Srimad Bhagavatam Canto 1-5-18

Narada istruisce Vyasadeva sullo Srimad Bhagavatam

Srimad Bhagavatam Canto 1-5-19

na vai jano jatu kathancanavrajen
mukunda-sevy anyavad anga samsritim
smaran mukundanghry-upaguhanam punar
vihatum icchen na rasa-graho janah

Srimad Bhagavatam Canto 1-5-19 Audio Sanscrito

TRADUZIONE

Mio caro Vyasa, anche se per una ragione qualsiasi il devoto del Signore, Sri Krishna, puo’ deviare, certamente non subisce, al contrario degli altri [lavoratori interessati, ecc.], l’influsso dell’esistenza materiale. Infatti, chi ha gustato una volta il nettare dei piedi di loto del Signore non puo’ che ricordare quell’estasi sempre piu’

SPIEGAZIONE

Pioche’ il devoto del Signore e’ rasa-graha, cioe’ ha gustato il dolce nettare dei piedi di loto di Sri Krishna, automaticamente non e’ piu’ attratto dal fascino dell’esistenza materiale. Si possono citare numerosi esempi di devoti che a causa di relazioni indesiderabili si sono allontanati dal sentiero devozionale, apparentemente come materialisti comuni, sempre pronti a degradarsi.

Tuttavia, anche quando perde la sua sicurezza, il devoto non puo’ essere paragonato a un karmi degradato. Il karmi deve inevitabilmente subire le conseguenze delle proprie azioni, mentre il devoto beneficia dell’attenzione personale del Signore, che si rivela nella forma di un castigo destinato a correggerlo. Le sofferenze di un orfano non sono mai paragonabili a quelle dell’amato figlio di un re.

L’orfano e’ veramente povero perche’ nessuno si prende cura di lui, mentre il figlio del ricco, anche se sembra conoscere tante sventure quanto l’orfano, ha sempre su di se’ lo sguardo benevolo del potente padre. Talvolta, a causa di relazioni negative, il devoto imita il materialista cercando di dominare la natura materiale.

Srimad Bhagavatam Canto 1-5-19

Questo e’ il caso, per esempio, del neofita, che cerca scioccamente di ottenere qualche potenza materiale in cambio del suo servizio di devozione. Ma il Signore talvolta interviene personalmente su tale sprovveduto ponendogli di fronte qualche difficolta’, e per mostrargli un favore speciale giunge persino a privarlo di tutti i suoi beni materiali.

Il devoto smarrito si vede allora abbandonato dai parenti e dagli amici, ma per la grazia del Signore si ravvede per riprendere ancora il suo servizio devozionale. La Bhagavad-gita c’informa inoltre che il devoto caduto puo’ rinascere in una famiglia di brahmana altamente qualificati o di ricchi vaisya. In quest’ultimo caso non e’ tanto fortunato quanto il devoto che riceve il castigo personale del Signore.

Il devoto caduto, infatti, rinascendo in una buona famiglia rischia di dimenticare i piedi di loto del Signore, mentre colui che e’ afflitto dalla disperazione si affretta, nella sua impotenza, a rifugiarsi subito ai piedi di loto del Signore.

Il puro servizio di devozione e’ fonte di una felicita’ spirituale cosi’ grande che il devoto perde automaticamente ogni interesse per i piaceri materiali. E’ proprio questo distacco l’indice del nostro progresso verso la perfezione nello svolgimento del servizio devozionale. Il puro devoto ricorda costantemente i piedi di loto del Signore, Sri Krishna, e non Lo dimentichera’ neppure per un istante, anche se gli venisse offerta l’opulenza dei tre mondi.

Lezione Sullo Srimad Bhagavatam Canto 1-5-19

Tenuta a Terni da SG Tridandi Das

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