Karma e Reincarnazione
Karma e Reincarnazione – A Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, la nostra amata guida spirituale. Fu lui a portare in Occidente gli insegnamenti trascendentali di Sri Krishna, che includono la scienza autentica del karma e della reincarnazione.

Karma e Reincarnazione
Prefazione
LA RICERCA DELL’IMMORTALITÀ
Chiunque intenda meglio comprendere il proprio destino deve approfondire la conoscenza della reincarnazione e le sue dinamiche. Nessuno vuole morire, tutti vorremmo godere in eterno nel pieno vigore fisico, senza rughe, capelli grigi o artrite. Si tratta di un desiderio naturale, perché il primo e basilare principio della vita è il piacere. Ah, se solo potessimo godere di un’esistenza eterna!
La ricerca dell’immortalità è un’esigenza primordiale del genere umano, che avendo difficoltà a concepire la morte tende ad escluderla dai propri pensieri. Lo scrittore statunitense William Saroyan (1908-1981), autore de “La commedia umana”e vincitore del premio Pulitzer, diede voce al pensiero della gente quando pochi giorni prima della sua morte disse ai giornalisti: “Tutti dobbiamo morire, ma io ho sempre creduto di essere un’eccezione alla regola. Che ne sarà ora di me?”
La maggior parte di noi pensa di rado alla morte o a quel che succederà dopo. Alcuni dicono che la morte è la fine di tutto, altri credono nel paradiso e nell’inferno, altri ancora sostengono che questa vita è una delle tante già vissute, e che ne vivremo ancora altre. In realtà, più di un terzo della popolazione mondiale accetta la reincarnazione come un fatto irrevocabile.
Karma e Reincarnazione
La reincarnazione non è una “credenza”, una teoria o un lenitivo psicologico per esorcizzare il “cupo carattere definitivo” della morte, ma una scienza esatta che spiega in modo logico le nostre vite passate e future. Sono ormai moltissimi i libri sull’argomento, e di solito documentano esperimenti d’ipnosi regressiva, esperienze extracorporee o fenomeni di pre-morte e déjà vu.
Tuttavia, gran parte di queste pubblicazioni è a scarso contenuto informativo, altamente speculativa, superficiale e inconclusiva. Alcuni testi pretendono di documentare casi in cui dei pazienti sotto ipnosi ricordano le loro vite precedenti e forniscono descrizioni dettagliate delle case in cui hanno vissuto, delle strade che hanno percorso, dei parchi in cui hanno giocato da bambini.
Riportano anche i nomi dei genitori, di amici e congiunti passati. Tutto ciò rende la lettura interessante, ma se da un canto questi libri stimolano un sempre maggiore interesse per la reincarnazione e accrescono la fede nella sua autenticità, una scrupolosa indagine rivela che molti casi di regressione ipnotica abbondano di congetture, inesattezze e informazioni fraudolente.
Ancor più importante è il fatto che nessuna di queste opere divulgative spiega i fondamenti della reincarnazione, come ad esempio il semplice meccanismo che porta l’anima a trasmigrare da un corpo all’altro. Nei rari casi in cui si parla dei princìpi di base, di solito gli autori propongono le loro teorie personali sulle modalità con cui avviene la reincarnazione, presentandola come se fosse appannaggio esclusivo di alcuni e non di altri. Ben lungi dall’essere esaustivi, i loro testi lasciano il lettore con una serie d’interrogativi senza risposta.
LA RICERCA DELL’IMMORTALITÀ
Per esempio, ci si reincarna istantaneamente o in un lungo lasso di tempo? Possono altri esseri viventi, come gli animali, reincarnarsi in corpi umani? Può l’uomo reincarnarsi in un corpo animale? Se sì, come e perché? Ci reincarniamo all’infinito oppure la trasmigrazione ha una fine? Può l’anima soffrire per sempre all’Inferno o gioire per sempre in paradiso?
Possiamo controllare le nostre incarnazioni future? Come? Possiamo rinascere su altri pianeti o in altri universi? Le nostre azioni buone e cattive determinano la natura del nostro prossimo corpo? Che legame intercorre tra il karma e la reincarnazione? Il presente libro risponde a queste domande in modo completo, perché spiega scientificamente il vero carattere della reincarnazione e fornisce al lettore istruzioni pratiche su come affrontare e superare tale fenomeno misterioso e troppo spesso frainteso, che riveste un ruolo decisivo nel plasmare il destino dell’uomo.
Introduzione
IL MISTERO DELLA COSCIENZA
La morte, il più misterioso, spietato e inevitabile avversario dell’uomo, è la fine di tutto o solo il passaggio verso un’altra vita, un’altra dimensione o un altro mondo? Se la coscienza sopravvive all’esperienza della morte, che cosa determina la sua transizione a nuove realtà?
Per acquisire una comprensione chiara di questi arcani, da sempre l’uomo si è rivolto ai filosofi illuminati, accettando i loro insegnamenti come rappresentativi di una verità superiore. Molti, però, rifiutano a priori questo metodo, che implica l’acquisizione della conoscenza da un’autorità superiore, perché pensano che vanifichi la capacità analitica del ricercatore.
Il sociologo E.F. Schumacher, autore del libro intitolato Piccolo è bello, rileva che nella nostra società moderna, in cui la gente non vive più a contatto con la natura e con la saggezza tradizionale, è ormai una moda ridicolizzare questo metodo… e “si crede solo a ciò che si può vedere, toccare e misurare.” In altre parole, come recita il detto, “vedere per credere.”
Tuttavia, quando l’uomo cerca di capire qualcosa che va oltre la portata dei sensi materiali, degli strumenti di misurazione e delle facoltà speculative della mente, l’unica opzione è avvicinare una fonte superiore di conoscenza.
IL MISTERO DELLA COSCIENZA
Nessun scienziato è mai riuscito a spiegare con indagini di laboratorio il mistero della coscienza o la sua destinazione dopo la fine del corpo materiale. La ricerca in questo campo ha prodotto molte tesi divergenti, i cui limiti devono però essere riconosciuti.I princìpi della reincarnazione spiegano invece in modo esaustivo le leggi sottili che regolano le nostre vite presenti, passate e future.
Per comprendere la reincarnazione si deve accettare l’idea di base che la coscienza è un’energia superiore, distinta dalla materia di cui è fatto il corpo. Questo presupposto è corroborato dalla verifica delle straordinarie facoltà di pensare, sentire e volere proprie dell’essere umano.
Possono i filamenti del DNA o altri fattori genetici indurre i sentimenti d’amore e rispetto che una persona ha per un’altra? Quale atomo o molecola è responsabile delle sottili sfumature artistiche dell’Amleto di Shakespeare o della Messa in Si Minore di Bach? Gli atomi e le molecole non sono sufficienti a spiegare l’uomo e le sue infinite capacità.
Einstein, il padre della fisica moderna, ammise che la coscienza non poteva essere opportunamente descritta in termini di leggi fisiche. “Credo che l’odierna propensione ad applicare gli assiomi della scienza alla vita umana non sia solo un errore madornale, ma abbia perfino qualcosa di riprovevole,” disse una volta il grande scienziato.
Karma e Reincarnazione
La verità è che gli scienziati non sono riusciti a spiegare la coscienza mediante le medesime leggi fisiche che regolano tutti gli altri fenomeni situati nel loro ambito di competenza. Scoraggiato da questo fallimento, il premio Nobel per la medicina e la fisiologia Albert Szent-Gyorgyi ha espresso il suo disappunto come segue:
“Nella mia ricerca del segreto della vita sono finito tra atomi ed elettroni, che di vita non ne hanno. Da qualche parte lungo il cammino la vita mi è scivolata tra le dita, quindi ora che sono vecchio torno sui miei passi.“
Per accettare l’idea che la coscienza scaturisce da un’interazione molecolare occorre molta più fede di quella che serve per accettare una spiegazione metafisica. Thomas Huxley, celebre biologo e contemporaneo di Charles Darwin, disse: “Mi pare piuttosto ovvio che nell’universo esiste un terzo elemento, vale a dire la coscienza… che non riesco a vedere come materia o forza fisica, o come una qualsiasi possibile modificazione di entrambe… “
Un ulteriore riconoscimento delle proprietà esclusive della coscienza viene da Niels Bohr, premio Nobel per la fisica: “In effetti, nella fisica e nella chimica non riusciamo a trovare nulla che abbia un seppur minimo legame con la coscienza, ma tutti sappiamo che la coscienza esiste per il semplice fatto che ne abbiamo una.
Essa deve quindi appartenere alla natura, 0 più in generale alla realtà, e ciò significa che dobbiamo contemplare l’esistenza di leggi del tutto diverse da quelle della fisica e della chimica stabilite dalla teoria quantistica.”
Karma e Reincarnazione
Queste leggi potrebbero includere la reincarnazione, che governa il passaggio della coscienza da un corpo fisico a un altro. Iniziamo a comprenderle osservando che la trasmigrazione non è un evento estraneo e inusuale, perché si verifica con regolarità nel nostro corpo in questa vita stessa. Nel suo libro The Human Brain, il professor John Pfeiffer afferma: “Il vostro corpo non contiene neppure una delle molecole che conteneva sette anni fa.”
Ogni sette anni il corpo si rinnova completamente, ma il sé —la nostra vera identità— resta immutato. Il nostro corpo passa dall’infanzia alla giovinezza, alla mezza età e infine alla vecchiaia, ma la persona che lo abita —l’io— rimane sempre la stessa.
La reincarnazione —basata sul principio di un sé cosciente distinto dal suo corpo fisico— appartiene a un sistema di ordine superiore che regola la trasmigrazione dell’essere vivente da una forma materiale a un’altra, e poiché riguarda l’essenza della nostra personalità, è un tema della massima importanza.
Karma e Reincarnazione spiega i princìpi basilari della trasmigrazione dell’anima racchiusi in un testo vedico senza tempo, la Bhagavad-gita, che precede di millenni i Rotoli del Mar Morto e fornisce il resoconto più completo sulla reincarnazione. Studiata per migliaia di anni dai più grandi pensatori del mondo, la Ghita presenta una conoscenza spirituale eternamente vera, che non muta con ogni nuova teoria scientifica ed è quindi rilevante ancor oggi.
IL MISTERO DELLA COSCIENZA
D.P. Dupey, biofisico all’Università di Harvard, scrive: “Se aderiamo dogmaticamente al presupposto che la vita è interamente spiegabile dalle leggi della natura a noi note, possiamo ritrovarci in un vicolo cieco. Se invece gli scienziati moderni restano aperti alle idee contenute nella tradizione vedica dell’India, possono vedere le loro discipline da una prospettiva nuova e favorire l’obiettivo di ogni sforzo scientifico, cioè la ricerca della verità.”
In quest’era di totale incertezza è necessario comprendere la vera origine del nostro io cosciente, il motivo per cui ci troviamo in corpi e condizioni di vita diversi, e la nostra futura destinazione dopo la morte. Tutte queste tematiche di base vengono affrontate nel presente libro.
Il primo capitolo risponde in modo esauriente alle fatidiche domande: perché nel mondo esiste il male nonostante la presenza di un Dio onnipotente e anche le brave persone sono colpite dalle disgrazie?
Il secondo e il terzo capitolo entrano nelle pieghe dell’argomento con due sessioni di domande e risposte cruciali per tutti noi. In entrambi vi è infatti un chiaro invito a valicare gli stereotipi di una religiosità superficiale, a usare l’intelligenza per decodificare senza pregiudizi la realtà e ad assumere un atteggiamento più responsabile nei confronti dell’azione, della vita e della morte.
Karma e Reincarnazione
Tra le varie responsabilità che contraddistinguono la vita umana la più basilare riguarda l’alimentazione. A tal proposito, il quarto capitolo, “Dieta senza karma”, fornisce una serie d’informazioni essenziali sul modo di vivere in questo mondo facendo meno male possibile e perfino scavalcando le leggi del karma senza incorrere in “multe e sanzioni”.
Il quinto capitolo illustra come l’assioma della reincarnazione sia universalmente accettato e abbia profondamente influenzato molti dei più grandi filosofi, poeti e artisti, da Socrate in poi. Spiega quindi il meccanismo della trasmigrazione dell’anima secondo la Bhagavad-gita, la più antica e autorevole opera sull’argomento.
Il sesto capitolo riporta una vivace conversazione tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e il celebre psicologo e religioso Professor Karlfried Graf von Durckheim, dimostrando con chiarezza che il corpo materiale e la particella di antimateria, l’anima spirituale, non possono mai essere la medesima entità.
Nel settimo capitolo un famoso cardiochirurgo insiste sulla necessità di una ricerca sistematica sull’anima, e Srila Prabhupada riporta la versione vedica, di millenni più antica e incredibilmente più esplicativa dell’odierna scienza medica.
Tre narrazioni affascinanti racchiuse nell’opera vedica intitolata Srimad-Bhagavatam formano l’ottavo capitolo. Tali resoconti sono classici esempi di come l’anima trasmigra in corpi diversi sotto il controllo delle rigorose leggi della natura e del karma.
IL MISTERO DELLA COSCIENZA
Nel nono capitolo alcuni passi tratti dagli scritti di Srila Prabhupada illustrano che i princìpi della reincarnazione si possono cogliere con facilità alla luce di eventi ordinari e di quanto osserviamo nella vita di tutti i giorni.
Il decimo capitolo spiega la reincarnazione in quanto strumento di un infallibile sistema giudiziario universale, nel cui ambito l’anima non è mai punita con la dannazione eterna, perché intrinsecamente dotata della possibilità di sfuggire al ciclo perpetuo di nascita e morte.
L’undicesimo capitolo tratta il tema della trasmigrazione dell’anima dal punto di vista scientifico ed è un autorevole resoconto sui princìpi fondamentali della reincarnazione da parte del coordinatore del Bhaktivedanta Institute, che promuove lo studio della natura e dell’origine della vita utilizzando la concezione vedica della coscienza, del sé e della creazione universale.
L’autore, uno scienziato che ha svolto un ruolo pionieristico nel favorire il dialogo sulla sintesi tra scienza e spiritualità, esamina approfonditamente il carattere ascientifico e irrazionale dell’approccio riduzionista, che postula un’evoluzione biologica mai dimostrata, e propone un modello in cui a evolversi (0 a regredire) non è la forma biologica ma la coscienza.
Le idee sbagliate e le nozioni sofistiche di reincarnazione sono gli argomenti del dodicesimo capitolo, mentre il capitolo conclusivo, “Non tornate più”, presenta
Il metodo grazie a cui l’anima può trascendere il karma e la reincarnazione, ed entrare in dimensioni esistenziali dove si libera una volta per tutte dalla prigionìa del corpo materiale. Raggiunta questa condizione, non torna mai più in questo mondo mutevole dove regnano nascita, malattia, vecchiaia e morte.