SANTI E CIARLATANI

Santi e Ciarlatani

Ogni giorno il numero delle persone interessate alla pratica dello yoga e della meditazione aumenta esponenzialmente. Purtroppo chi è alla ricerca di una guida adatta si trova a incontrare un confuso schieramento di cosiddetti maghi, sedicenti guru e autoproclamati “dio”. In un’intervista al London Times, Srila Prabhupàda spiega come un ricercatore sincero deve conoscere la differenza tra una guida falsa ed una autentica.

Giornalista: Sua Grazia, sembra che l’attrazione per la spiritualità eserciti sull’uomo un’influenza sempre maggiore. Può spiegarmi la causa di questo fenomeno?

Srila Prabhupàda: Quest’attrazione è del tutto naturale nell’uomo perché, come anima spirituale, egli non può essere felice nell’esistenza materiale. Come un pesce non sarà mai felice fuori dall’acqua, così l’uomo senza coscienza spirituale non potrà mai essere veramente felice.

Il progresso scientifico e lo sviluppo economico hanno oggi innumerevoli seguaci, ma nessuno di loro è felice perché le loro aspirazioni non costituiscono il vero scopo dell’esistenza. Rendendosene conto, numerosi giovani rifiutano un modo di vita così materialistico e si volgono verso la spiritualità. Poiché la coscienza di Krsna è il vero scopo della vita, è in questa direzione che la nostra ricerca deve orientarsi. Senza coscienza di Krsna non si può essere felici, è un fatto. Per questa ragione vi invitiamo a studiare questo Movimento e a coglierne tutta la grandezza.

Giornalista: Le dirò francamente ciò che mi turba: non molto tempo fa uno yogì venuto dall’India sbarcò in Inghilterra — molti sentivano parlare di guru per la prima volta. Da allora c’è stata tutta una “fioritura” di “guru” che sono sorti dal nulla e ciò mi fa pensare che non siano così autentici come dovrebbero essere. Non sarebbe il caso di prevenire coloro che pensano di volgersi verso la spiritualità affinché si assicurino che la loro guida sia autentica?

Srila Prabhupàda: Sì, naturalmente, è bene cercare un guru, ma se vi accontentate di uno da quattro soldi, in altre parole, se volete essere imbrogliati, ne troverete molti di questi guru, ma se siete sinceri troverete un guru sincero. La gente oggi si fa ingannare perché vuole ottenere tutto a poco prezzo. Per quanto ci riguarda, noi chiediamo ai nostri discepoli di rinunciare a ogni forma di sesso illecito, alla droga, all’alcool e agli altri eccitanti, al gioco d’azzardo e al consumo di carne. La maggior parte della gente ritiene sia molto difficile seguire tutti questi princìpi, lo vede come un obbligo fastidioso. Ma se qualcuno propone: “Fate pure come vi pare, non importa, basta che recitiate questo mantra”, sicuramente costui sarà molto apprezzato. La gente desidera essere ingannata e così arrivano i ciarlatani.

Nessuno vuole sottomettersi a qualche forma di austerità; la vita umana è destinata alla pratica dell’austerità, ma nessuno è pronto ad accettarla. Ecco perché arrivano i ciarlatani a ingannare la gente: “Niente austerità, fate pure quello che vi pare e piace. Datemi soltanto il vostro denaro, in cambio io vi darò questo mantra e in meno di sei mesi diventerete Dio.” Questo è ciò che succede oggi. Se desiderate essere imbrogliati in questo modo, gli imbroglioni arriveranno.


Giornalista: Che cosa succede a chi aspira sinceramente alla vita spirituale ma sfortunatamente si affida a un falso guru?

Srila Prabhupàda: Ogni tipo di educazione, anche la più elementare, richiede tempo, lavoro e studio. Chi vuole dedicarsi alla vita spirituale deve diventare serio. Com’è possibile diventare Dio nello spazio di sei mesi semplicemente grazie a qualche mantra magico? Per quale motivo la gente si lascia incantare da queste chiacchiere se non perché vuole effettivamente essere ingannata?

Giornalista: Come riconoscere l’autenticità di un guru?

Srila Prabhupàda: Chi, tra i miei discepoli, può rispondere a questa domanda?

Un discepolo: Mi ricordo che un giorno John Lennon fece la stessa domanda e tu gli rispondesti: ” È sufficiente trovare colui che è interamente dedicato a Krsna. Quello è un guru autentico.”

Srila Prabhupàda: Proprio così. Poiché è il puro rappresentante di Dio, il guru autentico parla solo di argomenti che sono in relazione a Dio e non manifesta alcun interesse per la vita materiale. Soltanto Dio gli interessa. Questo è uno dei criteri per giudicare l’autenticità di un guru: è sempre assorto nella Verità Assoluta (brahma-nistham). La Mundaka Upanisad insegna, srotriyam brahma-nistham: “Il guru autentico conosce le Scritture, possiede la conoscenza vedica e dipende completamente dal Brahman.” Deve dunque conoscere la natura del Brahman, di ciò che è spirituale, e sapere come stabilirsi sul piano del Brahman. Queste sono le caratteristiche citate nei Veda.

Il guru autentico rappresenta il Signore Supremo, come il viceré rappresenta il re, perciò non inventa niente di ciò che insegna. Tutto ciò che dice è in sintonia con le Scritture e con gli dcdrya che lo hanno preceduto. Non vi dirà mai che potete diventare Dio in sei mesi recitando un mantra. Non è questa la sua funzione. Il suo ruolo consiste nel chiedere a ognuno di servire Dio con devozione: “Vi prego, risvegliate la vostra coscienza divina.” Questa è in sostanza la missione del vero guru. Chi, in nome del Signore, si dedica a convincere gli altri della necessità di servire Dio con devozione è un guru autentico.

Giornalista: Che cosa pensa dei preti cristiani?

Srila Prabhupàda: Cristiani, musulmani o indù, non importa. Chi parla unicamente in nome di Dio è un guru. Gesù Cristo, per esempio, si rivolgeva alla folla dicendo: “Sforzatevi soltanto di amare Dio.” Questa è la prova dell’autenticità del guru: cristiano, musulmano o indù sa convincere il prossimo ad amare Dio; ma non dirà mai “Io sono Dio” oppure “Vi farò diventare uguali a Dio”. Dirà invece: “Sono il servitore di Dio e desidero che anche voi lo diventiate.” Non ha importanza il modo in cui è vestito. Anche Caitanya Mahàprabhu diceva: “Chiunque sia in grado di trasmettere agli altri la scienza di Dio è un maestro spirituale.” Il maestro spirituale autentico si preoccupa solo di convincere gli altri a servire Krsna con devozione. Questa è la sua unica funzione.

Giornalista: Ma i cattivi guru…

Srila Prabhupàda: I “cattivi guru”? Che cosa intende dire?

Giornalista: Quelli che desiderano solo il denaro e la gloria.

Srila Prabhupàda: Come può una persona cattiva diventare guru? (Ride.) Come può il ferro trasformarsi in oro? In realtà un guru non può essere cattivo. Se qualcuno è cattivo non può essere un guru. L’espressione “cattivo guru” è un paradosso. Cerchi di capire che cos’è un guru autentico: colui che parla solo di Dio. Se non dedica tutte le sue parole a Dio è un impostore, perché il guru non parla mai di sciocchezze. Non ci può essere un “cattivo guru”, quest’espressione è una contraddizione. Non c’è questione di cattivo guru, così come non può esserci un guru rosso o bianco. Per definizione il termine guru è sinonimo di autenticità. Il guru può essere riconosciuto per il semplice fatto che parla solo di Dio e si sforza di convincere gli uomini a diventare devoti di Dio.

Giornalista: Supponendo che io desiderassi ricevere da lei l’iniziazione spirituale, quali condizioni dovrei soddisfare?

Srila Prabhupàda: Prima di tutto dovrebbe rinunciare alla vita sessuale illecita.

Giornalista: Cosa s’intende per “illecita”? Qualsiasi forma di vita sessuale?

Siila Prabhupàda: È illecita ogni attività sessuale che non sia circoscritta all’ambito del matrimonio. L’animale non è soggetto a nessuna regola particolare, ma l’uomo, al contrario, in ogni Paese e in ogni religione deve piegarsi a determinate restrizioni che riguardano la vita sessuale. Dovrebbe anche abbandonare l’uso di ogni sostanza eccitante e inebriante — tè, alcool, sigarette, marijuana…

Giornalista: Tutto qui?

Srila Prabhupàda: No, dovrebbe anche astenersi dal mangiare la carne, le uova e il pesce, e abbandonare il gioco d’azzardo. Se non rinuncia a queste quattro attività colpevoli non può ricevere l’iniziazione.

Giornalista: Quanti discepoli ha in tutto il mondo?

Srila Prabhupàda: Se lei avesse qualcosa di autentico e di prezioso da proporre non si aspetterebbe di fare molti seguaci. Le iniziazioni senza valore, invece, sono richieste da molti. Comunque abbiamo iniziato circa cinquemila discepoli. Giornalista: Il Movimento per la Coscienza di Krsna cresce progressivamente?

Srila Prabhupàda: Sì, ma lentamente; la gente non ama le restrizioni.

Giornalista: Dove incontra più successo?

Srila Prabhupàda: Negli Stati Uniti, in Europa, nell’America del Sud e in Australia, senza naturalmente dimenticare l’India, dove milioni di persone praticano la coscienza di Krsna.

Giornalista: Può spiegarmi quale fine si propone questo Movimento?

Srila Prabhupàda: Il Movimento per la Coscienza di Krsna si propone di ravvivare nell’uomo la sua coscienza originale. La nostra coscienza attuale è il prodotto di designazioni materiali diverse. Uno pensa: “Sono americano”, l’altro pensa “Sono francese”; ma in realtà noi non apparteniamo a nessuna di queste designazioni. Siamo parti integranti di Dio, questa è la nostra vera identità. Se ognuno sviluppasse questa coscienza, tutti i problemi del mondo sarebbero risolti perché diventeremmo consapevoli dell’unità degli esseri viventi in quanto anime spirituali, tutte dotate della medesima natura benché rivestite di abiti diversi. Questo è ciò che la Bhagavad-gìtà insegna.

La coscienza di Krsna è un metodo di purificazione (sarvopàdhi-vinirmuktam) che permette di liberarsi da ogni designazione materiale (tat-paratvena nirmalam). Le attività compiute con una coscienza pura, con i sensi purificati, ci conducono alla perfezione finale della vita. Inoltre questo metodo è molto semplice; non occorre diventare grandi filosofi, scienziati o altro, è sufficiente cantare i santi nomi del Signore, considerato il fatto che la Sua Persona, il Suo nome e le Sue qualità sono tutti assoluti.

La coscienza di Krsna è una grande scienza. Sfortunatamente le università non le riservano neppure il minimo posto. Ecco perché noi invitiamo tutti coloro che desiderano sinceramente il bene dell’umanità a studiare questo Movimento per coglierne l’importanza e, se è possibile, li invitiamo a offrirci la loro cooperazione prendendo parte attiva al suo sviluppo. I problemi del mondo sarebbero allora risolti; questo è il verdetto della Bhagavad-gità, l’opera più pura e più importante che esista nel campo della conoscenza spirituale. Molti di voi avranno sentito parlare della Bhagavad-gTtà, opera riconosciuta da tutti i grandi àcàrya dell’India — Ràmànujàcàrya, Madhvàcàrya, Srl Caitanya Mahàprabhu e molti altri. Io chiedo a lei, che rappresenta i grandi quotidiani d’informazione, di fare del suo meglio per capire l’importanza di questo Movimento, nell’interesse dell’umanità intera.

Giornalista: Lei pensa che questo Movimento sia l’unica via che conduce a Dio?

Srìla Prabhupàda: Sì.

Giornalista: Chi l’autorizza ad affermarlo?

Srila Prabhupàda: Le autorità in materia, e Krsna stesso che dichiara nella Bhagavad-gTtà (18.66):

sarva-dharmàn parityajya

màm ekam saranam vraja

aham tvàm sarva-pàpebhyo

moksayisyàmi ma sucah

Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me. Io ti libererò da tutte le reazioni del peccato. Non temere.

Giornalista: Questo abbandono implica che si debba lasciare la famiglia?

Siila Prabhupàda: Niente affatto.

Giornalista: Supponiamo che io stia per ricevere l’iniziazione spirituale. Sarebbe proprio necessario che io venissi ad abitare al tempio?

Siila Prabhupàda: Non obbligatoriamente.

Giornalista: Potrei restare a casa mia?

Srila Prabhupàda: Certamente.

Giornalista: Dovrei lasciare il mio lavoro?

Srila Prabhupàda: No, lei dovrebbe abbandonare solo le sue cattive abitudini e cantare il mantra Hare Krsna su questo rosario — tutto qui.

Giornalista: E necessaria una partecipazione finanziaria?

Srila Prabhupàda: Lei è libero di contribuire se lo desidera. Ma se non vuole, non ha importanza perché noi non dipendiamo dai contributi di nessuno, dipendiamo da Krsna.

Giornalista: Allora non avrei niente da pagare?

Srila Prabhupàda: No, niente.

Giornalista: Questo è uno dei punti essenziali che permettono di riconoscere un guru autentico da un impostore?

Srila Prabhupàda: Sì, perché un guru non è un uomo d’affari; rappresenta Dio e trasmette fedelmente il Suo insegnamento. Nessun’altra parola esce dalla sua bocca.

Giornalista: Ci si può aspettare, per esempio, d’incontrare un guru che viaggi in Rolls Royce e soggiorni nell’appartamento principesco di un albergo di lusso?

Srila Prabhupàda: A volte ci offrono un soggiorno in grandi alberghi, ma generalmente preferiamo restare nei nostri templi — sono un centinaio nel mondo; come vede non abbiamo bisogno di andare in albergo.

Giornalista: Non volevo assolutamente accusare lei. Volevo solo mettere in luce la fondatezza delle sue precedenti affermazioni. La ricerca spirituale è molto di moda oggi e molti approfittano di questa “moda del guru” per aumentare il loro conto in banca.

Siila Prabhupàda: Secondo lei, la vita spirituale esige che si faccia voto di povertà?

Giornalista: Non saprei …

Srila Prabhupàda: Un povero potrebbe essere un perfetto materialista, mentre s’incontrano persone ricche che sono molto avanzate nella spiritualità. La vita spirituale non dipende dalla povertà o dalla ricchezza, ma trascende queste dualità. Prenda l’esempio di Arjuna: era un principe ma era anche un puro devoto del Signore. Inoltre Krsna insegna nella Bhagavad-gltà, evam paramparà-pràptam imam mjarsayo viduh: “La conoscenza suprema fu trasmessa da maestro a discepolo e i re santi la ricevettero in questo modo.” Un tempo i re, per la loro santità, potevano comprendere la scienza spirituale.

La vita spirituale non dipende da alcuna condizione materiale ed è accessibile a tutti, al re come al povero. Di solito la gente ignora tutto della spiritualità ed è per questo che ci critica senza ragione. Se le domandassi la definizione di “spiritualità”, cosa mi risponderebbe?

Giornalista: Niente di definito, a dire il vero.

Srila Prabhupàda: Nonostante la sua ignoranza nel campo della spiritualità lei dà la sua opinione. Prima di tutto bisogna sapere che cosa s’intende per vita spirituale. La vita spirituale comincia quando si capisce di non essere il corpo. Quando percepisco la differenza tra me e il mio corpo, realizzo di essere un’anima spirituale (aham brahmàsmi).

Giornalista: Pensa che questa scienza dovrebbe far parte dell’educazione di tutti?

Srila Prabhupàda: Certamente. Si dovrebbe cominciare spiegando alle persone qual è la loro vera identità: siamo il corpo o siamo qualcos’altro? L’educazione comincia con questa nozione di base. Oggi purtroppo tutti s’identificano con il corpo. Chi per destino nasce in un corpo americano pensa: “Sono americano”, il che in realtà sarebbe come dire: “Sono una camicia blu o rossa”, per il semplice fatto che indosso un vestito di questo colore. È evidente che lei non è una camicia ma un essere umano. Il corpo materiale è simile a una camicia che ricopre la vera persona, cioè l’anima spirituale. Se noi ci identifichiamo col nostro “vestito di carne” significa che non abbiamo ricevuto alcuna educazione spirituale.

Giornalista: Lei ritiene che si dovrebbe impartire questa educazione nelle scuole?

Srila Prabhupàda: Sì, nelle scuole, nei licei, nelle università. Esistono innumerevoli opere sull’argomento, un vero e proprio tesoro di conoscenza. A questo scopo sarebbe necessario, e sufficiente, che i dirigenti della società rivolgano a noi la loro attenzione e studino questo Movimento.

Giornalista: Alcuni dei suoi discepoli erano stati in precedenza fuorviati da falsi guru?

Srila Prabhupàda: Sfortunatamente sì.

Giornalista: La loro vita spirituale ne ha risentito?

Srila Prabhupàda: No, perché essi cercavano con sincerità una forma di vita spirituale. Bisogna riconoscere loro questo merito. Dio è nel cuore di ogni essere e aiuta subito chiunque desideri sinceramente incontrare un guru autentico.

Giornalista: Non ha mai tentato di porre fine agli intrighi dei falsi guru mettendoli in qualche modo nell’impossibilità di nuocere?

Srila Prabhupàda: No, questo non è il mio scopo. Iniziai questo Movimento semplicemente cantando il mantra Hare Krsna. Andavo in un parco di New York, il Tompkins Square Park, e ben presto molte persone si avvicinarono; fu così che il Movimento per la Coscienza di Krsna si è gradualmente sviluppato. Molti si sono uniti a noi, altri ci hanno voltato le spalle. Quelli che ci hanno accettato sono i più fortunati.

Giornalista: Dev’essere l’esperienza d’incontrare un falso guru che fa nascere la diffidenza, non è vero? Se il suo dentista si rivela un imbroglione e le rovina un dente, probabilmente esiterà prima di consultare un altro dentista!

Srila Prabhupàda: Naturalmente, se qualcuno ci inganna, diventiamo diffidenti. Ma il fatto di aver incontrato un imbroglione non significa che incontreremo sempre e soltanto individui di questo genere. Bisogna cercare qualcuno che sia sincero. Per entrare in contatto con questo Movimento occorre ricevere la misericordia speciale di Krsna, oppure avere già una buona padronanza di questa scienza. Secondo la Bhagavad- gita (7.3) gli aspiranti autentici sono molto rari: manusydndm sahasresu kascid yatati siddhaye.

Tra migliaia di uomini, uno solo forse sarà interessato alla vita spirituale. In generale la gente vive solo per mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi da ciò che la disturba. In queste condizioni non ci si può aspettare di avere un uditorio molto esteso. È facile rendersi conto che gli uomini hanno perso interesse per la spiritualità, e i pochi veramente interessati restano quasi sempre vittime d’impostori. In realtà, non si può giudicare un Movimento solo dal numero dei discepoli; il suo successo dipende dall’autenticità anche di uno solo dei suoi componenti. Non è una questione di quantità, ma di qualità.

Giornalista: Si può valutare la proporzione delle “vittime”?

Srlla Prabhupàda: Praticamente tutti. (Ridono.) È inutile valutarne il numero; quasi tutti senza eccezione.

Giornalista: Migliaia di persone …

Srlla Prabhupàda: Milioni! Milioni che in realtà hanno avuto ciò che desideravano. Dio è onnisciente, conosce i desideri di ognuno, e poiché è presente nel vostro cuore, se voi desiderate un ciarlatano, ve ne invierà uno.

Giornalista: Ogni uomo può raggiungere il livello di perfezione di cui parlava poco fa?

Srila Prabhupàda: Sì, anche in un attimo, basta volerlo. Ma nessuno lo vuole veramente, questo è il problema. Krsna dice nella Bhagavad-gità (18.66), sarva-dharmdn parityajya màm ekam saranam vraja: “Abbandonati semplicemente a Me.” Ma chi vuole veramente abbandonarsi a Dio? La gente dirà: “Abbandonarmi a Dio? Perché? Preferisco l’indipendenza.” Altrimenti sarebbe questione di un secondo, non di più. L’unico guaio è che nessuno è candidato.

Giornalista: Quando dice che molti vogliono essere ingannati intende dire che molti, pur senza avere l’intenzione di rinunciare ai piaceri materiali, credono di poter condurre una vita spirituale cantando un mantra qualsiasi o passeggiando con un fiore in mano?

Srlla Prabhupàda: Esattamente. Come se un malato pensasse: “Voglio continuare con le mie abitudini malsane, tanto ritroverò ugualmente la salute.” È contraddittorio. Prima di tutto bisogna ricevere una formazione spirituale, e questo non è possibile in pochi minuti di conversazione. Ci sono molti trattati di filosofia e di teologia, ma nessuno s’interessa a questi argomenti; qui è il problema. Se lei intraprende la lettura dello Srrnad Bhagavatam, per esempio, che è un’opera voluminosa, potrebbe impiegare molti giorni per comprendere anche solo la prima riga. Quest’opera descrive Dio e la Verità Assoluta, ma questo argomento non interessa nessuno. E se per caso qualcuno manifesta un po’ d’interesse per la vita spirituale, desidera solo risultati immediati e facili da ottenere.

Ecco perché viene ingannato. In realtà, secondo la civiltà vedica, le austerità e i sacrifici sono parte della vita dell’uomo. Ai tempi vedici i ragazzi venivano educati al brahmacàrya, che proibiva loro ogni attività sessuale fino all’età di venticinque anni. Dov’è oggi questo tipo di educazione? Si chiama bmhmacàrì uno studente che vive alla gurukula (la scuola del maestro spirituale) nella continenza totale e che obbedisce agli ordini del guru. Ma ai nostri giorni le scuole e i licei educano i ragazzi alla vita sessuale fin dalla più tenera età, e non è raro che ragazzi e ragazze di dodici o tredici anni abbiano già rapporti sessuali.

Come possono avere una vita spirituale? La vita spirituale consiste nell’accettare volontariamente alcune austerità per favorire la realizzazione di Dio. Questa è la ragione per cui noi insistiamo che i nostri discepoli iniziati rinuncino al consumo di carne, alla vita sessuale illecita, alle sostanze eccitanti e inebrianti, e al gioco d’azzardo. Senza queste restrizioni nessuna “meditazione iioga”, nessuna disciplina spirituale può essere autentica. Si tratterebbe solo di un accordo commerciale tra imbroglioni e imbrogliati.

Giornalista: La ringrazio molto.

Srila Prabhupàda: Hare Krsna.

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