Brahma Samita Versi 20 a 23 in italiano

Brahma Samita Versi 20 a 23

Brahma Samita Verso 20

yojayitva tu tany eva
pravivesa svayam guham
guham praviste tasmims tu
jivatma pratibudhyate

yojayitva: dopo aver conglomerato; tu: poi; tani: loro; eva: certamente; pravivesa: Egli entrò; svayam: Egli stesso; guham: la cavità nascosta; guham: la cavità nascosta; praviste: dopo essere entrato; tasmin: all’interno di quella; tu: poi; jiva-atma: le jiva; pratibudhyate: furono risvegliate.

TRADUZIONE

Conglomerando tutte quelle entità distinte, Egli manifestò gli innumerevoli universi materiali, poi entrò personalmente nel più intimo recesso di ogni aggregato espanso [virad-vigraha]. In quel momento le jiva che erano rimaste dormienti durante il cataclisma vennero risvegliate.

SPIEGAZIONE

La parola guha (cavità nascosta) ha varie interpretazioni negli sastra. In alcune parti i passatempi non manifestati del Signore sono detti guha e altrove è detto guha il luogo di riposo dello spirito intrinseco di tutte le anime individuali. Molto spesso i più intimi recessi del cuore di ogni individuo sono definiti guha. Il punto rilevante è che quel luogo nascosto alla vista degli uomini è designato col nome di guha. Le jiva che furono immerse in Hari alla fine della vita di Brahma, durante il grande cataclisma sopravvenuto nella grande era universale precedente, riapparvero in questo mondo secondo i loro
desideri fruttiferi precedenti.

Brahma Samita Verso 21

sa nityo nitya-sambandhah
prakrtis ca parai va sa

sah: quella (jiva); nityah: eterna; nitya-sambandhah: che possiede una relazione eterna; prakrtih: potenza; ca: e; para: spirituale; eva: certamente; sa: quella.

TRADUZIONE

La jiva stessa è eterna ed è per l’eternita e senza inizio unita al Signore Supremo da un legame di eterna affinita. La jiva è potenza spirituale trascendentale.

SPIEGAZIONE

Proprio come il sole è eternamente accompagnato dai suoi raggi, così il trascendentale Signore Supremo è eternamente unito alle jiva. Le jiva sono particelle infinitesimali della Sua radiosita spirituale e sono quindi immortali, al contrario degli oggetti materiali. Le jiva, come particelle dei raggi luminosi di Dio, esibiscono in minima proporzione le qualità della Divinità. Perciò le jiva sono identiche ai princìpi di conoscenza, di colui che conosce, di egoismo, di colui che gode, di colui che medita e di colui che agisce. Krsna è il Signore Supremo onnipresente e onnipervadente, mentre le jiva hanno una natura diversa dalla Sua, essendo Sue particelle atomiche. Questa relazione eterna consiste nel fatto che il Signore Supremo è il maestro eterno e le jiva sono Sue servitrici eterne. Le jiva possiedono inoltre sufficiente idoneita riguardo lo scambio di dolci sentimenti con la Divinità. Apareyam itas tv anyam, prakrtim viddhi me param. Con questo verso della Gita si evidenzia il fatto che le jiva sono la Sua potenza trascendentale. Tutte le qualità dell’anima pura si trovano al di sopra delle otto qualità, quali l’egotismo e altre, inerenti alla Sua potenza acit. La potenza jiva, dunque, sebbene di magnitudo molto piccola, è superiore alla potenza acit, ovvero a Maya. Tale potenza ha un altro nome, tatastha, o potenza marginale, essendo situata sulla linea di demarcazione tra la potenza spirituale e quella della potenza La jiva è soggetta all’influsso dell’energia a causa della sua piccola magnitudo, ma finchè resta sottomessa a Krsna, il Signore di Maya, non è esposta all’influenza di Maya. Le afflizioni di questo mondo, le nascite e le rinascite, sono le cause della condizione asservita delle anime cadute nella morsa della potenza illusoria sin da tempo immemorabile.

Brahma Samita Verso 22

evam sarvatma-sambandham
nabhyam padmam harer abhut
tatra brahmabhavad bhúyas
catur-vedi catur-mukhah

evam: così; sarva-atma: con tutte le anime; sambandham: in relazione; nabhyam: dall’ombelico; padmam: un fiore di loto; hareh: di Visnu; abhut: spuntò; tatra: la; brahma: Brahma; abhavat: nacque; bhuyah: di nuovo; catuh-vedi: esperto nei quattro Veda; cathu-mukhah: a quattro facce.

TRADUZIONE

Il divino fiore di loto che spunta dal cavo ambelicale di Visnu è sotto ogni aspetto collegato con tutte le anime grazie al legame spirituale, ed è l’origine Brahma a quattro facce, esperto nei quattro Veda.

SPIEGAZIONE

Lo stesso divino fiore di loto originato dalla Persona Divina entrò nei recessi più nascosti ed è il piano superiore di aggregazione di tutte le anime individuali. Il Brahma a quattro facce, immagine dell’autogodimento, ha la sua fonte nel Brahma prototipo, o Hiranyagarbha, il principio seminale mondano, che considera l’aggregato di tutte le entità materiali come il suo stesso corpo. Il divino ruolo affidato a Brahma, come anche la sua identità di porzione dislocata di Krsna, sono anch’essi stabiliti qui.

Brahma Samita Verso 23

sanjato bhagavac-chaktya
tat-kalam kila coditah
sisrksayam matim cakre
púrva-samskara-samskrtah
dadarsa kevalam dhvantam
nanyat kim api sarvatah

sanjatah: mentre nasce; bhagavat-saktya: grazie alla potenza divina; tat-kalam: in quel momento; kila: in verità; coditah: essendo guidato; sisrksayam: all’atto della creazione; matim: la sua mente; cakre: si rivolse; purva-samskara-samskrtah: sotto l’impulso delle impressioni precedenti; dadarsa: egli vide; kevalam: soltanto; dhvantam: oscurita; na: non; anyat: altro; kim api: alcunché; sarvatah: in tutte le direzioni.

TRADUZIONE

Uscendo dal fiore di loto, Brahma, guidato dalla potenza divina, volse la mente all’atto creativo sotto l’impulso delle impressioni precedenti. Tuttavia non poté vedere altro che tenebre in ogni direzione.

SPIEGAZIONE

L’ impulso di Brahma a creare scaturisce esclusivamente dalle sue impressioni precedenti. Tutte le jiva ottengono la loro natura conformemente alle impressioni lasciate dalle nascite precedenti ed è su questa base che la loro attivita può avere inizio. Ciò è detto ‘il nonvisto’, ed è il risultato delle azioni precedenti. L’impulso naturale di ogni jiva si forma secondo la natura delle azioni da lei svolte nel precedente kalpa. Alcune jiva idonee ricoprono la carica di Brahma secondo lo stesso criterio.

Brahma Samita Versi 20 a 23

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