Sri Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 113 a 119
Sri Caitanya in cinque aspetti

Sri Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 113 a 119
Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 113
cid-ananda—tenho, tanra sthana, parivara
tanre kahe—prakrta-sattvera vikara
TRADUZIONE
“Dio, la Persona Suprema, e’ pieno di potenze spirituali. Perciò il Suo corpo, il Suo nome, la Sua fama e ciò che Lo circonda sono tutti spirituali. I filosofi mayavadi, a causa dell’ignoranza, dicono che queste sono soltanto trasformazioni dell’influenza materiale della virtù.
SPIEGAZIONE
Nel settimo capitolo della Bhagavad-gita Dio, la Persona Suprema, ha classificato le proprie energie in due categorie ben definite—prakrta e aprakrta, dette anche para-prakrti e apara-prakrti.
Il Visnu Purana fa le stesse distinzioni. I filosofi mayavadi non riescono a capire queste due prakrti, o nature—quella materiale e quella spirituale—, ma la persona veramente intelligente può comprendere. Considerando le molteplici varietà e attività della natura materiale, perché i filosofi mayavadi dovrebbero negare le varietà spirituali del mondo spirituale? Il Bhagavatam afferma:
ye ’nye ’ravindaksa vimukta-maninas
tvayy asta-bhavad avisuddha-buddhayah (S.B., 10.2.32)
L’intelligenza di coloro che si pensano liberati, ma non sanno nulla del mondo spirituale non e’ ancora chiara. In questo verso il termine avisuddhabuddhayah si riferisce all’intelligenza contaminata.
Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 113
A causa di questa intelligenza contaminata, ossia della scarsa conoscenza, i filosofi mayavadi non possono capire la distinzione tra varietà materiale e varietà spirituale; non riescono quindi nemmeno a concepire le varietà spirituali, perché danno per scontato il fatto che ogni varietà debba essere materiale.
Perciò Sri Caitanya Mahaprabhu spiega nel verso che Krishna, Dio, la Persona Suprema, la Verità Assoluta, ha un corpo spirituale distinto dai corpi materiali, e quindi il Suo nome, la Sua dimora, le Sue qualità e ciò che Lo circonda, tutto e’ spirituale. L’influenza materiale della virtù non ha nulla a che vedere con le varietà spirituali. I filosofi mayavadi non riescono a capire bene la varietà spirituale, perché immaginano che il mondo spirituale debba essere una negazione del mondo materiale.
Le influenze materiali della virtù, della passione e dell’ignoranza non possono agire nel mondo spirituale, che per questa ragione e’ chiamato nirguna, come indica chiaramente la Bhagavad-gita (traigunya-visaya veda nistrai-gunyo bhavarjuna).
Il mondo materiale e’ una manifestazione delle tre influenze della natura materiale, ma bisogna liberarsi da queste influenze per arrivare al mondo spirituale, dove il loro potere non può giungere. Ora Sri Caitanya Mahaprabhu, nel prossimo verso, dimostrerà che Siva non e’ legato alla filosofia mayavada.
Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 113 a 119
Tenuta a San Francisco il 22/2/1967