Srimad Bhagavatam 1.1.1
Primo Canto Primo Capitolo Verso 1
Srimad Bhagavatam 1.1.1 – Le Domande dei Saggi

Srimad Bhagavatam 1.1.1 in sanscrito

om namo bhagavate vasudevaya
janmady asya yato ‘nvayad itaratas carthesv abhijnah svarat
tene brahma hrida ya adi-kavaye muhyanti yat surayah
tejo-vari-mridam yatha vinimayo yatra tri-sargo ‘mrisa
dhamna svena sada nirasta-kuhakam satyam param dhimahi
Srimad Bhagavatam 1.1.1 Mantra Audio in sanscrito
om: o mio Signore; namah: offrendo i miei omaggi; bhagavate: alla Personalità di Dio; vasudevaya: a Vasudeva (il figlio di Vasudeva), ovvero il signore Srl Krsna, il Signore originale; janma-adi: creazione, sostentamento e distruzione; asya: degli universi manifestati; yatah: da cui; anvayat: direttamente; itaratah: indirettamente; ca: e; arthesu: scopi; abhijnah: totalmente consapevole; sva-rat: totalmente indipendente;
tene: imparti; brahma: la conoscenza vedica; hrda: coscienza del cuore; yah: chi; adi-kavaye: all’essere creato originale; muhyanti: sono illusi; yat: a riguardo di chi; surayah: grandi saggi ed esseri celesti; tejah: fuoco; vari: acqua; mrdam: terra; yatha: tanto quanto; vinimayah: azione e reazione; yatra: dove; tri-sargah: le tre modalità della creazione, le facoltà creative; amrsa: praticamente reale; dhamna: insieme a tutta la parafernaia trascendentale; svena: sufficiente in se stesso; sada: sempre; nirasta: negazione a causa dell’assenza; kuhakam: illusione; satyam: verità; param: assoluta; dhlmahi: io medito su.
TRADUZIONE
O mio signore Sri Krsna, figlio di Vasudeva, O onnipervadente Personalità di Dio, ti offro i miei rispettosi omaggi. Io medito sul Signore Sri Krsna, poiché Egli è la Verità Assoluta e la causa primaria di tutte le cause della creazione, mantenimento e distruzione degli universi manifestati. Egli è direttamente e indirettamente cosciente di tutte le manifestazioni ed egli è indipendente perche non c’e altra causa al di la di Lui. È lui soltanto che per primo imparti la conoscenza vedica nel cuore di Brahmaj, l’essere vivente originale.
Da lui anche i grandi saggi e gli esseri celesti sono posti in illusione. Cosi come uno è confuso dalla illusoria rappresentazione dell’acqua vista nel fuoco o della terra vista sull’acqua. È dovuto solamente a lui che gli universi materiali manifestati temporaneamente dalle reazioni delle tre modalità della natura appaiono reali, nonostante siano irreali. Perciò io medito su di lui, il Signore Sri Krsna che esiste eternamente nella sua dimora trascendentale che è eternamente libera dalle rappresentazioni illusorie del mondo materiale. Io medito su di Lui, perche Egli è la Verità Assoluta.
Lettura dello Srimad Bhagavatam 1.1.1
Tenuta da Tridandi DAS a Terni il 23/10/2020
Lezioni di Srila Prabhupada in italiano sullo Srimad Bhagavatam Primo Canto Primo Capitolo Verso 1
Tradotta da SG Tridandi Das direttamente dal libro in inglese.
N.B. La spiegazione sottostante trascritta è differente dalla lezione Di SDG Srila Prabhupada. Per una migliore comprensione, prima deve essere letta la spiegazione e dopo si ascolta la lezione.
Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.1
Tenuta a Londra il 06/08/1971
Lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam 1.1.1
Tenuta a Londra il 07/08/1971
Lezione Tenuta a Londra il 07/08/1971 Parte 2
Lezione Tenuta a New York il 06/07/1972
Lezione sullo Srimad Bhagavatam in italiano Tenuta a Caracas il 20/02/1975
Lezione Tenuta a Caracas il 21/02/1975
Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Bombey il 21/03/1972
Tenuta da SDG Srila Prabhupada a Bombey il 22/03/1972
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 1
SPIEGAZIONE
Quest’omaggio a Dio, a Vasudeva, si rivolge direttamente a Sri Krishna, il divino figlio di Vasudeva e Devaki: Krishna è Dio, come confermerà in modo elaborato l’intera opera. Sri Vyasadeva afferma che Krishna è Dio, la Persona Suprema, nella Sua forma primordiale. Tutte le altre Sue forme sono emanazioni plenarie dirette o indirette, oppure emanazioni di queste emanazioni.
Srila Jiva Gosvami, a sua volta, sviluppa ulteriormente l’argomento nel suo Krishna-sandarbha, e Brahma, primo essere creato, studia in modo sostanziale Sri Krishna nel suo trattato, la Brahma-samhita. Anche la Sama-veda Upanisad stabilisce che Sri Krishna è il divino figlio di Devaki. La preghiera che costituisce questo verso si apre dunque con l’affermazione che Sri Krishna è il Signore originale.
Se si vuole attribuire un nome alla Persona Suprema e Assoluta dev’essere il nome di Krishna, che significa “l’Infinitamente Affascinante”. In molti passi della Bhagavad gita Krishna stesso afferma di essere il Signore Supremo, ciò è confermato da Arjuna e da numerosi grandi saggi come Narada, Vyasa e molti altri.
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 1
Anche il Padma Purana insegna che tra gli innumerevoli nomi di Dio predomina quello di Krishna. Così, sebbene il nome di “Vasudeva” designi anche un emanazione plenaria di Dio e tutte le forme del Signore non siano differenti da Vasudeva, il nome si applica, in questo verso, al divino figlio di Vasudeva e Devaki. Su di Lui, Sri Krishna, meditano costantemente i paramahamsa,i più perfetti tra coloro che sono nell’ordine di rinuncia. Vasudeva, Sri Krishna, dunque, è la causa di tutte le cause. Tutto ciò che esiste emana da Lui. Come?
Lo spiegheranno i successivi capitoli dello Srimad Bhagavatam. Mahaprabhu Sri Caitanya ha definito quest’opera il Purana immacolato, perche’ essa racchiude la narrazione trascendentale di ciò che riguarda il Signore Supremo, Sri Krishna.
Lo Srimad Bhagavatam è illustre anche per la sua storia gloriosa. Srila Vyasadeva, dopo aver raggiunto la piena maturità nella conoscenza spirituale, scrisse quest’opera magistrale sotto la guida di Sri Naradaji, il suo maestro spirituale. Vyasadeva aveva già messo per iscritto tutti gli altri Testi vedici – i quattro Veda, i Vedanta-sutra, o Brahma-sutra, i Purana, il Mahabharata, e tanti altri.
Srimad Bhagavatam 1.1.1
Tuttavia era ancora insoddisfatto del suo lavoro e Narada, il suo maestro spirituale, lo capì. Gli consigliò allora di descrivere le attivita’ trascendentali del Signore Supremo, Sri Krishna, e l’impresa sfociò nel decimo Canto di quest’opera. Ma per cogliere la sostanza del decimo Canto si deve prima affrontare lo studio sistematico delle categorie di questa sostanza, che sono spiegate nei Canti che precedono il decimo.
Chi possiede una mente filosofica è portato a ricercare le origini della creazione. Di notte, osservando le stelle, si chiede quali esseri potrebbero abitarle. Tale interrogativo è proprio dell’uomo, perché egli possiede un grado di coscienza più elevato degli animali. L’autore dello Srimad Bhagavatam risponde direttamente a tutte queste domande in queste pagine. Egli afferma che Sri Krishna è l’origine dell’intera creazione. Egli non solo è il creatore dell’universo ma anche il suo distruttore.
Per Suo volere la manifestazione cosmica è creata in un preciso momento, mantenuta per un certo tempo e poi annientata. La volontà suprema Si trova dunque sullo sfondo di tutti gli avvenimenti cosmici. Naturalmente atei di ogni genere negano l’esistenza di un creatore, ma quest’atteggiamento rivela solo la loro scarsa conoscenza.
Gli scienziati d’oggi, per esempio, hanno potuto con la loro intelligenza costruire e lanciare nello spazio satelliti che procedono sotto il loro controllo a grande distanza.
Srimad Bhagavatam 1.1.1
Similmente, tutti gli universi, con i loro innumerevoli pianeti e stelle, si muovono sotto il controllo dell’intelligenza del Signore Supremo. Le scritture vediche c’insegnano che la Verità Assoluta, Dio, la Persona Suprema, è il primo tra tutti gli esseri viventi. Da Brahma, primo essere creato, alla più minuscola formica, tutti sono esseri viventi individuali; anche quelli superiori a Brahma possiedono un’individualità propria.
Anche la Persona Suprema è un essere vivente e, come tutti gli altri, possiede un’identità individuale. Ma il Signore Supremo, o il Supremo Essere vivente ha l’intelligenza suprema e possiede un’infinità varietà di energie e di potenze inconcepibili. Se il cervello umano può creare cose meravigliose come un satellite artificiale, un cervello superiore è certo capace di meraviglie infinitamente più grandi.
Ogni persona di buon senso si arrenderà facilmente all’evidenza, ma gli atei rifiutano ostinatamente quest’evidenza. Srila Vyasadeva riconosce senza esitare l’intelligenza suprema come il paramesvara. Offre dunque tutto il suo rispetto a quest’intelligenza suprema, che egli designa col termine para, indicando cosi’ che si tratta del paramesvara, Dio, la Persona Suprema.
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 1
Questo paramesvara è Sri Krishna, come confermano la Bhagavad gita e le altre opere di Sri Vyasadeva, in particolare lo Srimad-Bhagavatam. Nella Bhagavad-gita il Signore afferma che non esiste altro para-tattva, o summum bonum, oltre Sé stesso. Perciò Sri Vyasadeva offre subito la sua adorazione a Sri Krishna, l’unico para-tattva, le cui attivita’ trascendentali saranno descritte in particolare nel decimo Canto di quest’opera.
Persone senza scrupoli tralasciano i primi Canti per passare subito al decimo, e in particolare ai cinque capitoli che descrivono la danza rasa del Signore. Ma per avvicinarsi a questa parte dello Srimad Bhagavatam, la più “confidenziale” di tutta l’opera, è richiesta una perfetta realizzazione nella conoscenza trascendentale del Signore, altrimenti s’interpreterà male la natura dei venerabili divertimenti trascendentali di Krishna, come la danza rasa e i Suoi amori con le gopi.
Quest’argomento è altamente spirituale, e soltanto le persone liberate che hanno raggiunto il livello di paramahamsa possono gustare il nettare sublime della danza rasa, Srila Vyasadeva da’ quindi al lettore la possibilità di sviluppare gradualmente la realizzazione spirituale prima di fargli gustare veramente l’essenza dei divertimenti del Signore. Perciò egli invoca un elemento del mantra Gayatri: dhimahi (io medito).
Srimad Bhagavatam 1.1.1
Questo mantra è destinato alle persone spiritualmente avanzate. Si devono dunque acquisire le qualità brahminiche, cioè situarsi perfettamente nella virtu’, per trarre pieno beneficio dal canto della Gayatri e infine giungere alla percezione della natura trascendentale del Signore e alla realizzazione sublime della Sua Persona, del Suo nome, della Sua fama e di tutto ciò che Lo circonda.
Lo Srimad-Bhagavatam costituisce lo studio della svarupa del Signore Supremo manifestata attraverso la Sua potenza interna, ben distinta dalla Sua potenza esterna, che fa apparire l’universo materiale di cui abbiamo esperienza. Srila Vyasadeva stabilisce, in questo sloka, una distinzione netta tra le due potenze.
Sri Vyasadeva afferma che la manifestazione della potenza interna è reale, mentre la manifestazione dell’energia esterna, nella forma di esistenza materiale, è illusoria e temporanea, come un miraggio nel deserto. Non c’è vera acqua nel miraggio, ma soltanto la visione dell’acqua. L’acqua vera è altrove.
Similmente, la creazione materiale manifestata si presenta a noi come la realtà assoluta, ma non è altro che l’ombra di questa realtà, che si trova nel mondo spirituale. La Verità Assoluta appartiene al mondo spirituale e non al mondo materiale. Nel mondo materiale ogni verità è relativa, dipende cioè da fattori esterni ad essa.
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 1
Questa creazione cosmica risulta dall’interazione delle tre influenze della natura e le manifestazioni temporanee che vi si trovano sono create in modo da offrire un’illusione di realtà per la mente smarrita dell’anima condizionata, che appare in differenti specie di vita, comprese quelle degli esseri celesti più evoluti come Brahma, Indra, Candra, e altri.
Non c’è realtà nel mondo manifestato; se appare reale è solo perché altrove, nel mondo spirituale, esiste una realtà vera, dove il Signore Supremo vive eternamente insieme con tutto ciò che Lo circonda.
L’ingegnere-capo di una costruzione elaborata non interviene personalmente nei lavori, ma ne conosce ogni sviluppo, direttamente e indirettamente, perché tutto si svolge sotto la sua direzione. Similmente, il Signore Supremo, che è il Supremo ingegnere di questa creazione cosmica, ne conosce i minimi particolari, sebbene tutto avvenga per opera degli esseri celesti. Da Brahma fino all’insignificante formica, nessuno è indipendente nella creazione materiale.
La mano del Signore è visibile ovunque. Da Lui soltanto emanano gli elementi materiali e le scintille spirituali. E tutto ciò che esiste in questo mondo è dovuto solo all’interazione di queste due energie, materiale e spirituale, che emanano dalla Verità Assoluta, la Persona Suprema, Dio, Sri Krishna.
Srimad Bhagavatam 1.1.1
Un chimico può arrivare a produrre l’acqua in laboratorio unendo idrogeno e ossigeno, ma egli agisce sempre sotto la direzione del Signore Supremo, senza considerare che gli elementi che manipola sono anch’essi forniti dal Signore.
Il Signore conosce tutto, direttamente e indirettamente; conosce ogni cosa nei minimi particolari ed è sempre perfettamente indipendente. E’ paragonato a una miniera d’oro, e le diverse creazioni materiali nelle loro innumerevoli forme sono paragonate a oggetti fabbricati con l’oro. L’oro dei diversi oggetti – anelli, collane, ornamenti vari- ha le stesse proprietà dell’oro nella miniera; sono uguali sul piano qualitativo, ma differiscono per la quantità.
Perciò si afferma che la Verità Assoluta è simultaneamente differente e non differente da tutto ciò che esiste. Niente è assolutamente uguale alla Verità Assoluta, ma allo stesso tempo niente è indipendente dalla Verità Assoluta. Da Brahma, che dirige la creazione di questo universo, fino all’insignificante formica, tutte le anime condizionate sono impegnate senza eccezione nell’atto di creare, ma nessuna è indipendente dal Signore Supremo.
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 1
Il materialista crede a torto di essere l’unico creatore; ciò è detto maya, illusione. A causa della sua scarsa conoscenza, il materialista non può vedere più in là dei suoi sensi imperfetti e giunge così a credere che la materia si formi da sola, senza l’aiuto di un intelligenza superiore.
Ma Srila Vyasadeva rifiuta, in questo sloka, tale tesi: “Poiché il Tutto completo, la Verità Assoluta, è la sorgente di tutto ciò che esiste, niente è indipendente dal corpo della Verità Assoluta.” Come noi ci rendiamo conto di ciò che accade al nostro corpo, così l’Assoluto ha direttamente e indirettamente conoscenza di tutto ciò che avviene all’interno della creazione, che rappresenta il Suo corpo.
Lo sruti mantra afferma inoltra che il Tutto assoluto, il Brahman Supremo, è la sorgente ultima di tutto ciò che esiste. Tutto emana da Lui, tutto è mantenuto da Lui e infine tutto rientra in Lui. Questa e’ la legge della natura. E lo smriti mantra dice la stessa cosa quando afferma che la sorgente da cui tutto emana all’inizio di un’era di Brahma, e in cui tutto ritorna alla fine, è la Verità Assoluta, il Brahman Supremo. Gli scienziati materialisti danno per scontato che la fonte ultima del nostro sistema planetario è il sole, ma son incapaci di spiegare l’origine del sole.
Srimad Bhagavatam 1.1.1
Secondo le Scritture vediche, Brahma, che si può paragonare al sole, non è il creatore originale. Questo sloka afferma chiaramente che egli ricevette il sapere vedico dal Signore Supremo. Si potrebbe obbiettare che Brahma, essendo l’essere vivente originale, non avrebbe potuto ricevere questi insegnamenti poiché non vi era nessun essere vivente al quel tempo.
Come insegna questo verso, il Signore inspirò Brahma affinché’ questi potesse adempiere la funzione di secondo creatore. Così, l’intelligenza suprema, sullo sfondo di ogni cosa creata, è la Persona Divina e Assoluta, Sri Krishna. Nella Bhagavad gita Krishna afferma di essere il solo a dirigere l’energia creatrice, la prakriti, che costituisce la totalità della materia. Srila Vyasadeva non adora dunque Brahma, bensì il Signore Supremo, che guida le attivita’ creatrici di Brahma.
In questo sloka, le parole abhijnah e svarat hanno un’importanza particolare perché sottolineano la differenza tra il Signore Supremo e tutti gli altri esseri viventi. Nessuno oltre il Signore e’ abhijnah –perfettamente cosciente di tutto- o svarat –perfettamente indipendente.
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 1
Anche Brahma deve meditare sul Signore Supremo se vuole creare. E che dire dei grandi scienziati come Einstein ? Il cervello di tali scienziati non e’ certamente una creazione umana. Nessun uomo di scienza è in gradi di produrre l’intelligenza di questi scienziati. Che dire ancora degli atei sconsiderati che disprezzano l’autorità del Signore ? Neppure gli impersonalisti mayavadi, che si vantano di diventare Uno col Signore, sono abhijnah o svarat.
Questi impersonalisti si sottopongono a diverse austerità per acquisire la conoscenza e fondersi nell’Assoluto, ma poi finiscono quasi sempre col dipendere da qualche ricco discepolo che fornisce loro i fondi necessari alla costruzione di templi e monasteri. Atei come Ravana e Hiraniakasipu si sottopongono anch’essi a dure penitenze per acquisire il potere di sfidare l’autorità del Signore.
Ma sebbene avessero ottenuto alcuni poteri, furono in ultimo ridotti all’impotenza, e niente fu loro possibile di fronte al Signore, quando apparve nella forma di morte crudele. Questa è anche la sorte degli atei moderni che osano sfidare l’autorità del Signore, poiché la storia si ripete.
Se l’uomo trascura l’autorità del Signore, la natura e le sue leggi lo puniscono. Questo è confermato nella Bhagavad gita col famoso verso yada yada hi dharmasia glanih: “Ogni volta che in qualche luogo dell’universo la spiritualità (dharma) declina e l’irreligione (adharma) avanza, o discendente di Bharata, Io vengo in persona.” ( Bhagavad gita 4.7)
Srimad Bhagavatam 1.1.1
Tutti gli sruti mantra confermano l’infinita perfezione del Signore Supremo. C’informano che il Signore, perfezione totale, getta uno sguardo sulla materia e la impregna di esseri viventi, parti integranti della Sua Persona. Gli esseri viventi sono scintille spirituali che Egli semina nella vasta creazione materiale; allora le energie creatrici si mettono in movimento per generare tante meraviglie. Un ateo potrebbe affermare che Dio non sarebbe altro che un “meccanico”.
Ma naturalmente Dio è più grande perché può creare meccanismi maschili e femminili dotati del potere di riprodursi. Gli esseri maschili e femminili delle differenti specie generano innumerevoli altri corpi appartenenti alla stessa specie senza che Dio debba guidarli ancora. Se l’uomo sapesse creare una coppia di macchine capaci di produrre altre macchine, indipendentemente dal suo intervento immediato, allora si potrebbe dire che la sua intelligenza si avvicina a quella di Dio. Ma è cosa irrealizzabile.
Tutte le macchine sono create dall’uomo una ad una. Nessuno raggiunge quindi la perfezione creatrice di Dio. Perciò Egli è detto asamaurdhava: nessuno Gli è superiore o uguale. Il param satyam, la Verità Suprema, può essere solo Colui che non ha né superiori né uguali. Gli sruti mantra lo confermano quando insegnano che prima della creazione dell’universo materiale esisteva solo il Signore, il maestro assoluto.
E fu Lui a istruire Brahma nel sapere vedico. Tutti debbono obbedirgli senza riserve, e chiunque aspiri a liberarsi dalla schiavitù della materia deve abbandonarsi a Lui, come conferma anche la Bhagavad gita.
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 1
Se l’uomo non si abbandona ai piedi di loto del Signore Supremo certamente cadrà nella confusione. Solo quando un essere ha l’intelligenza di abbandonarsi ai piedi di loto di Krishna può riconoscere in piena coscienza che Krishna è la causa di tutte le cause, come insegna la Bhagavad gita, e soltanto allora può diventare un mahamatma, una “grande anima”.
Tali anime sono molto rare. Infatti sono le uniche a comprendere che il Signore Supremo è la causa prima di tutto ciò che esiste; Egli è il parama, la Verità ultima, poiché ogni altra verità è relativa a Lui. Egli è onnisciente, ed è sempre libero dall’illusione.
Alcuni intellettuali mayavadi sostengono che lo Srimad Bhagavatam non sia opera di Srila Vyasadeva. Alcuni di loro insinuano perfino che si tratti di una creazione moderna dovuta a un certo Vopadeva. Per confutare queste infondate credenze, Sri Sridhara Svami fa notare che numerosi tra i più antichi Purana fanno riferimento allo Srimad Bhagavatam.
Il primo sloka dello Srimad Bhagavatam inizia col mantra Gayatri, e il Matsya Purana, il più antico fra tutti i Purana, menziona proprio quest’invocazione della Gayatri all’inizio dello Srimad Bhagavatam per mettere in evidenza che numerose opere d’insegnamento spirituale iniziano con questo mantra.
Srimad Bhagavatam 1.1.1
Quanto all’importanza dello Srimad Bhagavatam, numerosi avvenimenti lo confermano in modo indiscutibile. Per esempio, la storia di Vritasura mostra che chiunque faccia dono di questa grande opera durante una notte di luna piena raggiunge la più alta perfezione dell’esistenza tornando a Dio. Altri Purana mettono in rilievo le dimensioni di quest’opera maestosa, scritta in dodici Canti e con un totale di 18 000 sloka.
Il Padma Purana riporta anche una conversazione tra il saggio Gautama e Ambarisa Maharaja, nel corso della quale il saggio consiglia al re di leggere regolarmente lo Srimad Bhagavatam se desidera liberarsi dai legami della materia. Non dovrebbe dunque sussistere più alcun dubbio sul valore e l’autenticità di questo Testo.
D’altra parte, nel corso degli ultimi 500 anni, numerosi studiosi eruditi e acarya, come Jiva Gosvami, Sanatana Gosvami, Visvanatha Cakravarti, Vallabhacarya e numerosi altri saggi apparsi dopo Sri Caitanya compilarono elaborati commenti sul Bhagavatam. Ogni studente serio dovrebbe interessarsene se vuole gustare pienamente il messaggio trascendentale dello Srimad Bhagavatam.
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 1
Srila Visvanatha Cakravarti Thakura ha trattato soprattutto la psicologia sessuale nella sua forma pura (adi-rasa), libera da ogni ebbrezza materiale. L’intera creazione materiale si muove sul principio della vita sessuale. Nella società moderna, la vita sessuale è il centro di ogni attivita’.
Ovunque ci si volti, si vede predominare la vita sessuale. Ma la vita sessuale materiale non è che un riflesso deformato del principio di piacere nella sua forma pura, originale, che trova la sua piena realtà nel mondo spirituale, nella Verità Assoluta.
Questa è un’altra occasione per comprendere che la Verità Assoluta non può essere impersonale. Altrimenti come potrebbe essere la sede di una sessualità ma di una sessualità pura ? Mettendo l’accento sull’aspetto impersonale della Verità Assoluta, i filosofi impersonalisti hanno indirettamente incoraggiato l’abominevole sessualità materiale.
E gli uomini, ignoranti della vita sessuale nella sua forma pura, spirituale, si abbandonano alle attivita’ pervertite della sessualità materiale, che essi vedono come le uniche reali. Ma una differenza fondamentale esisterà sempre tra la vita sessuale spirituale e quella sessuale generata dalle condizioni malsane del mondo materiale.
Lo Srimad Bhagavatam eleverà gradualmente il lettore sincero, libero da ogni pregiudizio, fino alla più alta perfezione spirituale e gli permetterà di trascendere i tre modi dell’azione materiale, cioè l’azione interessata, la ricerca filosofica e il culto di divinità com’è descritto nei Veda.