Sri Isopanisad Mantra 3

Sri Isopanisad Mantra 3 in Sanscrito

ye ke catma-hano janah
asurya nama te loka
andhena tamasavritah
tams te pretyabhigacchanti

Audio Mantra 3 della Sri Isopanisad in sanscrito

asuryah: desinati agli asura; nama: famosi col nome; te: coloro; lokah: pianeti; andhena: dall’ignoranza; tamasa: dall’oscurita’; avrtah: coperti; tan: quei pianeti; te: essi; pretya: dopo la morte; abhigacchanti: vanno; ye: chiunque; ke: tutti, ca: e; atma-hanah: coloro che uccidono l’anima; janah: persone

TRADUZIONE

Chi uccide l’anima, chiunque egli sia, entrera’ nei pianeti destinati agli infedeli dove regnano l’ignoranza e le tenebre.

Lezione di Srila Prabhupada sul Mantra 3 della Sri Ispoanisad in Italiano

Tradotta da SG Tridandi Das direttamente dal libro in inglese.

N.B. La spiegazione sottostante trascritta è differente dalla lezione Di SDG Srila Prabhupada. Per una migliore comprensione, prima deve essere letta la spiegazione e dopo si ascolta la lezione.

Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Sri Isopanisad Mantra 3 Tenuta a Los Angeles il 05/05/1970

SPIEGAZIONE

L’uomo si distingue dall’animale per le sue pesanti responsabilità. Si chiamano sura (anime virtuose) coloro che prendono coscienza di queste responsabilità e operano in questa attitudine, e asura coloro che le trascurano o addirittura le ignorano. Tutti gli esseri umani appartengono o all’una o all’altra di queste categorie.

Il Rig Veda dichiara che i sura mirano a raggiungere i piedi di loto di Vishnu, il Signore Supremo, e agiscono di conseguenza. La via da loro seguita è luminosa come un sentiero inondato di sole.

L’uomo intelligente deve sempre ricordarsi che la forma umana si ottiene solo dopo numerosissime trasmigrazioni dell’anima nel corso di molti milioni di anni. L’universo materiale è paragonato talvolta a un oceano, e il corpo a un solido vascello destinato ad attraversarlo.

Le Scritture vediche e gli acarya svolgono il ruolo di capitani esperti, e i vantaggi che offre la forma umana diventano venti favorevoli che possono aiutare il naviglio ad avanzare tranquillamente verso la destinazione desiderata.

Chi, nonostante queste facilitazioni, non approfitta pienamente della forma umana per realizzare la sua identita’ spirituale, dev’essere considerato un atmaha, un “assassino dell’ anima”, il cui destino è quello di sprofondare nelle piu’ oscure tenebre dell’ignoranza e di soffrire senza fine; questo è il pericolo contro cui ci mette in guardia la Sri Isopanisad.

Sri Isopanisad Mantra 3

Le necessità vitali del maiale, del cane, del cammello, dell’asino e di altri animali sono importanti per loro come le nostre sono importanti per noi, ma i problemi di questi animali sono soddisfatti in condizioni sfavorevoli; all’uomo, invece, la natura offre tutte le facilitazioni per vivere comodamente, perché la vita umana è più importante e l’uomo ha responsabilità più pesanti dell’animale, il quale non ha altra preoccupazione che quella di riempire uno stomaco vuoto. Perché all’uomo è assegnata un’esistenza migliore di quella degli animali?

Perché un funzionario di governo gode di privilegi più grandi di un semplice impiegato? Per la semplice ragione che un ufficiale molto elevato deve svolgere doveri di natura superiore. Analogamente, i doveri degli esseri umani sono più elevati di quelli degli animali, i quali sono semplicemente impegnati a riempire il loro stomaco affamato.

Eppure nella nostra attuale civilizzazione il problema dello stomaco e della fame si è solo aggravato. Quando avviciniamo un educato animale in forma di uomo, moderno e civile, per chiedergli d’interessarsi alla realizzazione del sé egli risponde che vuole soltanto lavorare per riempirsi lo stomaco, e afferma che per un uomo affamato non c’è necessità di realizzarsi spiritualmente.

Tuttavia le leggi della natura sono tanto crudeli che nonostante egli esprima la sua condanna per la necessità della realizzazione spirituale, e manifesti la sua ansia di lavorare duramente per riempire lo stomaco, è sempre minacciato dalla disoccupazione.

Sri Isopanisad Mantra 3

Questa forma umana ci è stata concessa non per lavorare duramente, come asini, come maiali e cani, ma per raggiugere la più alta perfezione dell’esistenza. Se non c’interessiamo di realizzarci spiritualmente, le leggi della natura ci forzeranno a lavorare duramente, anche contro la nostra volontà. Gli esseri umani in questa età sono costretti a faticare come asini e come buoi aggiogati a un carro.

Alcune regioni dove gli asura sono inviati a lavorare sono rivelate in questo verso della Sri Isopanisad. Se l’uomo non compie i suoi doveri di essere umano, è forzato a trasmigrare sui pianeti asurya, e a nascere di nuovo in forme degradate di vita per lavorare duramente nell’oscurità dell’ignoranza.

Nella Bhagavad-gita (6.41-43) è affermato che incamminandosi sul sentiero della realizzazione del se’, anche senza averne completato il procedimento, l’uomo ha la possibilità di nascere in una famiglia di suci o di srimat; è sufficiente che abbia cercato sinceramente di realizzare la sua relazione con Dio. Il termine suci indica un brahmana e srimat indica un vaisya, un membro della comunità mercantile.

Così, la persona che non riesce a raggiungere la realizzazione del sè riceve una migliore opportunità nella vita successiva grazie ai suoi sinceri sforzi della vita precedente.

Se anche a un candidato che è caduto viene data l’opportunità di nascere in una famiglia rispettabile o nobile, e’ ben difficile poter immaginare la posizione raggiunta da chi ha conseguito il successo. Il solo fatto d’impegnarsi nel tentativo di realizzare Dio garantisce la nascita in una famiglia nobile o aristocratica.

Coloro invece che non hanno nemmeno tentato, che vogliono essere coperti dall’illusione, che sono troppo materialisti e attaccati al piacere materiale, devono entrare nelle oscure regioni dell’inferno, come è confermato in tutta la letteratura vedica. Tali asura materialisti talvolta fanno sfoggio di religiosita’, ma il loro scopo finale è la prosperità materiale.

Sri Isopanisad Mantra 3

La Bhagavad gita (16.17-18) biasima tali uomini definendoli atma-sambhavita, per indicare che essi sono considerati grandi solo per la forza dell’inganno e sono potenziati dai voti degli ignoranti e dalla loro ricchezza materiale. Tali asura, privi di realizzazione e di conoscenza isavasya, la proprietà universale del Signore, possono essere certi di entrare nelle regioni più oscure dell’inferno.


La conclusione è che in quanto esseri umani non siamo destinati a risolvere soltanto i problemi economici su un terreno di grande instabilità, ma siamo destinati a risolvere tutti i problemi della vita materiale in cui siamo stati collocati dalle leggi della natura.

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