Sri Isopanisad Mantra 15

Sri Isopanisad Mantra 15
hiranmayena patrena
satyasyapihitam mukham
tat tvam pusann apavrnu
satya-dharmaya drstaye
Sri Isopanisad Mantra 15 Audio in sanscrito
hiranmayena: con uno sfolgorio dorato; pàtrena: con un velo abbagliante; satyasya: della Verità Suprema; apihitam: coperto; mukham: il viso; tat: quel velo; tvam: Te Stesso; púsan: o Tu che mantieni; apàvrnu: gentilmente rimuovi; satya: puro; dharmàya: al devoto; drstaye: per mostrare.
TRADUZIONE
O mio Signore, sostegno della vita, il Tuo fulgore mi abbaglia e nasconde il Tuo vero volto. Togli, Ti prego, questo velo e rivelaTi al Tuo puro devoto.
Lezioni di SDG Srila Prabhupada sul Mantra 15 della Sri Ispoanisad in Italiano
Tradotta da SG Tridandi Das direttamente dal libro in inglese.
N.B. La spiegazione sottostante trascritta è differente dalla lezione Di Srila Prabhupada. Per una migliore comprensione, prima deve essere letta la spiegazione e dopo si ascolta la lezione.
Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Sri Isopanisad Mantra 13 a 15 Tenuta a Los Angeles il 16/05/1970
SPIEGAZIONE
Nella Bhagavad-gita (14.27) il Signore spiega la natura dei Suoi raggi personali (brahmajyoti), la radiosità abbagliante della Sua forma personale, nel modo seguente:
brahmano hi pratisthaham
amrtasyavyayasya ca
sasvatasya ca dharmasya
sukhasyaikantikasya ca
“Sono la sorgente del Brahman impersonale che è immortale, inesauribile ed eterno, e costituisce il principio stesso della felicità suprema”. Brahman, Paramatma e Bhagavan sono i tre aspetti della Verità Assoluta. Brahman è l’aspetto più facilmente percepibile dal neofita, il Paramatma, l’Anima Suprema, è realizzato da chi è già progredito nella comprensione, e Bhagavan è lo stadio della realizzazione suprema della Verità Assoluta.
Ciò è confermato nella Bhagavad-gita (7.7) dove Sri Krishna afferma di essere il concetto supremo della Verità Assoluta: mattah parataram nànyat. Perciò Sri Krishna è la fonte del brahmajyoti e anche del Paramatma onnipervadente. Più avanti nella Bhagavad-gita (10.42) Sri Krishna spiega ulteriormente:
atha va bahunaitena
kim jnatena tavarjuna
vistabhyaham idam krtsnam
ekamsena sthito jagat
“Ma a che servono, Arjuna, tutti questi particolari? Con una semplice scintilla della Mia Persona lo penetro e sostengo l’universo intero”. Perciò con la Sua espansione plenaria, il Paramatma onnipervadente, il Signore sostiene l’intera creazione cosmica materiale. Egli sostiene anche tutte le manifestazioni del mondo spirituale. Per questa ragione, in questo sruti-mantra della Sri Isopanisad, il Signore è definito pusan, il supremo sostegno.
Dio, la Personalità Suprema, Sri Krishna, gode di una felicità trascendentale perfetta (ananda-mayo ‘bhyàsàt). Quando era presente a Vrndavana, cinquemila anni fa, Egli mantenne sempre questa felicità trascendentale fin dall’inizio dei Suoi divertimenti infantili. L’uccisione dei vari demoni – Agha, Baka, Putana e Pralamba – erano solo gite di piacere per Lui.
Nel Suo villaggio di Vrndàvana Si divertì con Sua madre, il fratello e gli amici, e quando rappresentava la parte di un impertinente ladro di burro, tutti i Suoi compagni godevano, per il Suo furto, di una felicità celeste. La fama del Signore come ladro di burro non è riprovevole perché rubando il burro il Signore dava piacere ai Suoi puri devoti. Tutto ciò che il Signore fece a Vrndavana era destinato al piacere dei Suoi compagni.
Egli creò questi divertimenti per attrarre gli aridi speculatori e gli acrobati del cosiddetto metodo dell’hatha-yoga che desideravano trovare la Verità Assoluta.
Riguardo al gioco infantile del Signore con i Suoi compagni, Sukadeva Gosvami afferma nello Srimad-Bhagavatam (10.12.11):
ittham satam brahma-sukhanubhutya
dasyam gata’na’m para-daivatena
ma’ya’srita’na’m nara-da’rakena
sa’kam vijahruh krta punya punja’h
“La Personalità di Dio, che è percepita dai jnani come il Brahman impersonale pieno di felicità, che è adorato dai devoti come Signore Supremo, in un’attitudine di servizio, e che è considerato un essere vivente comune dalle persone di questo mondo, giocava coi pastorelli, i quali avevano raggiunto la loro posizione dopo aver accumulato molte attività pie”.
Il Signore quindi è sempre impegnato in attività amorose trascendentali con i Suoi compagni spirituali nelle varie relazioni di santa (neutralità), di dasya (servizio), di sakhya (amicizia), di vatsalya (affetto parentale) e di madhurya (amore coniugale).
Poiché è detto che il Signore non lascia mai Vrndavana-dhama, ci si può chiedere come possa interessarsi del mantenimento dell’universo. La seguente è la risposta che dà la Bhagavad gita (13.14-18): Il Signore pervade l’intera creazione materiale con la Sua parte plenaria nota come Paramatma, l’Anima Suprema.
Sebbene il Signore personalmente non abbia niente a che vedere con il mantenimento e la distruzione della creazione materiale, Egli fa in modo che tutto si attui grazie alla Sua espansione plenaria, il Paramatma, l’Anima Suprema. Ogni essere vivente è noto come atma, anima, e l’atma principale, il Paramatma, l’Anima Suprema, li controlla tutti.
Questo metodo per realizzare Dio è una grande scienza. Gli yogi materialisti del sankhya possono analizzare e meditare soltanto sui ventiquattro fattori della creazione materiale perché essi hanno pochissime informazioni sul purusa, il Signore. I trascendentalisti impersonalisti, poi, restano confusi dal fulgore abbagliante del brahmajyoti.
Se si vuole vedere la Verità Assoluta in tutta la Sua pienezza si deve penetrare al di là dei ventiquattro elementi materiali e anche della radiosità abbagliante. La Sri Isopanisad ci guida in questa direzione pregando che la copertura abbagliante del Signore (hiranmaya-patra) sia rimossa. Diversamente non è possibile percepire il vero volto di Dio, la Persona Suprema, e l’effettiva realizzazione della Verità Assoluta non può mai essere raggiunta.
L’aspetto del Paramatma, della Persona Suprema, è una delle tre espansioni plenarie, ossia espansioni visnu-tattva, complessivamente note come purusa-avatàra. Uno dei visnutattva situati all’interno dell’universo è Ksirodakasayi Visnu. Egli è il Visnu, tra le tre principali divinità – Brahma, Visnu e Siva – ed è l’onnipervadente Paramatma presente in ogni singolo essere vivente. Il secondo visnu-tattva all’interno dell’universo è Garbhodakasayi Visnu, l’Anima Suprema collettiva all’interno di tutti gli esseri viventi. Oltre a questi due c’è Karanodakasayi Visnu, che giace nell’Oceano Causale.
Egli è il creatore di tutti gli universi. Il metodo dello yoga insegna allo studente serio il modo di incontrare il visnu-tattva dopo essere andato al di là dei ventiquattro elementi materiali della creazione cosmica. Coltivando la filosofia empirica è possibile realizzare il brahmajyoti impersonale che è la radiosità abbagliante del corpo trascendentale del Signore, Sri Krishna. Che il brahmajyoti sia la radiosità di Krishna è confermato nella Bhagavad-gita (14.27) e nella Brahma-samhita (5.40):
yasya prabhà prabhavato jagad-anda-koti-
kotisv asesa-vasudhadi vibhuti-bhinnam
tad brahma niskalam anantam asesa-bhutam
govindam adi purusam tam aham bhajami
“In milioni e milioni di universi esistono innumerevoli pianeti ed ognuno di essi differisce dall’altro per la sua costituzione cosmica. Questi pianeti sono tutti situati in un angolo del brahmajyoti, il quale è formato dai raggi personali di Dio, la Suprema Persona, Govinda, Colui che io adoro”.
Questo mantra ci giunge dal livello di realizzazione effettiva della Verità Assoluta e lo sruti-mantra della Sri Isopanisad di cui ci stiamo interessando, conferma questo mantra come metodo per la realizzazione. Il Mantra della Sri Isopanisad è la semplice preghiera al Signore affinché rimuova il brahmajyoti che impedisce la visione del Suo vero volto. Questa radiosità è descritta nei particolari in numerosi mantra della Mundaka Upanisad (2.2.10-12):
hiranmaye para kose
virajarim brahma niskalam
tac chubhram jyotisam jyotis
tad yad atma-vido viduh
na tatra suryo bhati na candra-tarakam
nema vidyuto bhanti kuto yam agnih
tam eva bhantam anu bhati sarvam
tasya bhasa sarvam idam vibhati
brahmaivedam amrtam purastad brahma
pascad brahma daksinatas cottarena
adhas cordhvam ca prasrtam brahmaivedam
visvam idam varistham
“Nel regno spirituale, al di là della copertura materiale si trova la radiosità illimitata del Brahman, che è libera dalla contaminazione materiale. I trascendentalisti comprendono che questa luce radiosa è la luce di tutte le luci. In quel regno non vi è bisogno dei raggi del sole e della luna, del fuoco e dell’elettricità per illuminare. In verità qualunque forma di illuminazione sia presente nel mondo materiale non è che un riflesso di quella illuminazione suprema. Quel Brahman è di fronte e di dietro, a nord, a sud, a est e a ovest e anche sopra e sotto. In altre parole la radiosità del Brahman si diffonde sia nel mondo materiale sia nel mondo spirituale”.
Conoscenza perfetta significa conoscere Krishna come la radice della radiosità del Brahman. Questa conoscenza può essere ricevuta da Scritture quali lo Srimad-Bhagavatam, che elabora in modo perfetto la scienza di Krishna. Nello Srimad-Bhagavatam l’autore, Srìla Vyasadeva, ha stabilito che sarà possibile descrivere la Suprema Verità nella forma di Brahman, di Paramatma e di Bhagavan sulla base della realizzazione di Krishna raggiunta individualmente.
Srila Vyasadeva non afferma che la Verità Suprema è un jiva, un essere vivente comune. Un essere vivente non deve mai essere considerato al livello della Suprema Verità onnipotente. Se fosse potente, l’essere vivente non avrebbe la necessità di pregare il Signore affinché rimuova la copertura abbagliante che impedisce di vedere il Suo vero volto.
Per concludere, chi ha raggiunto la conoscenza delle potenze della Verità Assoluta realizzerà il Brahman impersonale. Similmente, quando si realizzano le potenze materiali del Signore si raggiunge la realizzazione del Paramatma. Ne consegue che la realizzazione del Brahman e del Paramatma sono realizzazioni parziali della Verità Assoluta.
Quando invece si realizza la Suprema Personalità di Dio, Sri Krishna, nella Sua piena potenza, dopo che l’hiranmaya-pàtra è stato rimosso, si realizza vàsudevah sarvam iti: il Signore, Sri Krishna, che è noto come Vasudeva comprende tutto – Brahman, Paramatma e Bhagavan; Bhagavan è la radice, mentre il Brahman e il Paramatma sono i Suoi rami.
Nella Bhagavad-gita (6.46-47) troviamo un’analisi comparativa delle tre forme di trascendentalisti – adoratori del Brahman impersonale (jnani), adoratori dell’aspetto Paramatma (yogi) e devoti di Sri Krishna (bhakta). E affermato là che i jnani, coloro che hanno coltivato la conoscenza vedica, sono migliori di coloro che compiono le attività interessate, che gli yogi sono migliori dei jnani, e che tra tutti gli yogi coloro che servono costantemente il Signore con tutte le energie di cui dispongono sono i più elevati. In sintesi un filosofo è migliore di un uomo che lavora, un mistico è superiore a un filosofo e, tra tutti gli yogi mistici, colui che segue il bhakti-yoga, impegnandosi costantemente al servizio del Signore, è il più elevato. La Sri Isopanisad ci guida verso questa perfezione.