Sri Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 118 a 121
Sri Caitanya in cinque aspetti

Sri Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 118 a 121
Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 118
apareyam itas tv anyam
prakrtià viddhi me param
jiva-bhutam maha-baho
yayedam dharyate jagat
TRADUZIONE
“‘O Arjuna dalle potenti braccia, oltre all’energia inferiore, esiste una Mia energia superiore, costituita da tutti gli esseri viventi, che sfruttano le risorse di questa inferiore natura materiale.’
SPIEGAZIONE
La Bhagavad-gita spiega che i cinque elementi—terra, acqua, fuoco, aria ed etere—costituiscono l’energia grossolana della Verità Assoluta, e che esistono anche tre energie sottili, cioe’ la mente, l’intelligenza e il falso ego, ossia l’identificazione con il mondo fenomenico. Così l’intera manifestazione cosmica si compone di otto energie, tutte inferiori.
Come spiega la Bhagavad-gita (mama maya duratyaya), l’energia inferiore conosciuta come maya e’ così potente che, sebbene l’essere individuale non appartenga all’energia inferiore, per la grande potenza dell’energia inferiore l’essere vivente (jiva-bhuta) dimentica la propria vera posizione e s’identifica con essa. Krishna afferma chiaramente che al di là dell’energia materiale esiste un’energia superiore detta jiva-bhuta, ossia gli esseri viventi.
Entrando a contatto con l’energia materiale, l’energia superiore produce l’intera gamma di attività di questo mondo materiale fenomenico. La causa suprema e’ Krishna (janmady asya yatah), che e’ l’origine di tutte le energie e delle loro varie attività. Dio, la Persona Suprema, possiede energie superiori e inferiori, che si distinguono tra loro perché l’energia superiore e’ reale, mentre l’energia inferiore e’ un riflesso di quella superiore.
Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 118 a 121
Il riflesso del sole che appare in uno specchio o nell’acqua può sembrare il sole, ma non lo e’. Similmente, il mondo materiale non e’ che un riflesso del mondo spirituale. Pur sembrando reale, non lo e’; e’ invece soltanto un riflesso temporaneo, mentre il mondo spirituale ha un’esistenza reale.
Il mondo materiale, con le sue forme grossolane e sottili, non e’ che un riflesso del mondo spirituale. L’essere vivente non e’ un prodotto dell’energia materiale; e’ energia spirituale, ma a contatto con la materia dimentica la propria identità. Così l’essere s’identifica con la materia e s’impegna con entusiasmo in attività materiali come tecnico, scienziato, filosofo e così via. Pensa di essere un prodotto materiale e ignora la sua natura spirituale.
Avendo perduto la propria vera identità, lotta duramente nel mondo materiale, e il movimento Hare Krishna, ossia il movimento per la coscienza di Krishna, cerca di risvegliare in lui la coscienza originale. Le sue attività nel costruire imponenti grattacieli sono una prova d’intelligenza, ma questo tipo d’intelligenza non e’ quello più elevato.
Dobbiamo sapere che il nostro vero interesse e’ quello di liberarci dal contatto con la materia, perché se concentriamo la mente nelle attività materiali continueremo ad assumere corpi materiali, uno dopo l’altro; pur pretendendo di essere intelligente, chi ha una coscienza materiale non lo e’ affatto. Quando parliamo del movimento per la coscienza di Krishna, che e’ destinato a rendere intelligenti le persone, l’essere individuale non capisce.
Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 118 a 121
E’ così attaccato ai concetti materiali della vita che non pensa neppure che oltre alla costruzione di grattacieli e autostrade, oltre alle fabbriche di automobili, possono esistere altre attività che siano davvero basate sull’intelligenza. Questa e’ una dimostrazione di mayayapahrta-jnana, la perdita di ogni intelligenza a causa dell’influsso di maya.
Quando un essere individuale si libera da queste concezioni errate, e’ detto liberato. Quando si e’ veramente liberati non ci s’identifica più con il mondo materiale. Il sintomo della mukti (liberazione) consiste nell’impegnarsi in attività spirituali invece d’impegnarsi falsamente in attività materiali. Il trascendentale servizio d’amore e’ l’attività spirituale dell’anima spirituale. I filosofi mayavadi confondono quest’attività spirituale con l’attività materiale, ma la Bhagavad-gita (14.26) conferma:
mam ca yo ’vyabhicarena
bhakti-yogena sevate
sa gunan samatityaitan
brahma-bhuyaya kalpate
Chi s’impegna nelle attività spirituali del puro servizio devozionale (avyabhicarini-bhakti) e’ immediatamente elevato al livello trascendentale, e dev’essere considerato brahma-bhuta, il che sta a indicare che non si trova più nel mondo materiale, ma nel mondo spirituale. Il servizio devozionale e’ l’illuminazione, ovvero il risveglio.
Quando l’essere compie perfettamente le attività spirituali sotto la guida del maestro spirituale, acquisisce una conoscenza perfetta e comprende che non e’ Dio, ma un servitore di Dio. Come spiega Caitanya Mahaprabhu, jivera ‘svarupà haya—krsnera ‘nitya-dasà: la vera identità dell’essere individuale e’ quella di eterno servitore del Supremo (C.c., Madhya 20.108).
Finché non si arriva a questa conclusione, si e’ immersi nell’ignoranza. Lo conferma anche il Signore nella Bhagavad-gita (7.19). bahunam janmanam ante jnanavan mam prapadyate: “Dopo aver lottato per sopravvivere nel corso di molte vite e aver coltivato la conoscenza, quando si arriva alla vera conoscenza, ci si sottomette a Me.
Un così grande mahatma, un’anima così elevata, si trova molto raramente.” Così, benché i filosofi mayavadi sembrino molto elevati nella conoscenza, non sono ancora perfetti. Per arrivare alla perfezione devono sottomettersi volontariamente a Krishna.
Lezione di Srila Prabhupada in italiano sulla Caitanya Caritamrta Capitolo 7 Verso 118 a 121
Tenuta a San Francisco il 24/2/1967