Soluzioni Spirituali Ai Problemi Materiali

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IL CRIMINE: PERCHÉ E COSA FARE?

Ogni anno nel mondo si spendono somme sempre più ingenti per la prevenzione e il controllo del crimine. Nonostante questi sforzi il tasso di criminalità è in costante aumento e, come è noto, nelle scuole pubbliche americane il crimine ha raggiunto livelli quasi incontrollabili. In questa discussione del luglio 1975 col tenente David Mozee dell’ufficio relazioni pubbliche della Polizia di Chicago, Snla PrabhupSda propose una soluzione estremamente facile ma pratica a questo quasi insormontabile problema del crimine.

Ten. Mozee: Ho saputo che avete qualche idea che potrebbe aiutarci nei nostri sforzi per la prevenzione dei crimini. Sarei molto interessato a conoscerla.

Srila Prabhupàda: La differenza tra uomo virtuoso e criminale è che il primo è puro e il secondo è sporco. Questa sporcizia è come una malattia che prende la forma di lussuria e di avidità incontrollabili nel cuore del criminale. Attualmente molta gente si trova in questa condizione insana ed è per questa ragione che il crimine è così diffuso. Quando la gente si ripulisce da queste sporcizie, il crimine sparisce. Il sistema più semplice di purificazione è unirsi in congregazione e cantare i santi nomi di Dio. Questo si chiama sanklrtana ed è la base del nostro Movimento per la Coscienza di Krsna. Se volete quindi bloccare il crimine, occorre riunire quanta più gente possibile per un sankTrtana di massa. Questo canto congregazionale del santo nome di Dio dissiperà tutta la sporcizia presente nel cuore. Allora non esisterà più il crimine.

Ten. Mozee: Può fare un paragone tra la criminalità presente negli Stati Uniti e quella presente in India?

Srila Prabhupàda: Qual è la vostra definizione di crimine?

Ten. Mozee: Qualsiasi violazione dei diritti di una persona da parte di un’altra persona.

Srila Prabhupàda: Sì. La nostra definizione è la stessa. Nelle Upanisad è detto, isavdsyam idath sarvam: “Tutto appartiene a Dio.” Ognuno ha quindi il diritto di utilizzare qualsiasi cosa gli venga assegnata da Dio, ma non può violare la proprietà altrui. Se la viola diventa un criminale. Il primo crimine di voi americani è pensare che questa terra sia vostra. Sebbene duecento anni fa non lo fosse, siete venuti da altri Paesi e avete rivendicato questa terra come la vostra. In realtà la terra appartiene a Dio e di conseguenza a tutti perché tutti sono figli Suoi. La maggior parte della gente, però, non concepisce Dio. In pratica sono tutti atei. Devono quindi essere educati ad amare Dio. In America il vostro governo ha un motto: “Confidiamo in Dio.” È vero?

Ten. Mozee: Sì.

Srila Prabhupàda: Ma dov’è l’insegnamento che ha come oggetto Dio? Confidare è una buona cosa, ma confidare semplicemente non potrà durare se questa fiducia non è sostenuta da una conoscenza scientifica di Dio. Una persona sa di avere un padre, ma se non sa chi sia, la sua conoscenza è imperfetta. Manca l’approndimento della scienza di Dio.

Ten. Mozee: Pensa che manchi solo negli Stati Uniti?

Srila Prabhupàda: No. Dappertutto. L’era in cui viviamo è chiamata Kali-yuga, è l’era in cui si dimentica Dio. È un’epoca di equivoci e litigi, e i cuori delle persone sono pieni di sporcizia. Ma Dio è così potente che se cantiamo il Suo santo nome ci purifichiamo, proprio come i miei discepoli, che si sono purificati dalle loro cattive abitudini. Il nostro movimento si basa sul canto del santo nome di Dio. Forniamo a tutti questa opportunità senza fare distinzioni. Tutti possono venire nei nostri templi, cantare il mantra Hare Krsna, prendere un piatto di prasàda (cibo offerto al Signore Supremo) e gradualmente purificarsi. Se le autorità governative ci fornissero le facilitazioni, potremmo organizzare un sankìrtana di massa. Allora, senza dubbio, l’intera società cambierebbe.

Ten. Mozee: Se ho capito bene, signore, lei sta dicendo che occorrerebbe enfatizzare un ritorno ai princìpi religiosi.

Srila Prabhupàda: Certamente. Senza princìpi religiosi qual è la differenza tra un cane e un uomo? L’uomo può capire la religione, un cane no. Questa è la differenza. Se la società umana rimane al livello dei cani e dei gatti, come potete aspettarvi una società pacifica? Se prendete una dozzina di cani e li mettete insieme in una stanza, sarà possibile tenerli tranquilli? Se la società umana è piena di uomini dalla mentalità simile a quella dei cani, come potete aspettarvi la pace?

Ten. Mozee: Se qualcuna delle mie domande le sembra poco rispettosa è solo perché non comprendo del tutto il vostro credo religioso. Non intendo mancare di rispetto in alcun modo.

Srila Prabhupàda: No. Non si tratta della mia credenza religiosa. Sto semplicemente sottolineando la distinzione tra vita umana e vita animale. Gli animali non possono imparare niente che riguardi Dio, ma gli esseri umani possono. Se agli esseri umani non viene offerta la possibilità d’imparare a conoscere Dio, rimarranno allo stesso livello dei cani e dei gatti. Non potete avere pace in una società di cani e gatti. È dovere delle autorità governative controllare che le persone ricevano un insegnamento adeguato che permetta loro di diventare coscienti di Dio. Altrimenti ci saranno sempre problemi, perché se manca la coscienza di Dio non c’è differenza tra un cane e un uomo. Il cane mangia e noi mangiamo, il cane dorme e noi dormiamo, il cane si accoppia e noi ci accoppiamo, il cane si difende e anche noi ci difendiamo. Queste attività sono comuni a entrambi. L’unica differenza è che un cane non può essere istruito sulla sua relazione con Dio mentre un uomo sì.

Ten. Mozee: La pace dovrebbe precedere un ritorno alla religione? Dobbiamo per prima cosa avere la pace?

Srila Prabhupada: No, no, questa è la difficoltà. A giorni nostri nessuno conosce veramente il significato della religione. Religione significa attenersi alle leggi di Dio, come essere bravi cittadini significa attenersi alle leggi dello Stato. Poiché nessuno ha conoscenza di Dio, nessuno conosce le leggi di Dio e il significato di religione. Questa è la situazione attuale della società odierna. Tutti stanno dimenticando la religione, credendo che si tratti solo di una questione di fede. La fede può essere cieca. Fede non è il vero significato di religione. Religione significa leggi date da Dio e chi le segue è religioso, che sia cristiano, indù o musulmano.

Ten. Mozee: Con tutto il dovuto rispetto, è vero che in India, dove le consuetudini religiose sono state seguite secolo dopo secolo, non vediamo un ritorno alla vita spirituale ma un allontanamento?

Srila Prabhupada: Sì, ma solo a causa di un cattivo governo, altrimenti la maggioranza degli indiani sarebbe cosciente di Dio e tenterebbe di seguire le Sue leggi. Qui in Occidente neppure i più eminenti professori universitari credono in Dio e nella vita dopo la morte, invece in India persino il più povero degli uomini crede in Dio e in una prossima vita. Sa che se commette peccati soffrirà e se agisce in modo virtuoso sarà felice. Anche ai giorni nostri quando due contadini litigano si recano al tempio per trovare una soluzione, perché ognuno sa che l’altro esiterà a mentire di fronte alle Divinità. Quindi a tutti gli effetti l’India è ancora religiosa all’80%. È un privilegio nascere in India e anche una grande responsabilità. Sri Caitanya Màhàprabhu ha detto:

bhàrata bhwnite baila manusya janma yàra

janma sàrthaka ari kara para-upakàra
(Caitanya-caritàmrta, Adi 9.41)

Una persona nata in India deve rendere perfetta la sua vita diventando cosciente di Krsna e poi deve distribuire la coscienza di Krsna in tutto il mondo.

Ten. Mozee: Signore, c’è una parabola cristiana che dice che è più facile per un cammello attraversare la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio. Pensa che la ricchezza degli Stati Uniti e degli altri Paesi occidentali blocchi la fede spirituale?

Srila Prabhupàda: Sì, troppa ricchezza la blocca. Krsna dice nella Bhagavad-gità (2.44):

bhogaisvarya prasaktdnàm

tayàpahrta cetasàm

iryavasàyàtmika buddhih

samàdhau na vidhiyate

Se una persona è molto ricca dimentica Dio, perciò troppa ricchezza non aiuta a capire Dio. Benché non ci sia una regola assoluta che dica che solo i poveri possono capire Dio, generalmente se una persona è estremamente ricca la sua unica ambizione sarà quella di acquisire altro denaro perciò le sarà difficile capire gli insegnamenti sulla spiritualità.

Ten. Mozee: In America anche coloro che appartengono alla fede cristiana credono in queste cose. Non vedo molta differenza tra i credi spirituali dei vari gruppi religiosi.

Srila Prabhupàda: Sì, l’essenza della religione è la stessa. Noi proponiamo che si tenti di compendere Dio e amarLo qualsiasi metodo religioso venga praticato. Se lei è cristiano noi non diciamo che non va bene, che devi diventare come noi. La nostra proposta è che si tenti di comprendere Dio e amarLo, indipendentemente dal fatto che si sia cristiani, musulmani o indù.

Ten. Mozee: Tornando alla ragione principale per cui sono venuto, posso chiederle quale consiglio ci può dare per porre un freno ai crimini? Riconosco che il primo e il principale mezzo sia tornare a Dio, come lei propone, non ci sono dubbi in proposito, ma c’è qualcosa che si possa fare subito per diminuire il diffondersi della mentalità criminale?

Srila Prabhupàda: Sì. Come ho già sottolineato all’inizio della nostra conversazione, dovreste fornirci le facilitazioni necessarie per cantare il santo nome di Dio e per distribuire il prasàda. Si verificherà allora un incredibile cambiamento nella popolazione. Sono venuto dall’India da solo e ora ho molti seguaci. Come ho fatto? Ho chiesto loro di sedersi e di cantare il mantra Hare Krsna, poi ho distribuito un po’ di prasàda. Se ciò fosse fatto su larga scala, l’intera società diventerebbe pacifica. È un dato di fatto.

Ten. Mozee: Volete iniziare il programma in una zona ricca o in una zona povera?

Siila Prabhupàda: Non facciamo queste distinzioni. Qualsiasi luogo facilmente agibile a persone di tutti i tipi sarebbe adatto per tenere un sankirtana. Non c’è alcuna restrizione: non solo i poveri ne devono beneficiare, ma anche i ricchi. Tutti necessitano di essere purificati. Lei pensa che la criminalità esista solo nelle classi più povere della società?

Ten. Mozee: No. Intendevo chiedere se ci sarebbe stata una maggior influenza benefica, un maggior potenziale, se il programma si fosse tenuto in una zona povera piuttosto che in una zona ricca.

Siila Prabhupàda: Noi curiamo le persone spiritualmente ammalate. Quando una persona è ammalata non ci sono distinzioni tra povera o ricca. Sono entrambe ricoverate nello stesso ospedale. E come un ospedale deve trovarsi in un luogo facilmente raggiungibile sia da un povero che da un ricco, così il luogo dove si tiene il sankirtana dovrebbe essere accessibile a tutti. Poiché tutti sono materialmente ammalati, tutti devono poter trarne vantaggio. La cosa difficile è che il ricco pensa di essere perfettamente in salute sebbene sia il più ammalato di tutti. Ma come agente di polizia, lei sa bene che il crimine esiste sia tra i ricchi che tra i poveri. Il nostro canto è per tutti, perché purifica il cuore a prescindere dalla ricchezza o dalla povertà di una persona L’unico modo per cambiare in modo permanente le abitudini criminali è cambiare il cuore del criminale. Come lei sa, molti ladri vengono arrestati numerose volte e messi in prigione. Nonostante sappiano che se rubano andranno in prigione, sono costretti a farlo a causa della sporcizia che alberga nel loro cuore. Senza purificare il cuore del criminale non si potrà bloccare il crimine solo con leggi più severe. Il ladro e l’assassino conoscono già la legge, eppure continuano a commettere crimini violenti a causa del loro cuore impuro. Il nostro metodo consiste nel purificare il cuore. Allora tutti i problemi di questo mondo saranno risolti.

Ten. Mozee: Questo è un compito molto difficile, signore.

Srila Prabhupàda: Non è difficile. Porgete un invito a tutti: “Venite, cantate Hare Krsna, danzate e assaggiate del prasada squisito.” Qual è la difficoltà? Noi lo facciamo presso i nostri centri e la gente viene. Ma poiché abbiamo poco denaro possiamo tenere dei sankirtana solo su scala ridotta. Noi invitiamo tutti, e gradualmente le persone vengono nei nostri centri e diventano devote. Se il governo ci fornisse le attrezzature adeguate ci espanderemmo illimitatamente. La criminalità è un problema grosso: se non lo fosse perché i giornali pubblicherebbero tanti articoli sui modi per affrontarla? Nessuno stato civile vuole tutta questa criminalità. E un dato di fatto. Ma il governo non sa come fermarla. Se ci ascoltassero, potremmo dare loro la risposta. Perché c’è la criminalità? Perché la gente è senza Dio. E che cosa fare? Cantare Hare Krsna e mangiare prasada. Se volete, potete aderire al metodo del sankirtana, in caso contrario continueremo a portarlo avanti su scala ridotta. Siamo come poveri medici con un piccolo studio privato che potrebbero aprire un grande ospedale se fossero loro offerti i mezzi. Se il governo ascolta il nostro consiglio e adotta il metodo del sankirtana, il problema del crimine sarà risolto.

Ten. Mozee: Negli Stati Uniti ci sono molte organizzazioni cristiane che danno la santa comunione. Perché questo non funziona? Perché non purifica i cuori?

Srila Prabhupàda: Per parlare francamente, trovo sia difficile trovare un vero cristiano. I cosiddetti cristiani non si attengono agli ordini della Bibbia. Uno dei dieci comandamenti dice: “Non uccidere. Ma dov’è quel cristiano che non uccide mangiando la carne della mucca? Il metodo del canto del santo nome del Signore e della distribuzione del prasàda avrà effetto se praticato da persone che effettivamente seguono i princìpi religiosi. I miei discepoli sono addestrati a seguirli rigidamente, perciò il loro canto del santo nome di Dio è diverso da quello degli altri. Non sono semplicemente fatti con lo stampino. Hanno realizzato il potere purificatorio del santo nome attraverso la pratica.

Ten. Mozee: Signore, la difficoltà non viene forse dal fatto che una certa frangia di persone devia e procura guai anche se un piccolo gruppo di preti o devoti segue i princìpi religiosi? Supponiamo per esempio che il movimento Hare Krsna aumenti fino a proporzioni gigantesche, come è avvenuto per il cristianesimo. Non avreste problemi con le persone appartenenti a una frangia del movimento che professano di essere seguaci ma che poi effettivamente non lo sono?

Srlla Prabhupàda: Questa possibilità è sempre presente, ma io sto dicendo che se non si è veri cristiani, la predica non sarà efficace. Noi seguiamo rigidamente i princìpi religiosi, perciò la nostra predica è efficace nel diffondere la coscienza di Krsna e nell’alleviare il problema del crimine.

Ten. Mozee: La ringrazio, signore, per il tempo che mi ha concesso. Invierò ai miei superiori la registrazione della nostra conversazione. Confido che avrà effetto su di loro, come ha avuto effetto su di me.

Srlla Prabhupàda: La ringrazio.

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