Srimad Bhagavatam 1.3.33
Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 3 Verso 33
Krishna è la fonte di tutti gli avatara

Srimad Bhagavatam 1.3.33
yatreme sad-asad-rupe
pratisiddhe sva-samvida
avidyayatmani krite
iti tad brahma-darsanam
Srimad Bhagavatam 1.3.33 audio mantra in sanscrito
TRADUZIONE
Con la realizzazione della sua identita’ spirituale, l’essere diventa consapevole che il suo corpo grossolano e quello sottile non hanno niente in comune col suo vero se’; egli allora vede se’ stesso e contemporaneamente vede il Signore.
SPIEGAZIONE
La realizzazione spirituale si distingue dall’illusione materiale perche’ permette di percepire che le forme temporanee e illusorie che l’energia materiale ci impone (il corpo grossolano e il corpo sottile) rappresentano solo involucri superficiali del vero se’. Questi involucri derivano dall’ignoranza, e mai possono ricoprire il Signore Supremo.
Sapere questo con certezza e’ cio’ che si definisce liberazione, o visione dell’Assoluto. Raggiungere la liberazione spirituale perfetta implica percio’ la necessita’ di adottare la vita spirituale. Realizzare la propria identita’ spirituale significa diventare indifferenti alle esigenze del corpo grossolano e sottile per impegnarsi nelle attivita’ dell’anima.
Gli stimoli ad agire vengono dall’anima, ma se ignoriamo il nostro vero se’, se non conosciamo la natura spirituale dell’anima, le nostre attivita’ diventano illusorie. Immerso in questa ignoranza, l’uomo crede di trovare il proprio interesse nella soddisfazione del corpo grossolano e sottile; cosi’, vita dopo vita, continua ad agire invano e a sprecare le sue energie.
Srimad Bhagavatam 1.3.33
Soltanto quando egli coltiva la conoscenza della sua vera identita’ cominciano le sue attivita’ come anima spirituale. Percio’ colui che agisce in accordo con la natura dell’anima e’ detto jivan-mukta, o anima liberata anche nell’esistenza materiale. Questo livello perfetto della realizzazione spirituale non si raggiunge con un metodo artificiale, ma prendendo rifugio ai piedi di loto del Signore che trascende sempre la materia.
Il Signore insegna nella Bhagavad-gita che Egli Si trova nel cuore di ogni essere e da Lui soltanto viene la conoscenza, il ricordo e l’oblio. Quando l’essere desidera trarre piacere dall’energia materiale (cosa puramente illusoria), il Signore lo immerge nelle tenebre dell’oblio, cosi’ l’essere s’inganna scambiando il suo corpo grossolano e sottile col suo vero se’.
Invece, quando l’essere condizionato coltiva la conoscenza trascendentale e prega il Signore di liberarlo dall’oscurita’ dell’oblio, il Signore, nella Sua infinita misericordia, dissipa il velo d’illusione che lo ricopriva e gli rende cosi’ possibile la realizzazione della sua vera identita’.
L’essere ritrova allora la sua condizione naturale, originale ed eterna, e s’impegna nel servizio al Signore, liberandosi cosi’ da ogni condizione materiale. Tutto questo si compie per volere del Signore, attraverso le Sue potenze esterne, o anche direttamente, attraverso le Sue potenze interne.
Lezione sullo Srimad Bhagavatam Canto 1 Capitolo 3 Verso 33
Tenuta da SG Tridandi DAS a Terni