IL NETTARE DELLA DEVOZIONE

La scienza completa del bhakti-yoga

NETTARE DELLA DEVOZIONE

Studio riassuntivo
del
Bhakti rasamrita sindhu di Rupa Goswami

——————————————————————

Sua Divina Grazia
Abhay Charan Aravinda Bhaktivedanta Swami Srila Prabhupada Acarya-fondatore dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

Bhakti-rasamrita-sindhu 1.2.239

smeram-bhangi-traya-paricitam saci-vistirna-dristim
vamsi-nyastadhara-kisalayam ujjvalam candrakena
govindakhyam hari-tanum itah kesi-tirthopakanthe
ma preksisthas tava yadi sakhe bandhu-sange ‘sti rangah

TRADUZIONE

“Caro amico, se provi ancora qualche desiderio di godere della compagnia dei tuoi amici in questo mondo materiale, allora non guardare la forma di Krishna, che sta sulla riva della Yamuna, a Kesi-ghata. Il Suo nome e’ Govinda, una piuma di pavone orna il Suo capo e i Suoi occhi sono molto affascinanti. Suona il flauto, e la luna, con la luce dei suoi raggi, illumina il Suo corpo.” )

Ai Sei Gosvami di Vrindavana

nana-sastra-vicaranaika-nipunau sad-dharma samsthapakau
lokanam hita-karinau tri-bhuvane manyau saranyakarau
radha-krishna-padaravinda-bhajananandena mattalikau
vande rupa-sanatanau raghu-yagau sri-jiva-gopalakau

TRADUZIONE

Offro il mio rispettoso omaggio ai sei Gosvami di Vrindavana –Sri Rupa Gosvami, Sri Sanatana Gosvami, Sri Raghunatha Dasa Gosvami, Sri Raghunatha Bhatta Gosvami, Sri Jiva Gosvami e Sri Gopala Bhatta Gosvami- che sono molto esperti a studiare attentamente tutte le scritture rivelate allo scopo di stabilire gli eterni principi della religione a beneficio dell’umanita’ intera. Essi sono dunque onorati in tutti i tre mondi, e tutti possono prendere rifugio in loro perche’ essi servono Sri Sri Radha e Krishna assorti nel sentimento d’amore delle gopi.

NETTARE DELLA DEVOZIONE PREFAZIONE

Il Nettare della Devozione e’ uno studio riassuntivo del Bhakti-rasamrita-sindhu, opera sanscrita di Srila Rupa Gosvami Prabhupada. Rupa Gosvami era a capo dei sei Gosvami di Vrindavana, intimi discepoli di Sri Caitanya Mahaprabhu. Quando incontro’ per la prima volta Sri Caitanya si chiamava Dabira Khasa e occupava il posto di ministro nel governo musulmano del Bengala, allora retto dal Nawab Husena Saha; suo fratello Sanatana, conosciuto a quell’epoca col nome di Sakara Mallika, svolgeva funzioni analoghe.

A quel tempo, circa cinquecento anni fa, le strutture sociali indu’ erano molto rigide, e se un brahmana accettava di servire un governatore musulmano veniva subito allontanato dalla classe brahminica. Questa era dunque la posizione dei due fratelli, Dabira Khasa e Sakara Mallika: dal momento in cui entrarono al servizio di Husena Saha furono allontanati dall’ordinemolto elevato dei sarasvata-brahmana a cui appartenevano.

Ma cio’ non impedi’ a SriCaitanya, nella Sua infinita misericordia, di accettarli in seguito come Suoi discepoli ed elevarlialla posizione di gosvami, il piu’ alto grado della cultura brahmninica. Cosi’ fu anche perHaridasa Thakura, un’altra grande personalita’ vaishnava; sebbene Haridasa fosse nato in unafamiglia musulmana, Sri Caitanya lo accetto’ come discepolo e in seguito lo nomino’ acarya delcanto dei santi nomi del Signore:

Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare
Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare

Il principio di Sri Caitanya e’ universale: chiunque conosca la scienza di Krishna e sia impegnato nel servizio del Signore e’ considerato piu’ elevato di colui che e’ nato in una famiglia di brahmana. Questo principio e’ confermato in tutte le Scritture vediche, specialmente nella Bhagavad-Gita e nello Srimad-Bhagavatam. Il principio del Movimento di Sri Caitanya, secondo cui tutti possono essere educati ed elevati alla posizione di gosvami, e’ sviluppato nel Nettare della Devozione.

Dopo ave incontrato Sri Caitanya a Ramakeli, un villaggio del distretto di Maldah, i due fratelli, Dabira Khasa e Sakara Mallika, decisero di ritirarsi dalla loro carica per unirsi a Sri Caitanya.
Dabira Khasa che inseguito portera’ il nome di Rupa Gosvami, riuni’ subito tutto il denaro che aveva accumulato durante il suo servizio. Il Caitanya-caritamrita ci informa che la sua ricchezza, valutata in monete d’oro, equivaleva a centinaia di milioni di lire e poteva riempire una grande barca.

NETTARE DELLA DEVOZIONE Prefazione

Egli divise il denaro in modo esemplare, modo che dovrebbe essere seguito dai devoti in
particolare e dall’umanita’ in generale. Il cinquanta per cento fu distribuito alle persone coscienti di Krishna, cioe’ i brahmana e i vaisnava, il venticinque per cento ai membri della sua famiglia, e l’altro venticinque per cento lo tenne per far fronte ad ogni eventualita’. In seguito, quando anche Sakara Mallika – che diventera’ Sanatana Gosvami- presento’ le sue dimissioni, il Nawab divenne furioso e lo fece imprigionare.

Ma suo fratello, usando il denaro personale depositato presso un banchiere del villaggio, riusci’ a farlo evadere dalla prigione, cosi’ entrambi poterono raggiungere Sri Caitanya Mahaprabhu. Rupa Gosvami incontro’ per la prima volta il Signore nella citta’ santa di Prayaga (oggi Allahabad, in India), nel luogo santo conosciuto col nome di Dashasvamedha-ghata.

La’ il Signore lo istrui’ per dieci giorni consecutivi nella scienza di Krishna. (1) In seguito Srila Rupa Gosvami elaboro’ questi insegnamenti del Signore avvalendosi di una profonda conoscenza delle Scritture vediche. Nelle sue preghiere ai sei Gosvami, Srila Srinivasa Acarya descrive i Gosvami come persone dotate di una vasta erudizione, non solo nella lingua sanscrita, ma anche nelle lingue straniere, come il persiano e l’arabo.

Essi studiarono molto attentamente tutte le scritture vediche per stabilire il culto di Sri Caitanya Mahaprabhu sulla base della conoscenza assoluta che questi Testi racchiudono.

NETTARE DELLA DEVOZIONE

Il Movimento per la Coscienza di Krishna e’ basato sull’insegnamento autentico dei sei Gosvami, specialmente di Srila Rupa Gosvami. Percio’ i seguaci di questo Movimento sono conosciuti con il nome di rupanuga, “coloro che seguono le orme di Srila Rupa Gosvami Prabhupada”.

Allo scopo di offrirci una guida, Srila Rupa Gosvami scrisse il Bhakti-rasamritasindhu, che noi presentiamo ora nella forma del Nettare della Devozione. Si tratta di un’opera molto importante, che permette a tutti coloro che adottano la Coscienza di Krishna di situarsi molto fermamente in essa.

Bhakti significa servizio devozionale. Tutti gli esseri in questo mondo accettano di servire in un modo o nell’altro spinti dall’attrazione che esercita su di loro questa o quella forma di servizio, oltre che dai benefici che ne derivano. Cosi’, spinto dall’affetto per la moglie e i figli, il padre di famiglia lavora giorno e notte, lo stesso fa il nazionalista per amore della patria, e il filantropo per amore dell’umanita’.

La forza che spinge il filantropo, il padre di famiglia e il nazionalista e’ chiamata rasa, una specie di dolce sentimento. Ma il bhakti-rasa e’ differente dal rasa che cercano i materialisti faticando giorno e notte. Il gusto di questo rasa, che procura soddisfazione solo ai sensi materiali, non dura a lungo, percio’ i materialisti sono sempre alla ricerca di nuovi mezzi di soddisfazione.

NETTARE DELLA DEVOZIONE

Un uomo d’affari, per esempio, dopo aver lavorato tutta la settimana, vorra’ isolarsi per qualche giorno in un luogo dove poter dimenticare le sue preoccupazioni. Ma dopo questa fuga dovra’ tornare di nuovo ai suoi affari. Impegno materiale significa accettare una particolare situazione per un certo periodo di tempo e quindi cambiarla. Questo alternarsi di ricerca del piacere e di rinuncia e’ detto bhoga-tyaga.

Un essere vivente non puo’ rimanere in modo permanente ne’ nel godimento dei sensi ne’ nella rinuncia. Questa successione di stati transitori non puo’ procurare la felicita’ che corrisponde alla natura eterna dell’essere vivente. Il piacere materiali non dura a lungo, percio’ e’ chiamato capala-sukha, o felicita’ evanescente.

Per esempio, un padre che lavora duramente giorno e notte riuscendo ad assicurare una situazione agiata alla sua famiglia ottiene una certa soddisfazione, ma la sua scalata alla felicita’ materiale termina col corpo appena la sua vita finisce. Per gli atei dunque Dio e’ rappresentato dalla morte.

Il devoto realizza Dio attraverso il servizio devozionale che Gli offre, mentre l’ateo realizza la presenza di Dio nella forma della morte. Alla morte tutto finisce, e comincia un nuovo capitolo di vita in una nuova situazione, forse superiore o forse inferiore alla precedente. In qualsiasi campo di attivita’ – politica, sociale, nazionale o internazionale- il risultato della azioni di un uomo finira’ con la fine della sua vita. Questo e’ certo.

NETTARE DELLA DEVOZIONE

Ma il bhakti-rasa, il dolce sentimento che si prova servendo il Signore con amore e devozione, non finisce con la fine della vita. Continua anche dopo la morte, percio’ e’ chiamato amrita, eterno.

Questo fatto e’ confermato in tutti gli Scritti vedici, in particolare nella Bhagavad-gita, in cui si afferma che sviluppando il bhakti-rasa, anche in piccole proporzioni, ci si puo’ salvare dal pericolo piu’ grande, quello di non saper approfittare della vita umana per raggiungere la perfezione spirituale.

Invece, i rasa materiali che le nostre occupazioni familiari o sociali ci procurano non possono garantirci nemmeno una forma umana nella prossima vita. Le azioni compiute in questa vita determinano la natura del nostro prossimo corpo, e ci permettono di rinascere in condizioni piu’ o meno favorevoli.

L’essere vivente si vedra’ offrire un particolare tipo di corpo come risultato delle azioni compiute nel corpo attuale. Queste azioni sono valutate da un’autorita’ superiore, conosciuta come daiva, l’autorita’ di Dio.

NETTARE DELLA DEVOZIONE

La Bhagavad-gita definisce il daiva come la causa prima di ogni cosa, e lo Srimad-Bhagavatam aggiunge che l’anima si riveste di un corpo per la forza del daiva-netra, cioe’ sotto il controllo dell’Autorita’ Suprema. Si parla generalmente di destino per tradurre l’idea di questa forza.

E’ questa forza che dirige l’essere verso una delle 8.400.000 specie viventi. La scelta non dipende dalla nostra preferenza, ma il corpo ci e’ dato secondo il nostro destino. Tuttavia, colui che consacra ogni azione a Krishna ha la garanzia di ottenere almeno un corpo umano nella prossima vita.

Infatti, quelle persone che adottano la coscienza di Krishna senza raggiungere la perfezione in questa vita hanno la sicurezza di rinascere in un ambiente favorevole al completamento della loro realizzazione spirituale. Per questo motivo le azioni compiute nella coscienza di Krishna sono dette amrita, cioe’ portano frutti duraturi. Questo e’ il tema trattato nel Nettare della Devozione.

Grazie a quest’opera, lo studente sincero potra’ capire il significato profondo di un impegno totale nel bhakti-rasa. Sviluppando questo rasa nella coscienza di Krishna si giunge a un’esistenza divina, felice e libera da ogni angoscia. E anche il desiderio di liberazione di trova sminuito nel suo valore, poiche’ il bhakti-rasa, per il fatto che attrae Sri Krishna, la Persona Suprema, e’ sufficiente a procurare il sentimento della liberazione.

NETTARE DELLA DEVOZIONE

Generalmente i neofiti nella pratica del bhakti-yoga sono molto impazienti di vedere Krishna, o Dio, ma ignorano che Dio non puo’ essere visto con i sensi materiali limitati. Tuttavia il servizio di devozione, cosi’ com’e’ descritto in queste pagine, da la possibilita’ di elevarsi gradualmente dalla condizione materiale al piano spirituale, al di la’ di ogni condizionamento e di ogni limitazione.

Con la pratica del servizio di devozione i sensi del devoto si purificano e agiscono solo per la soddisfazione del Signore; allora il devoto gusta la perfezione del bhakti-rasa. Da quel momento ogni minima azione diventa per lui fonte di felicita’ eterna, e tutti i rasa si trasformano in sentimenti spirituali.

All’inizio il devoto segue i principi regolatori della vita spirituale sotto la direzione di un maestro spirituale (acarya), finche’ sviluppa un’attrazione spontanea per il servizio di devozione. Infine ristabilisce la sua relazione con Krishna in uno dei cinque principali rasa (quest’opera ne descrive dodici), raggiungendo cosi’ un’esistenza eterna, piena di conoscenza e felicita’.

Ogni essere vivente, per natura, ha il desiderio di amare. In realta’, nessuno puo’ vivere senza amore; questa tendenza si riscontra anche negli animali, seppure allo stato latente. Ma come dirigere il nostro amore in modo che tutti possano trovare la felicita’?

La societa’ moderna insegna l’amore per la patria, per la famiglia, per se’ stessi, ma non ci illumina affatto sull’arte di usare questa tendenza per fare la felicita’ di tutti gli esseri. Il Nettare della Devozione, invece, ci rivela quest’arte: si tratta di risvegliare il nostro amore per Krishna e ritrovare cosi’ la felicita’ eterna inerente alla nostra natura.

NETTARE DELLA DEVOZIONE

Il bambino ama prima i suoi genitori, poi divide questo amore con i fratelli e le sorelle, e inseguito lo estende a tutta la sua famiglia, al suo Paese e infine al mondo intero. Ma anche a questo livello e’ impossibile trovare la soddisfazione completa. Il nostro bisogno di amare puo’ essere appagato solo a contatto col supremo oggetto d’amore: Krishna. Questo amore per Krishna, espresso attraverso i cinque differenti rasa, e’ l’essenza del Nettare della Devozione.

Quest’opera ci’insegna come amare tutti gli esseri viventi semplicemente amando Krishna. Il nostro potere di amare si propaga come un’onda luminosa o sonora, di cui noi stessi ignoriamo la portata. Se l’uomo fallisce in tutti i suoi tentativi di trovare pace e armonia, anche all’interno di una vasta organizzazione come le Nazioni Unite, e’ perche’ ignora il metodo giusto.

Il metodo e’ molto semplice, ma merita una seria considerazione; si tratta di amare Krishna. Il Nettare della Devozione c’insegna come amare Krishna, Dio, la Persona Suprema. Se impariamo ad amare Krishna diventa facile amare simultaneamente tutti gli altri esseri.

Quando s’innaffiano le radici di un albero o si nutre lo stomaco, il principio e’ lo stesso. E’ scientificamente provato e risaputo che quando mangiamo, l’energia trasformata dallo stomaco e’ ridistribuita in tutte le parti del corpo.

Allo stesso modo, quando innaffiamo le radici di un albero, l’energia cosi’ creata si diffonde in tutti i rami dell’albero, anche di quello piu’ grosso; innaffiare a una a una ogni foglia e ogni ramoscello sarebbe fatica sprecata, cosi’ come sarebbe inutile cercare di nutrire separatamente ogni parte del corpo.

NETTARE DELLA DEVOZIONE

Il Nettare della Devozione ci insegnera’ dunque a far scoccare quella scintilla che illuminera’ ogni cosa, ovunque. Ogni altro metodo e’ destinato all’insuccesso.

Senza dubbio la societa’ attuale puo’ ampiamente soddisfare tutti i bisogni materiali dell’uomo, ma poiche’ le manca “l’essenziale”, non puo’ procurargli la felicita’ e la pace. Le comodita’ materiali non sono sufficienti a rendere felice l’uomo. L’America ne e’ un esempio evidente: la nazione piu’ ricca del mondo, col tenore di vita piu’ elevato, crea una generazione confusa e frustrata.

Per questo motivo invito tutti coloro che la vita materiale rende insoddisfatti a imparare l’arte del servizio devozionale, cosi’ com’e’ insegnata dal Nettare della Devozione, e sono sicuro che il fuoco dell’esistenza condizionata che brucia nel loro cuore si spegnera’ subito.

La nostra frustrazione deriva dal fatto che nonostante siano stati fatti passi da gigante sulla strada del progresso materiale, il nostro desiderio di amare resta inappagato; per porvi rimedio il Nettare della Devozione ci da indicazioni pratiche sul modo di soddisfare tutti i nostri desideri, sia materiali sia spirituali, in questa vita e nell’altra, attraverso il servizio d’amore a Sri Krishna.

Tuttavia non dobbiamo credere che quest’opera condanni in qualche modo il progresso materiale; essa vuole piuttosto istruire gli uomini ad amare il Signore Supremo per aggiungere questo amore alla loro vita. Non c’e’ niente di male nel godere di una certa agiatezza, se allo stesso tempo s’impara l’arte di amare Krishna.

NETTARE DELLA DEVOZIONE

Sebbene oggi ci vengano offerte molte occasioni per usare la nostra tendenza ad amare, nessuna di esse e’ in relazione con Krishna, l’unico vero oggetto d’amore. Stiamo innaffiando tutte le parti dell’albero eccetto le radici; stiamo cercando con ogni mezzo di mantenere in salute il corpo, ma trascuriamo di nutrire lo stomaco. Ignorare Krishna significa ignorare se’ stessi.

Infatti, la realizzazione del se’ spirituale e di Krishna vanno di pari passo. Per poter distinguere il proprio corpo alla luce del giorno e’ necessario anche poter vedere il sole, senza il quale e’ impossibile vedere se’ stessi. Allo stesso modo, non e’ possibile realizzare la propria identita’ spirituale senza prima realizzare Krishna.

Il Nettare della Devozione si rivolge in particolare a coloro che praticano la coscienza di Krishna, e io tengo a ringraziare qui tutti i miei amici e discepoli per tutto l’aiuto che mi danno nel propagare questo Movimento in Occidente. I miei ringraziamenti vanno anche a Sriman Jayananda dasa brahmacari e alla direzione stampa dell’ISKCON per la cura che ha dedicato alla pubblicazione di questa opera.

Continua in Nettare della devozione Introduzione

NOTE

  1. Abbiamo riportato i particolari del loro incontro nell’Insegnamento di Sri Caitanya

Lascia un commento