena nirmalam Traduzione verso completo: La bhakti, il servizio devozionale, consiste nell’impegnare tutti i nostri sensi nel servizio del Signore, Dio, la Persona Suprema, il maestro di tutti i sensi. Quando l’anima spirituale offre il suo servizio al Supremo, si producono due effetti collaterali: si libera da ogni designazione materiale e grazie all’impegno nel servizio del Signore i sensi si purificano. [Cc. Madhya 19.170], quando i nostri sensi si purificano, hrsikena hrsikesa-sevanam bhaktir ucyate, in quel momento gli hrsika, i sensi, sono impegnati nel servizio del Signore. Perché Krishna è spirito, l’Anima Suprema. Non può essere servito dalla materia. Deve essere servito dallo spirito. Perciò Krishna dice nella Bhagavad-gita, patram puspam phalam toyam yo me bhaktya prayacchati Traduzione: Se qualcuno Mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, un frutto dell’acqua, accetterò la sua offerta. [Bhagavad Gita. 9.26]. Questa bhakti è un’attività spirituale. Perché Krishna dice: bhaktya prayacchati. Se offri qualcosa, Krishna: “Krishna ti ho portato un piatto molto appetitoso. Prendilo,”. oh, Krishna però non lo accetterà. Naham prakasah sarvasya yogamaya-samavrtah Traduzione: Io non mi rivelo mai agli sciocchi e agli ignoranti. Per loro rimango nascosto dalla Mia potenza interna, perciò essi non sanno che Io sono non nato e infallibile. [Bhagavad Gita. 7.25]. Krishna non è esposto a tutti. Non è possibile. Non puoi servire Krishna se non sei un devoto. Perciò Krishna dice: yo me bhaktya prayacchati. Questa è la cosa reale: bhaktya. Non è che “Ho portato un bel piatto e Krishna accetterà.”. Non è cosi. Krishna può accettare quando voi offrite qualche cosa, non importa cosa sia, può essere un semplice fiore, un frutto, un pezzetto di foglia o poca acqua. Questo è universale. Per adorare Krishna non ci sono impedimenti. Se vuoi adorare altri esseri celesti, ci sono cosi tante cose necessarie. Ma per adorare Krishna, l’uomo più povero al mondo, in qualsiasi parte del mondo, può offrire il suo amore, la sua offerta a Krishna. Patram puspam phalam toyam yo me bhaktya prayacchati Traduzione: Se qualcuno Mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, un frutto dell’acqua, accetterò la sua offerta. [Bhagavad Gita. 9.26].

Cosi il vero scopo di questo Bhakti-rasamrta-sindhu di Rupa Gosvami, che abbiamo tradotto con il nome: Il Nettare Della Devozione,La scienza completa del Bhakti Yoga.” , questo è un libro molto importante, un libro di comprensione di come diventare purificati nel servizio devozionale, per comprendere come avvicinarsi a Krishna e come soddisfare Krishna. Queste cose sono descritte molto bene. E Krishna, essendo il Supremo, egli è l’Anima Suprema e noi non possiamo avvicinarci con la nostra coscienza materiale. Quindi la coscienza deve essere cambiata. Allora possiamo avvicinarci a Krishna. Questo è il movimento per la coscienza di Krishna.

A meno che non cambiamo la nostra coscienza … Proprio come, senza essere fuoco, non puoi entrare nel fuoco. Negli sastra dice che senza essere Brahman, non puoi avvicinarti a Brahman. Allo stesso modo, senza essere purificati da tutta la contaminazione materiale, non puoi avvicinarti a Krishna. Hrsikena hrsikesa. Come, quale tipo di hrsika, i sensi? Sarvopadhi-vinirmuktam tat-paratvena nirmalam Traduzione verso completo: La bhakti, il servizio devozionale, consiste nell’impegnare tutti i nostri sensi nel servizio del Signore, Dio, la Persona Suprema, il maestro di tutti i sensi. Quando l’anima spirituale offre il suo servizio al Supremo, si producono due effetti collaterali: si libera da ogni designazione materiale e grazie all’impegno nel servizio del Signore i sensi si purificano. [Cc. Madhya 19.170]. I sensi devono essere purificati. Tat-paratvena. Tat-paratvena significa essere sempre attaccati a Krishna. Se vedi semplicemente Krishna con i tuoi occhi, allora i tuoi occhi saranno purificati e spiritualizzati. Perché stai toccando … Proprio come se ti mantieni sempre in contatto con il fuoco, diventi caldo, caldo, più caldo, più caldo, sempre di più. Se metti una verga di ferro nel fuoco, diventa calda, più calda, più calda e alla fine diventa rovente. Quando è rovente, è fuoco, non è più verga di ferro. Tocca con quel ferro rovente ovunque e lui brucerà dove tocca. Allo stesso modo se ti mantieni sempre in contatto con Krishna, diventi Krishna …, Krishnizzato e puoi apprezzare ciò che è Krishna.

Grazie mille. [fine]

Inizio del commento di SG Tridandi Das sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 35

Tridandi: Capito? Non è che uno va, ecco io faccio offerta del cibo a Krishna, no Krishna non la prende. Visto che è confermato? Quante volte è stato detto? Tante volte! Tutti che storcono il viso quando sentono questo e pensano che vanno da Krishna, lui è misericordioso, qualunque cosa gli offro lui accetta … No, Krishna non lo accetta. Non è tenuto ad accettare se non c’è Bhakti. Ma con i nostri sensi ottusi non possiamo offrire Bhakti. Non è che offriamo a Krishna il prasadam perche dobbiamo mangiare noi, offriamo quello che piace a noi, come piace a noi, cucinato come vogliamo noi … lo cuciniamo cosi da poterlo mangiare che è prasadam. Chi ha detto che è prasadam? Dove sta scritto? Dove lo avete letto che è prasadam?  È a Srila Prabhupada che dovete offrire il prasadam, ma ci vuole quel intenzione, e quindi uno dovrebbe offrirlo, distribuirlo e se avanza lo prende. Non è che lo offre e lo mangia. Quello non è prasadam. Ci puoi contare che non è prasadam. Puoi esserne certo e si vede dal fatto che non fai avanzamento spirituale. Sei sempre li. Stessi problemi, stesse situazioni e uno pensa perche non faccio avanzamento? Perche mangi Bhoga. Tante volte ha detto questo Srila Prabhupada. Tanti devoti hanno detto, io vado via, il movimento lo faccio a casa, offro io il prasadam a Krishna. Prabhupada ha detto che Krishna lo butta via quello. Non lo prende. Quindi senza la misericordia del maestro spirituale non è possibile fare avanzamento. Non è che uno serve Krishna e fa avanzamento. Krishna può essere servito solo con i sensi spirituali e non con i sensi materiali.

Fine commento di SG Tridandi Das.

Nettare Della Devozione Ki-Jay  –  Srila Prabhupada Ki-Jay  –  Srila Rupa Gosvami Ki-Jay

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