Srimad Bhagavatam 1.1.2

Srimad Bhagavatam 1.1.2 – Le Domande dei Saggi

Srimad Bhagavatam 1.1.2 in sanscrito

dharmah projjhita-kaitavo ‘tra paramo nirmatsaranam satam
vedyam vastavam atra vastu sivadam tapa-trayonmulanam
srimad-bhagavate maha-muni-krite kim va parair isvarah
sadyo hridy avarudhyate ‘tra kritibhih susrusubhis tat-ksanat

Srimad Bhagavatam 1.1.2 Audio Mantra in sanscrito

TRADUZIONE

Questo Bhagavata Purana, del tutto contrario a ogni atto religioso motivato da desideri materiali, rivela la verità più alta, accessibile ai devoti dal cuore puro. Questa verità suprema è la pura realtà, distinta dall’illusione per il bene di tutti; essa mette fine alle tre forme di sofferenza. Questo magnifico Bhagavatam, compilato dal grande saggio Vyasadeva [nella sua maturità], è sufficiente per la realizzazione di Dio. Che bisogno c’è di altre Scritture ? Colui che ascolta il messaggio del Bhagavatam in modo attento e sottomesso si lega fermamente al Signore Supremo.

Lezioni di Srila Prabhupada in italiano sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tradotta da SG Tridandi Das direttamente dal libro in inglese.

N.B. La spiegazione sottostante trascritta è differente dalla lezione Di SDG Srila Prabhupada. Per una migliore comprensione, prima deve essere letta la spiegazione e dopo si ascolta la lezione.

Lezione sullo Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 2Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Londra il 15/08/1971

Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Londra il 16/08/1971

Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Londra il 16/08/1971 Parte 2

Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Londra il 17/08/1971

Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Londra il 17/08/1971 Parte 2

Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Londra il 18/08/1971

Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Londra il 18/08/1971 Parte 2

Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Caracas il 23/02/1975

Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.2

Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Caracas il 23/02/1975 Parte 2

SPIEGAZIONE

La religione comporta quattro fattori base: le attivita’ pie, lo sviluppo economico, la soddisfazione dei sensi e, infine, la liberazione dai legami della materia. La vita irreligiosa, invece, è una condizione barbara. La vera vita umana comincia con la religione. Mangiare, dormire, riprodursi, aver paura e difendersi sono le quattro attivita’ proprie della vita animale e presenti anche nell’uomo. Ciò che distingue l’uomo dall’animale è dunque questa funzione complementare rappresentata dalla religione. Senza religione la vita umana non è meglio di quella animale.

Perciò, nelle società umane si riscontrano differenti forme di religione, che mirano a realizzare il sé spirituale e si basano sulla relazione eterna che unisce l’uomo a Dio. Ai livelli inferiori di civilizzazione umana esiste una lotta costante per dominare la natura materiale, una competizione ad ogni istante per la soddisfazione dei sensi.

Spinto da questo desiderio, l’uomo si volge verso la religione e comincia a compiere attivita’ pie o cerimonie religiose per trarne benefici materiali; ma se trova altri modi per ottenere questi benefici, trascura la religione.

Questa è la situazione della società attuale. L’uomo conosce ora la prosperità economica, perciò la religione non lo interessa molto. Templi, chiese e moschee sono praticamente deserti ai giorni nostri. La gente preferisce volgersi verso le industrie, i negozi e i cinema piuttosto che frequentare i luoghi di culto costruiti da i loro padri.

Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 2

Ciò dimostra che la religione è praticata quasi sempre per ottenere qualche vantaggio materiale, perché l’acquisizione di ricchezze è necessaria alla soddisfazione dei sensi. Ma quando questa corsa al piacere dei sensi si conclude in una frustrazione sempre maggiore, allora si desidera intraprendere la via della salvezza per diventare Uno con il Signore Supremo. Di conseguenza queste quattro pratiche non sono altro che la ricerca di nuove fonti di piacere per i sensi.

I Veda raccomandano la pratica di queste attivita’, ma con precise restrizioni regolatrici per evitare ogni vana corsa alla gratificazione dei sensi. Ma lo Srimad Bhagavatam è trascendentale a tutte queste attività per la gratificazione dei sensi. Questo testo è completamente trascendentale e può essere compreso soltanto dai puri devoti del Signore, coloro che hanno abbandonato ogni ricerca competitiva di gratificazione dei sensi. Nel mondo materiale una viva concorrenza oppone gli animali tra loro, e ciò vale anche per gli uomini, le società, le nazioni.

Ma il devoto si eleva al di sopra di tali attivita’. Non invidia niente di ciò che credono di possedere i materialisti, perché è sulla via del ritorno a Dio, dove la vita è tutta eternità e felicità. I veri trascendentalisti hanno il cuore puro e non nutrono alcuna invidia. Nel mondo materiale ognuno invidia gli altri: qui nasce la rivalità. I trascendentalisti devoti del Signore, invece, non soltanto sono liberi da ogni invidia materiale, ma desiderano anche il bene di tutti e si sforzano di stabilire una società senza contrasti, con Dio al centro. L’ideale socialista contemporaneo di una società senza antagonismi è artificiale, perché nello stato socialista esiste sempre una lotta spietata a livello dirigente.

Srimad Bhagavatam 1.1.2

La base dell’esistenza materiale rimane sempre il piacere dei sensi , sia che l’uomo svolga le comuni attivita’ umane o intraprenda le tre vie d’azione raccomandate dai Veda (l’azione interessata compiuta per raggiungere i pianeti con migliori condizioni di vita, il culto degli esseri celesti praticato per raggiungere i loro rispettivi pianeti, e la realizzazione dell’aspetto impersonale della Verità Assoluta per fare Uno con Lei).

L’aspetto impersonale della Verità Assoluta non è il più elevato. Superiori sono l’aspetto Paramatma, o “localizzato” della Verità Assoluta, e l’aspetto Bhagavan, o personale. Lo Srimad Bhagavatam ci fa conoscere la Verità Assoluta nella Sua forma personale, e si situa quindi a un livello più alto di quello a cui mirano tutti i testi impersona listi.

Supera anche le divisioni karma-kanda, jnana-kanda e upasana-kanda dei Veda, perché insegna l’adorazione al Signore Supremo, Sri Krishna. La via del karma-kanda è per colui che ha l’ambizione di raggiungere i pianeti superiori e godere così di piaceri materiali più grandi; le vie del jnanakanda e dell’upasana-kanda si fondono anch’esse sull’ambizione.

Lo Srimad Bhagavatam, invece, trascende tutte queste vie, essendo esclusivamente centrato sulla Verità Suprema, che rappresenta la sostanza fondamentale, la radice, la fonte di ogni categoria o manifestazione. Con lo studio dello Srimad Bhagavatam si può giungere a conoscere sia la sostanza – la Verità Assoluta, il Signore Supremo- sia le categorie, cioè le diverse emanazioni della Verità Assoluta, che sono tutte manifestazioni relative dell’energia del Signore.

Niente è separato dalla sostanza, ma le diverse energie, o categorie, rimangono pur sempre distinte da questa sostanza. Il concetto corrispondente secondo cui tutto è simultaneamente Uno e differente non è contradditorio, e lo Srimad Bhagavatam permette di comprendere in modo chiaro questa filosofia dei Vedanta-sutra, che cominciano con il sutrajanmady asya”.

Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 2

Questa conoscenza, che permette di comprendere come il Signore Supremo sia contemporaneamente differente e non differente dalle Sue energie, e’ una risposta al tentativo degli speculatori mentali di stabilire che l’energia è l’Assoluto. Con questa conoscenza si possono scoprire i difetti della teoria monistica e dualistica.

Lo sviluppo di questa coscienza trascendentale, basata sulla perfetta comprensione che tutto è simultaneamente Uno e differente, conduce subito alla liberazione dalle tre forme di sofferenza. Le tre forme di sofferenza sono: 1) le sofferenze causate dal corpo e dalla mente, 2) le sofferenze inflitte da altri esseri viventi, 3) le sofferenze causate da catastrofi naturali su cui non abbiamo controllo.

Lo Srimad Bhagavatam comincia con l’abbandono del devoto alla Persona Assoluta. Il devoto è pienamente cosciente di essere Uno con l’Assoluto, e allo stesso tempo di occupare la posizione di servitore eterno dell’Assoluto. Nella concezione materiale, l’individuo pensa falsamente di essere il signore di tutto ciò che lo circonda, e deve così subire gli attacchi ripetuti delle tre forme di sofferenza.

Ma quando prende coscienza della sua vera condizione di servitore trascendentale, si libera subito da ogni sofferenza. Finche’ l’essere cerca di controllare la natura materiale, non ha possibilità di diventare servitore del Supremo, perché il servizio offerto al Signore dev’essere svolto in pura coscienza della propria identità spirituale; ma non appena egli serve così il Signore, si libera da ogni difficoltà materiale. In sostanza, lo Srimad Bhagavatam è il commento personale di Vyasadeva sul Vedanta-sutra.

Srimad Bhagavatam 1.1.2

Egli compilò lo Srimad Bhagavatam dopo aver raggiunto la maturità spirituale, per la grazia del suo maestro Narada. Sri Vyasadeva è un avatara, una manifestazione autentica di Narayana, il Signore Supremo. La sua autorità non è dunque da mettersi in dubbio. Egli è l’autore di tutti i Testi vedici, tuttavia raccomanda in particolare lo studio dello Srimad Bhagavatam.

I vari Purana presentano differenti modi di rendere culto agli esseri celesti, mentre il Bhagavata Purana menziona soltanto il Signore Supremo. Il Signore Supremo costituisce infatti il corpo totale, e gli esseri celesti sono le differenti parti di questo corpo.

Perciò colui che adora direttamente il Signore Supremo non ha alcun bisogno di adorare gli esseri celesti. Come risultato di tale adorazione, il Signore Si fissa subito nel cuore del devoto. Perciò Sri Caitanya Mahaprabhu ha definito lo Srimad Bhagavatam il Purana immacolato, distinguendolo così da tutti gli altri Purana. Il metodo adatto per cogliere il messaggio di quest’opera sublime è di riceverlo con un ascolto sottomesso.

Un atteggiamento di sfida non sarà di alcun aiuto. Il termine usato in questo verso per dirigerci sulla buona strada è susrusu che indica la necessità di avere un grande desiderio di ascoltare questo messaggio trascendentale.

Questo sincero desiderio è la prima qualità richiesta. Le persone meno fortunate non provano nessun interesse per l’ascolto dello Srimad Bhagavatam, perché anche se il metodo è molto semplice, la sua applicazione è difficile. La gente sfortunata trova il tempo per chiacchiere inutili, per conversazioni di ordine mondano, politico o altro, ma quando è invitata ad ascoltare lo Srimad-Bhagavatam in compagnia dei devoti diventa subito restia.

Srimad Bhagavatam 1.1.2

Altri ancora, leggendo per professione lo Srimad Bhagavatam, si affrettano a immergersi nel racconto dei divertimenti intimi del Signore, a cui danno più o meno il valore di favole erotiche. Ma lo Srimad-Bhagavatam dev’essere ascoltato dall’inizio. Questo verso descrive coloro che sono in grado di assimilare l’opera quando dichiara che si diventa qualificati ad ascoltare lo Srimad-Bhagavatam dopo aver compiuto numerose attivita’ pie. Il grande saggio Vyasadeva assicura ad ogni uomo d’intelligenza e di giudizio che potrà direttamente realizzare la Persona Suprema con l’ascolto dello Srimad-Bhagavatam.


Così, senza dover superare le varie tappe di realizzazione spirituale menzionate nei Veda, ci si può immediatamente elevare al livello di paramahamsa; è sufficiente accettare di ricevere
questo messaggio.

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