Lezioni di Srila Prabhupada sul
Nettare Della Devozione Prefazione Parte 7
Il Nettare Della Devozione Prefazione Parte 7
Lezioni di Srila Prabhupada
Lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 7
Tenuta a Vrindavana 18 Ottobre 1972
Audio Lezione di Srila Prabhupada Tradotta da Tridandi DAS direttamente dall’inglese in tempo reale.
Trascrizione dell’audio Lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 7 trascritta in Italiano.
Il Nettare Della Devozione
Vrindavana 18.10.1972 – Parte 1
Bhaktin Barbara:
nana-sastra-vicaranaika-nipunau sad-dharma samsthapakau
lokanam hita-karinau tri-bhuvane manyau saranyakarau
radha-krishna-padaravinda-bhajananandena mattalikau
vande-rupa-sanatanau raghu-yugau sri-jiva-gopalakau
Traduzione: Offro il mio rispettoso omaggio ai sei Gosvami di Vrindavana – Sri Rupa Gosvami, Sri Sanatana Gosvami, Sri Raghunatha dasa Gosvami, Sri Raghunatha Bhatta Gosvami, Sri Jiva Gosvami e Sri Gopala Bhatta Gosvamji – che sono molti esperti a studiare attentamente tutte le scritture rivelate, allo scopo di stabilire gli eterni principi della religione a beneficio dell’umanità intera. Essi sono dunque onorati in tutti e trei mondi, e tutti possono prendere rifugio in loro perché essi servono Sri Sri Radha e Krishna assorti nel sentimento d’amore delle gopi.
Tridandi: Leggiamo dal primo volume di questo bellissimo libro che è intitolato una raccolta di lezioni di Sua Divina Grazia Abhay Charanaravinda Bhaktivedanta Swami Srila Prabhupada, Acarya-fondatore dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Leggiamo una lezione di Srila Prabhupada sul Nettare Della Devozione prefazione parte 7, tenuta a Vrindavana il 18 Ottobre 1972
Prabhupada: [Parla Hindi con qualcuno] [pausa]
Pradyumna: [leggendo] “… non può rimanere eternamente né nel godimento dei sensi, né nella rinuncia. Il cambiamento va avanti perennemente e non possiamo essere felici in nessuno dei due stati a causa della nostra eterna posizione costituzionale originale. La gratificazione dei sensi non dura a lungo. Perciò è definita capala-sukha, o felicità instabile. Ad esempio, un comune padredi famiglia che lavora molto duramente, giorno e notte e riesce a dare conforto ai membri della sua famiglia. Lui gusta una sorta di dolcezza, ma il suo intero progresso di felicità, visto che è materiale, termina insieme con la fine del suo corpo, non appena la sua vita è finita.
“La morte è quindi considerata come il rappresentante di DIO per la classe degli uomini atei. Il devoto realizza la presenza di DIO attraverso il servizio devozionale. Mentre l’ateo realizza la presenza di DIO sotto forma di morte. Alla morte, tutto è finito, e bisogna iniziare un nuovo capitolo della vita, in una nuova situazione. Forse superiore o forse inferiore a quella precedente “.
Prabhupada: Sì. Questo è un punto molto importante. Gli uomini di classe atea, dicono: “Puoi mostrarmi DIO?” Ci sono dichiarazioni di classe atea e anche sannyasi, che hanno chiesto al suo maestro spirituale: “Tu mi puoi mostrare DIO?”.
DIO non può essere visto attraverso tali richieste. Negli sastra si dice, atah sri-Krishna-namadi na bhaved grahyam indriyaih Traduzione verso completo:Perciò i sensi materiali non possono capire il santo nome di Krishna, la Sua forma, le Sue qualità e le Sue attività. Quando l’anima condizionata si risveglia alla coscienza di Krishna e offre a Krishna il suo servizio usando la lingua per cantare il santo nome del Signore e per gustare gli avanzi del Suo cibo, purificherà la sua lingua, e gradualmente potrà capire chi è veramente Krishna. [Cc. Madhya 17.136]. Sri-Krishna-namadi. Sri Krishna è presente con il Suo nome, con la Sua forma, con i Suoi passatempi, con il Suo armamentario, con le sue qualità. Tutto ciò che riguarda Krishna non è diverso da Krishna. Krishna e il nome di Krishna, sono la stessa cosa. Non c’è differenza.
Nella visione materialistica, c’è differenza tra la sostanza e il nome. Proprio come l’acqua. Se hai sete, semplicemente cantando, “acqua, acqua, acqua”, non placherà la tua sete. Hai bisogno della sostanza, dell’acqua per placare la sete. Allo stesso modo, la fotografia di una persona, o una statua è diversa dalla persona. Se c’è la fotografia di un certo gentiluomo e tu vuoi fare affari con la fotografia, non è possibile. Dovrai cercare la persona reale.
Ma nel caso di Krishna, non è così. Krishna la persona e il nome di Krishna, Hare Krishna, Sono la stessa cosa. Non è che stiamo cantando “Krishna, Krishna” e questo Krishna, DIO, la Persona Suprema, è diverso dal suo nome. No. Nama rupe Krishna avatara. Il nome di Krishna e Krishna la persona, sono identici. Una cosa sola.
Proprio come noi stiamo adorando la forma di Radha-Govinda, Radha-Madhava, Radha-Damodara. Perciò questa forma, gli atei diranno, “questa è una statua”. Mentre una persona non atea, che conosce Krishna, vedrà questa forma di Krishna, non diversa dalla persona originale Krishna. Proprio come Caitanya Mahaprabhu, quando entrò nel tempio di Jagannatha, svenne immediatamente, “Ecco il mio Signore”. Altri che stanno andando nel tempio di Jagannatha, vedono solo qualcosa di legno. Perciò gli sastra proibiscono, arcye visnau sila-dhir gurusu nara-matir vaisnave jati-buddhir sa eva narakrsnah Traduzione verso completo:Nessuno deve pensare che la Divinità nel tempio sia fatta di pietra o di legno, né che il maestro spirituale sia un uomo comune. Non bisogna pensare che il vaisnava appartenga a una particolare casta o religione, e non bisogna pensare che la caranamrta o l’acqua del Gange siano acqua comune.
Non bisogna nemmeno pensare che il maha-mantra Hare Krishna sia una vibrazione sonora materiale. Tutte queste espansioni di Krishna nel mondo materiale non sono che la dimostrazione della misericordia del Signore, e della Sua volontà di venire incontro ai Suoi devoti che s’impegnano nel Suo servizio devozionale nell’ambito del mondo materiale. [Padma Purana]. Arcye sila-dhir. Arca-murti è la forma adorata nel tempio. Se qualcuno pensa che sia di legno, o di pietra, questo è naraki-buddhih. Un offesa. Nessun devoto lo dirà. Solo il non devoto, la classe di uomini atei, dirà che “Adorano il legno. Adorano la pietra”. Ma il devoto sa, che il suo adorabile Signore è presente qui personalmente. Si tratta di rivedere, o riformare la percezione.
L’intero processo della coscienza di Krishna sta riformando e purificando i sensi.
sarvopadhi-vinirmuktam
tat-paratvena nirmalam
hrsikena hrsikesa-
sevanam bhaktir ucyate
Traduzione: La bhakti, il servizio devozionale, consiste nell’impegnare tutti i nostri sensi nel servizio del Signore, Dio, la Persona Suprema, il maestro di tutti i sensi. Quando l’anima spirituale offre il suo servizio al Supremo, si producono due effetti collaterali: si libera da ogni designazione materiale e grazie all’impegno nel servizio del Signore i sensi si purificano. [Cc. Madhya 19.170]
Bhakti significa purificare i sensi.
premañjana cchurita-bhakti-vilocanena
santah sadaiva hrdayesu vilokayanti yam syamasundaranam
acintya-guna-svarupam
govindam adi-purusam tam aham bhajami
Traduzione: Adoro govinda, il signore primordiale, Syamasundara, Krsna stesso con innumerevoli attributi inconcepibili, che i puri devoti nel profondo del loro cuore con gli occhi della devozione, unti dal balsamo dell’amore. [Bs. 5.38]
Il vero devoto, persone sante, hanno gli occhi purificati dall’unguento dell’amore di DIO. Premañjana-cchurita-bhakti-vilocanena santah sadaiva hrdayesu vilokayanti [Bs. 5.38]. Stanno vedendo Krishna, il loro adorabile DIO. Krishna ha molte forme. Ramadi-murtisu. Krishna ha la Sua forma come signore Ramacandra, come Varaha, come Kurma, come Nrsimha. Ananta-koti. Ha innumerevoli forme. Tutte loro sono Krishna. Quindi un devoto, poiché i suoi occhi sono tinti con l’unguento dell’amore di DIO, vedono Krishna ventiquattro ore su ventiquattro nel loro cuore. Questa è la visione del devoto.
La classe degli atei dirà: “Dov’è DIO?”, perché non hanno gli occhi per vedere DIO. Ma una classe non atea, o un devoto, vede DIO, ovvero Krishna, ventiquattro ore su ventiquattro. Non vede nient’altro. Nella Caitanya-caritamrta si dice: sthavara jangama dekhe na dekhe tara murti Traduzione verso completo: Il maha-bhagavata, il devoto avanzato, vede ogni cosa, mobile e immobile, ma non vede esattamente le loro forme; egli vede immediatamente manifestarsi in ogni luogo la forma del Signore Supremo.” [Cc. Madhya 8.274]. Un devoto, maha-bhagavata, il devoto molto avanzato, vede gli alberi, ma non vede l’albero. Vede Krishna. Come mai? È impazzito? No. In realtà, lo vede veramente. Ma cos’è quest’albero? L’albero, esternamente, è l’energia di Krishna. Il tuo corpo, il mio corpo, il corpo dell’albero, il corpo del cane, il corpo del gatto…
Cosa sono questi corpi? I corpi sono fatti di energia materiale esterna di Krishna. Krishna dice nella Bhagavad-gita, bhumir apo ‘nalo vayuh kham mano buddhir eva ca, bhinna me prakrtir astadha Traduzione verso completo:Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego – questi otto elementi, distinti da me, costituiscono la Mia energia materiale. [Bhagavad Gita. 7.4]. Gli elementi materiali, sono semplicemente l’energia esterna di Krishna. Cosi, non appena un devoto vede qualcosa di materiale, vede immediatamente l’energia di Krishna e insieme all’energia di Krishna, vede immediatamente Krishna. Questa è la reazione. Lo vede veramente. Con riferimento al contesto.
Proprio come stai leggendo una parte di un libro. Non appena c’è qualche riferimento, vedi immediatamente la persona. Supponi di telefonare, parlando al telefono con qualcuno. Non appena sentite il rumore del corpo, non appena senti la sua voce, immediatamente vedi il tuo amico. Non è molto difficile da capire. Semplicemente uno deve sapere e conoscere la persona. Uno deve avere la conoscenza. Chi ha la conoscenza, la perfetta conoscenza della costituzione di questo corpo materiale, non vede il corpo, vede Krishna.
Quindi in qualsiasi cosa, sthavara – jangama. Sthavara significa “non si muove” e jangama significa “che si muove”. Esistono due classi di esseri viventi. Alcuni di loro sono mobili e alcuni di loro sono immobili. Quindi un devoto o vede un’entità vivente mobile o un’entità vivente immobile, non vede la copertura esteriore, ma vede dentro, l’anima spirituale, parte integrante di Krishna, e all’esterno, il corpo, il corpo materiale. Lui vede l’energia di Krishna. E poiché tutto è in riferimento a Krishna, quindi vede solo Krishna e nient’altro.
Quindi questa è l’affermazione nella Caitanya-caritamrta. Sthavara jangama dekhe na dekhe tara murti [Cc. Madhya 8.274]. Non vede la forma esterna, ma vede l’essenza reale della persona, e quindi vede Krishna. Nella Bhagavad-gita è confermato,
vidya-vinaya-sampanne
brahmane gavi hastini
suni caiva sva-pake ca
panditah sama-darsinah
Traduzione: Illuminati dalla vera conoscenza, gli umili saggi vedono con occhio uguale il brahmana nobile ed erudito, la mucca, l’elefante, il cane e il mangiatore di cani [intoccabile]. [Bhagavad Gita. 5.18]
Panditah, coloro che sono effettivamente panditas, eruditi, con la reale conoscenza. Vedono tutti allo stesso livello. Panditah sama-darsinah. Vidya-vinaye-sampanne. Vede uno studioso molto istruito, un brahmana, e vede una mucca, vede un elefante, vede un cane, vede un mangiatore di cani, il più umile del genere umano, ma è sama-darsinah. Vede ognuno di loro come un’anima spirituale e il corpo come l’energia di Krishna. Quindi non ha una visione diversa per differenti persone. Vidya-vinaya-sampanne brah …, panditah sama-darsinah [Bhagavad Gita. 5.18].
Questa è definita, visione della realizzazione Brahman. Realizzazione del Brahman, DIO.
brahma-bhutah prasannatma
na socati na kanksati
samah sarvesu bhutesu
mad-bhaktim labhate param
Traduzione: Colui che ha così raggiunto la Trascendenza realizza subito il Brahman Supremo e diventa felice. Non si lamenta, non ha desideri di possesso ed è equanime verso tutti gli esseri viventi. In questa condizione può servirMi con una devozione pura. [Bhagavad Gita. 18.54]
Questa è la visione di brahma-bhutah. Un pandita. In realtà, quando uno diventa erudito, diventa realizzato nel Brahman. Questo è il significato di brahmana. Brahmana è colui che ha realizzato il Brahman.
brahma-bhutah prasannatma
na socati na kanksati
samah sarvesu bhutesu
mad-bhaktim labhate param
[Bhagavad Gita. 18.54]
Quindi, prima di iniziare la vita di puro servizio devozionale, uno deve essere realizzato nel Brahman. Questa è pura bhakti. Questa di fatto è la reale piattaforma del servizio devozionale. Significa che uno deve essere al di sopra della qualifica brahminica. Un Vaisnava.
Mad-bhaktim labhate param. Colui che raggiunge il servizio devozionale, param, para bhakti.
Ci sono tre stadi della vita devozionale. Arcye sila-dhir.
arcayam eva haraye
yat pujam sraddhayehate
na tad-bhaktesu canyesu
sa bhaktah prakrtah smrtah
[SRIMAD BHAGAVATAM 11.2.47]
Una persona che sta adorando la Divinità nel tempio seguendo tutti i principi regolatori, arcayam eva haraye yat pujam sraddhaya, con devozione, sta eseguendo il servizio, ma non sa come rispettare un devoto. Na tad-bhaktesu. Ha concentrato la sua mente sull’arca-murti, la forma della Divinità del Signore, all’interno del tempio. Questo è molto bello. Ma se non sa come adorare un devoto, na tad-bhaktesu, canyesua, e non sa come elevare altre persone, sa bhaktah prakrtah smhtah, questo tipo di devoto deve essere considerato materiale, prakrti. Gradualmente uno deve diventare aprakrta.
Quindi ci sono differenti stati del servizio devozionale. Tutto è spiegato nelle Scritture. Ora il nostro punto era come vedere Krishna in ogni cosa.
atah sri-krsna-namadi
na bhaved grahyam indriyaih
[Cc. Madhya 17.136 Già tradotto.]
Attraverso questi sensi materiali ottusi, non possiamo apprezzare o vedere DIO, la Persona Suprema. Devono essere purificati. Sarvopadhi-vinirmuktam. Uno deve liberarsi da tutte le designazioni. Uno pensa, “io sono indù”, “io sono cristiano”, “io sono maomettano”, “io sono questo”, “io sono brahmana ” , “io sono sudra ” , “io sono ksatriya ” , “io sono uomo, “” io sono una donna “,” Sono nero “,” Sono bianco “, queste sono tutte designazioni. Bisogna diventare liberi da tutte queste designazioni. Questo è chiamato sarvopadhi-vinirmuktam. Se vedi DIO, Krishna, dal punto di vista indù, se vedi DIO dal punto di vista cristiano, allora non puoi vedere DIO.
Questo non è vedere DIO. Devi liberarti da tutte queste designazioni. Proprio come ci ha insegnato Caitanya Mahaprabhu, naham vipra na ca nara-patir na yatir va. Caitanya Mahaprabhu disse: “Non sono un bramino. Non sono uno ksatriya. Non sono un vaisya. Non sono un sudra. Non sono un sannyasi. Non sono un grhastha. Non sono un brahmacari. ” Allora ” Chi sei?” Perché è dentro queste otto categorie che viviamo. Ma, Caitanya Mahaprabhu dice “Io non appartengo a tutte queste categorie”. “Allora chi sei, signore?”Gopi-bhartur pada-Krishnamalayor dasa-dasanudasa Traduzione verso completo: Non sono un brahmana, non sono uno ksatriya, nè un vaisya, nè un sudra. Non sono nemmeno un brahmacari, un grhastha, un vanaprastha o un sannyasi. Sono soltanto il servitore del servitore del servitore dei piedi di loto di Sri Krishna, il sostegno delle gopi. Egli è come un oceano di nettare ed è la causa della trascendentale felicità dell’universo.
Egli esiste eternamente in tutto il Suo splendore. [Cc. Madhya 13.80] = “Sono il servitore del servitore del servitore del servitore di Krishna, colui che sostiene le gopi. ” Quindi, a meno che tu non arrivi a questo stadio, libero da ogni designazione, non puoi servire Krishna. Krishna accetta il servizio del devoto. Bhaktya mam abhijanati Traduzione verso completo:Soltanto col servizio devozionale è possibile conoscere Me, il Signore Supremo, così come sono. E quando si diventa pienamente coscienti di Me grazie a questa devozione si può entrare nel regno di Dio. [Bhagavad Gita. 18.55]. Patram puspam phalam toyam yo me bhaktya prayacchati Traduzione verso completo:Se qualcuno Mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, un frutto dell’acqua, accetterò la sua offerta. [Bhagavad Gita. 9.26]. Krishna non è un mendicante, che è venuto a casa tua e ti ha chiesto del cibo. No. Krishna accetta il tuo cibo a condizione che tu sia un devoto. Questo è Krishna. Puoi offrire a Krishna patram puspam phalam toyam.
Non hai bisogno di diventare un uomo molto ricco. I più poveri tra i poveri, possono offrire qualcosa a Krishna. Che cosa può offrire? Patram puspam phalam toyam: un piccolo fiore, un piccolo frutto, una piccola foglia, un po’ d’acqua. Tutti possono raccogliere un fiorellino, un po’ d’acqua. E da qualsiasi parte del mondo. Non è che Krishna possa essere venerato in India, Krishna può essere venerato a Vrndavana. Devi capire che ovunque Krishna è adorato, quella è Vrindavana. Altrimenti, se Krishna non è adorato, quella non è Vrndavana.
Allora come viene adorato Krishna? Krishna dice, patram puspam phalam toyam yo me bhaktya prayacchati: “Chi mi offre queste cose con bhakti, con devozione, con amore“, tad aham asnami, “allora io lo mangerò”. Non che un abhakta offre qualcosa e Krishna lo accetta. No. Non accetta.
sarvopadhi-vinirmuktam
tat paratvena nirmalam
hrsikena hrsikesa-
sevanam bhaktir ucyate
[Cc. Madhya 19.170 Già tradotto.]
Questa è la definizione di bhakti nel Narada Pañcaratra. Solo quando si è liberi dalle designazioni, sarvopadhi-vinirmuktam, “Signore, sono un bramino. Quindi posso offrirti qualcosa.” No. Krishna non è esposto a chiunque arrivi. Solo al devoto. Naham prakasah sarvasya yogamaya-samavrtah Traduzione verso completo:Io non mi rivelo mai agli sciocchi e agli ignoranti. Per loro rimango nascosto dalla Mia potenza interna, perciò essi non sanno che Io sono non nato e infallibile. [Bhagavad Gita. 7.25]. Krishna è coperto da yogamaya. Non si rivela a nessuno. Nessuno, eccetto ai devoti. Ci sono molte altre istruzioni negli sastra. Atah sri-krsna-namadi na bhaved grahyam indriyaih [Cc. Madhya 17.136 Già tradotto.]. Ho spiegato questo. Krishna non può essere avvicinato attraverso questi nostri sensi ottusi. I sensi materiali, con le designazioni. A meno che non si sia liberati da ogni designazione. Proprio come Caitanya Mahaprabhu insegna: “Non sono un bramino, non sono un sudra, non sono un ksatriya, non sono un brahmacari, non sono un grhastha, ma io sono il servitore del servitore del servitore di Krishna, che è il sostenitore delle gopi . ” Gopi-bhartur pada-Krishnamalayor dasa-dasanudasa.
Quindi Krishna non è visibile alla classe degli uomini atei. Krishna è visibile solo ai devoti. E il devoto vede Krishna. Nient’altro che Krishna. Ventiquattro ore su ventiquattro. Non è che Krishna sia a buon mercato. Non è che un devoto vede Krishna solo mentre lo sta adorando e altre volte non lo vede. No. Vede ventiquattro ore su ventiquattro. Ma gli atei chiedono: “Puoi mostrarmi Krishna? Puoi mostrarmi DIO?” La giusta risposta è: “Ma tu hai gli occhi per vedere Krishna?”
Non è così facile vedere Krishna. Nella Brahma-samhita è detto,
panthas tu koti-sata-vatsara-sampragamyo
vayor athapi manaso muni-pungavanam
so ‘pyasti yat-prapadya-simny avicintya-tattve
govindam adi-purusam tam aham bhajami
Traduzione: Adoro Govinda, il Signore primordiale, dei cui piedi di loto soltanto la punta dell’alluce viene avvicinata dagli yogi, che aspirano alla trascendenza e intraprendono la pratica del pranayama esercitando la respirazione, o dai jnani che cercano di trovare il Brahman non-differenziato mediante l’esclusione di tutto ciò che è mondano, pratica che si protrae per migliaia e milioni di anni. [Bs. 5.34]
Govinda. Panthas tu koti-sata-vatsara-sampragamyo. Pantha significa strada. Se cammini sul sentiero di Krishna… Al di sopra di questo universo materiale, c’è un altro cielo spirituale, il paravyoma. Si chiama paravyoma. Ciò è confermato nella Bhagavad-gita, paras tasmat tu bhavah anyah ‘vyakta’ vyaktat sanatanah Traduzione verso completo:Esiste tuttavia un’altra natura non manifestata, che è eterna e trascende la materia manifestata. È suprema e non è mai annientata. Quando tutto in questo mondo è dissolto essa rimane intatta. [Bhagavad Gita. 8.20]. C’è un’altra natura. Poiché questa è la natura materiale, esiste la natura spirituale. In quella natura spirituale ci sono innumerevoli pianeti spirituali. Sono chiamati pianeti Vaikuntha. E il pianeta Vaikuntha più alto è chiamato Krishnaloka, o Goloka Vrndavana.
Questa Vrndavana, è la replica di quella Vrndavana originale. Quando Krishna viene su questo pianeta o all’interno di questo universo, viene in questa Vrindavana. Questo è chiamato Bhauma-Vrndavana. Ovviamente non c’è differenza tra Bhauma-Vrndavana e Paravyoma-Vrndavana.
Quindi, se vogliamo vedere Krishna, dobbiamo essere liberati da tutte le designazioni. Questo è il metodo. Non solo designazioni, ma da tutti i tipi di desideri.
anyabhilasita-sunyam
jñana-karmady-anavrtam
anukulyena krsnanu-
silanam bhaktir uttama
Traduzione: Quando una persona non e ispirata da desideri materiali e non e contaminata dal metodo dell’attivita interessata o dalla speculazione empirica, ma e completamente impegnata in un servizio favorevole verso il Signore, compie un servizio che e definito bhagavad-dharma, cioe servizio devozionale. [Brs. 1.1.11]
Queste sono le definizioni date da Srila Rupa Gosvami. Noi Gaudiya Vaisnava, Madhva–Gaudiya Vaisava, siamo seguaci di Srila Rupa Gosvamie altri, Ṣad-gosvami.
sri-rupa-sanatana-bhatta-raghunatha
sri-jiva-gopala-bhatta-dasa-raghunatha
ei chay gosai yara tara mui dasa
tan-sabara pada-renu mora pañca-gras
[Nama-sankirtana 4, 6]
A meno che uno non abbia seguito rigorosamente il sentiero dei sei gosvami, non possiamo accettarlo come guru. Perché Narottama dasa Ṭhakura dice, ei chay gosai yara tara mui dasa: uno che ha seguito rigorosamente i principi di Rupa Gosvami. Rupa Gosvami, ovviamente, viveva in modo molto semplice, un mendicante, con un piccolo pezzo di stoffa vecchia e riposava semplicemente sotto un albero. Però, semplicemente imitando il suo pezzo di stoffa non si diventa Rupa Gosvami. Bisogna seguire i principi di Rupa Gosvami. Quindi viene chiamato rupanuga. A meno che tu non diventi rupanuga, non puoi capire la filosofia di DIO, Gaudiya. Eichaygosaiyara tara mui dasa.
Quindi questo è chiamato sistema parampara . Evam parampara-praptam imam rajarsayoh viduh [Bhagavad Gita. 4.2]. Se segui il sentiero di Rupa Gosvami, Sanatana Gosvami, non semplicemente imitando il suo modo di vestire… È necessario seguire tutti i principi, tutte le regole e i regolamenti che loro hanno dato.
anyabhilasita-sunyam
jñana-karmady-anavrtam
anukulyena krsnanu-
silanam bhaktir uttama
[Brs. 1.1.11]
Questa è la definizione data da Srila Rupa Gosvami nel suo Bhakti-rasamta-sindhu.
Inizio del commento di SG Tridandi Das sul Nettare Della Devozione Prefazione Parte 7
Tridandi: Se uno non è seguace di Rupa Gosvami ed i sei Gosvami, non lo accettiamo come maestro spirituale. Quindi tutti questi grandi guru, saggi, rishi, queste persone che sono cosi elevate spiritualmente. Questi che si incontrano nelle foreste e fanno un sacco di austerità, meditazione o questi Radhacundiani. Se non sono seguaci di Rupa Gosvami e dei sei Gosvami, noi, in particolare noi, proprio noi, noi discepoli di Srila Prabhupada. Non li accettiamo come maestri spirituali. Non andiamo da loro a elemosinare la misericordia perche sono grandi anime. Non ci andiamo. Non gli andiamo a porre domande, non vogliamo sapere niente. Lo abbiamo appena letto, nero su bianco e questo lo sta dicendo a Vrindavana, non in qualche parte del mondo diversa. Capito?
Quindi, è bene che si leggano questi libri, ed è bene che si legga anche quello che Prabhupada spiega, enfatizza e espande nei suoi libri, Qui stiamo leggendo il Nettare Della Devozione che Srila Prabhupada ha scritto e sta commentando. In modo che non sia possibile rimanere confusi o in qualche maniera non capire bene, perche sottolinea il senso preciso. Capito?
Non è vero che siamo tutti uguali. Non è vero che i cristiani, musulmani, gli indù e che qualunque religione va bene. No. Lui dice, loro DIO non lo vedono. Dal punto di vista di quelle designazioni materiali loro non lo posso vedere. Loro non vedono DIO. Non lo vedono perche sono ancora coperti da quelle designazioni materiali. Krishna è coperto da YogaMaya. Fino a che non sono sarvopadhi-vinirmuktam. Non è possibile.Mentre il devoto lo vede sempre. Ventiquattro ore su ventiquattro. Loro non lo vedono mai. Quindi non andiamo in giro a dire che i vangeli sono tutti uguali.
Non andiamo in giro a dire cose diverse da queste. Le inserite bene nel contesto e non scandalizzano nessuno, spiegandole a dovere. Uno lo spiega. Se non hai la conoscenza che vedi? Mi fai vedere Krishna? puoi farmelo vedere? Tu hai gli occhi per vederlo rispondete. Io te lo posso mostrare. Ma tu hai gli occhi per vederlo? Questo non te lo chiedi? Che pensi di avere gli occhi soprannaturali?! Ok, non li hai. Quindi se lo vuoi vedere, prima sviluppa quella visione li. Sviluppa quegli occhi. Come si fa? Prabhupada dice, vieni qua e te lo insegno. Quindi noi non accettiamo come maestro spirituale chiunque si presenti, nelle vesti di una grande anima, un grande rinunciato. NO. Noi accettiamo come maestro spirituale chi segue precisamente Srila Rupa Gosvami. A meno che uno non abbia seguito strettamente la via dei sei Gosvami, non possiamo accettarlo come GURU. È tutto molto chiaro.
Ci fermiamo qui, Hare Krishna
Fine commento di SG Tridandi Das.
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