Sri Isopanisad Mantra 8

Sri Isopanisad Mantra 8 In Sanscrito

sa paryagac chukram akayam avranam
asnaviram suddham apapa-viddham
kavir manisi paribhuh svayambhu
yathatathyato ‘rthan vyadadhac chasvatibhyah samabhyah

Sri Isopanisad Mantra 8 in sanscrito

sah: quella persona; paryagat: deve veramente conoscere; sukram: onnipotente; akayam: non-incarnato; avranam: irreprensibile; asnaviram: senza vene, suddham: antisettico; apapaviddham: profilattico; kavih: onnisciente; manisi: filosofo; paribhuh: il piu’ grande di tutti; svayambhuh: che e’ sufficiente a se stesso; yathatathyatah: in questo modo; arthan: cose desiderabili; vyadadhat: accorda; sasvatibhyah: immemorabile; samabhyah: tempo.

TRADUZIONE

Tale persona conosce in tutta la Sua verita’ Dio, la Persona Suprema, il piu’ grande di tutti, il non-incarnato, l’irreprensibile, il filosofo sufficiente in Se stesso, l’onnisciente, Colui che soddisfa tutti i desideri dall’origine dei tempi. Nessuna vena irriga il Suo corpo, niente contamina la Sua purezza.

Lezione di SDG Srila Prabhupada sul Mantra 8 della Sri Ispoanisad in Italiano

Tradotta da SG Tridandi Das direttamente dal libro in inglese.

N.B. La spiegazione sottostante trascritta è differente dalla lezione Di SDG Srila Prabhupada. Per una migliore comprensione, prima deve essere letta la spiegazione e dopo si ascolta la lezione.

Sri Isopanisad Mantra 8 – Lezioni di Srila Prabhupada sulla Sri isopanisad Tenuta a Los Angeles il 11/05/1970

Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Sri Isopanisad Mantra 8 – Tenuta a Los Angeles il 12/05/1970

SPIEGAZIONE

Questo Mantra descrive la forma eterna e trascendentale di Dio, la Persona Suprema e Assoluta. Il Signore, infatti, non è privo di forma, ma questa Sua forma non è affatto simile alle forme dell’universo materiale. Le forme degli esseri viventi sono incarnate nella natura materiale e funzionano come qualsiasi altra macchina materiale.

La struttura anatomica di un corpo materiale è una costruzione meccanica dotata di vene, ma il corpo trascendentale del Signore Supremo non ha vene. E’ chiaramente spiegato qui che Dio non è incarnato, il che significa che non esiste alcuna differenza tra il Suo corpo e la Sua anima. Nella vita materialmente condizionata l’anima è differente dal corpo materiale e dalla mente sottile.

Per il Signore Supremo, invece, non vi è alcuna differenza tra il Suo corpo, la Sua mente e Lui stesso. Egli è il Tutto completo, e la Sua mente, il Suo corpo e Lui stesso S’identificano.

Nell Brahma-samhita (5.1) vi è una descrizione simile del Signore Supremo. Egli è definito col nome di sac-cit-ananda-vigraha, il che significa che Egli è la forma eterna che rappresenta pienamente l’esistenza trascendentale, la conoscenza e la felicità. Le Scritture vediche affermano che il corpo trascendentale di Dio è totalmente differente dal nostro, e ciò significa che Egli ha un forma che noi non possiamo concepire; perciò si dice talvolta che Dio sia senza forma.

La Brahma-samhita (5.32) spiega inoltre che l’Essere Supremo può compiere qualsiasi azione con qualsiasi parte del Suo corpo. Ciò significa che ciascuno dei Suoi organi può compiere la funzione degli altri organi. Il Signore può camminare con le mani, accettare le offerte con le gambe, vedere con le mani e con i piedi, ascoltare con gli occhi e così via.

Sri Isopanisad Mantra 8

Secondo gli sruti-mantra, le Sue braccia e le Sue gambe, sebbene siano differenti dalle nostre. Gli permettono di prendere tutto ciò che Gli offriamo e di spostarsi più rapidamente di chiunque altro. Questo punto è confermato nell’ottavo Mantra con l’uso del termine sukram (onnipotente).

L’arca-vigraha, cioè la forma del Signore installata nel tempio da un acarya autentico che deve aver realizzato il Signore (vedi Mantra 7), non si differenzia dalla forma originale del Signore. La forma originale del Signore e’ quella di Sri Krishna.

Sri Krishna si espande in un numero incalcolabile di forme, come Baladeva, Rama, Nrsimha e Varaha, che sono tutte Dio, la Persona Suprema. Anche l’arca-vigraha che Si adora nei templi è una forma espansa del Signore. Si può entrare immediatamente in contatto con Dio rendendo culto alla Sua arca-vigraha, che grazie alla Sua onnipotenza accetta il servizio del Suo devoto.

L’arca vigraha del Signore discende su richiesta degli acarya, i santi maestri, e opera esattamente come il Signore in virtu’ della Sua onnipotenza.

Le persone sciocche, che ignorano questi Mantra della Sri Isopanisad e anche gli altri sruti-mantra, credono che l’arca-vigraha adorata dai puri devoti sia costituita di elementi materiali. Anche agli occhi imperfetti dei kanistha-adhikari l’arca-vigraha può sembrare fatta di materia. Essi sono incapaci di comprendere che il Signore, essendo onnipotente e onnisciente, può trasformare la materia in spirito e lo spirito in materia.

Nella Bhagavad gita (9.11-12) il Signore lamenta la condizione degradata di queste persone che, ignorando il Suo potere, considerano materiale il Suo corpo solo per il fatto che Egli scende sulla Terra nell’aspetto di un uomo. Tali persone poco informate non conoscono la Sua onnipotenza. Il Signore quindi non Si manifesta pienamente agli
speculatori mentali.

Egli può essere apprezzato solo in proporzione al grado di sottomissione a Lui. Del resto, la condizione caduta degli esseri viventi è dovuta unicamente alla dimenticanza della relazione che li unisce a Dio. Questo Mantra, come molti altri mantra vedici, dichiara che il Signore provvede da tempo immemorabile alle necessità di tutti gli esseri.

L’essere vivente desidera, e il Signore soddisfa il suo desiderio secondo il merito di ciascuno. Chi vuole diventare un uomo di legge non solo deve acquisire le qualità richieste, ma deve anche ottenere il consenso dell’autorità che può concedergli il titolo.

Sri Isopanisad Mantra 8

La qualifica in sé è insufficiente per occupare il posto; occorre il benestare dell’autorità superiore. Similmente, il Signore ricompensa ogni essere secondo le sue qualità, ma le qualità non sono sufficienti per abilitare una persona a ricevere il riconoscimento. E’ richiesta anche la misericordia del Signore.

Di solito gli esseri non sanno che cosa chiedere al Signore e a quale posizione aspirare, ma quando l’essere vivente arriva a conoscere la sua posizione costituzionale chiede di essere accettato nella compagnia trascendentale del Signore per poterlo servire con amore e devozione. Sfortunatamente gli esseri viventi che subiscono l’influenza della natura materiale fanno richieste di tutt’altro genere.

Queste persone sono descritte nella Bhagavad-gita (2.41), dove è affermato che l’intelligenza materiale si divide in molti rami e persegue molteplici scopi, mentre l’intelligenza spirituale tende verso un unico fine.

Nello Srimad-Bhagavatam ( 7.5.30-31) è affermato che le persone attratte dalla bellezza temporanea dell’energia esterna dimenticano il vero scopo dell’esistenza, che è quello di tornare a Dio. Allora, nello sforzo di migliorare sempre più le loro condizioni di vita, elaborano ogni sorta di progetti senza accorgersi di masticare ciò che è già stato
masticato.

Il Signore è tuttavia così gentile che permette loro di fare ciò che desiderano senza mai interferire con i loro piani. Il Mantra 8 della Sri Isopanisad usa dunque il termine appropriato yathatathyatah proprio per indicare che il Signore ricambia gli esseri viventi sulla base dei loro desideri. A chi vuole condurre una vita infernale il Signore glielo permette senza interferire, e permette a chi lo desidera di tornare nel mondo spirituale.


Il Signore e’ definito qui paribhuh, il più grande di tutti. Nessuno è più grande e nessuno lo uguaglia. Gli altri esseri sono definiti mendicanti che fanno continue richieste al Signore, e il Signore concede ciò che gli esseri viventi desiderano. Se la nostra potenza uguagliasse quella del Signore, cioè se fossimo onnipotenti e onniscienti come Lui, non avremmo bisogno di mendicare da Lui, neppure per ottenere la cosiddetta liberazione.

La vera liberazione consiste nel tornare a Dio, mentre la liberazione degli impersonalisti che consiste nel fondersi in Dio per diventare tutt’uno con Lui, non è che un mito.

Che si mendichino benefici materiali o la liberazione impersonale, si tratta sempre di mendicità, e l’essere continuerà così finche’ non ritroverà i suoi sensi spirituali e realizzera’ la sua posizione costituzionale.

Soltanto il Signore Supremo è completamente sufficiente in Se stesso. Quando Sri Krishna apparve sulla Terra cinquemila anni fa, esibì la Sua piena manifestazione di Persona Suprema con le Sue svariate attivita’.

Nella Sua infanzia uccise un gran numero di esseri demoniaci e di mostri terribili, come Aghasura, Bakasura e Sakatasura, quando a un’età così tenera era impossibile che avesse acquisito tale potenza con sforzi esterni. Fu capace, per esempio, di sollevare senza difficolta’ la collina Govardhana. Danzo’ con le gopi libero da ogni restrizione sociale e da ogni forma di biasimo.

Sri Isopanisad Mantra 8

Sebbene le gopi lo avvicinassero con i sentimenti amorosi di un’amante, la relazione tra Krishna e le gopi fu glorificata da Sri Caitanya che seguiva rigidamente tutte le regole del sannyasi.

La Sri Isopanisad afferma in questo Mantra che il Signore e’ puro (suddham)e incontaminato (apapa-viddham). Egli è “antisettico” nel senso che anche una cosa impura può essere purificata dal Suo contatto. Apapa-viddham significa letteralmente “profilattico”,che si riferisce al potere della Sua compagnia.

E’ affermato nella Bhagavad-gita (9.30-31) che sebbene un devoto possa commettere offese1)tanto da sembrare un su-duracara, cioè carente nel suo comportamento, dev’essere considerato puro in quanto è situato sulla via perfetta. Ciò è dovuto alla natura “profilattica” del Signore. Inoltre il Signore è apapaviddham perché non può essere toccato dal peccato; tutti i Suoi atti sono virtuosi, anche se talvolta può sembrare che non lo siano.

Non esiste per Lui la possibilità di essere colpito dal peccato. Poiché in tutte le circostanze è suddham, il più puro, il Signore è spesso paragonato al sole che resta puro sebbene liberi dall’umidità paludi malsane e sterilizzi anche le peggiori immondizie. Se il sole, che è un semplice astro materiale, possiede questo potere, possiamo a stento tentare d’immaginare la potenza purificatrice dell’onnipotente Signore!.


Note:

1) Per offesa s’intendono tutti gli atti mentali, verbali e fisici che secondo le Scritture ostacolano il progresso spirituale del devoto. Ci limitiamo qui ad elencare le dieci offese più importanti:

  1. Ingiuriare criticare o invidiare un devoto, una persona che si consacra alla propagazione del canto dei santi nomi del Signore.
  2. Separare la Persona Suprema dal Suo santo nome, dalla Sua forma, dalle Sue qualità e dalle Sue attività considerandole materiali. Non riconoscere la Persona Suprema, Sri Krishna come la Verità Assoluta, mettere Sri Krishna e i deva sullo stesso piano o credere nell’esistenza di numerosi dei.

3) Considerare il maestro spirituale come un uomo comune, volersi mettere al suo posto o trascurare le sue istruzione.

4) Criticare o minimizzare le Scritture.

5) Giudicare le glorie del maha-mantra come esagerate o prenderle come un’invenzione. Interpretare o deridere i santi nomi del Signore.

6) Compiere coscientemente atti colpevoli contando sul canto del maha-mantra per annullarne le conseguenze.


7) Ritenere che i riti, le austerità, la rinuncia e i sacrifici portino gli stessi frutti del canto del maha mantra.

8) Parlare delle glorie del maha-mantra agli infedeli e agli ignoranti che rifiutano di cantarlo.


9)Essere disattenti durante il canto del maha-mantra.


10) Rimanere attaccati alla vita materiale o disinteressarsi del maha-mantra anche dopo aver ascoltato le sue glorie e compreso gli insegnamenti del maestro spirituale.

Lascia un commento