Sri Isopanisad Mantra 10

Sri Isopanisad Mantra 10 in Sanscrito

anyad evahur vidyayanyad
ahur avidyaya
iti susruma dhlranam
ye nas tad vicacaksire

Sri Isopanisad Mantra 10 Audio in sanscrito

anyat: differente; eva: sicuramente; ahuh: dice; vidyaya:coltivando la conoscenza; anyat: differente; ahuh: disse; avidyaya: coltivandola nescienza;iti:cosi’; susruma: udii; dhiranam: dai sobri; ye: coloro; nah: a noi; tat: quello; vicacaksire: spiegato.

TRADUZIONE

I saggi hanno spiegato che il risultato ottenuto coltivando la conoscenza e’ di natura differente dal risultato ottenuto coltivando la nescienza.

Lezione di SDG Srila Prabhupada sul Mantra 10 della Sri Ispoanisad in Italiano

Tradotta da SG Tridandi Das direttamente dal libro in inglese.

N.B. La spiegazione sottostante trascritta è differente dalla lezione Di SDG Srila Prabhupada. Per una migliore comprensione, prima deve essere letta la spiegazione e dopo si ascolta la lezione.

Sri Isopanisad Mantra 10 – Lezioni di Srila Prabhupada in italiano Tenuta a Los Angeles il 14/05/1970

Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Sri Isopanisad Mantra 10 Tenuta a Los Angeles il 15/05/1970

SPIEGAZIONE

Il tredicesimo capitolo della Bhagavad-gita (13.8-12) c’insegna a coltivare la conoscenza nel modo seguente:
1) diventare perfettamente onesti e imparare a rispettare gli altri;

2) non pretendere di essere uno spiritualista al solo scopo di ottenere gloria e fama;

3) non gettare gli altri nell’ansia con i nostri atti, le nostre parole e i nostri pensieri;

4) imparare a essere tolleranti anche di fronte alle provocazioni;

5) evitare l’ipocrisia nei nostri rapporti con gli altri;

6) rivolgere domande sulla Verità Assoluta a un maestro spirituale autentico ,studiare la scienza spirituale sotto la sua guida e affidarsi completamente a lui servendolo;

7) seguire i principi regolatori 1) raccomandati dalle Scritture al fine di avvicinarsi alla realizzazione spirituale;
8) essere fissi nella fede per gli insegnamenti delle Scritture;

9) astenersi da tutte le attivita’ che possono rallentare il nostro progresso nella realizzazione spirituale;

10) evitare di prendere piu’ di quello che il corpo richiede per il proprio sostentamento;

11) non commettere mai l’errore d’identificarsi col proprio corpo grossolano ne’ considerare nostre le persone che sono collegate col nostro corpo;

12) ricordarsi sempre che finche’ avremo un corpo materiale dovremo far fronte alle sofferenze della nascita, della vecchiaia, della malattia e della morte. E’ inutile fare piani per cercare di sottrarsi a questi mali; dobbiamo invece ritrovare la nostra identita’ spirituale;

13) non cercare di ottenere un maggior numero di facilitazioni materiali di quanto non sia necessario per la nostra evoluzione spirituale;

14) non attaccarsi alla moglie, ai figli e alla casa più di quanto le Scritture raccomandino;

15) restare equanimi di fronte a ciò che è desiderabile e indesiderabile, sapendo che tali sentimenti sono creati dalla nostra mente;

16) diventare un puro devoto di Sri Krishna, Dio, la Persona Suprema, e servirlo con rapita attenzione;

17) sviluppare il desiderio di risiedere in un luogo solitario, calmo e tranquillo, favorevole alla ricerca spirituale ed evitare i luoghi dove si radunano gli abhakta;

18) diventare uno scienziato o un filosofo e fare ricerche nell’ambito della conoscenza spirituale riconoscendo che questa e’ permanente mentre la conoscenza materiale ha termine col corpo.

Questi diciotto principi, insieme combinati, danno luogo a un graduale procedimento che permette di sviluppare la vera conoscenza, mentre tutti gli altri metodi sono considerati appartenere alla categoria della nescienza. Srila Bhaktivinoda Thakura, un grande acarya, sosteneva che la conoscenza materiale, in tutte le sue forme, è una semplice manifestazione dell’energia illusoria e può rendere l’uomo simile a un asino.

Lo stesso principio è affermato nella Sri Isopanisad: l’uomo si degrada in proporzione all’avanzamento della sua conoscenza materiale. Alcuni politici materiali- sti, travestiti di spiritualisti, lamentano il carattere satanico della società attuale, ma sfortunatamente non si curano di acquisire la conoscenza perfetta espressa nella Bhagavad-gita e non possono quindi cambiare tale satanica situazione.

Attualmente anche un bambino pensa di essere indipendente e non mostra più alcun rispetto verso gli adulti. Poiché le università offrono ai giovani solo una falsa educazione, essi diventano causa d’inquietudine per i loro genitori e professori.

La Sri Isopanisad ci avverte con forza del peri- colo che corriamo coltivando la
conoscenza materiale invece della conoscenza spirituale. Le università sono veri e propri circoli d’ignoranza e gli “scienziati” da esse prodotti si occupano soltanto di inventare armi letali per distruggere l’esistenza di altri paesi.

Oggi gli studenti non ricevono nelle università alcuna istruzione sui principi regolatori del brahmacarya (vita dello studente celibe) e non hanno alcuna fede nelle ingiunzioni delle Scritture. Da ciò derivano continui conflitti, non solo nel campo sociale e politico, ma anche nel campo della religione. Il nazionalismo ha potuto svilupparsi nel mondo solo a causa della cultura della nescienza a livello generale.

Nessuno considera più il fatto che il piccolo pianeta Terra non e’ altro che una massa di materia insignificante fluttuante nell’immensurabile spazio insieme ad altre innumerevoli masse simili. Paragonate alla vastità dello spazio queste masse di materia sono simili a polvere nel vento, ma contengono tutto ciò che è necessario per mantenersi nello spazio in quanto Dio ha dato a ciascuna la sua autonomia.

I piloti delle nostre navi spaziali sono molto orgogliosi dei loro successi, ma non hanno considerazione per lo scienziato supremo, il supremo pilota di queste più grandi, gigantesche navi spaziali chiamati pianeti.

Innumerevoli sistemi planetari gravitano intorno agli innumerevoli Soli che fluttuano nello spazio. Eppure noi, minuscole creature, parti- celle infinitesimali del Signore Supremo, cerchiamo vita dopo vita di dominare questa infinità di pianeti, e siamo invece continuamente vinti dalla vecchiaia e dalla malattia. La longevità dell’uomo è di circa cent’anni, ma andrà gradualmente decrescendo fino ai venti o trent’anni soltanto.

A causa della cultura della nescienza uomini sciocchi hanno creato le loro nazioni su questi pianeti per aggrapparsi al piacere dei sensi in modo più efficace durante questi pochi anni. Essi fanno progetti su progetti per ottenere demarcazioni perfette, un compito che è totalmente irrealizzabile. Eppure proprio per questa ragione ogni nazione è diventata fonte di grande ansia per gli altri.

Piu’ del 50 per cento dell’energia nazionale è destinata a misure difensive e quindi e’ sprecata, ma la gente è falsamente orgogliosa e si crede avanzata sia nella conoscenza materiale sia in quella spirituale. La Sri Isopanisad ci avverte che questo genere di concezione è dannoso e la Bhagavad-gita offre istruzioni utili allo sviluppo della vera conoscenza. Questo Mantra afferma che le istruzioni di vidya (conoscenza) devono essere acquisite da un dhira, una persona che non è disturbata dall’illusione materiale.

Nessuno riesce a non essere disturbato senza essere perfettamente realizzato spiritualmente, perché, giunto a quel livello egli non aspira più a niente e non si lamenta per nessuna ragione. Un dhira sa che il corpo e la mente acquisiti a contatto con la materia sono elementi estranei al sé e si limita quindi a fare buon uso di un cattivo affare. Il corpo e la mente sono un cattivo affare per l’essere vivente spirituale. L’essere vivente ha funzioni reali nel mondo vivente, il mondo spirituale, mentre questo mondo materiale è morto.

Finche’ le scintille spirituali manipolano gli ammassi di materia morta, il mondo morto sembra un mondo vivo. In realtà sono le anime, frammenti del supremo essere vivente, che muovono il mondo. I dhira sono venuti a conoscenza di ciò ascoltando da autorità superiori ed hanno realizzato questa conoscenza seguendo i principi regolatori. Per seguire i principi regolatori si deve prendere rifugio in un maestro spirituale autentico. Il messaggio trascendentale e i principi regolatori discendono dal maestro spirituale al discepolo.

Tale conoscenza non ci arriva nel modo rischioso che è proprio di una conoscenza inconsapevole. Si diventa dhira soltanto sottomettendosi e ascoltando da un maestro spirituale autentico. Arjuna, per esempio, diventò dhira ascoltando in modo sottomesso da Sri Krishna, Dio, la Suprema Persona stessa.

Perciò il perfetto discepolo deve essere come Arjuna e il maestro spirituale deve equivalere al Signore Stesso. Questo è il metodo per apprendere vidya da un dhira. Un adhira (chi non si sottopone all’addestramento di un dhira) non può essere un istruttore. I politici moderni si atteggiano a dhira, ma sono adhira e non ci si può aspettare di poter ricevere la conoscenza da loro. Sono soltanto indaffarati a valutare la loro remunerazione in denaro sonante. Come potrebbero quindi guidare la massa sul giusto sentiero della realizzazione spirituale? Per avere un’educazione effettiva si deve ascoltare un dhira.

Note:

Le Scritture raccomandano a coloro che desiderano seguire il sentiero della realizzazione spirituale di osservare
alcuni principi: tra questi, quattro sono d’importanza fondamentale:

1) Non mangiare né carne né uova né pesce;

2)Non avere alcun rapporto sessuale illecito (fuori del matrimonio o per semplice ricerca del piacere senza nessun desiderio di avere figli);

3)Non fare uso di alcun prodotto intossicante (inclusi droga, alcol, te’, caffe’ e sigarette);

4)Non abbandonarsi ai giochi d’azzardo e alla speculazione intellettuale o monetaria.

Sri Isopanisad Mantra 10 – Lezioni di Srila Prabhupada in italiano

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