Brahma Samhita Versi 7 a 10

Brahma Samhita Versi 7 a 10
Brahma Samhita Verso 7
mayayaramamanasya
na viyogas taya saha
atmana ramaya reme
tyakta-kalam sisrksaya
mayaya: con l’energia illusoria; aramamanasya: di Lui, che mai Si unisce; na: non; viyogah: separazione completa; taya: sua [di lei]; saha: da; atmana: con la Sua; ramaya: potenza spirituale, Rama; reme: Si associa; tyakta-kalam: lanciando il Suo sguardo nella forma dell’energia-tempo; sisrksaya: con il desiderio di creare.
TRADUZIONE
Krsna non Si unisce mai alla Sua energia illusoria, anche se la connessione di quest’ultima con la Verità Assoluta non è del tutto recisa. Quando Egli intende creare il mondo materiale, il passatempo amoroso con cui Si unisce alla Sua potenza spirituale Rama [cit], lanciando il Suo sguardo all’energia illusoria nella forma dell’invio della Sua energia-tempo, è un’attivita ausiliaria.
SPIEGAZIONE
L’energia illusoria non ha alcun contatto diretto con Krsna, tuttavia ha con Lui un contatto indiretto. Visnu, la causa prima, sdraiato sull’Oceano Causale, porzione plenaria di Maha-Sankarsana, il Quale risiede a Maha-Vaikuntha, la sfera dei passatempi trascendentali di Krsna, getta il Suo sguardo sull’energia illusoria.
Neppure mentre lancia il Suo sguardo su di lei, Egli ha un contatto con l’energia illusoria, perché la potenza spirituale Rama (cit) assume la funzione del Suo sguardo come Sua potenza incontaminata e sempre subordinata. L’energia illusoria, in qualità di servitrice della potenza spirituale Rama (cit), serve la porzione plenaria manifestata di Dio unita a Rama, l’energia del tempo, che rappresenta la forza dell’attivita e della funzionalita di Rama; è lì dunque che si trova la funzione della mascolinita, ovvero la forza creativa.
Brahma Samhita VERSO 8
niyatih sa rama devi
tat priya tad-vasam tada
tal-lingam bhagavan sambhur
jyoti-rúpah sanatanah
ya yonih sapara saktih
kamo bijam mahad dhareh
niyatih: colei che regola; sa: ella; rama: la potenza spirituale; devi: la dea; tat: di Lui; priya: amata; tat: di Lui; vasam: sotto il controllo; tada: allora (al tempo della creazione); tat: di Lui; lingam: il simbolo maschile, o emblema manifestato; bhagavan: che possiede opulenze; sambhuh: Sambhu; jyotih rúpah: alone; sanatanah: eterno; va: il quale; yonih: il simbolo della produttivita femminile mondana; sa: quella; apara: non assoluta, saktih: potenza; kamah: il desiderio; bijam: il seme; mahat: la facolta della cognizione distorta; hareh: del Signore Supremo.
TRADUZIONE
[La procedura secondaria dell’unione con Maya è qui descritta.] Ramadevi, la potenza spirituale [cit], amata consorte del Signore Supremo, è la regolatrice di tutti gli esseri. La divina porzione plenaria di Krsna crea il mondo materiale. Al momento della creazione appare un alone divino che partecipa della natura stessa della Sua porzione soggettiva [svamsa].
Questo alone è il divino Sambhu, simbolo maschile o emblema manifestato del Signore Supremo. Questo alone è il pallido riflesso dell’eterna radiosita suprema. Questo simbolo maschile è la porzione soggettiva della divinità che funziona come progenitore del mondo materiale, subordinato alla regolatrice suprema [niyati]. La potenza di concepimento relativa alla creazione materiale fa la sua comparsa dalla regolatrice suprema. Si tratta di Maya, la potenza limitata e non assoluta [apara], simbolo della produttivita femminile mondana. Il rapporto tra i due produce la facolta di cognizione distorta, il riflesso del seme del desiderio generativo insito nel Signore Supremo.
SPIEGAZIONE
Sankarsana, dotato del desiderio creativo, è la porzione soggettiva di Krsna che prende l’iniziativa di dar luogo alla nascita del mondo materiale. Sdraiato sulle acque causali in qualità di primo purusaavatara, Egli getta il Suo sguardo su Maya (la potenza limitata). Questo sguardo è la causa efficiente della creazione materiale. Sambhu, il simbolo maschile della procreazione mondana, è il pallido alone di questa luminosita riflessa.
È questo simbolo che viene applicato all’organo riproduttivo di Maya, l’ombra di Rama, la potenza divina. La prima fase della comparsa del desiderio materiale creato da Maha- Visnu è detta principio seminale del mahat, o facolta cognitiva distorta.
Esso è identico al principio mentale maturo per l’atto di procreazione. Il concetto di base sta nella volonta del purusa che crea utilizzando il principio efficiente e quello materiale. L’ efficienza è Maya, l’organo produttivo femminile. Il principio materiale è Sambhu, l’organo generativo maschile.
Brahma Samhita Versi 7 a 10
Maha-Visnu è il purusa, cioè la persona divina dominante che esercita la volonta. Pradhana, il principio sostanziale nella forma delle entità mondane, è il principio materiale. La natura che incarna il principio di accoglimento (adhara) è Maya. Il principio di volonta personificato che da luogo al rapporto tra i due è la persona divina dominante (purusa), porzione soggettiva di Krsna, Colui che manifesta il mondo materiale.
Tutti e tre sono creatori. Il seme del desiderio amoroso creativo a Goloka è la personificazione della cognizione pura. Il seme del desiderio sessuale presente in questo mondo è quello di Kali e simili, ombre della potenza divina. Il primo, sebbene sia il prototipo del secondo, è situato molto lontano da quest’ultimo.
Il seme del desiderio sessuale mondano è il riflesso distorto in questo mondo materiale del seme del desiderio creativo originale. Il modo in cui Sambhu appare è descritto nel decimo e nel quindicesimo sloka.
Brahma Samita Verso 9
linga-yoni-atmika jata
ima mahesvari-prajah
linga: degli organi materiali maschili di riproduzione; yoni: e degli organi materiali femminili di riproduzione; atmikah: come l’incarnazione; jatah: nata; imah: questa; mahesvari: della consorte del grande signore di questo mondo materiale; prajah: la prole.
TRADUZIONE
Tutta la prole della consorte del grande signore [Mahesvara] di questo mondo materiale ha la natura della personificazione degli organi materiali di riproduzione, maschili e femminili.
SPIEGAZIONE
La piena estensione quadrantale del Signore Supremo è la Sua maestosita. Di questa, le estensioni tri-quadrantali che comprendono le situazioni che sono al di la del dolore, della distruzione e della percezione, costituiscono le opulenze dei regni di Vaikuntha, di Goloka, e così via. In questo regno temporaneo di Maya, deva, uomini e tutto il resto, assieme ai mondi materiali, sono le grandi opulenze della potenza limitata.
Tutte le suddette entità sono personificazioni degli organi riproduttivi maschili e femminili, secondo la distinzione dei princìpi di causa efficiente e materiale, in altre parole, esse sono prodotte col metodo del rapporto sessuale tra gli organi riproduttivi maschili e femminili.
Brahma Samhita Versi 7 a 10
Tutte le informazioni accumulate grazie alle scienze di questo mondo possiedono la natura dell’unione sessuale. Gli alberi, le piante e persino le entità non senzienti sono rappresentazioni dell’unione tra maschio e femmina. L’aspetto particolarmente significativo è che sebbene espressioni quali “organi riproduttivi maschili e femminili” siano indecorose, nella letteratura scientifica questi termini, esplicativi dei princìpi sopra citati, sono estremamente morali e hanno una durevole importanza.
La sconvenienza è solo un’entità che appartiene al costume sociale esteriore, ma la scienza, in special modo quella più elevata, non può annientare l’entità vera per deferenza al costume sociale. Per questo motivo, al fine di spiegare il seme del desiderio sessuale mondano, principio basilare di questo mondo fenomenico, l’utilizzo di questi stessi termini è indispensabile. L’uso di questi termini deve esclusivamente servire a comprendere l’energia maschile, o potenza attiva predominante, e l’energia femminile, o potenza attiva predominata.
Brahma Samhita Verso 10
saktiman purusah so ‘yam
linga-rupi mahesvarah
tasminn avirabhúl linge
maha-visnur jagat-patih
saktiman: unito alla sua consorte femminile; purusah: persona; sah: egli; ayam: questo; linga-rupi: nella forma dell’organo riproduttivo maschile; maha-isvarah: Sambhu, il signore di questo mondo materiale; tasmin: in quello; avirabhút: manifestato; linge: nell’emblema manifestato; maha-visnuh: Maha-Visnu; jagat patih: il Signore del mondo.
TRADUZIONE
La persona che incarna il principio di causa materiale, ossia il grande signore di questo mondo materiale [Mahesvara], Sambhu, nella forma dell’organo riproduttivo maschile, è unito alla sua consorte femminile, l’energia limitata [Maya], il principio di causa efficiente. Il Signore del mondo, Maha-Visnu, Si manifesta in lui con la Sua porzione soggettiva nella forma del Suo sguardo.
SPIEGAZIONE
Nell’atmosfera trascendentale (para-vyoma), in cui la maestosita spirituale è preponderante, è presente Sri Narayana che non è differente da Krsna. Maha-Sankarsana, porzione soggettiva plenaria della personalità estesa di Sri Narayana e perfettamente simile a Lui, è anche la divina espansione plenaria dell’incarnazione di propagazione di Sri Krsna.
Grazie al potere della Sua energia spirituale una porzione soggettiva plenaria del Signore, eternamente sdraiata nella corrente neutrale del Viraja, il fiume che forma il confine tra il regno spirituale e quello materiale, getta il Suo sguardo, al momento della creazione, sulla limitata potenza d’ombra, Maya, collocata molto lontano da Lui.
Dopodiché Sambhu, signore del pradhana e incarnazione del principio sostanziale di tutte le entità materiali, identico a Rudra, che è il pallido riflesso dello sguardo divino del Signore Supremo, consuma il suo rapporto con Maya, il principio di causa efficiente materiale. Tuttavia, egli non può fare niente indipendentemente dall’energia di Maha- Visnu, il Quale rappresenta il potere spirituale diretto di Krsna.
Brahma Samhita Versi 7 a 10
Perciò il principio del mahat, la facolta cognitiva distorta, è prodotto solo quando la porzione soggettiva plenaria di Krsna, ovvero il primo divino avatara, Maha-Visnu, che è una porzione soggettiva di Sankarsana, che a sua volta è porzione soggettiva di Krsna, è favorevole nei confronti dei mutui sforzi attivi di Maya, la consorte di Siva (sakti), e nei confronti del pradhana, il principio di causa materiale sostanziale.
D’accordo con l’iniziativa di Maha-Visnu, la consorte di Siva crea in successione l’ego materiale (ahankara), i cinque elementi materiali (bhúta), cioè lo spazio, l’aria, ecc., i loro attributi (tanmantra), e i sensi limitati dell’anima condizionata (jiva). Le particelle costituenti, nella forma di fili di luce di Maha-Visnu, sono manifestate come anime individuali (jiva). Questo argomento sara elaborato in seguito.